«Il sentimento di sicurezza è profondamente alterato. Non è necessariamente un male, dal momento che non può esserci sicurezza per l’uomo su questa terra e il bisogno di sicurezza, al di là di un certo limite, è un’illusione pericolosa che falsa tutto e rende le menti ottuse, superficiali e scioccamente soddisfatte; lo si è ben visto nei periodi di prosperità, e lo si vede ancora in quelle categorie sociali che si credono oggi al sicuro. Ma la totale assenza di sicurezza, soprattutto quando la catastrofe che si teme sembra eccedere le risorse dell’intelligenza e del coraggio, non è meno nociva. Abbiamo visto in passato le crisi economiche togliere ai giovani ogni speranza di poter entrare pienamente nei ranghi della società e guadagnare di che vivere e nutrire una famiglia. Si vede ora tutta una generazione di giovani nello stesso vicolo cieco… I media moderni di comunicazione, la stampa, la radio il cinema sono del resto abbastanza potenti per influire sullo stato d’animo di tutto un popolo. Certo la vita continua a difendersi, protetta dall’istinto e da una qualche forma d’incoscienza; e tuttavia la paura che viene diffusa di grandi catastrofi collettive, attese passivamente come un’alluvione o un terremoto, condiziona sempre più il sentimento che ciascuno può avere del suo avvenire”. (Simone Weil, 1939)
Giorgio Agamben, 2 marzo 2021 - Fonte
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