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martedì 25 maggio 2021

Il Great Reset, la Grande Ipocrisia, la Nuova Normalità.

Agostino Nobile ci offre la documentata riflessione ripresa di seguito sulla situazione che stiamo vivendo e subendo, e sulle intenzioni – formulate e rese pubbliche – delle élites che decidono come dovremo vivere nei prossimi decenni. Sembra che siamo stati catapultati in un mondo di folli... per i quali i matti saremo noi! A meno che non accada qualcosa al momento imponderabile... ma, se non accadrà, cercheremo di rimanere saldi ben sapendo dalla parte di Chi stare.

IL GRANDE INGANNO

Per capire un po’ meglio i metodi utilizzati dai promotori del Great reset, ho consultato la pagina ufficiale. Come vedremo, il totalitarismo ecologico è strutturato sui lavaggi di cervello a tappeto e l’imposizione del pensiero unico. Qui sotto riporto, in corsivo, la presentazione (sito originale: https://greatreset.com/) con i miei commenti.

– PERCHÉ ABBIAMO BISOGNO DI RESETTARE? LA SFIDA
La pausa di blocco creata dalla pandemia ha portato a una diminuzione del 7% delle emissioni globali nel 2020. L’ONU afferma che abbiamo bisogno di una diminuzione del 7,6% ogni anno fino al 2030 per evitare il disastro climatico ed ecologico. Questo significa che dobbiamo mantenere la stessa diminuzione ogni anno come se vivessimo in isolamento.
– Innanzitutto è necessario rilevare come l’ONU ha preso il posto di autorevoli climatologi. L’ONU rappresenta una entità astratta, e nessuno ci dice nomi, cognomi e professione di coloro che hanno diffuso tale affermazione. Sono climatologi di chiara fama o esperti improbabili come abbiamo avuto durante il Covid? L’ONU, come l’OMS, ha sempre sostenuto la tesi pandemica, i lockdown e i vaccini che hanno fatto guadagnare miliardi di dollari alle case farmaceutiche e affossato l’economia, soprattutto dei paesi occidentali. Le contraddizioni sul Covid venuti a galla fin dai primi mesi sono diventate numerose e nefaste. Le false notizie e le imposizioni di varia natura che hanno causato disperazione e morte, senza timore di smentite possiamo definirle frutto di una dittatura imposta da pochi miliardari che corrompono le organizzazioni internazionali.
La sfida è che quando emergeremo dalla pandemia la pressione per tornare al Business As Usual (gli affari di sempre) si intensificherà. Ma la gente non vuole tornare indietro. Solo il 23%* del pubblico britannico crede che dopo l’isolamento, la pubblicità dovrebbe incoraggiare le persone a consumare, fare acquisti e volare come prima dell’isolamento. Il 77%* crede che sia responsabilità dell’industria incoraggiare le persone a comportarsi in modo più sostenibile come durante il blocco.
In questo momento abbiamo una piccola finestra di opportunità per resettare e modellare il futuro che vogliamo.
*Sondaggio OnePulse 1.000 intervistati campione rappresentativo del pubblico britannico dai 16 anni in su).
– Da notare il numero delle persone intervistate dai sondaggisti su una popolazione britannica di oltre 68milioni. Questo è un sondaggio o una manfrina? Ma, come al solito, con quale autorità questi individui pretendono di cambiare il mondo?

– COS’È IL GRANDE RESET? LA CAMPAGNA
The Great Reset è un movimento dell’industria creativa per incorporare i cambiamenti ambientali positivi che sono avvenuti durante l’isolamento come LA nuova normalità.
La nostra industria ha potere e influenza, ma abbiamo bisogno che molte persone scelgano di usarlo. Dobbiamo afferrare questa opportunità per contribuire a plasmare una società che metta l’uomo e i bisogni del nostro pianeta al primo posto. Per fare questo abbiamo bisogno di:
Ripristinare noi stessi per diventare agenti di cambiamento, non solo passivi ricevitori di istruzioni
Ripristinare il nostro lavoro in modo che ciò che creiamo promuova valori, atteggiamenti e comportamenti sostenibili.
Ripristinare il nostro impatto rivalutando ciò che misuriamo e celebriamo come “successo”.
– Ipocrisia allo stato puro, ma confermano quello che sappiamo da oltre un anno. In realtà le imposizioni attuali sono state decise anni prima del Covid. Guarda caso dai soliti massoni e da individui che, pur non iscritti alla setta, hanno accolto la dottrina luciferina. Industria creativa è una fesseria che solo gli analfabeti dell’uomo e del buon vivere possono pensare e scrivere.

Nuova normalità è una contraddizione siderale. La normalità non è nuova né vecchia. Il cuore che batte normalmente non è vecchio o nuovo, è normale. Se, per esempio, tutti gli uomini si fossero sempre accoppiati solo tra uomini e tra donne, nel giro di una generazione il pianeta sarebbe abitato solo dagli animali, maschio e femmina, semplicemente perché si sono accoppiati normalmente e non per normative imposte dal re della giungla. Se poi alla nuova normalità aggiungiamo la promozione di valori, atteggiamenti e comportamenti sostenibili, ci impaludiamo ancora più nel nonsense. Quando le parole significano tutto e il suo contrario c’è qualcosa che non va. Se non possiamo distinguere la cosa buona da quella cattiva e ci impongono di scegliere, siamo certamente raggirati. Basterebbero queste ambiguità linguistiche per capire che vogliono farci fare la fine dei polli alla griglia.

Come da copione, i promotori del Great reset strigliano, velatamente o meno, il popolino per infondergli un senso di colpa e per dividere i buoni dai cattivi. Vedi l’odio divisivo creato scientemente tra mascheristi e no mask, vaccinisti e no vax, pro e contro lockdown. Se veramente questi resettisti volessero ridurre l’inquinamento (che non ha niente a che vedere col surriscaldamento terrestre causato dall’uomo), non demonizzerebbero il popolino bue, ma le industrie produttrici di veleni. Basterebbe bloccare il commercio di prodotti inquinanti. Per esempio, vietare la produzione della plastica destinata ai privati. Vietare oggetti elettronici costruiti per durare due, tre anni, costringendo ad acquistarne nuovi. Vietare le mode che ogni stagione immettono nel mercato nuovi capi di abbigliamento, stimolando il consumismo usa e getta, ecc. Tra l’altro, siamo davvero convinti che le automobili elettriche siano meno inquinanti di quelle a benzina? L’elettricità per miliardi di automezzi dove la prenderanno? E le grandi batterie, come le smaltiranno? Tra qualche anno ne vedremo delle belle.

E invece, come vedremo qui sotto, al fine di plagiare milioni di sprovveduti, hanno creato una super organizzazione per coinvolgere, ben remunerati, il più alto numero di giovani pronti a tutto pur di emergere. Grazie a loro le divisioni sociali saranno all’ordine del giorno.

– COSA È SUCCESSO FINORA?
Nel 2020, oltre 700 persone e agenzie guidate dai Purpose Disruptors (perturbatori/disgregatori di scopo), hanno collaborato per creare un libro bianco, un filmato di lancio e questo sito web. Nel corso di sette mesi, lo slancio è cresciuto quando centinaia di persone hanno partecipato agli incontri dello zoom e 200 persone influenti si sono impegnate a sostenerlo. È stata lanciata una competizione creativa che ha attirato 160 proposte per un brief aperto in collaborazione con l’accademia D&AD New Blood. Sette vincitori hanno creato un lavoro che ha formato una campagna nazionale di sette settimane nello spazio dei media donati (outdoor, stampa, radio e digitale) del valore di 500.000 sterline, raggiungendo 18 milioni di persone. […]
– Non so a voi, ma quel “disgregatori di scopo” mi suona un po’ sinistro. Per quanto riguarda la D&AD New Blood Academy, letteralmente Accademia del nuovo sangue (sangue?) è un campo di addestramento creativo online di due settimane per i vincitori della New Blood Pencil (si tratta di premiare chi scrive meglio l’inganno), colloqui, workshop e sfide pratiche progettate per aiutare i talenti emergenti ad entrare nell’industria creativa. Un vero arsenale di propaganda e di inculturazione da fare impallidire i vertici sovietici.

– COSA PUOI FARE ORA? LA DOMANDA
La prima ondata della campagna è finita, ma la nostra missione continua nel 2021. Se sei dietro a questa missione, fai già parte del Great Reset. Il modo in cui lo realizzi dipende da te. Abbiamo identificato tre aree su cui concentrarci. Affinché l’industria della pubblicità e delle comunicazioni di marketing in generale e gli individui al suo interno utilizzino al meglio il loro potere per resettare verso una società più equa e un pianeta più sostenibile, abbiamo bisogno di:
1. Resettare noi stessi per diventare agenti di cambiamento, non solo ricevitori passivi di brief.
È possibile:
. Leggere e condividere con i colleghi il libro bianco The Great Reset
. Unirsi alla comunità Purpose Disruptors e partecipare a uno dei nostri meet up mensili
2. Resettare ciò che creiamo per promuovere valori, atteggiamenti e comportamenti sostenibili.
Puoi: Incoraggiare la tua agenzia ad aderire all’alleanza #changethebrief. I partecipanti mirano a rispondere ai brief dei clienti in modo da promuovere valori, atteggiamenti e comportamenti più sostenibili nel pubblico dei clienti.
3. Ripristinare il nostro impatto rivalutando ciò che misuriamo e celebriamo come “successo”.
È possibile:

Imparare il quadro di Ecoffectiveness. Questa è la misurazione mancante necessaria affinché l’industria pubblicitaria possa assumersi la piena responsabilità dell’impatto del carbonio del suo lavoro. Il quadro open-source cerca di quantificare le emissioni guidate dalla pubblicità e identifica i modi per massimizzare il Return on CO2e. Guarda un video della presentazione all’evento IPA EffWorks.

[…] COME POSSIAMO ASSUMERCI LA PIENA RESPONSABILITÀ DELL’IMPATTO DEL NOSTRO LAVORO?
La chiave per garantire che la nostra industria aiuti la società e gli affari a ridurre la nostra impronta di carbonio collettiva è rivalutare ciò che misuriamo e celebriamo come “successo”. Il quadro Ecoffectiveness è un modo semplice per farlo. Stiamo invitando strateghi ed econometrici a unirsi a noi e contribuire al suo progresso. […]
– Leggendo la programmazione strutturata sui metodi della psicologia delle folle, e la capillare diffusione includendo i giovani sprovveduti che si sento più intelligenti, ci rendiamo conto che i difensori dell’uomo, della donna e del bambino sono come Davide contro mille Golia. Un vero avvelenamento delle cosciente propagandato come elisir della vita. Dobbiamo definirli criminali o pazzi? Data la posta in gioco penso sia meglio dirla tutta. Sono dei pazzi criminali.

E chi ha a cuore le sorti dei nostri figli e dell’umanità, cosa può fare? Sicuramente non stare a guardare. A mio parere, in questa sfida che potrebbe essere l’ultima, è necessario svegliare le anime belle e utilizzare la stessa tattica degli Ingannatori. Come ho più volte scritto, e dimostrato ampiamente dai resettisti, la partita si gioca sull’informazione e la forza persuasiva. Per l’ennesima volta consiglio, oltre a un bombardamento a tappeto sui blog e a una nuova piattaforma per eludere la censura dei social, di creare una rete tv che possa far aprire gli occhi a coloro che potrebbero presto servire i signori del Grande Inganno. Saranno proprio loro che tra breve ci ostracizzeranno perché non la pensiamo secondo il mainstream.

A proposito di demonizzazione e di falsa informazione, concludo raccontando un aneddoto accadutomi il mese scorso. Sicuramente qualcosa di analogo è accaduta a molti. Dunque, facendo la fila con la dovuta distanza alla cassa di un supermercato, una signora anziana, particolarmente pingue, tarchiata e stizzita, mi ha invitato a coprire con la mascherina anche il naso. Conoscendo questa tipologia umana, guardandola con calma negli occhi, ho taciuto. Non vedendo la mia reazione, sgranando gli occhi e inviperita, mi ha sparato “spero che tu muoia di Covid!”
Agostino Nobile

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