Una riflessione di Agostino Nobile su un comportamento e una “filosofia” diventata pervasiva nella Chiesa, corrispondente al politically correct, piuttosto che al munus docendi che è una delle sue funzioni primarie, insieme a quello regendi e sanctificandi. Del resto tutto parte da qui
Cattosincretisti
A partire dal Vaticano II i cattolici hanno subito un lavaggio del cervello lento e capillare senza precedenti. Molti si sentono atei e altri agnostici. Ma la maggior parte è affetta da sincretismo religioso, consapevolmente o meno. Ricordiamo che il sincretismo è la colonna portante della massoneria, che i papi hanno condannato per ben 586 volte.
Nel club del pensiero massosincretista possiamo trovare preti che ripetono ossessivamente i mea culpa iniziati, spero ingenuamente, da GP II. Davanti all’altare capita di vedere sfilate di moda, banchetti per i “fratelli” musulmani, preti ballerini, danzatori indù, ecc. I cattosincretisti presenti, invece di lasciare la chiesa e dirne quattro al tipo vestito da prete, battono le mani. Quelli che ostentano equilibrio di giudizio possono chiederti, cosa c’è di male? Non sappiamo quanti di loro sono ignoranti, ingenui e magari inglobano le due cose, ma certamente rappresentano la comunità più plagiata e istupidita del pianeta.
Il cattosincretista abbraccia e assolve tutti, tranne il cattolico razionale. Succube del mainstream, è un razzista che accusa di razzismo i non allineati. È un odiatore seriale che all’occasione tira fuori le due parole che gli hanno insegnato: hate speech. Fa figo e lo fa sentire intelligente.
Tuttavia non ci meravigliamo. Sappiamo che le scuole e gli istituti cattolici diffondono montagne di relativismo, accompagnato da leggende nere che hanno creato metastasi di sensi di colpa nelle coscienze. Come può, dunque, un ragazzino o un adulto pensare da cattolico, quando anche la Chiesa bergogliana punta il dito contro chi osa dire che Gesù è l’unico Salvatore?
Molti cattolici hanno perso la propria identità, sono diventati fogli bianchi che aspettano qualche anticattolico che gli scriva cosa deve pensare e difendere. La destrutturazione mentale ricorda quella imposta ai popoli comunisti e nazisti. Sappiamo la fine che hanno fatto, e questo non fa presagire niente di buono.
Il cattosincretista non vede le differenze tra le culture, e se gli dici che l’occidente cristiano ha avuto il maggiore sviluppo in tutte le arti e nelle scienze della storia, ti guarda in cagnesco. Contro il cattosincretista non esiste razionalità, evidenze tangibili a occhio nudo, prove documentate, perché la sua vita è legata a un buonismo delirante e a un pregiudizio anticattolico di cui ormai non si rende nemmeno conto. Nel 2004 il cardinale Ratzinger configurò questa tipologia umana in una lectio magistralis presso il Senato della Repubblica Italiana, in cui affermò che l’occidente odia se stesso [qui]
Il peggior nemico del cristianesimo, e dunque dell’occidente, non sono le ideologie, le massonerie e l’islam, ma il cattosincretista. Quello che vota gli abortisti che gli promettono un buon salario, chi si compiace con chi disprezza il cattolicesimo e si commuove con chi riduce il Cristo a uno tra tanti. Una tipologia umana che ricorda Fantozzi, che davanti al suo carnefice esclama: come è buono lei! La differenza tra Fantozzi e il cattosincretista è che il primo dimostra la sua vigliaccheria, il secondo, la sprovvedutezza.
Sostanzialmente il cattosincretista è privo di discernimento. Per lui, un pinco-pallino che eccelle nella sua professione con successo, è automaticamente un saggio tuttologo. Può disquisire su politica e religione, filosofia e misticismo, basta una buona retorica e un minimo di cultura perché il cattoqualunquista e sincretista venga incantato come i topi di Hamelin.
Il sincretismo, scrive il dizionario Zanichelli, è un’unione e fusione di elementi religiosi e ideologici inconciliabili. È – faccio un esempio provocatorio – come se pinco-pallino mettesse nella stessa tazza latte e ketchap, e poi affermasse che solo chi è condizionato dalla pastasciutta non ne apprezza la prelibatezza. Se lo dico io rischio la flagellazione. Se invece lo dice un tipo che naviga sulle ali del successo, milioni di ebeti cercheranno di gustare la ricetta suggerita dal geniale pinco-pallino, fino a considerare la pastasciutta cibo per cafoni (pensate ai micidiali hamburger che i giovani preferiscono al sano cibo italiano).
T. S. Eliot li ha bollati come individui dalla morale igienica. Ovvero quei cattolici che per il buon vivere, o per un particolare fascino del personaggio acattolico o sincretista, si genuflettono anche se gli avvelena l’anima. Il portatore di morale igienica è libero di prendere qui e là dal supermercato delle religioni, ma per favore la finisca di professarsi cattolico.
La verità non è soggettiva. Piaccia o meno, due più due fa quattro. E dato che, tra le altre prove, l’universo è intelligibile, dubitiamo che non esista una Mente creatrice. Cosa che le religioni orientali negano. Non a caso queste religioni e filosofie orientali piacevano molto ai nazisti, tanto che come marchio dell’ideologia utilizzarono la svastica, simbolo di divinità e spiritualità nelle religioni indiane, tra cui l’induismo, il buddismo e il giainismo.
L’apostolo più amato da Gesù Cristo dà un’idea chiara del suo disprezzo per il cattosincretista, cattocomunista e cattoqualunquista: “Così, perché sei tiepido, e non sei né freddo né fervente, io ti vomiterò dalla mia bocca”.
Agostino Nobile. * Autore di “Quello che i cattolici devono sapere – Almeno per evitare una fine ridicola” [qui] e “Anticristo Superstar” (Edizioni Segno)
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