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sabato 19 giugno 2021

La Corte Suprema USA, all’unanimità, a favore dell’Agenzia per le Adozioni Cattoliche

C'è una guerra in corso. Una battaglia è stata vinta; ma la guerra continua.
Leggiamo sul Catholic National Register che la Corte Suprema ha deciso all’unanimità a favore dei Catholic Social Services (CSS) nella causa contro la città di Filadelfia, stabilendo che la città ha violato il libero esercizio della religione del gruppo. La città nel 2018 aveva smesso di collaborare con l’agenzia nel suo programma di affidamento, dal momento che i Catholic Social Services non avrebbero certificato le coppie dello stesso sesso come genitori affidatari per motivi religiosi.
[...] Il caso, Fulton v. City of Philadelphia, riguarda la più grande città della Pennsylvania che cessato di trattare contratti di affidamento con i Catholic Social Services perché l'agenzia fondandosi sulla fede professata affermava che non avrebbe certificato come genitori adottivi coppie dello stesso sesso; la sua politica era evidentemente di conio religioso, basata sugli insegnamenti della Chiesa sul matrimonio e sulla famiglia. L'agenzia, inoltre, non certifica le coppie non sposate come genitori affidatari, indipendentemente dal loro orientamento sessuale.
Secondo la città di Filadelfia questa politica costituiva una discriminazione e quindi avrebbe sospeso la sua collaborazione con il gruppo.
Due madri adottive che hanno lavorato con i Catholic Social Services, Sharonell Fulton e Toni Simms-Busch, hanno fatto causa alla città, sostenendo che nel rescindere i contratti essa ha violato il diritto alla libertà religiosa del Primo Emendamento dell’agenzia.
Si è quindi aperto un contezioso: due tribunali ordinari si sono schierati con Filadelfia e ora si attendeva il pronunciamento della Corte Suprema. Un portavoce della città di Filadelfia si è sottratto a una richiesta di commento della CNA.
Nella sentenza di maggioranza, la Corte ha confermato il ricorso, affermando che «il rifiuto di Filadelfia di contrattare con i CSS per la fornitura di servizi di affidamento a meno che la CSS non accetti di certificare le coppie dello stesso sesso come genitori affidatari viola la clausola di libero esercizio del primo emendamento». il giudice supremo John Roberts, concorde con la maggioranza, ha scritto: «La CSS cerca solo una sistemazione che le permetta di continuare a servire i bambini di Filadelfia in modo coerente con le sue credenze religiose; non cerca di imporre quelle convinzioni a nessun altro»
Secondo Becket, uno studio legale per la libertà religiosa che rappresenta le madri affidatarie e i Catholic Social Services nella vertenza, altre 29 agenzie di affidamento a Philadelphia lavorano con coppie LGBTQ e tre di esse, per il loro eccellente servizio a Famiglie LGBTQ, sono certificate dalla Human Rights Campaign. Becket ha aggiunto trattarsi "di una grande vittoria per eroiche madri adottive e per la libertà religiosa....” che dunque non risulta comprimibile di fronte ad altri cosiddetti diritti.
Ma non finisce qui. 
Un portavoce della città di Filadelfia non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento della CNA. mentre Alphonso David, presidente della Human Rights Campaign, un gruppo di difesa LGBTQ, ha affermato che la decisione "non nega il fatto che ogni famiglia qualificata sia valida e degna: i bambini meritano una casa amorevole, premurosa e impegnata".
Continueranno ovviamente a sostenere le famiglie LGBTQ che si candidano per l'affidamento di migliaia di bambini nel sistema di assistenza all'infanzia e annunciano che il loro prossimo passo sarà l'approvazione dell'Equality Act".
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

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