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domenica 22 agosto 2021

Traditionis custodes è solo la "scossa premonitrice" del terremoto che verrà?

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Nel gruppo Facebook Defense of the Immemorial Roman Rite: Traditionis Custodes v. Summorum Pontificum compare un messaggio allarmato e l'invito alla preghiera. 
Tutto nasce dalla richiesta di un sacerdote (FSSP) che propone a tutti i suoi fedeli di pregare una Novena, a partire da oggi, Festa del Cuore Immacolato di Maria, offrendo una decina del Rosario (quella della discesa dello Spirito Santo), la preghiera di Leone XIII a San Giuseppe per la Chiesa e la triplice invocazione: San Pietro, prega per noi! 
Si sottolinea che il messaggio viene da una persona non allarmista, ma normalmente ben informata, che rivela che Traditionis custodes è solo la "scossa premonitrice" del terremoto che verrà e che non deve trovare impreparati. 
Segue l'esortazione del sacerdote a rimanere fedeli al Santo Padre qualunque cosa avverrà e a rimanere uniti nella fede nella speranza e nella carità. Chi scrive esprime turbamento per il sentore di allarme proveniente da un sacerdote sempre tranquillo e misurato. Risulta analogo allarmismo tra fedeli della FSSP in Francia e in tutti gli Stati Uniti. Sono voci che peraltro già circolano da giorni anche qui da noi.
Risulta che il 22 luglio scorso la Congregazione per la Dottrina della Fede ha inviato una breve lettera a istituti già Ecclesia Dei e monasteri di rito tradizionale in cui, alla luce del disposto della TC, comunica che esski:
  • dal punto di vista liturgico faranno capo alla Congregazione del Culto Divino e la disciplina dei Sacramenti, sotto Roche, noto come l'anti Sarah.
  • dal punto di vista amministrativo e gestionale faranno capo alla Congregazione degli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, sotto Braz de Aviz.
Le avvisaglie sono deducibili dalle osservazioni sul documento del 2016: Vultum Dei quaerere, cercare il volto di Dio: è ancora lecito? [qui], esito di quanto già temuto e prefigurato dalle mie precedenti osservazioni in diretta [qui] quando si cominciò a parlare di una “rifondazione” della vita religiosa, scoprendo che tra i cambiamenti rivoluzionari in atto, in un'intervista pubblicata da L'Osservatore Romano il 1 agosto 2014, il card. João Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, affermava che Bergoglio lo aveva incaricato di rivedere la costituzione Sponsa Christi di Pio XII perché preconciliare (discorso collegato con quanto stava accadendo alle Francescane dell'Immacolata) 

Sembra che nei giorni precedenti il 22 luglio gli officiali (dalla soppressione dell'Ecclesia Dei [qui] collocati nella Sezione Quarta della CdF), salvo il capoufficio, risultano messi a disposizione e destinati ad altri incarichi.
Quanto ai Coetus esistenti (sorti in base al Summorum pontificum mentre secondo la Traditionis Custodes non è possibile crearne di nuovi) non si sa più a chi potranno rivolgersi, se non ai singoli vescovi, con la nota avversione dei quali toccherà fare i conti in maniera più pressante, dal momento che la TC pone un'infinità di paletti strettoie e nodi scorsoi. In ogni caso si tratta di un decentramento, frutto della collegialità [vedi] non più solo conclamata ma applicata, che mina l'unità e l'universalità de La Catholica.
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N.B. - Nel volantino di cui all'immagine, tra le intenzioni di preghiera, sono comprese anche quelle del papa. Giova ricordare che le intenzioni non sono mai quelle del singolo pontefice, ma quelle dei romani pontefici fissate per sempre da secoli: l'estirpazione delle eresie e degli scismi; la propagazione della fede; la conversione dei peccatori; la concordia dei governanti cristiani e l'esaltazione della Santa Madre Chiesa.

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