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venerdì 8 ottobre 2021

Agamben al Senato. Il green pass è strumento di oppressione

Indice degli articoli su Covid, vaccini e dittatura sanitaria.
Siamo consapevoli di vivere in una montatura, imposta dal Regime che ha assunto il potere, perché quando si parla di sanità e del corpo umano viene annullato il dibattito, facendosi schermo del parere degli scienziati in materia di medicina e di virologia. Quando invece si parla di politica, si pretende di chiudere la bocca degli scienziati della politica e delle materie che riguardano il corpo sociale, agli unici che hanno le competenze per capire quanto sia devastante, addirittura esiziale per la democrazia, l'introduzione di misure di controllo come il Green Pass. Di seguito, la trascrizione del testo del discorso tenuto dal filosofo prof. Agamben, di fronte alla Commissione Affari Costituzionali del Senato.

Agamben al Senato: “Green pass peggio dell’Unione sovietica”
7 Ottobre 2021

Vorrei soffermarmi solo su due questioni da portare all’attenzione dei parlamentari che dovranno votare la conversione in legge del decreto legge sul green pass.

1. Il primo è l’evidente contraddittorietà del decreto in questione. Voi sapete che il governo grazie ad un decreto è esentato da ogni responsabilità per i danni prodotti dal vaccino. E quanto gravi possano essere questi danni risulta dal fatto che l’articolo 3 dello stesso decreto menziona esplicitamente gli articoli 589 e 590 del codice penale, che si riferiscono all’omicidio colposo e alle lesioni colpose.

Come autorevoli giuristi hanno notato, questi significa che lo Stato non si sente di assumersi la responsabilità su un vaccino che non ha terminato la sua fase di sperimentazione. E tuttavia allo stesso tempo cerca di costringere con ogni mezzo i cittadini a vaccinarsi, escludendoli altrimenti dalla vita sociale e ora, col decreto che state votando, privandoli persino della possibilità di lavorare.

È possibile immaginare una situazione giuridicamente e moralmente più abnorme? Come può lo stato accusare di irresponsabilità chi decide di non vaccinarsi, quando lo stesso Stato che per primo declina formalmente ogni responsabilità in merito alle possibili gravi conseguenze del vaccino?

Vorrei che i parlamentari rispondessero a questa contraddizione, che a mio avviso configura una mostruosità giuridica.

2. Il secondo punto sul quale vorrei attirare la vostra attenzione non riguarda il problema medico del vaccino, ma quello politico del green pass. È stato detto da scienziati e da medici che il green pass non ha in sé alcun significato medico ma serve ad obbligare la gente a vaccinarsi. Invece io penso si debba dire il contrario: ovvero che il vaccino sia un mezzo per costringere la gente ad avere il green pass. cioè uno dispositivo che permette di controllare e tracciare gli individui, misura che non ha precedenti.

I politologi sanno da tempo che le nostre società sono passate dal modello “di disciplina” a quello delle società “di controllo”, fondate sul controllo digitale, virtualmente illimitato, dei comportamenti individuali. Ormai diventati quantificabili. Ci stiamo abituando a questi dispositivi di controllo. Ma, vi chiedo, fino a che punto siamo disposti ad accettare che questo controllo si spinga?

È possibile che i cittadini di una società che si pretende democratica si trovino in una condizione peggiore dei cittadini dell’Unione Sovietica sotto Stalin? Voi sapete che i cittadini sovietici erano costretti a mostrare un lasciapassare per ogni spostamento da un Paese all’altro. Noi invece siamo costretti a mostrarlo anche per andare al ristorante, al museo, al cinema e ora anche per andare a lavorare.

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