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domenica 28 novembre 2021

Che rapporti ci sono tra la sinistra politica e il globalismo?

Nella nostra traduzione dal più recente articolo di alt-market.us, ci soffermiamo su un'analisi stringente nelle cui dinamiche perverse possiamo riconoscere i parallelismi con le recenti vicende delle nostre manifestazioni contro la dittatura sanitaria e tecnocratica, mettendo a raffronto le scene di Trieste Roma e Milano e la morsa sempre più soffocante delle nuove restrizioni discriminatorie in un clima di crescente criminalizzazione del dissenso. La ragione estenuata, nell'incapacità ormai di leggere qualitativamente la realtà per misurarla solo quantitativamente, non si riprenderà se non con l’aiuto della fede.

Che rapporti ci sono tra la sinistra politica e il globalismo?

Non è certo una novità sconvolgente il fatto che la sinistra politica non piaccia a nessuna persona dotata di una certa formazione e di sano giudizio.

Come ho sottolineato per molti anni (e ancor più in quelli più recenti), le persone di sinistra sono le UNICHE in tutto il paese a supportare costantemente le politiche draconiane del governo e il monopolio oppressivo delle corporazioni.

Sono le uniche persone che appoggiano la censura di massa di punti di vista contrari alle “versioni ufficiali” da parte della Big Tech e delle reti sociali. Sono le uniche persone che chiedono l’ostracizzazione dalle piattaforme elettroniche e la “cancellazione” di personalità pubbliche che si azzardano ad esprimere opinioni contrarie alle favole della sinistra. Sono l’unico gruppo di gente la cui vasta maggioranza supporta le misure autoritarie “anti-Covid” e i lockdown. Sono le uniche persone che esigono in modo aggressivo che si costringa a vaccinarsi chi non vuole farlo. Sono le uniche persone che esigono che i non vaccinati siano licenziati o denunciati. Sono le uniche persone che premono per l’indottrinamento degli scolari più giovani alla teoria critica della razza (che è sostanzialmente una forma di razzismo travestita da attivismo accademico). E sono anche le uniche persone che sentono l’ossessiva necessità di diffondere le politiche del gender nelle scuole pubbliche.

Questa gente è estremamente sgradevole. Da persone del genere ci si sarebbe potuti aspettare che rimanessero ai margini della società, da dove non avrebbero mai potuto fare danni, ma non è stato così. Perché? No, non è perché sono la maggioranza, almeno nel senso tradizionale del termine. In realtà sono, con poche eccezioni, una minoranza nella maggior parte delle controversie sociali e politiche. Ma sono estremamente organizzate e unanimi (si direbbe anzi che hanno una mentalità da alveare) e hanno il supporto più totale delle nostre strutture politiche nazionali.

È questo il punto: molti conservatori deducono erroneamente che la sinistra politica sia diventata una sorta di forza autonoma all’interno della nostra cultura, dotata del potere di influenzare in modo pesante gli interessi governativi e corporativi, piegandoli alle loro esigenze. Ciò è semplicemente falso: questi gruppi non pensano con la loro testa. La verità è l’esatto contrario: è il governo, sono le istituzioni corporativiste e decisamente GLOBALISTE ad avere un’influenza e un controllo diretti sulla sinistra politica. Le persone di sinistra sono pedine in mano al sistema globalista, non sono un movimento “di base” che “gliela mette in quel posto al patriarcato”. Sono tutti schiavi della grande piantagione globale.

Da dove attingono realmente il loro potere i sinistroidi che aderiscono al culto della “giustizia sociale”? Dalla minaccia pervasiva di violenza delle loro bande di scatenati?

No. Chiedetevi quando è stata l’ultima volta che avete visto uno schieramento di poliziotti antisommossa opporsi ai saccheggi delle bande di sinistra e all’appiccamento di incendi nelle città. In quasi tutti i casi le massime autorità di città e Stati hanno ordinato alla polizia di farsi da parte e di non fare nulla. Ho visto unità speciali antisommossa dispiegate contro persone che protestavano pacificamente ad eventi come il G20. Sono un testimone oculare, e non è una cosa bella da vedere. Quando i poliziotti hanno veramente l’intenzione di riprendere il controllo delle strade e di disperdere la folla, hanno molte armi nel loro arsenale per poterlo fare. Il fatto è che i disordini dei teppisti di sinistra vanno avanti ogni volta per giorni proprio perché gli viene PERMESSO di farlo. In genere, quando sono arrestati per i loro crimini, vengono rilasciati senza alcuna accusa.

E cosa dire della prevalenza della “cancel culture” e dell’uso dei leoni da tastiera per screditare o far bannare dalle piattaforme elettroniche persone non gradite dalla gente di sinistra? Va detto che questa tattica è andata funzionando sempre meno grazie al fatto che il pubblico ha cominciato ad essere informato su di essa dagli sforzi interminabili di mezzi di comunicazione alternativi che difendono la verità, ma per circa quattro anni i sinistroidi hanno avuto la strada spianata per poter distruggere le vite e le carriere di chi volevano. Si pensi solo all’attrice Gina Carano o all’ufficiale di polizia dello stato della Virginia William Kelly come casi esemplari della cancel culture in azione.

Il problema è che i sinistroidi non avrebbero il potere di “cancellare” nessuno senza il supporto costante della Big Tech, di Hollywood, dei mezzi di comunicazione mainstream e delle corporazioni internazionali. A queste ultime non importa un baffo cosa pensino i “guerrieri della giustizia sociale” (social justice warriors), e non si lasciano certo intimorire da un’esigua minoranza di pazzi con un’influenza nulla sui prezzi di consumo. Eppure, esse sono la base di controllo che permette ai sinistroidi di disporre di strumenti “legittimi” per decostruire le vite della gente. Il mondo corporativista li aiuta perché gli obiettivi dei sinistroidi sono per il momento funzionali agli interessi corporativistici.

E per quanto riguarda il governo? Ricordo che pochi anni fa avevo messo in guardia la gente sul fatto che, una volta che Trump avesse terminato il suo mandato, l’ala radicale della sinistra sarebbe diventata la norma all’interno del Partito Democratico. Notai che gente come Alexandria Ocasio Cortés e Ilhan Omar erano i successori designati dei leader del partito e che sarebbero stati fanatici come loro a dettare la piattaforma democratica. Molte persone mi davano del pazzo e mi dicevano che l’avvento di Trump dimostrava che sarebbe successo l’esatto contrario. Ma guardate cosa sta succedendo oggi.

Biden e la metà di tutti i leader democratici sbraitano un giorno sì, uno no contro la “supremazia bianca” (white supremacy) e in difesa della cosiddetta “giustizia sociale” (social justice). Il partito è diventato esattamente quello che si voleva che diventasse: un veicolo della sovversione comunista. I democratici moderati potranno anche non essere d’accordo con questo zelotismo estremista e ideologico, ma la maggioranza di loro mantiene la bocca chiusa per paura di essere etichettati come eretici ed espulsi dal partito. Molti ammettono di supportare la causa solamente per evitare di cantare fuori dal coro. Essere definiti “bigotti” o “misogini” o “razzisti” fa ormai male solo a persone a cui realmente importa e che pensano che queste etichette abbiano ancora un significato reale. In altre parole, la maggioranza dei meccanismi di controllo della “giustizia sociale” sono designati per imbavagliare altri membri della sinistra, non i liberi pensatori conservatori.

Gli attivisti di sinistra non riuscirebbero a esercitare alcuna influenza politica senza l’avido supporto dei leader del Partito Democratico. I politici dànno ai sinistroidi i denti che essi usano per mordere le caviglie dei loro avversari.

Questo ci conduce al nucleo che soggiace a ogni forma di influenza sociopolitica: i finanziamenti globalisti. Da dove prendono i gruppi di sinistra l’ingente quantità di fondi necessaria a creare organizzazioni come Black Lives Matter? Come fanno programmi come la “giustizia sociale” e la teoria critica della razza a penetrare nei programmi universitari e, di lì, all’interno dell’istruzione scolastica pubblica? Tanto per cominciare, a quale rubinetto finanziario ha attinto il marxismo culturale e come è potuto diventare così pervasivo?

Nella maggior parte dei casi sono fondazioni globaliste come la Ford Foundation, la Rockefeller Foundation, il Tavistock Institute, la Open Society Foundation di George Soros, etc. le fonti di denaro e anche gli arieti per aprire l’accesso alle università per i movimenti di sinistra. Per esempio, la Open Society e la Ford Foundation, insieme con la Borealis Philanthropy, hanno avuto un ruolo chiave nella creazione del Black Lives Matter, iniettando centinaia di milioni di dollari nelle casse del movimento durante i suoi primi giorni di vita.
La Ford Foundation, la Open Society, la Rockefeller Foundation e dozzine di altre istituzioni globaliste sono anche profondamente coinvolte nel finanziamento e nella diffusione della propaganda della teoria critica della razza e dei programmi di studi di genere. Anche in questo caso centinaia di milioni di dollari vengono pompati all’interno di gruppi di sostenitori della “giustizia sociale” e per l’indottrinamento universitario.

In totale, le istituzioni globaliste e le corporazioni internazionali hanno investito circa 50 miliardi di dollari nello sviluppo dei programmi di “giustizia sociale”. Le corporazioni organizzano corsi di indottrinamento per i propri impiegati, ma diffondono anche propaganda di “giustizia sociale” nell’inconscio collettivo per mezzo di pubblicità e dei mezzi di comunicazione di massa.

Tutto ciò è stato già fatto da moltissimi anni con mezzi ancora più sovversivi e segreti. Sono state istituzioni globaliste come la Rockefeller Foundation e la Ford Foundation a finanziare vari elementi del movimento femminista e di quello degli “studi di genere” a partire dalla fine degli anni Sessanta. Non possiamo dimenticare di menzionare le ingenti donazioni della Rockefeller Foundation a The Feminist Press e i programmi della Ford Foundation finalizzati a convincere gli insegnanti a inserire temi di discussione di “giustizia sociale” nei loro programmi di studi. Questi fatti sono pubblicamente riconosciuti nel libro di Alison R. Bernstein Funding The Future: Philanthropy’s Influence On America’s Higher Education [Finanziare il futuro: l’influenza della filantropia sull’educazione superiore dell’America]. Bernstein è il vicepresidente del dipartimento di Istruzione all’interno della Ford Foundation e ex-decano associato di facoltà a Princeton.

Il fatto che la quasi totalità delle tematiche e degli obiettivi dell’attivismo di sinistra sia inclusa anche tra gli obiettivi dell’iniziativa delle Nazioni Unite Agenda 2030, che mischia sentimenti molto nobili nei confronti dell’“uguaglianza” e a favore dell’eliminazione della povertà a una inquietante dichiarazione di intenti sul “trasformare il mondo” per mezzo dell’“inclusività” globale, della “sostenibilità” aggressiva e dell’“equità” razziale e di genere, non è una coincidenza. Se non vi suonano questi slogan, dovete cominciare a familiarizzarvici, perché dietro di essi si nasconde un programma orwelliano di ingegneria sociale per il quale le Nazioni Unite stanno cercando di fare da ariete.

Negli ultimi tempi ho rivolto molte volte questa domanda a persone di sinistra, ma ancora non ho ricevuto nemmeno una risposta sufficientemente concreta o significativa: se si suppone che voi siete le vittime, gli svantaggiati, gli oppressi, i rivoluzionari, perché tutti i soldi delle élites finiscono nelle vostre tasche? Perché tutte le persone contro le quali dite di combattere vi dànno miliardi di dollari e fanno diventare realtà le vostre rivendicazioni politiche? È possibile che i corporativisti, i globalisti e voi progressisti siate tutti parte della stessa macchina? Pensateci…

Le relazioni esistenti tra l’agenda politica dei globalisti e quella della sinistra politica stanno diventando sempre più manifeste e intrecciate. I globalisti vogliono smantellare le strutture tradizionali occidentali, esattamente come i “progressisti”. I globalisti vogliono essere i padroni della prossima crescita economica imponendo il controllo dell’emissione di diossido di carbonio e seminando il panico sul riscaldamento globale. I “progressisti” vogliono la stessa cosa. I globalisti promuovono un approccio realmente comunistico all’idea di proprietà privata e all’economia, fornendo argomenti a favore della “Sharing Economy” [economia della condivisione], dello Universal Basic Income (UBI) [reddito basico universale] e di un mondo in cui “noi non possediamo nulla e siamo felici”. I “progressisti” stanno aderendo a questi concetti perché molti di loro sono parassiti e preferiscono rapinare quello per cui altri hanno lavorato piuttosto che guadagnarselo da soli.

Ovviamente le élites finanziarie continueranno a conservare la loro ricchezza e il loro potere mentre il resto di noi sarà reso “uguale” nel senso che saremo tutti ugualmente poveri. Ma non ci soffermiamo su questo…

Il processo che sto osservando è che la sinistra sta diventando la Čeka, ossia un gruppo di commissari politici che lavorano per il “Great Reset” globalista. È da decenni che sono stati allenati per questo ruolo: la loro funzione è quella di fornire un elemento di forza sociale e l’illusione del consenso. L’elemento più interessante di questa strategia è che cerca di sfruttare persone che si sentono “oppresse” dal sistema attuale, o che sono state convinte di essere oppresse. Come nel caso di tutte le altre sedizioni marxiste, i globalisti utilizzano i “nullatenenti” come scudo mentre loro conquistano sempre più potere.

Ogni volta che un conservatore critica le bugie e le manipolazioni del movimento Black Live Matters, per esempio, è accusato di “razzismo”. E questo è il grande inganno: tutti noi sappiamo che il BLM (fondato da marxisti devoti e finanziato da globalisti) non ha nulla a che fare con i diritti civili o con la giustizia razziale, bensì è solo un’arma per distruggere la civiltà occidentale e rimpiazzarla con un incubo distopico. È questo che critichiamo. Il problema non sono le vite delle persone di colore, bensì il comunismo e il globalismo. La “giustizia sociale” e i movimenti di sinistra sono solo una mascherata dietro la quale si cela un’agenda metapolitica più complessa, e i sinistroidi amano essere utilizzati per metterla in atto.

Ma perché? Sarebbe un errore pensare che siano semplicemente degli “utili idioti”. È vero, alcuni di loro lo sono, ma credo che le persone che rimangono intrappolate nell’ideologia settaria “progressista” ci cadono perché vi sono naturalmente inclinate. Sono narcisisti, psicopatici, degenerati, fannulloni, viziati e deboli. Sono persone che in generale non sono capaci di sopravvivere in modo autosufficiente e lo sanno, e quindi cercano contesti collettivisti a cui aderire e da cui attingere.

Domanda: com’è possibile che una banda di sinistroidi del BLM attacchi Kyle Rittenhouse a Kenosha e TUTTI QUELLI a cui egli spara o cerca di sparare abbiano una lunga e violenta fedina penale? È possibile perché i movimenti di sinistra attraggono persone di questo tipo a palate (si pensi a quanto un sostenitore del BLM e criminale professionista ha appena fatto a Waukesha, in Wisconsin). Non sono dei poveri innocenti. Non gli importa di essere sfruttati dalle élites perché pensano che sia uno scambio di favori per ottenere un potere ed esercitare un controllo che altrimenti non avrebbero mai. Sono soci del globalismo, e il globalismo coltiva e incoraggia il male.

È importante comprendere lo sviluppo di questa dinamica, perché sento dire troppo spesso che i globalisti stanno cercando di “dividere e conquistare” l’America. In realtà, siamo GIÀ divisi, e da diverso tempo. Cercare di parlare con i moderati e di informarli sui fatti è una cosa, ma non serve davvero a nulla cercare di aprire un canale diplomatico coi sinistroidi, perché hanno già scelto da che parte schierarsi, e il loro bando non è quello della ragione o della libertà. (Brandon Smith, 25 novembre 2021 - Fonte)
[Traduzione per Chiesa e post-concilio di Antonio Marcantonio]
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1 commento:

  1. Covid, stop a obbligo vaccino operatori sanità in tutti gli Usa
    Decisione di un giudice americano contro la direttiva di Biden

    Ma in Italia fanno orecchie da mercante

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