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lunedì 22 novembre 2021

Il Natale pandemico di Bergoglio all'insegna del mettere al centro la persona e la comunità. Per un'umanità più 'fraterna'; ma non 'in Cristo'

Non fa più cadere solo le braccia, ma ogni volta spezza il cuore dei veri cristiani e incancrenisce la confusione dei più superficiali. Precedenti sul Patto Educativo Globale [qui - qui], frutto della Fratelli tutti [qui]. Qui l'indice degli articoli su La Chiesa in tempo di pandemia
Cito da Avvenire  le parti salienti del discorso tenuto nell'udienza presso il Palazzo apostolico vaticano dei partecipanti al "Christmas contest", concorso promosso dalla Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis e dalle Missioni Don Bosco Valdocco, che dà voce ai giovani invitandoli a creare canzoni inedite ispirate al Natale e ai suoi valori. Di seguito il commento.

"Anche quest'anno le luci del Natale saranno sommesse per le conseguenze della pandemia, che ancora pesa sul nostro tempo. A maggior ragione, siamo chiamati a interrogarci e a non perdere la speranza". ..."La festa della Nascita di Cristo non è una stonatura rispetto alla prova che stiamo vivendo, perché è per eccellenza la festa della compassione, della tenerezza. La sua bellezza è umile e piena di calore umano". ... "la bellezza del Natale traspare nella condivisione di piccoli gesti di amore concreto. Non è alienante, non è superficiale, evasiva; al contrario, allarga il cuore, lo apre alla gratuità, al dono di sé, e può generare anche dinamiche culturali, sociali ed educative". "È con questo spirito che abbiamo dato vita al Patto Educativo Globale, un'ampia alleanza educativa 'per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un'umanità più fraterna'". ... "E per raggiungere questi obiettivi ci vuole coraggio: 'Il coraggio di mettere al centro la persona' e di 'mettersi al servizio della comunità'". "Ci vuole coraggio e anche creatività". Ad esempio, "voi avete composto nuove canzoni natalizie e le avete condivise per un progetto più grande, un progetto che crede nella bellezza come via di crescita umana, per sognare insieme un mondo migliore". 
Colui che dovrebbe essere il Suo vicario nomina Cristo Signore solo per contestualizzare l'evento nella "Festa della nascita", ma tutto il resto non reca alcuna traccia delle ragioni e delle conseguenze dell'irruzione dell'eterno nella Storia, che è Storia di Salvezza, attraverso l'Incarnazione del Figlio di Dio e della sua opera divino-umana grazie alla quale rimane con noi fino alla fine dei tempi nella Sua Chiesa - l'Una Santa Cattolica Apostolica - a cui apparteniamo. Ed è Lui - e nessun altro come pure nient'altro - l'unica causa di ogni nostro buon volere e agire. Il resto è inganno e tradimento della Verità.

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