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lunedì 6 dicembre 2021

Aggiornamenti sulla battaglia politica e simbolica di Rosario Del Vecchio

Aggiornamenti sulla testimonianza di Rosario Del Vecchio annunciata qui. Nella convinzione che ogni crisi o problema politico abbia sempre la sua causa d'origine in un problema teologico. Oggi è il 12° giorno del digiuno di Rosario. Di seguito, alcune precisazioni e una variazione.

In risposta a chi mi dà praticamente dell'ipocrita, perché secondo lui non sono così umile da nascondere tutto il mio digiuno come suggerirebbe Gesù quando parla del digiuno evangelico, ho risposto:
... la mia è una battaglia politica e simbolica, non è un gesto eminentemente religioso (ma l'uno non esclude l'altro secondo un ordine spirituale e teologico)   
... il digiuno religioso secondo il Vangelo - la penitenza interiore e la conversione del cuore - lo faccio in Quaresima e in determinati momenti della vita
... il mio è uno "sciopero della fame"  a carattere simbolico e politico (solo nel mio intimo anche religioso) 
 ...  la Parola del Signore che dice di Dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio ... mi ha guidato (è la vocazione del laico) 
... i Padri della Chiesa dicono: la Politica è la più alta forma di Carità ... e ci sono momenti in cui il Signore spinge ad un'azione politica cristiana (come con Giovanna d'Arco, Tommaso Moro, Gabriel Garcia Moreno, Luigi IX, il Re Davide)
... la lotta politica ha un valore simbolico e spirituale anche per il cristiano, ma non è una diretta espressione evangelica... non si capisce il motivo per cui uno sciopero della fame non possa avere un valore politico - molti leader contemporanei hanno usato questa forma di lotta e di comunicazione - alla pari delle azioni politiche militari culturali artistiche economiche familiari che tutti i cristiani  hanno sempre usato fatto in questi 2000 anni.

La religione è più grande della politica ma la politica è grande nell'ordine creato da Dio. La religione ha sempre una ricaduta politica, come la politica ha sempre un valore religioso. Religione e politica non sono la stessa cosa. La fede cristiana e la politica cristiana sono unite ma sono diverse. La religione è eterna, mentre la politica appartiene al tempo e alla storia umana. Una buona politica si basa sulla religione senza confondersi con essa. La vera religione spinge a fare una politica coerente con la vera religione.

Va bene. Ascolto il consiglio degli amici, e dei direttori spirituali, e perciò ho deciso da stasera 4 dicembre 2021 - dopo 11 giorni di seguito con solo pane e acqua per svegliare la fame di giustizia e libertà in Italia e in tutta la civiltà cristiana - che nei giorni di festa mangerò un po' di carne - ma senza golosità di nessun tipo -  mentre continuerò nei giorni feriali a pane e acqua fino a quando non vedrò qualche spiraglio di luce sul cielo d'Italia. Se l'Italia cadrà schiava del potere tecnocratico tutta la civiltà cadrà schiava del nulla. Perché l'Italia è Roma. E Roma è la Presenza di Cristo su questa terra. E senza Cristo tutto decade e muore. Solo a Dio la gloria. - ros dv

1 commento:

  1. Sentinella, a che punto è la notte? - Un distruzione prima di tutto morale e ideale del potere dominate. Simbolica si. Fisica no. Distruzione e ricostruzione. Ma non dal punto di vista della classica rivoluzione o rivolta. Si farebbe il loro gioco. La battaglia va fatta conservando le comunità sane e creando comunità sane: la famiglia, le comunità religiose, le amicizie vere, gli amori veri, le professioni vere, le Patrie storiche. Il nemico si sconfigge non cadendo nel trabocchetto dell'estremismo, della protesta fine a se stessa, nella tristezza, nella disperazione, della resa. La battaglia la vince chi ama, pensa, parla chiaro, prega e resiste nella sofferenza con l'aiuto di Dio. rdv

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