L'unica vera emergenza sono i governanti e i miliardari che li comandano: burattini nelle mani della cricca finanziaria che vuole conseguire il dominio del mondo onde realizzare un piano demoniaco, quello che prevede una drastica diminuzione della popolazione mondiale e la riduzione in schiavitù della parte rimanente. Il colossale inganno della pandemia e le misure adottate all’unisono da quasi tutti i governi del pianeta non mirano a risolvere il problema sanitario (del resto creato apposta e amplificato a dismisura dalla propaganda), bensì a provocare un immenso crollo economico che consenta la totale concentrazione delle risorse e del potere nelle mani di pochissimi banchieri privi di ogni scrupolo morale. Sono individui che si credono superiori a noi e ci considerano spregevoli insetti; nella loro lucida follia, pensano di poter ottenere l’immortalità grazie al progresso scientifico, tanto si son lasciati abbindolare dall’oscuro signore cui rendono culto.
Dall’alto della Sua onnipotenza, il Signore ci assicura che la riuscita dei loro perversi progetti non è affatto scontata, al contrario: Cogitaverunt consilia, quae non potuerunt stabilire (Hanno pensato propositi che non han potuto realizzare; Sal 20, 12). È la Provvidenza che dirige la storia umana – e lo fa in modo infallibile, al punto da far servire ai propri disegni anche le macchinazioni dei nemici. I padroni del mondo lo ignorano e non sono in grado di comprenderlo, così come i politici, molto spesso, non sanno di esser manovrati per scopi ben diversi da quelli loro prospettati. Se i primi sono satanisti, i secondi sono avventurieri facilmente catturati con l’ambizione, la vanagloria, la sete di denaro e di potere: «I tuoi capi sono senza fede, soci di ladri: tutti amano i regali, vanno dietro alle mance» (Is 1, 23). La stessa sentenza attende gli uni e gli altri, se non si convertono sinceramente: «Egli schiaccerà ad un tempo gli scellerati e i peccatori; coloro che hanno abbandonato il Signore saranno consumati» (ibid., v. 28).
Se questo è sicuro, rimane per noi incerto il momento in cui l’ira divina si abbatterà su di loro. Fin dove li lascerà arrivare la Provvidenza? Quando li fermerà? Per quanto dovremo ancora soffrire, prima di vedere la svolta? Non si può escludere che stia per iniziare una persecuzione vera e propria che esiga da noi una resistenza eroica. Tuttavia, pur senza nutrire ingenue speranze di un epilogo troppo rapido, possiamo ragionevolmente ritenere che l’intervento del Signore non sia lontanissimo, visto l’inaudito attacco alla vita e alla natura stessa dell’uomo. Non si prospetta solo una falcidie mai vista prima nella storia, che coinvolgerà perfino i bambini, ma pure un’alterazione del genoma umano per mezzo dei cosiddetti vaccini e la produzione di dispositivi elettronici da collegare al cervello. Anche qualora non sia una notizia vera, può essere un’indicazione programmatica: sembra che in Cina siano già stati ottenuti cloni dotati di intelligenza artificiale, dato che non possono avere l’anima. A quanto pare, vogliono realizzare un ibrido uomo-macchina.
Queste osservazioni non sono parto di complottisti visionari, ma materia di studi sviluppati nell’ambito delle neuroscienze e obiettivi sottilmente inculcati con una pubblicità più o meno occulta. In altre parole, quei signori intendono modificare la creazione; non si parla forse insistentemente, da anni, di transumanesimo? Poiché, però, Dio non può permetterlo, ci è consentito confidare in un Suo imminente intervento. Per fermare la costruzione della torre di Babele, Gli bastò gettarvi un semplice sguardo (cf. Gen 11, 5); visto che le società segrete l’han presa a modello ideale, tanto da ispirarsi ad essa per la sede del Parlamento europeo e per altri edifici, non Gli è certo difficile ripetersi. Il Signore colpirà di completa pazzia coloro che usufruiscono ancora dell’intelletto, ma mettendolo a servizio di un folle progetto tipicamente prometeico.
C’è tuttavia un passaggio obbligato che non possiamo trascurare, se davvero desideriamo affrettare la sospirata liberazione. Sia l’umanità che la Chiesa terrena devono necessariamente transitare per una prova che spurghi tutte le sozzure accumulatesi negli ultimi decenni: «Volgerò la mia mano su di te per purificarti dalle scorie» (Is 1, 25). Tale benefico processo avrà un aspetto quantitativo e un aspetto qualitativo. Il primo, purtroppo, comporterà la scomparsa di una parte considerevole della società e del clero, quella che, essendo irrimediabilmente cieca e sorda a causa del suo indurimento verso Dio, credendo all’inganno si è consegnata ai propri carnefici; è nostro compito di credenti pregare perché la sciagura sia mezzo di conversione per tutte quelle persone, così che possano almeno salvarsi l’anima. Il secondo richiede da noi una disponibilità totale a ciò che la Provvidenza ha stabilito, per quanto sia duro, fino ad accettare per tutto il tempo prefissato – se proprio non le si potrà evitare – la perdita del lavoro e l’indigenza; è infatti indispensabile una purificazione da tutti i falsi bisogni (e dai relativi peccati) indotti dal consumismo.
Tale grado di abbandono esige un salto nella fede pura, che da soli non siamo capaci di compiere; dobbiamo perciò chiedere insistentemente alla Madonna e a san Giuseppe le grazie necessarie. Sul piano spirituale, è questa l’unica vera emergenza, dalla quale il mondo tenta di distoglierci con i suoi improbabili spauracchi, come le varianti puntualmente inventate ogni volta che bisogna dare alla gente un’altra spinta a far ciò che non vuole. Anziché lasciarti scuotere da ripetuti quanto vani allarmi, rientra in te stesso il più spesso possibile per metterti alla presenza di Colui che dimora nel santuario interiore. Può suonare come una raccomandazione quanto mai inattuale e inopportuna; è invece, per te che hai l’inestimabile grazia della fede, l’esercizio più urgente e fruttuoso. Non casca il mondo se per una mezz’ora ti apparti per andare in cerca del tuo Diletto, ritrovandone la presenza nel tuo intimo e abbandonandoti alla Sua ineffabile bontà; nel tornare alle tue occupazioni, vedrai la realtà con occhi diversi e con rinnovata fiducia, fondata non su eventi esterni, ma sull’incrollabile certezza dell’amore di Dio, sempre all’opera per te.
Prima di arrabattarti a cercare affannosamente soluzioni pratiche, dunque, fermati a pregare facendo silenzio dentro e fuori di te, così da porre una distanza tra il tuo cuore e tutto il resto, uno spazio libero in cui respirare Cristo, secondo la stupenda espressione di sant’Antonio Abate. Se non riesci a meditare, recita il Rosario con calma affettuosa, oppure pratica la Preghiera di Gesù, ripetendo lentamente e in accordo col respiro: «Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore». Ad alcuni basta dire tranquillamente il Padre nostro, che, in quanto preghiera insegnata dal Signore stesso, ha di per sé un’efficacia soprannaturale capace di immergere nella presenza amorosa di Dio chi lo proferisce con fede genuina. Anche una sola Ave Maria, pronunciata con la certezza che una madre non può non ascoltare la voce del figlio che la chiama in soccorso, ha effetti sorprendenti, specialmente nei momenti critici.
L’importante è conservare la lucidità e la pace, senza acconsentire a previsioni catastrofiche né ad emozioni angoscianti. Una fantasia o un sentimento non sono la realtà, bensì solo fenomeni prodotti dalla tua immaginazione o dalla tua psiche. Il tuo pensiero deve aderire al reale, le cui minacce non si realizzeranno, se disposto diversamente dalla Provvidenza; i potenti di questo mondo son soltanto uomini. Poiché tanti, sotto il peso delle preoccupazioni e della pressione sociale, cominciano a sragionare, pur di escogitare una soluzione apparente che dia loro l’illusione di poter placare l’ansia, ascolta e metti in pratica queste raccomandazioni; altrimenti non potrai resistere alle imposizioni del potere e ancor meno agli inganni del demonio. Se non rimaniamo in vita e in salute almeno noi che, per pura grazia, abbiamo capito, chi resterà a ricostruire sulle macerie? Se tradiamo il Signore pure noi, da chi ripartirà la Chiesa, una volta purificata? Dio ha preparato per noi un compito grandioso, purché non cediamo. Quando vedremo appressarsi il trionfo del Cuore Immacolato di Maria, tutto ciò che avremo sofferto ci parrà ben poca cosa in confronto.
L’odierna prova è una magnifica occasione per giungere alla fede piena, mettendo Dio davvero al primo posto e affidandosi senza condizioni alla Provvidenza. Egli non abbandonerà mai chi crede sinceramente in Lui e Lo serve fedelmente, disposto ad arrivare fino all’eroismo; anzi, gli fornirà sempre ciò che è indispensabile alla sussistenza, colmandolo al contempo di favori e consolazioni spirituali. Se ti senti ancora lontano da simile pienezza, ricorri al sostegno della Madre celeste e del Padre nello spirito, i quali non aspettano altro che i figli si rivolgano a Loro con la fiducia dei bambini. Il prossimo 8 dicembre rinnova la consacrazione a Maria immacolata e, per renderla ancor più perfetta, aggiungi quella a san Giuseppe, Suo castissimo Sposo, se ancora non lo hai fatto. Non mancheranno certo di dimostrarti quanto gradiscano quell’atto perché siano rimossi gli ostacoli che poni tu stesso alle meraviglie che il Bimbo divino vuol compiere per te.
Chiunque sarà stato lasciato in Sion e sopravvivrà in Gerusalemme sarà chiamato santo, chiunque è scritto nella vita in Gerusalemme (Is 4, 3).
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