Pagine di rilievo

domenica 30 gennaio 2022

Alla velocità della luce verso l'abisso. Ma il viaggio è ancora lungo.

Da segnalazioni dei lettori non pubblicate nella discussione [qui] perché ricevute via mail, estrapolo e integro alcune considerazioni in ordine sparso sull'elezione presidenziale appena conclusa che perpetua l'assetto politico eurosinistro tecno-globalista. Quello che segue è un affresco, non un discorso organico, che mi riprometto di riprendere in tutte le sue complesse articolazioni. Allargo l'orizzonte segnalando i link all'indice degli articoli sulla realtà distopica e all'indice degli articoli sulla dittatura sanitaria.

Elezioni presidenziali: tutto come da copione 
Qui c'è il Signore nella barca.
E la tempesta, alla fine, è sedata
I giochi sono ormai fatti e, come dai preventivi accordi, tutto rimarrà come prima, ovvero così come l'interesse della sinistra vuole che le cose continuino a rimanere. Con la benedizione del Vaticano [vedi], il maggiore sponsor dell'attuale premier, nonché promoter della vaccinazione di massa, dell'invasione islamica e  delle spinte globaliste.
In realtà, il risultato era pressoché scontato, giacché a far parte dell'accordo, in realtà, era già inizialmente un solo soggetto; quel "partito unico" che, purtroppo, domina i nostri destini, il quale è solito poi apparentemente scindersi in più formali articolazioni, anche fra loro esteriormente in opposizione, per poter offrire all'elettore la parvenza di un "pluralismo" che, ormai, nella realtà delle cose, non esiste più da molti anni in Italia. 

A questo punto, portato a casa il risultato voluto, la commedia deve necessariamente continuare per un altro poco almeno: Giorgetti deve fingere di voler rompere con la propria formazione politica, per così tentare di frenare l'emorragia di voti che subirà la Lega, dopo avere, così evidentemente, dimostrato di aver fatto il giuoco della sinistra (ma non poteva fare altrimenti, null'altro essendo, se non una mera articolazione tattica della sinistra medesima) così come, dal canto suo, la Meloni (attraverso la sua opposizione, ovviamente inutile e che non avrebbe mai nemmeno accennato, se tale non fosse stata già in partenza) cercherà di offrire una qualche ragione di continuare a recarsi inutilmente alle urne all'elettorato non di sinistra; infatti, per la sopravvivenza stessa del nostro "regime a partito unico", la finzione della "rappresentanza politica" deve poter continuare.

Insomma, tutto esattamente come da copione, arzigogoli e balletti compresi e, così, il nostro 'partito unico', frutto del 'pensiero unico', potrà seguitare tranquillo a tracciare gli orditi del proprio disegno politico, in maniera del tutto indipendente ed autonoma rispetto ad un'effettiva volontà popolare ed al formale esito di qualsivoglia eventuale tornata elettorale ... mentre la Costituzione non è più invocata da nessuno e ha preso piede una legislazione inedita  usata a proprio piacimento. 

Un temibile pronostico
Premesso che il Mattarella/bis rappresenta la sconfitta della politica, oltre ad essere frutto di una strategia sotterranea ma presente fin dall'inizio e che purtroppo ha incontrato avversari arrembanti e non altrettanto freddamente calcolatori, forse 7 anni di Mattarella, da sempre attore invece che arbitro di una situazione terrificante per il presente e per il futuro dell'Italia e per la nostra libertà, potrebbe essere il male minore rispetto a 7 anni di Draghi che incombevano. Il problema è che a Draghi basta meno per ridurci come la Grecia e per completare la rivoluzione socio-antropologica (sotto la veste di transizione ecologica e digitale) già inesorabilmente prefigurata che assumerà i connotati di chi la gestirà nostro malgrado...
Da un alto vediamo gli ammuffiti vessilli della democrazia parlamentare, che si trincera dentro i palazzi del potere ed il virtuale; dall'altro le nostre vite, in ostaggio di lasciapassare e burocrazia patologica, cristallizzate nella crisi infinita e compresse in un QR code, oggi più che mai complicate nel quotidiano da assurde regole ed incertezze.
E un vero leader non è purtroppo all'orizzonte... mentre viviamo una crisi di forme oltre che di sostanza... cambiamenti epocali che non vogliamo passino sulla nostra testa e sui quali sembriamo umanamente impotenti, ma non per questo ci esimiamo dall'attraversarli e starci dentro con tutto il nostro essere come meglio possiamo, con quel supplemento d'anima cristiana che solo nel Signore può essere garantito alla storia del nostro tempo. Anche da queste macerie, forze conservatrici in chiave cristiana (senza stendardi ma nella concretezza) in un centro destra ricostruito potrebbero operare e immettere quel supplemento d'anima...
Ma c'è più d'uno che fa il pronostico che se si voterà nel 2023, SE, e le elezioni andranno in un certo modo, Mattarella si dimetterà, Draghi diventerà Presidente della Repubblica, ed avremo 8 anni di ulteriori disastri.  
E c'è da temerlo, visto il grado di assoggettamento di una massa che non è popolo per tante ragioni prossime e remote, ma ora soprattutto perché la sinistra ha invaso capillarmente tutti i gangli della società e, se pensiamo a cosa sono diventate la scuola, l'informazione e la cultura, con i contestuali attentati alle famiglie, resta poco da sperare. Se non in qualche frutto da qualche seme ancora custodito che però avrà bisogno del terreno adatto. E solo uno sconvolgimento epocale potrebbe dissodarlo...

Dinamiche perverse in ragione della sinistra al potere
Coloro che non dubitano della loro rettitudine e buonismo, diventeranno mostri peggiori di quelli che vogliono fare del male.
La "sinistra" in Occidente, compresi gli attivisti americani contro la guerra e i diritti umani, si è sempre percepita come essere dalla parte giusta della storia, le persone che si identificano come "sinistra" non hanno mai dubitato della loro bontà, perché la loro bontà era una già garantita dalla loro appartenenza alla "sinistra". In più, ovviamente, la lunga storia di glorificazione della sinistra nei media progressisti ed elogio degli eroi del movimento per i cosiddetti diritti civili.
Il fatto è che chi non dubita mai della sua giustizia e della sua bontà, non può capire perché la gente non obbedisca a ciò che ordina. Crede che solo dei mentecatti o dei nemici possano ignorare gli ordini dei buoni. Per questo diventano sempre più intolleranti a qualsiasi disaccordo, disobbedienza, impertinenza. Intolleranti verso chi ritengono sgradevole, indesiderabile, indesiderato.
Solo la "sinistra" con la sua presunzione e autoesaltazione poteva generare l'attuale terrore e totalitarismo. Perché, come si permette qualcuno di disobbedire a ciò che è BUONO? Per quanto riguarda il virus, la "sinistra" occidentale ha sempre avuto una predilezione per questioni "sociali", come la sanità pubblica e la sanità. Così quando si è presentata l'opportunità di intervenire per il bene della SALUTE, erano più che pronti. Del resto lo ha riconosciuto il ministro Speranza, tuttora saldamente in sella nonostante tante discrepanze, in un libro tolto dalla circolazione non abbastanza tempestivamente da non potervi leggere di aver individuato nell'emergenza covid la «possibilità» per la sinistra di «ricostruire un’egemonia culturale su basi nuove».

Cosa sta accadendo e prospettive
Intanto, mentre massacrano le imprese e la vita degli italiani con regole sempre più ridicole e perverse, si sono divertiti questi cagnolini scodinzolanti che acclamano in coro Draghi, un banchiere "apolitico", diventato tutto d'un tratto indispensabile per il paese.
Almeno potevano avere la decenza di risparmiarci lo squallido teatrino per poi riconfermare il presidente uscente. 
Nel frattempo, passeggiando per le città, si nota che i tridosati sono quelli che utilizzano la ffp2 all'aperto. Sono in crisi perché gli stanno estendendo il green pass. Sono in carenza inoculatoria. Qualcuno li rassicuri per la quarta dose prima che passino a indossare occhialini e visiere. 

E che qualcuno soccorra i nuovi malati mentali in questo paese disgraziato nel quale siamo andati oltre la nausea. Oltre ogni immondizia immaginabile.

Questa politica e queste istituzioni, hanno superato ogni limite.
Gente che fa solenni promesse, poi smentite senza vergogna. 
Come succede ormai da tempo, vincono gli usurpatori e gli occupanti stranieri. 
Grazie a dei veri e propri maggiordomi, che non sanno neanche offrire uno spettacolo accettabile.

Il timone è saldamente in mano ai "mercati" che dal giorno del Britannia, ci tengono in scacco.
Questo all'apice.
Nei piani sottostanti, quelli dei luogotenenti, una guerra tra bande da fare invidia alla Chicago del 1929
Come dimostra la vicenda Belloni, responsabile dei servizi, lanciata vincente ieri sera e impallinata immediatamente in primis da Renzi.
Illuminante lo scontro acceso tra quest'ultimo e il re della maratone televisive, che ha sfiorato l'offesa personale. 

Una mattanza che ha operato persino all'interno delle singole formazioni politiche: Conte contro Di Maio, Salvini contro Giorgetti, Letta contro parte della sua congerie.
Per il bene dell'Italia, statene certi.

Questo paese è una città in fiamme, sotto saccheggio. Condito da comportamenti umani ributtanti. 

La realtà ha superato di gran lunga il copione decadente e raccapricciante degli orribili personaggi di Sorrentino, inseguiti da giornalisti che offendono quello che dovrebbe essere il loro mestiere.
Come i vermi succhianti di dantesca memoria. 

Il tutto ricoperto da tonnellate di ipocrisia indicibile: dimentichi di tutte le cose precedentemente dichiarate, stasera hanno vinto tutti. Come sempre. Ed hanno ragione purtroppo.
Quello che perde sempre è il popolo, per la stragrande parte stupidamente complice della sua stessa rovina. 

Come il personaggio del film Dogman. Solo che costui alla fine reagisce sia pure nell'ottica di un dramma dello squallore. Ma qui non c'è traccia di reazione. Perché è stato accettato ormai di tutto.  Persino le cose che qualche anno fa erano patrimonio dei complottisti ed ora sono fatti tragici, come una mostruosa apartheid che ogni uomo equilibrato e civile, indipendentemente dalle sue idee personali, non dovrebbe mai avallare. 

Invece l'inaudito, diventa normalità quotidiana, nelle menti annientate e manipolate di una comunità diventata troppo mediocre per vedere la follia odierna. Come uno studente morto lavorando gratis, mentre sarebbe dovuto essere a scuola. Tra la complicità, in primis degli insegnanti, che avrebbero dovuto insorgere e poi di tutti gli altri, che abbassano ormai la testa davanti a tutto. 

È come se dai nostri cervelli avessero strappato ogni limitatore morale, ogni avviso di allarme di pericolo, ogni briciolo di coscienza.
La vita è diventata una dimensione puramente biologica, in una logica di brutale sopravvivenza, senza riflessione e reazione alcuna, totalmente indifferenti all'abominio circostante, che non ha più limiti. 

Confortably Numb cantavano i Pink Floyd. Piacevolmente insensibili [vedi]. Ecco la specie degli anni venti del duemila. Alla velocità della luce verso l'abisso. Avanti così. Il viaggio è ancora lungo.

Manca un vero leader, una vera rifondazione
Manca un vero leader. Però, purtroppo, anche se ci fosse, potrebbe fare ben poco.
I nostri meccanismi costituzionali sono fatti per tenere il popolo il più possibile lontano dall'effettivo potere. Ci è concesso solo di votare (ogni tanto) per il Parlamento. Poi però le cariche che davvero contano - Presidente del consiglio e Presidente della Repubblica - sono cosa loro, di lorsignori. Del resto, i parlamentari, che dovrebbero, in teoria, vigilare sull'operato dell'esecutivo, sono tenuti al guinzaglio dalle segreterie che, ovviamente, candideranno alla successiva elezione e faranno fare carriera solo ai disciplinati. E poiché ormai si è persa ogni moralità, il Potere non ha ormai più nessun ritegno nel commettere gli abusi che vediamo quotidianamente.
Insomma, come detto sopra, ci vorrebbe una rifondazione alla radice dello Stato italiano, accompagnata però da una resurrezione morale, cioè cristiana. È difficile vedere all'orizzonte questa possibilità. Cosa ci riserverà il futuro, lo sa solo il Signore, che più che mai dobbiamo pregare perché salvi questa povera Patria.

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