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lunedì 14 febbraio 2022

L’apparizione mariana in Ucraina e la promessa «irrevocabile» di libertà

Dei venti di guerra che soffiano minacciosi in Europa tra Stati Uniti e Russia in Ucraina, desideriamo parlare come segue. 
Ricordiamo che La Rus di Kiev, futura Ucraina e culla di quella che poi sarebbe diventata la Russia, ricevette il messaggio e il battesimo cristiano grazie ai santi principi Olga e Vladimiro tra X e XI secolo, grazie ai quali Kiev entrò nell'Europa e nella Cristianità, in un'epoca in cui tra Roma e Costantinopoli, seconda Roma, c'era ancora pace e unità. Oggi venti di guerra tra Russia e Ucraina (meglio, tra Stati Uniti e Russia su suolo ucraino) minacciano quei confini e quei popoli e minacciano la traballante pace europea; dalla prima Roma, preghiamo volentieri per la terza Roma e per la pace in essa!
"I' vo gridando: Pace, pace, pace" (dal "Canzoniere" di Francesco Petrarca). L'unica soluzione: in foto, la statua della Regina Pacis che Benedetto XV volle erigere nella Basilica di Santa Maria Maggiore in piena Grande Guerra, per impetrare la fine del conflitto.  (Cito Roberto De Albentiis). Noi Le chiediamo, oggi, che interceda per tenerlo lontano.

L’apparizione mariana in Ucraina
e la promessa «irrevocabile» di libertà

Di fronte ai venti di guerra il Padre e Capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, ieri ha predicato ai fedeli riuniti nella Cattedrale Patriarcale della Resurrezione di Cristo a Kiev. Ha ricordato che quest’anno si celebrerà il 35° anniversario dell’Apparizione di Hrushiv. «Alcuni di voi ricorderanno», ha detto Shevchuk, «che anche nei giorni bui dell’Unione Sovietica, la Madre di Dio venne dal nostro popolo a Hrushev. […] E oggi chiamiamo questa rivelazione l’annuncio della nostra libertà. Allora la Beata Vergine Maria sembrò rivelarci il piano di Dio per l’Ucraina, che l’impero del male sarebbe crollato. E questa non per opera dell’uomo, ma per opera di Dio».

Le parole dell’Arcivescovo sono importanti, soprattutto se torniamo a quelle apparizioni, un fenomeno poco conosciuto, soprattutto in Occidente, ma molto interessante per leggere le pieghe della storia con uno sguardo che sappia tenere insieme naturale e soprannaturale. Prima di Fatima, infatti, c’è stata l’Ucraina. Il 12 maggio 1914 al villaggio di Hrushiv, situato 85 chilometri a nord-ovest di Leopoli, lungo il confine polacco, avviene una apparizione mariana. La Vergine Maria appare a a 22 persone che in quel momento stavano falciando i campi, offrendo un messaggio ai fedeli molto importante, un messaggio che prelude a quello che verrà poi consegnato nel 1917 ai tre pastorelli di Fatima.

«Ci sarà la guerra. La Russia diventerà un paese senza Dio. L’Ucraina, come nazione, soffrirà terribilmente per 80 anni e dovrà sopravvivere alle guerre mondiali, ma in seguito sarà libera». Queste le parole che la Vergine avrebbe consegnato ai 22 operai dei campi, parole che hanno il preciso sapore di una profezia: la Russia è davvero diventata un paese senza Dio dopo la rivoluzione bolscevica del 1917. E i leader atei del Cremlino hanno inflitto crimini orribili contro il popolo ucraino. C’è stato l’Holodomor, durante il quale milioni di persone hanno subito una morte lenta per fame. Tra gli anni Trenta e Cinquanta, milioni di ucraini furono arrestati, condannati e deportati nei Gulag per morire o sopportare lunghi anni di incessante miseria. Ci furono anche epurazioni, la distruzione delle chiese ucraine, sia ortodosse che cattoliche, l’enorme devastazione e sofferenza inflitte all’Ucraina durante la seconda guerra mondiale dall’esercito nazista e sovietico, seguite da nuove ondate di persecuzione dopo l’annessione dell’Ucraina occidentale, e molti altri orrori, incluso il disastro di Chernobyl.

Esattamente un anno dopo il disastro nucleare la Vergine apparve ancora a Hrushiv. È il 26 aprile 1987, la Madonna appare a Maria Kyzyn, una ragazzina di 12 anni. La ragazza notò una strana luce proveniente da una cappella sconsacrata vicino al giardino di casa sua, chiusa al culto dal regime comunista nel 1947. In questa apparizione la Madonna si sarebbe rivolta al popolo ucraino: «a consolarti e a dirti che presto le tue sofferenze finiranno. L’Ucraina diventerà uno Stato indipendente».

Ecco allora che le parole pronunciate ieri da Sua Beatitudine possono essere meglio comprese in tutta la loro portata. «Ricordiamo come l’Ucraina è stata resuscitata dalla potenza della grazia di Dio», ha detto Shevchuk, «restaurata la sua statualità, la sua cattolicità, per la quale intere generazioni di nostri predecessori hanno combattuto. E sappiamo che era opera di Dio».

Quindi ha concluso con una preghiera: «Dio, quelle tue opere sono irrevocabili come la tua risurrezione dai morti. Piaccia o no. Dio oggi ti preghiamo: nonostante i nostri peccati o i nostri meriti, come ci hai predicato la libertà 35 anni fa, ce l’hai data 30 anni fa, conservala per noi oggi. Proteggi l’Ucraina, proteggi il nostro popolo. Non prestare attenzione alla nostra giustizia o peccaminosità, ma guarda alla santità della tua Chiesa-martire, del tuo popolo, che sei venuto a salvare».

La Russia invaderà l’Ucraina nei prossimi giorni? La Nato insisterà davvero nell’apparecchiarsi vicino a Mosca? Ancora una volta il popolo ucraino dovrà pagare? Forse a Washington e a Mosca non lo sanno, ma se le vie degli uomini sono misere, quelle di Dio, pur misteriose, non tradiscono mai il grido della preghiera. La storia a volte si decide dove meno ce lo si aspetta. - Fonte

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