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venerdì 4 febbraio 2022

Non ci lasciamo incantare dalle parole, badiamo ai fatti. E parliamo dei fatti

Una sintesi essenziale del punto in cui siamo, che è diventata il contenuto di un mio messaggio recentemente fatto pervenire a Giorgia Meloni. Infatti resta da trovare come uscirne e con chi, a partire dall'Unico necessario, che continuiamo a implorare per noi, per la nostra Italia, per l'Occidente agonizzante e per il mondo intero.

Non ci lasciamo incantare dalle parole, badiamo ai fatti.
E parliamo dei fatti
Nuvola delle Parole di cui è infarcito il
discorso di insediamento del Mattarella/bis
Ieri abbiamo assistito al discorso d'insediamento del Mattarella/bis (più che un'elezione, un'investitura) e c'è chi ne ha sottolineato le alate parole e gli altrettanto alati principi. Ma ci sono troppi fatti più eloquenti e soprattutto incisivi nella realtà di persone e famiglie e imprese che contraddicono quelle belle parole. Ed è di questi che intendo parlare.

Giorgia Meloni, nell'attuale agone politico, appare l'unica che ha il coraggio di affermare e sostenere nonché, mi aspetto anche in questo frangente, l'ancoraggio ai principi non alienabili, che oggi sono ostaggio delle logiche socialiste dei tecnocrati mondialisti...  Naturalmente il suo è un approccio laico, come si addice alla politica, ed è l'unico che trova riscontro nel nostro sentire. Oltre alla tecnocrazia sposata dalla sinistra, temo il grande centro che sembra costituirsi a trazione gesuitica che del resto accomuna Draghi, Monti, Conte,  Belloni (Conte [vedi], Draghi e Belloni vengono dal Liceo Massimo [qui],  Monti dal Leone XIII...). Per questo ho pensato di farle pervenire l'Appello che segue.

Prendo le mosse dal recente messaggio con cui, sull'onda del recente spettacolo indegno offerto da questo Parlamento, giustamente Fratelli d'Italia propone le elezioni dirette del capo dello stato.
Di queste ci importa in prospettiva. Ammesso che ci facciano votare.
Al momento, invece, ci sono diverse priorità ineludibili: una in particolare, che introduco con considerazioni generali per poi focalizzarne alcune ricadute specifiche.

Una delle priorità da affrontare senza indugio è l'abolizione dell'abominio del green pass... strumento ricattatorio che, col pretesto di un'emergenza prorogata ad oltranza, viola la libertà personale inalienabile della persona. Uno strumento che andava respinto tout court fin dal principio invece che negoziato nelle articolazioni peraltro sempre più costrittive. Si è permesso che ci trasformassero  in una società di ammalati fino a prova contraria, compresi i cittadini sani, alcuni naturalmente resistenti, altri che hanno dubbi sui vaccini, altri ancora che non possono riceverli, ignobilmente identificati come 'il nemico' su cui scaricare i fallimenti se non le manovre manipolatrici del governo 'dei migliori' e per questo sommariamente etichettati come untori o mentecatti, "ai quali rendere la vita difficile", testuali parole del sottosegretario Sileri. Sorvolo su altre espressioni di personaggi autorevoli fuori da ogni etica e privi di ogni residuo della millenaria civiltà di cui dovremmo essere eredi e portatori. Se le femministe possono dichiararsi padrone del proprio corpo (e guai a dire il contrario), perché i renitenti alla vaccinazione, no? Con tutto il rispetto per chi decida di vaccinarsi liberamente...

Dunque ci sono cittadini untori o mentecatti per definizione, solo in quanto dissenzienti dal 'pensiero unico', mentre invece ormai si è costretti ad ammettere che anche i vaccinati sono contagiosi... la realtà prende il sopravvento sulla narrazione; ma neppure questo sembra sortire effetti. 

Mi hanno sottolineato con vigore - e condivido - che le carte, oramai, sono scoperte. Attorno al tavolo da gioco, chi conduce la partita neppure bluffa più. La volontà di consacrare il lasciapassare come nuova frontiera di controllo, come istituto cardine attorno al quale rifondare il diritto e la società, oramai è chiara come la luce meridiana. L'idea di svincolare il Qr code dall'emergenza e trasformarlo in provvedimento ordinario di carattere preventivo, sta trovando la sua applicazione pratica attraverso l'ultimo delirio del governo dei migliori. Il green pass illimitato - ma il green pass tout court - è un abominio. Esso agisce ora, palesemente, su un doppio binario: costringere alla terza dose gli scettici e cristallizzarlo definitivamente nel quadro normativo vigente, conferendogli i crismi dell'ordinarietà.  Nessuno può dirsi tranquillo, indipendentemente dallo status vaccinale, se l'autorità si avvale di uno strumento giuridico così atipico, flessibile, cangiante, dal carattere estorsivo e ricattatorio, che mina palesemente il principio di legalità, della certezza del diritto, dell'habeas corpus. Chi esulta in quanto ravvisa in tutto ciò la fine della "pandemia", dovrebbe fermarsi a riflettere sui tre punti che seguono.

  1. Una volta si aveva la risorsa, non risolutiva ma pur sempre suscettibile di far presa su chi avesse orecchie per intendere, della contro-informazione. Ma è bastato delegittimare ogni argomento solido e razionale, sia tramite il discredito personale che tramite l’uso di categorie colpevolizzanti: fascista, negazionista, complottista, razzista, sessista, omofobo… e ora no-vax, col paradosso che a demonizzare questi ultimi sono gli ostinati difensori dei diritti delle categorie precedenti (esclusa quella dei supposti fascisti) peraltro già pienamente tutelate delle leggi vigenti, ma strumentalizzate per criminalizzare il dissenso con evidente minaccia alla libertà di pensiero (legge Zan, che presto vedremo riproposta, docet). E questo è manipolazione.
  2. Ma ora siamo ben oltre. Giorgia Meloni in prima persona sa quanto costi doversi smarcare dalle colpevolizzazioni di sistema per poi passare ad illustrare le ragioni della propria posizione. Ma intanto tempo ed energie devono concentrarsi sulla necessità giustificatoria (“premesso che non sono fascista”, “che non sono negazionista” “che non sono complottista”, “che non sono no vax”, e così via); il che è già un vantaggio per gli avversari e distrae l’attenzione dal tema in discussione. (I talk show a reti unificate ci offrono ogni giorno esempi di queste tecniche manipolatorie. E guai a parlare di dittatura sanitaria [vedi]).  E questa è una tappa ulteriore: quella del controllo 
  3. Ma c'è ancor di più. La capacità del “sistema” in questa fase è di gran lunga più manipolatoria poiché  ai tecnocrati al potere non interessa il solo dominio della sfera produttiva ma l’invasione e il controllo delle pieghe più intime della vita delle persone, trasformate in individui isolati secondo le esigenze dei nuovi meccanismi di funzionamento nell'ottica di considerare il genere umano un intralcio da superare (trans-umanesimo [vedi]) ma di cui, obtorto collo non si può fare a meno, e dunque da ridimensionare sia nei numeri (neo malthusianesimo) sia nella sua rilevanza sotto l'aspetto morale e socio-antropologico in quanto avulso dall'ordine naturale (aspecismo)1.  E questa è una tappa successiva: quella della sottomissione.

Ora vengo al particolare delle aberrazioni di cui sopra trasferite in alcuni aspetti particolari nella vita di tutti i giorni. 

Nella congerie di restrizioni attuale, chi difende i pensionati anziani soli (vale per tutti, ma loro sono la catena debole del sistema), dal sopruso inqualificabile di precludere loro  l'accesso agli uffici postali per riscuotere la pensione e fare le operazioni di rito? Per loro anche l'altro ricatto del tampone costituisce problema oltre che un pizzo da pagare!

Facciamo morire di fame anche loro come chi perde il lavoro solo perché non si assoggetta al ricatto del cosiddetto vaccino per di più sperimentale? E le loro famiglie? E quelli che si assoggettano a essere cavie solo perché  ricattati? Insieme alle attività commerciali che chiudono nonché alle eccellenze imprenditoriali e ai porti svenduti in un paese di fatto bloccato anche per una legge anti-umana prima che antieconomica. Anche costoro  chi li difende?
E non possiamo non allargare lo sguardo al cinismo delle vaccinazioni infantili e alla conseguente discriminazioni nelle scuole, sui mezzi pubblici, nello sport, ecc.

Questo, prima di altri,  è un provvedimento che grida vendetta!

E Giorgia Meloni, che ora giustamente dice di allearsi con gli italiani, è di questi che non dovrebbe dimenticarsi, insieme a voi che efficacemente la sostenete!

Il rischio, altrimenti, è l'astensione massiccia dal voto, sempre ammesso che ci lascino votare... Ma rappresenterebbe comunque una resa drammatica dalle conseguenze più che nefaste.

In ogni caso un'azione politica seria e portatrice di idee e valori inalienabili è nelle corde di Fratelli d'Italia e della sua leader! E non dovrebbero mancarle - e comunque vanno costruite - le alleanze interne e internazionali che si stanno svegliando. In Italia certo è più dura che in Canada [vedi], ma non voglio credere sia impossibile! (Maria Guarini)
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1. La fluidità rischia di coinvolgere non solo il genere, ma anche la specie. In un'ottica esclusivamente materialista, si è cominciato a parlare sia sul piano etico che giuridico di diritti degli animali. Dibattiti sempre più frequenti ed estesi, riguardanti la liceità della caccia, i limiti della vivisezione, la protezione di specie animali diventate sempre più rare, il vegetarianesimo, rappresentano le avvisaglie di una possibile estensione del principio di uguaglianza al di là addirittura dei confini del genere umano, un’estensione fondata sulla consapevolezza che gli animali sono eguali a noi uomini, sotto l'aspetto sensoriale ed emotivo, per lo meno nella capacità di soffrire.

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