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martedì 15 marzo 2022

Traditionis Custodes: i fedeli denunciano il caos liturgico

Nella nostra traduzione da Riposte Catholique, la tenace resistenza dei fedeli francesi. Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e Responsa
I fedeli della Messa tradizionale si sono ritrovati il 5 marzo davanti alla nunziatura apostolica a Parigi, 14 bis avenue du president Wilson.
Gli organizzatori comunicano:
« Abbiamo commentato fatti recenti: la “concessione” alla Fraternità San Pietro, con decreto pontificio (che, stranamente, non è stato pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Santa Sede), di poter utilizzare, nelle “chiese proprie” i libri liturgici tridentini [qui]. Sembra, senza esserne del tutto certi, che tale concessione sia valida anche per gli altri istituti Ecclesia Dei. Purtroppo non si applica ai sacerdoti diocesani, che sono sempre soggetti al pieno rigore della Traditionis custodes e dei Responsa della Congregazione per il Culto Divino.
Siamo oggi nella situazione paradossale che i matrimoni e battesimi tradizionali non possono essere celebrati dai sacerdoti diocesani (a meno che non vadano oltre i divieti), mentre eventualmente, se il vescovo locale è favorevole o chiude gli occhi, possono essere celebrati dai sacerdoti delle comunità Ecclesia Dei e invece, sempre e di diritto, possono essere celebrati dai sacerdoti della FSSPX.
Certo, gli aspetti positivi della concessione alla FSSP sono innegabili: crea un'apertura simbolica all'interno della legislazione repressiva (e inoltre, perché non dirlo? genera un caos legislativo favorevole, i vescovi non sanno più cosa possono o non possono fare); apre anche la possibilità di ordinazioni tradizionali, di cui forse le comunità Ecclesia Dei farebbero bene a sfruttare appieno. Resta invece incerta la questione delle conferme diocesane: i vescovi diocesani possono accettare o rifiutare di celebrarle nel rito tradizionale a loro piacimento. Attualmente, non vi è più alcuna garanzia che le cerimonie tradizionali per il conferimento delle cresime possano essere celebrate quest'anno in Francia. Salvo, ovviamente, quelle della FSSPX.
Inoltre, in un'intervista riportata da Le blog de Jeanne Smits, [qui] Mons. Roche, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino, ha affermato senza ambiguità: «È chiaro che papa Francesco, così come i suoi predecessori, presta grande attenzione a chi ha difficoltà e quindi è ancora possibile utilizzare il Messale del 1962. Ma non è la norma. È una concessione pastorale». Il Prefetto della Liturgia ha aggiunto di non essere in grado di sapere se la vecchia forma della Messa sarebbe caduta in disuso, ma che «l'obiettivo della Traditionis Custodes è quello di avvicinare le persone « alla comprensione di quanto chiesto dal Concilio ».
Per questo chiediamo instancabilmente che sia data una vera libertà alla liturgia tradizionale per tutti i sacerdoti e per tutti i fedeli di rito romano. Possano i cattolici essere autorizzati a esercitare il culto pienamente cattolico nella Chiesa cattolica! ». 
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

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