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mercoledì 11 maggio 2022

Hong Kong, arrestato il card. Zen

Aggiornamento: il cardinal Zen è stato rilasciato su cauzione. Già quattro articoli del giornale Ta Kung Pao (qui) associavano il cardinale al movimento di protesta del 2019 e si temeva il giro di vite. Qui l'indice degli articoli sulla questione cinese.

Il fermo sarebbe avvenuto nell’ambito di una indagine sul Fondo 612, che aiutava i cittadini coinvolti nelle proteste del 2019. Fermati altri amministratori fiduciari dell’organizzazione benefica. L’accusa è quella di collusione con forze straniere, punita dalla legge sulla sicurezza nazionale.
Hong Kong (AsiaNews) – La polizia ha arrestato stasera il 90enne card. Joseph Zen Ze-kiun, vescovo emerito della città e noto sostenitore del movimento democratico. Lo affermano fonti locali e diversi media cittadini, secondo cui il fermo è legato alla gestione del Fondo 612, che fino alla sua chiusura ha assistito migliaia di manifestanti pro-democrazia coinvolti nelle proteste del 2019.
Il card. Zen era uno degli amministratori fiduciari dell’organizzazione benefica, che ha smesso di operare nell’ottobre scorso. Le autorità lo hanno arrestato insieme ad altri promotori del Fondo, tra cui la nota avvocatessa Margaret Ng, l’accademico Hui Po-keung e la cantautrice Denise Ho. Da quanto si apprende, l'indagine delle Forze dell’ordine si concentra sull'eventuale “collusione” del Fondo 612 con forze straniere, in violazione della draconiana legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino nell’estate 2020.

Il card. Zen è da tempo nel mirino del governo cinese. A gennaio la stampa pro-establishment ha pubblicato quattro articoli in cui lo si accusava di aver incitato gli studenti a rivoltarsi nel 2019 contro una serie di misure governative.

Il porporato è inviso a Pechino per le sue critiche al controllo esercitato dal Partito comunista cinese sulle comunità religiose. Egli ha condannato la rimozione delle croci dall’esterno delle chiese in Cina e ha celebrato negli anni messe in ricordo dei martiri di Tiananmen a Pechino: i giovani massacrati dalle autorità il 4 giugno del 1989 per aver chiesto libertà e democrazia. Il cardinale è anche contrario all'accordo tra il Vaticano e la Cina sulla nomina dei vescovi.

Un aperto difensore dei diritti civili a Hong Kong e nella Cina continentale, il card. Zen ha spesso assistito alle udienze che vedono imputati politici e attivisti filo-democratici, finiti alla sbarra con l'accusa di aver violato il provvedimento sulla sicurezza nazionale.

Rispondendo alle domande dei giornalisti, il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha affermato quanto segue: “La Santa Sede ha appreso con preoccupazione la notizia dell’arresto del cardinale Zen e segue con estrema attenzione l’evolversi della situazione”.

1 commento:

  1. Il card. Zen si è sempre battuto per la difesa dei diritti civili e umani a Hong Kong, e in Cina continentale , dove da anni però non aveva il permesso di recarsi.

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