Testo integrale, completo della Seconda Parte, dell'intervista rilasciata da mons. Viganò all’Avvocato Reiner Füllmich. Qui l'indice dei precedenti interventi di Mons. Viganò e correlati.
Intervista
con l’Avvocato Reiner Füllmich
“Corona Investigative Committee”
Prima parte – 27 Maggio 2022
ECCELLENZA, tante persone La conoscono e La apprezzano molto per essere stato una persona sincera in un ambiente spesso insincero, anche durante il Suo servizio in Vaticano. Ella ha servito come alto diplomatico, in particolare come Nunzio Apostolico, negli Stati Uniti, rappresentando il Papa presso le chiese locali. È nostro grande onore e piacere parlare con Lei oggi. Ma prima di passare alla sostanza e chiederLe della Sua valutazione della situazione politica mondiale, soprattutto per quanto riguarda la cosiddetta crisi del Corona, vorrebbe riassumere la Sua storia personale in modo che i telespettatori che ancora non La conoscono possano sapere chi è?
Anzitutto vorrei esprimere a Lei, avvocato Reiner Füllmich, e a tutti i Suoi collaboratori e colleghi il mio più cordiale saluto e il mio apprezzamento per aver dato vita alla Commissione Corona. La ricerca della verità sulla gestione dell’emergenza Covid-19 e sulla sperimentazione di massa contribuisce a raccogliere prove per processare e punire i responsabili. Questo costituisce un importante contributo in vista della creazione di un’Alleanza Antiglobalista, perché gli autori della farsa pandemia sono gli stessi che oggi vorrebbero spingere il mondo verso una guerra totale e la crisi energetica permanente.
Per quanto riguarda la mia “carriera”, non credo ci sia molto da dire: sono un Arcivescovo cattolico che ha ricoperto ruoli di responsabilità in Vaticano, sia nella Segreteria di Stato della Santa Sede che presso il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, e poi come Nunzio Apostolico in Nigeria e ultimamente negli Stati Uniti, per volontà di Benedetto XVI. La mia notorietà – del tutto non voluta – è dovuta alle mie prese di posizione a proposito dello scandalo sessuale dell’ex Cardinale americano McCarrick e di altri casi non meno gravi che hanno coinvolto alti esponenti della Gerarchia. Come Successore degli Apostoli, non potevo tacere dinanzi ai tentativi di insabbiamento di quei fatti vergognosi da parte della cosiddetta lavender mafia, che gode dell’appoggio e della protezione di Bergoglio.
2. Lei ha una vita impressionante, ma se si cerca il Suo nome nei vecchi media (mainstream), si trovano articoli diffamatori che La accusano, tra le altre cose, di diffondere la propaganda del Cremlino e di fare affermazioni confuse. A un esame più attento, non ci sembra affatto così, anzi; piuttosto, Ella rimane fedele alla Sua reputazione di persona schietta anche in ambienti dove vige la menzogna, nonostante ciò vada a Suo svantaggio. Dove collocherebbe la cesura nella Sua vita, dove questa virtù è stata reinterpretata dai vecchi media come un difetto? Quale linea rossa ha attraversato; su quale questione la Sua schiettezza è diventata un pericolo per la narrativa pubblica?
Le false accuse sono uno dei mezzi ai quali ricorre chi vuole eliminare un avversario che teme e che non può contrastare lealmente. In questo caso, vengo ritenuto scomodo sia dagli esponenti della deep church e della cabala bergogliana, i cui scandali e insabbiamenti ho denunciato sin dall’epoca del caso McCarrick. E sono parimenti scomodo per il deep state, che ha potuto contare sulla complicità della Santa Sede e della quasi totalità dell’Episcopato mondiale negli eventi degli ultimi anni. La voce dissonante di un Vescovo, soprattutto quando egli formula denunce argomentate e basate su fatti inconfutabili, rischia di mettere in discussione la narrativa ufficiale, tanto sul presunto rinnovamento della Chiesa sotto questo “pontificato”, quanto sulla farsa pandemica e sulla “vaccinazione” di massa. Anche la recente crisi russo-ucraina trova significativamente schierati dalla stessa parte l’élite globalista, la NATO, il deep state americano, l’Unione Europea, il World Economic Forum di Davos, l’intera macchina mediatica e il Vaticano. L’intervento di Putin in Ucraina è considerato una minaccia al Nuovo Ordine Mondiale che va neutralizzata anche a costo di un conflitto mondiale.
Se devo quindi indicare il “punto di rottura” sul fronte ecclesiale, certamente esso è coinciso con la mia denuncia della rete di complicità e scandali di chierici e Prelati corrotti che Bergoglio ha deliberatamente e ostinatamente cercato di insabbiare. Sul fronte civile, mi pare che la red line sia stata superata con il mio Appello per la Chiesa e per il mondo [qui], lanciato due anni fa [maggio 2020] e con il quale denunciavo la minaccia rappresentata dal golpe bianco compiuto tramite l’emergenza sanitaria. L’emergenza energetica e alimentare, oltre a quella bellica, fanno sempre parte di quegli inquietanti “scenari” che il World Economic Forum e l’ONU hanno descritto con dovizia di particolari con larghissimo anticipo. Quando, un giorno non remoto, un tribunale giudicherà questi criminali e i loro complici nelle istituzioni di quasi tutti i Paesi occidentali, quei documenti potranno costituire la prova della premeditazione del più grande colpo di stato di tutti i tempi. E lo stesso accadrà sulle vicende ecclesiali, dimostrando che la deriva dottrinale e morale originata dal Concilio Vaticano II ha creato le necessarie premesse per la corruzione dottrinale e morale del Clero e, con essa, la delegittimazione dell’autorità dei Pastori. Non dimentichiamo che la Rivoluzione ha sempre fatto leva sui vizi e sulle debolezze dei suoi rappresentanti, tanto per distruggere lo Stato quanto per indebolire la Chiesa.
3. Eccellenza, la crisi della Covid-19 e delle norme pandemiche sta entrando nel suo terzo anno; nel frattempo, si sono aggiunti al mix la guerra nell’Europa orientale, e soprattutto la massiccia guerra politica e mediatica. Come valuta questo sviluppo?
Chiariamo un punto fondamentale: la crisi ucraina è stata provocata deliberatamente dal deep state per costringere il mondo alle riforme del Great Reset, in particolare la cosiddetta “transizione tecnologica” e la “svolta green”. È il secondo livello del colpo di stato dei tecnocrati globalisti, dopo la farsa pandemica.
La psicopandemia ha segnato il primo livello di un vero e proprio attacco sferrato per appropriarsi del controllo dei governi. In realtà, oggi cercano solo di bypassare il potere politico, che fino ad oggi fungeva comunque da mero esecutore di ordini. Con il pretesto della pandemia si sono imposti sistemi di controllo capillare della popolazione, ivi compresi i sistemi di tracciabilità dei singoli cittadini, inoculati assieme al siero genico sperimentale.
Proprio in questi giorni, al Forum di Davos, il CEO di Pfizer Albert Bourla ha detto: «Immaginate un chip biologico che è incluso in una pillola, che quando viene inghiottito e va nello stomaco, invia un segnale. […] Immaginate le applicazioni, la possibilità di far obbedire le persone. […] Quello che succede in questo campo è affascinante» (qui). E dice «quello che succede» perché si tratta di tecnologie esistenti, non di progetti fantasiosi. La presenza di grafene e di nanocircuiti autoassemblanti è ormai ammessa anche da quanti, un anno fa, additavano come “complottista” chi lanciava l’allarme. La popolazione delle nazioni aderenti all’Agenda 2030 è in maggioranza “vaccinata”, ossia è geneticamente modificata e vede compromesso in modo irreversibile il proprio sistema immunitario. E forse – come alcuni avvocati stanno denunciando – si scoprirà che assieme al siero genico hanno inoculato dei chip in grado di controllare anche le reazioni delle persone, di interferire con il loro comportamento, di renderle docili in caso di sommosse o violente se serve avere un pretesto per interventi militari. Siamo ben oltre il colpo di stato globale: questo è il più grande, clamoroso, inaudito attacco alla persona umana, alla sua libertà, alla sua coscienza, alla sua volontà.
Potete ben immaginare quale sia il rischio derivante dal cedere all’OMS il controllo sovrano degli Stati sul sistema sanitario in caso di emergenza pandemica, quando chi deve decidere le campagne vaccinali e le terapie, le misure di contenimento e di lockdown, è finanziato dalle case farmaceutiche e dalla Bill & Melinda Gates Foundation, che teorizza la pandemia perpetua e il perpetuo booster vaccinale. Anche la risoluzione che doveva essere votata all’OMS – e che almeno per ora è stata evitata – andava nella direzione di un controllo totale da parte della sinarchia globalista. Non stupiamoci quindi se, nel pietoso tentativo di nascondere gli effetti avversi del siero genico sperimentale, l’OMS stia ora lanciando allarmi sul presunto vaiolo delle scimmie, la cui sintomatologia è curiosamente simile ad alcuni degli effetti collaterali del “vaccino” mRNA (qui). Tanto l’OMS quanto l’EMA (finanziata al 75% da BigPharma) si sono mostrate in palese conflitto di interessi e totalmente dipendenti dall’industria farmaceutica.
Per quanto riguarda la crisi russo-ucraina, quella che poteva essere un’operazione di pace per mettere fine alla persecuzione etnica della minoranza russofona in Ucraina ad opera di estremisti neonazisti è stata deliberatamente e colpevolmente trasformata in una guerra. I ripetuti appelli di Putin alla comunità internazionale perché fosse rispettato il Protocollo di Minsk sono caduti nel vuoto.
Perché? Per il semplice motivo che quella era un’ottima opportunità.
In primo luogo per creare a tavolino una crisi energetica globale, con cui forzare il passaggio alle fonti energetiche alternative con tutto il business che ciò rappresenta. Senza crisi, come si giustifica l’aumento del prezzo del gas e del petrolio come strumento per costringere le aziende e i privati alla famigerata “transizione ecologica” che nessuno ha mai votato e che è stata imposta da burocrati asserviti all’élite?
In secondo luogo, per distruggere in modo controllato e spietato tutte le imprese considerata inutili o dannose all’economia globale delle multinazionali. Milioni di aziende artigiane, di piccole realtà che rendono unici i Paesi dell’Europa e l’Italia in particolare, sono costrette a chiudere perché, dopo i disastri causati dai lockdown e dalle regole della psicopandemia, si è provocato un aumento dei prezzi del gas e del petrolio, con una criminale speculazione da parte del “mercato” e senza che la Federazione Russa prenda un centesimo in più. Il tutto voluto dall’Unione Europea su ordine della NATO, tramite sanzioni che si ripercuotono su chi le ha comminate. La cancellazione dell’economia tradizionale non è una sfortunata conseguenza di un conflitto inatteso, ma la premeditata azione criminale di una mafia mondiale, al cui confronto la mafia tradizionale è un sodalizio benefico. Il vantaggio di questa operazione eversiva va alle multinazionali che possono acquistare aziende e beni immobili a prezzi fallimentari, e agli istituti finanziari che lucrano con prestiti usurari per milioni di nuovi poveri. Anche qui, gli scopi ideologici – e infernali – dei vertici dell’élite si avvalgono della complicità di potentati economici che hanno meri scopi di profitto. Con la guerra, l’industria bellica e quella non meno florida delle tecnologie informatiche e dei mercenari hanno l’opportunità di concludere lucrosi affari, con i quali ricompensare generosamente i politici che hanno votato l’invio di armi e mezzi in Ucraina.
In terzo luogo, la guerra in Ucraina doveva consentire l’insabbiamento dello scandalo di Hunter Biden, coinvolto con la società Metabiota nel finanziamento dei biolaboratori in cui si producono armi batteriologiche di massa. L’assedio dell’acciaieria di Azovstal era motivato proprio dalla necessità di nascondere tanto i membri di forze straniere della NATO assieme ai neonazisti di Azov e Pravj Sektor, quanto i biolaboratori vietati dalle convenzioni internazionali, e che avrebbero svolto esperimenti sulla popolazione locale.
In quarto luogo, perché la narrazione psicopandemica, nonostante la complicità del mainstream, non ha impedito alla verità di trapelare e via via di diffondersi in sempre più ampi settori dell’opinione pubblica. La crisi in Ucraina doveva essere un’ottima operazione di distrazione di massa, per evitare visibilità alle notizie sempre più incontrollabili circa gli effetti letali del siero sperimentale e le conseguenze disastrose dei provvedimenti assunti dagli Stati durante l’emergenza pandemica. La falsificazione dei dati è ormai conclamata; l’occultamento deliberato dei risultati della prima fase della sperimentazione è ammessa dalle stesse case farmaceutiche; la consapevolezza dell’inutilità dell’uso delle mascherine e dei lockdown è certificata da molteplici studi; il danno per l’equilibrio psicofisico della popolazione e in particolare dei bambini e degli anziani è incalcolabile, come incalcolabile è quello per gli allievi a seguito della didattica a distanza. Per non lasciare che le persone inizino a comprendere quello che gli è stato fatto, tenerle occupate davanti al televisore o sui social con la propaganda antirussa è il minimo che possano fare questi pazzi criminali, che sono responsabili tanto della pandemia quanto della crisi russo-ucraina.
Se prendiamo il copione di questa sceneggiatura voluta dall’élite globalista, troviamo che oltre allo scenario della pandemia ci sono altri scenari non meno preoccupanti, che vedevamo già anticipati dai media sin dallo scorso anno: la crisi energetica, non come sventurata conseguenza di un imprevedibile conflitto in Ucraina, ma come mezzo tramite il quale da un lato imporre la green economy motivata da un’inesistente emergenza climatica, e dall’altro distruggere le economie nazionali, facendo fallire le aziende a vantaggio delle multinazionali, provocando disoccupazione e creando quindi manodopera sottopagata, costringendo gli Stati a indebitarsi perché privati della loro sovranità monetaria o comunque in perpetuo deficit a causa del signoraggio.
Anche l’emergenza alimentare è nel copione di Klaus Schwab: essa è iniziata per certi prodotti negli Stati Uniti e in Europa e più in generale per le derrate di grano e cereali in molti Paesi dell’Africa o dell’Asia. Poi scopriamo che Bill Gates è il maggior proprietario terriero degli Stati Uniti proprio quando c’è carenza di grano e prodotti agricoli; e che sempre Bill Gates è a capo di una start-up che produce “latte umano artificiale” proprio quando negli USA c’è carenza di latte in polvere per bambini. E non dimentichiamo che le multinazionali dell’agricoltura stanno riuscendo ad imporre l’uso delle loro sementi sterili – che vanno riacquistate ogni anno – e a vietare le sementi tradizionali, che consentirebbero ai Paesi poveri di non dipendere da loro.
Chi ha progettato la serie di crisi attuali, di cui si sono poste le basi all’inizio degli anni Novanta con la privatizzazione delle aziende di Stato, ha fatto anche in modo di collocare nei governi, nelle istituzioni, negli enti internazionali, a capo delle Banche centrali e dei grandi asset strategici, nei media e nelle principali religioni mondiali personaggi formati e addestrati dal World Economic Forum a questo scopo. Guardate i Primi Ministri dei principali Paesi europei, del Canada, dell’Australia, della Nuova Zelanda: sono stati tutti reclutati dal Young Global Leaders for Tomorrow, e il fatto che siano ai vertici di queste Nazioni, dell’ONU e della Banca Mondiale dovrebbe essere più che sufficiente per processarli tutti per eversione e alto tradimento. Chi ha giurato di applicare le leggi nell’interesse della propria Nazione compie spergiuro, nel momento in cui deve rispondere del proprio operato non ai cittadini ma a dei tecnocrati senza volto che nessuno ha eletto.
Le facili accuse di “cospirazionismo” non reggono più, come non regge tacciare di “collaborazionismo” chiunque esprima perplessità sulla crisi russo-ucraina e sulla sua gestione a livello internazionale.
Chi non vuole comprendere la trama perché ha paura di quello che potrebbe scoprire si ostina a negare che vi sia un copione e un regista, che vi siano attori e comparse, scenografie e costumi. Ma possiamo davvero credere che le persone più ricche e potenti del mondo accetterebbero di sferrare un tale attacco all’umanità per realizzare il loro delirante sogno globalista, con un enorme dispiegamento di energie e risorse, senza aver pianificato tutto nel dettaglio e anzi lasciando tutto al caso? Se agisce così chi deve pianificare l’acquisto di una casa o l’inizio di un’attività, perché dovrebbe essere “complottismo” riconoscere che per ottenere dei risultati inconfessabili e criminali l’élite debba ricorrere alla menzogna e all’inganno?
Se mi permette un’analogia, direi che il nostro atteggiamento dinanzi ai fatti presenti è simile a quello di chi si trova a dover ricostruire un puzzle di migliaia di tessere, senza avere davanti l’immagine finale. Chi ha costruito il puzzle globalista, l’ha fatto proprio per rendere irriconoscibile quel che voleva ottenere. Però chi vede l’immagine intera o anche solo una sua parte considerevole, riconosce come i vari tasselli si incastrano gli uni negli altri. E chi ha visto l’immagine finale sa anche come interpretare silenzi e connivenze dei governanti e dei partiti anche di opposizione, come spiegare la complicità dei medici e dei paramedici ai crimini compiuti negli ospedali contro ogni evidenza scientifica, o quella di Vescovi e parroci giunti a privare dei Sacramenti i non vaccinati. Quando ampie aree del puzzle saranno chiaramente visibili – ed è quello che sta accadendo – le tessere rimanenti potranno esser posizionate più facilmente. E a quel punto Klaus Schwab, George Soros, Bill Gates, gli altri cospiratori e coloro che li manovrano dai vertici della cupola, prenderanno la fuga, per evitare di essere linciati.
Seconda parte – 3 Giugno 2022
4. In una lettera che Ella ha inviato all’allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump [qui], allude non solo a uno “stato profondo” – un termine ampiamente utilizzato – ma anche a una “chiesa profonda”. Cosa intende con questo e come potrebbero essere correlate queste strutture?
La deep church sta alla Chiesa Cattolica esattamente come il deep state sta allo Stato: entrambi sono la versione corrotta e pervertita dell’istituzione che tengono in ostaggio e che hanno infiltrato.
I membri della deep church sono tanto più sconosciuti, quanto maggiore è il loro potere: i personaggi pubblici sono quasi sempre marionette docili a chi muove i fili. Biden e Bergoglio sono i frontman dell’ideologia che li accomuna: una commistione di collettivismo maoista, di liberalismo massonico e di ecumenismo conciliare, con ammiccamenti al politicamente corretto del gender e delle istanze LGBTQ.
Va comunque ribadito che deep state e deep church sono soltanto le due declinazioni della medesima cupola eversiva che si è appropriata del potere sovvertendo l’autorità e pervertendone i fini. Nell’ordine naturale, lo Stato ha come suo fine il buon governo e il bene comune dei cittadini: i traditori del deep state lo hanno reso nemico delle persone oneste e complice dei criminali. Nell’ordine soprannaturale, la Chiesa ha come suo fine il governo dei fedeli e la santificazione delle anime: i traditori della deep church condannano quanti conservano la Fede e la Morale ed elogiano pubblicamente eretici, sodomiti, abortisti, usurai, assassini e criminali. Ma sia chiaro: se nei progetti deliranti di costoro vi è la distruzione dello Stato e della Chiesa tramite la demolizione o la corruzione di chi ne ricopre l’autorità nell’uno e nell’altra, noi sappiamo bene che mentre una Nazione, una cultura, una lingua, una civiltà possono anche scomparire, nel caso della Santa Chiesa rimane valida in eterno la promessa di Nostro Signore: portæ inferi non prævalebunt adversus eam. Non dobbiamo pensare che le vicende terrene della Chiesa vadano giudicate secondo parametri meramente umani, ma anzi avere la certezza che il Signore la proteggerà ut pupillam oculi.
5. Un’obiezione da parte di coloro che rifiutano una cosa bollandola come complottismo è questa: com’è possibile che in quasi tutti i paesi del mondo quasi tutti i politici partecipino a questa farsa? Chi potrebbe avere così tanto potere e influenza da mandare metà del mondo in isolamento?
L’obiezione a chi sostiene la teoria del complotto globale è legittima e comprensibile, perché ciascuno di noi è stato giustamente educato ad un sistema condiviso di valori e principi che diamo ancora per scontati: che il figlio debba fidarsi del padre; che l’allievo possa riporre fiducia nel maestro; che il malato possa affidarsi al medico per farsi curare; che chi si vede leso un diritto possa ottenere giustizia da un tribunale imparziale; che il bisognoso possa sperare nella compassione e nella carità altrui, che il cittadino abbia nei governanti i propri custodi e protettori; che il fedele possa ascoltare con fiducia la voce dei Pastori, come se fosse la voce stessa di Cristo; che il lettore non sia ingannato dagli operatori dell’informazione; che il cliente non debba temere di essere truffato dal negoziante, o avvelenato dal ristoratore. In questo sistema l’autorità del padre, del maestro, del medico, del giudice, del governante, rimanda all’autorità di Dio, che è Padre, Maestro, Giudice e Re. È evidente che l’opera di dissoluzione della società cristiana – poiché tale è ancora, anche se ne conserva ormai solo alcune tracce – è motivata dall’odio inestinguibile di Satana contro Cristo.
Ma cosa succede se, con un’opera costante di oltre duecento anni, il nemico si infiltra nelle scuole, nei tribunali, nelle istituzioni, nei seminari, nelle aziende e nei sindacati, e via via ne conquista i vertici, prendendo ordini dallo stesso gruppo di potere che tutti comanda, che tutti ricatta o ricompensa? Dinanzi all’evidenza di un tale sovvertimento non dobbiamo chiudere gli occhi perché ci sembra incredibile non essercene accorti prima, ma anzi avere il coraggio di riconoscere che tanti, troppi nostri silenzi hanno permesso al consigliere comunale corrotto, al parroco vizioso, al soldato disonesto, all’assistente ignorante, al medico senza scrupoli, all’impiegato svogliato di diventare parlamentare, vescovo, generale, professore, ministro e di essersi così reso ricattabile. Alla fine, a comandare sono in pochi, e i molti che obbediscono lo fanno per lo più per conformismo o per nascondere piccole meschinità. Ma questi pochi – e lo sappiamo dai dati che essi stessi diffondono – hanno davvero un potere esorbitante, che aumenta ad ogni nuovo loro adepto nominato ai vertici delle istituzioni. Non è impossibile, anzi: è estremamente semplice, se consideriamo chi possiede i mezzi di informazione, chi finanzia i partiti politici, chi sponsorizza le istituzioni internazionali, chi dà le pagelle di affidabilità ai bilanci delle Nazioni. Sono sempre gli stessi, facenti capo a pochissimi fondi di investimento e ad un numero ancor più ristretto di esponenti dell’alta finanza usuraia. I nomi sono quelli, e si sanno.
6. Sono passati alcuni anni da quando Lei ha fortemente criticato papa Francesco per aver revocato le pene contro l’ex arcivescovo di Washington, Theodore McCarrick, che è uno dei principali accusati dello scandalo degli abusi della Chiesa cattolica negli Stati Uniti. Un atto vergognoso. In quanto critico veemente di un approccio conciliante a questo problema apparentemente ricorrente degli abusi sui minori, cosa può dire sulla prevalenza e sul significato di questo fenomeno crudele nella Chiesa cattolica e nella politica occidentale?
Dopo la mia denuncia sul caso McCarrick ho cercato di mostrare il legame tra la corruzione morale e quella dottrinale, evidenziando che la crisi della Fede e della Liturgia che è seguita al Concilio Vaticano II non poteva non comportare un sovvertimento della Morale nei fedeli e nel Clero. Perché una fede deviata conduce a una morale deviata; un eretico non sarà mai una persona onesta, casta, sincera: se abbraccia la menzogna e l’errore nelle questioni che riguardano direttamente la Verità di Dio, ossia Dio stesso, a maggior ragione potrà farsi una propria morale – quella che i modernisti chiamano morale della situazione – che si adatta alle circostanze.
L’errore del Concilio Vaticano II, inizialmente dissimulato per nasconderne l’indole eversiva – è stato proprio quello di pensare di poter conservare in un iperuranio la Fede intatta, considerando inattuale e troppo difficile chiedere ai fedeli di abbracciarla nella sua totalità; e in ambito morale, conservare la Morale come modello astratto, lasciando che i Cattolici scegliessero secondo convenienza quali principi seguire e quali no. Per la chiesa conciliare la dottrina della divinità di Nostro Signore rimane teoricamente valida, ma si può accettare che vi sia chi non ci crede, ipotizzando un percorso – che solitamente non viene mai intrapreso – di lenta conversione che dovrebbe condurre ad abbracciare l’intero insegnamento cattolico. Similmente, l’aborto o la sodomia sono peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, ma rimangono astratte nozioni che i Pastori per primi non chiedono ai fedeli di seguire. Così il ladro continua a rubare in vista di una sua conversione futura, rassicurato dal fatto che però non uccide e non compie adulterio. Chi commette adulterio si sente rassicurato dal fatto di non picchiare i figli o di non sfruttare i dipendenti. Ma non è questo che Nostro Signore ha chiesto: Siete miei amici se farete ciò che vi comando (Gv 15, 9), ha detto; e non: siete miei amici se scegliete in cosa obbedirmi. Essere Cattolici significa compiere una scelta eroica, con la quale non aderiamo ad un’associazione filantropica, ma siamo incorporati mediante il Battesimo nel Corpo Mistico di Cristo, e con la Grazia siamo costituiti figli di Dio Padre in Cristo. La mediocrità non è possibile per un Cattolico, e men che meno per un sacerdote o un Vescovo.
Questo atteggiamento rinunciatario è rivelatore di una visione umana della Chiesa, la quale secondo costoro dovrebbe adeguarsi nella pastorale alla mentalità del mondo, mantenendo nel magistero l’insegnamento di Cristo, come in una sorta di archivio che nessuno consulterà mai perché lo si considera utopico e velleitario. Un modo per mettere a tacere la coscienza conservando il depositum fidei ma per assecondare le concupiscenze e il peccato legittimando le deviazioni dottrinali e morali.
È evidente che per riuscire a convincere i Vescovi a rinunciare all’integralità del Magistero cattolico li si doveva corrompere nell’anima, perché un Prelato vizioso – e spesso ricattabile – non osa chiedere ad altri di rispettare i Comandamenti che egli per primo infrange. Ecco perché gli infiltrati della deep church hanno eliminato o emarginato nel giro di qualche decennio la parte sana del Clero e dell’Episcopato, sostituendola con viziosi, lussuriosi, corrotti e eretici. La loro sola presenza ai vertici della Gerarchia è lo strumento più efficace per distruggere dall’interno la Chiesa, esattamente come ha fatto il deep state in ambito civile: un politico corrotto o ricattabile voterà leggi che legittimano la corruzione e il vizio, e se non vorrà farlo perché ha qualche scrupolo morale, lo farà perché sennò vengono portati alla luce i suoi scandali personali.
L’unica via di uscita da questo labirinto infernale è un’azione moralizzatrice dell’Autorità, sia essa religiosa o civile. Chi comanda deve sapere che il suo potere appartiene a Dio, e che nell’esercitarlo deve avvalersi di tutte le virtù richieste per il buon governo e per conseguire il fine per il quale l’autorità è costituita. Il concetto di “autorità vicaria” era ben chiaro fino alla Rivoluzione Francese, perché legato indissolubilmente alla Fede: è stata la cancellazione di Dio dalla società che ha ipso facto reso i governanti dei potenziali tiranni, perché li ha sollevati dalla propria responsabilità morale dinanzi a Dio – unico Signore e Re – limitando la questione del potere al gradimento della maggioranza. Lo stesso è avvenuto nella Chiesa, che ha preferito scendere a patti col mondo e assumerne la mentalità profana, convinta di poter sopravvivere – lei che è un’istituzione divina con un fine soprannaturale – presentandosi come un’istituzione umana con scopi umanitari.
Quando i Vescovi – e il Papa – torneranno a credere, quando torneranno ad amare Dio per come Egli si è rivelato a noi e in ciò che Egli ci ha insegnato; quando si renderanno conto che ogni loro mancanza, ogni errore insegnato ai semplici, ogni deviazione tollerata ha deturpato il volto di Cristo, ha lacerato le Sue carni nella flagellazione, ha perforato le Sue mani e i Suoi piedi nella crocifissione e che per questo Nostro Signore è morto per redimerci, essi saranno disposti a morire per testimoniare la loro fedeltà a Colui che li ha costituiti in autorità. Finché cercheranno di barcamenarsi con logiche umane, il loro ministero sarà vuoto, come vuote sono le loro chiese, i loro seminari, i loro conventi. Spariranno per estinzione, mentre i buoni sacerdoti continueranno a fare ciò che si è sempre fatto per la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli.
7. Naturalmente, non è possibile fornire una valutazione medica al riguardo. Tuttavia, poiché interpreta la crisi attuale non solo come una crisi medica o politica, ma riconosce una rilevanza escatologica degli eventi attuali, saremmo interessati a sapere come valuta, dal Suo punto di vista teologico, le iniezioni di mRNA, che svolgono un ruolo cruciale nell’intera orchestrazione.
La modifica del DNA dell’individuo provocata dal siero sperimentale con nuova tecnologia mRNA è forse l’aspetto più allarmante di questa battaglia epocale. Se ci sono poteri economici che non si fanno scrupolo alcuno a colpire la popolazione mondiale per indebolirne il sistema immunitario, provocare morti improvvise e renderci tutti malati cronici a cui vendere i loro intrugli o i loro servizi di assistenza sanitaria, dall’altra parte ci sono persone votate al male e che sono ben consapevoli di lavorare per un piano infernale, per l’avvento dell’Anticristo tramite la sinarchia del NWO.
Nel tentativo di modificare geneticamente l’uomo vediamo portata alle estreme conseguenze l’avversione di Satana contro la Creazione, e in particolare contro l’uomo, che nell’economia della salvezza è stato scelto per essere tempio della Santissima Trinità, immagine di Dio.
8. Nella Sua lettera all’allora presidente Donald Trump, parla di un confronto tra le forze della luce e le forze delle tenebre. A che punto siamo in questo confronto? Quali sono i possibili esiti di questa lotta? Cosa possiamo fare noi, che vogliamo difendere la luce?
Agli eventi terreni si intersecano gli eventi spirituali, la Storia si incrocia con l’eternità di Dio, le vicende umane sono il campo di battaglia in cui i figli delle tenebre combattono i figli della Luce: una battaglia che per l’umanità è iniziata con la caduta di Adamo, ingannato da Satana e illuso di poter essere come Dio. Quella tentazione è riproposta nel corso dei secoli ad ogni uomo, ogniqualvolta il Nemico cerca di persuaderlo di poter decidere autonomamente cosa è bene e cosa è male, arrogandosi i diritti sovrani del Signore sulle creature. È la battaglia che si combatte anche oggi, dopo secoli di ribellione alla Legge di Dio e di rifiuto di riconoscere la signoria di Gesù Cristo. Alla fine, tutto si riconduce a questo discrimen, al «chi non è con Me è contro di Me» (Lc 11, 14), e alla nostra libera risposta all’amore di Dio Creatore e Redentore.
Giudicare questi eventi epocali come un semplice complotto umano finalizzato al potere sarebbe riduttivo; pensare che tutti i fautori del Great Reset siano convinti adoratori di Satana è esagerato. Ma proprio per questa nostra debolezza, tutta umana, non solo nel compiere il bene ma anche nel fare il male, possiamo muovere a misericordia il Signore, facendo sì che Egli confonda i disegni degli empi e non permetta loro di raggiungere i loro intenti. I buoni sono disorganizzati, divisi, litigiosi; i malvagi organizzatissimi, uniti e sempre uniti adversus Dominum, et adversus Christum ejus. Ma i buoni, se comprendono la dimensione spirituale di questo scontro epocale e decidono di schierarsi sotto i vessilli di Cristo Re, potranno con Lui conseguire la vittoria e veder sbaragliati i comuni nemici.
Mi permetta di concludere questa intervista ringraziando Lei, Avvocato Füllmich, per avermi dato l’opportunità di esprimere il mio pensiero su questi temi importanti. Auguro a tutti voi della Commissione Corona e a quanti in ogni Nazione combattono il Leviatano globalista di poter ottenere i risultati auspicati. Di cuore vi benedico.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
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