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venerdì 26 agosto 2022

Ucraina: il capo di Amnesty International si dimette.

Qui l'indice degli articoli sulla guerra in Ucraina.
Oksana Pokalchuk, dal 2017 direttrice esecutiva della sezione ucraina di Amnesty International, si è dimessa venerdì u.s. dopo aver pubblicato un rapporto in cui si afferma che le forze ucraine installano le loro basi militari nei quartieri residenziali. Fatto di cui, al contrario dei catalizzatori di bufale mediatici, ho parlato qui fin dall’inizio del conflitto.

Sicuramente la signora Pokalchuk lo sapeva da mesi. Si vede che dopo tanti morti innocenti, col silenzio di Amnesty International e dei media occidentali, la Pokalchuk si è sentita la coscienza inondata del sangue di centinaia, se non migliaia, di compatrioti innocenti. “Credo che qualsiasi lavoro per il bene della società – ha dichiarato – debba essere fatto tenendo conto del contesto locale e pensando alle conseguenze. Soprattutto, sono convinta che le nostre indagini debbano essere fatte in modo approfondito e tenendo conto delle persone, la cui vita spesso dipende direttamente dalle parole e dalle azioni delle organizzazioni internazionali”.

Il rapporto, che ha attirato le ire degli alti funzionari ucraini e dei governi occidentali, sostiene che le forze ucraine hanno violato le leggi umanitarie internazionali installando basi e utilizzando sistemi d’arma in scuole, ospedali e altre aree popolate.

In un post su Facebook di venerdì sera, Oksana Pokalchuk ha accusato Amnesty International di non aver riconosciuto la realtà della guerra in Ucraina e di aver ignorato i consigli dei membri dello staff, che hanno esortato il gruppo a rivedere il suo rapporto. “È doloroso ammetterlo” ha scritto Pokalchuk, “ma io e la leadership di Amnesty International ci siamo divisi sui valori”. Valori? Mettere a rischio la vita di innocenti nelle scuole e negli ospedali non è un semplice valore, è una strage programmata. A meno che Zelensky e Nato considerino i militari russi incapaci di individuare i siti armati e offensivi, cosa poco credibile, le stragi hanno avuto il solo scopo di diffondere notizie anti russe.

Probabilmente, se la signora Pokalchuk non fosse nata in Ucraina, avrebbe sorvolato come il resto della direzione di Amnesty International. Non è la prima volta che suddetta organizzazione “non governativa” stia dalla parte dei boia.

Il segretario generale di Amnesty International, la francese signora Agnès Callamard, ha dichiarato: “Abbiamo documentato che le forze ucraine, quando operano in aree popolate, mettono a rischio i civili e violano le leggi di guerra. Essere in posizione difensiva non esime i militari ucraini dal rispettare il diritto internazionale umanitario”. Se n’è accorta solo dopo oltre cinque mesi e migliaia di morti innocenti? È più probabile che gli anglo-americani, come al solito, stiano lasciando Zelensky nell’incubo che ha creato. Tra l’altro, anche la sinistra americana ne ha piene le scatole di questo crudele dittatore delle bananas. Dopo gli show dei Zelensky, dall’ONU ai rotocalchi di moda, non meraviglierebbe se proprio gli ucraini lo punissero severamente.

Attraverso siti anglosassoni e francesi veniamo a sapere che certe voci che circolano da mesi non sono bufale diffuse dai russi. Il comico Zelensky non manda in guerra solo civili male equipaggiati e male addestrati come carne da macello. Non risparmia nemmeno bambini e ragazzini, vedi alcune foto: https://eu.usatoday.com/picture-gallery/news/world/2022/07/21/ukrainian-children-teenagers-military-gear-guns/10120870002/.

I governi della Nato inviano armi e denaro a chi sta decimando brutalmente il proprio popolo. Tra i primi responsabili delle carneficine, ci sono i giornalisti bufalari e coloro che nelle prossime elezioni italiane premieranno col voto chi ha deciso e sostenuto l’invio di armi e di denaro. Pensando a tutti gli innocenti umiliati, feriti e morti, mi viene da dire che l’inferno esiste anche per chi non ci crede.
Agostino Nobile - Fonte

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