La sconfitta russa vicino a Karkhiv
avvicina l'opzione estrema...?
La sconfitta nella battaglia di Balakleya-Kupyansk (non è ancora chiara l' entità delle conseguenze, ma è chiaro che si tratta da una sconfitta) mette la Russia davanti al fallimento della strategia dell' impegno limitato e la costringerà presto a scelte difficili.
I Russi in Ucraina sono circa 100.000, gli ucraini mobilitano quasi un milione e mezzo di soldati, armati da TUTTO L'Occidente.
È evidente che la Russia sarà costretta ad utilizzare tutto quello che finora NON ha utilizzato (non solo in termini di uomini ma soprattutto di armi...). La Russia può contare su quasi due milioni di militari, 7000 ordigni nucleari e ...altre armi non convenzionali mai dichiarate (immaginate cosa, se riuscite ad immaginarlo).
È probabilmente quello che desidera l'Occidente (non i popoli occidentali che al massimo desiderano uno spritz, ma i loro veri Padroni visibili o meno): un coinvolgimento drammatico di gran parte del Vecchio Mondo in un conflitto devastante (con gli USA alla finestra, in attesa che Europei, Slavi, Mediorientali e Asiatici si facciano a pezzi fra loro - questo è il vero Great Reset, altro che le cretinate di Davos).
In questi giorni, 15 cargo iraniani sono atterrati a Mosca, via Armenia.
Probabilmente, la VERA GUERRA sta per iniziare solo adesso". * * *
Apostasia, castigo della Chiesa apostata,
guerra in Ucraina forse inizio del castigo.
Ma sulla fine della guerra è proibito farsi illusioni.
Se le visioni di Fatima hanno un significato, sulla Chiesa cattolica apostata si dovrebbe abbattere un castigo simile a quello abbattutosi sugli Ebrei che rinnegarono e fecero condannare dai Romani il Messia, con l'occupazione dello Stato e la distruzione del Tempio e (forse) parziale di Gerusalemme, nel 70 d.C., cose preannunciate da Nostro Signore (Lc 21, 20 etc).
Un castigo non come fatto isolato ma nell'ambito di vaste guerre, stragi, carestie, sommovimenti di ogni tipo. Che forse sono cominciati con i disordini nordamericani dal 2020 in poi e la presente guerra in Ucraina, che tra l'altro, apprendiamo oggi, si sta mettendo male per i russi.
A sud, nella zona di Kherson l'avanzata ucraina è stata per ora contenuta dai russi. Ma i russi si sono fatti sorprendere a Nord est, nella zona di Karkhov, dove avevano poche truppe. Qui ci sarebbe stato un vero sfondamento, di decine di km in pochi giorni. La penetrazione ucraina è molto pericolosa perché, muovendo da nord-est, minaccia di cogliere alle spalle parte dello schieramento russo del Donbass, dividendo in due il fronte continuo che i russi, con molta fatica, erano riusciti a stabilire con la Crimea.
Adesso i russi devono bloccare per prima cosa l'avanzata ucraina dal nord-est, questo dovrebbe essere il loro obbiettivo primario.La guerra è entrata in una nuova fase, assai delicata per la Russia. Parlare però di una vittoria decisiva ucraina appare prematuro, salvo clamorosi imprevisti.
Ma sulla fine della guerra è proibito farsi illusioni.
Se il castigo che Dio vuole giustamente infliggerci per l'abominevole corruzione delle nostre società e della Chiesa è ormai decretato, c'è poco da fare.
La guerra potrebbe continuare ancora per mesi, coinvolgendo risorse umane oltre che materiali sempre più grandi, dai due lati dello schieramento, diventando sempre più europea e mondiale.
Noi, individualmente, come ci insegna Don Davide Pagliarani [qui], superiore generale della FSSPX, nonostante l'eclissi tenebrosa della Chiesa ufficiale, dobbiamo cercare comunque di vivere da buoni cattolici, S. Messa, S. Rosario, santificazione quotidiana, e fare il proprio dovere nelle condizioni di stato di ciascuno, sino all'ultimo.
Platone diceva che la giustizia, come virtù, è "fare ciò che è proprio di ciascuno", in sostanza fare il proprio dovere. Concetto che ognuno può sottoscrivere, credo.
Sappiamo per divina rivelazione che la figura di questo mondo passa, che in ogni caso, sia stata la nostra vita nella pace o nella fornace della guerra, appena morti ci troveremo individualmente di fronte al Cristo Giudice, che deciderà per l'eternità del nostro destino.
Conta quindi essere come Dio vuole che siamo, tanto più dentro la tempesta che ci sta avvolgendo, da ogni lato dell'orizzonte.
"Sii fedele sino alla morte e ti darò la corona della vita" (Ap 2, 10).
Piaccia al Signore mantenerci con la sua Grazia in questa fedeltà, ogni giorno - fedeltà assoluta, sino alla morte, senza mai deflettere - fedeltà nella speranza della vita eterna.
"Per questo non ci scoraggiamo ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. Infatti, il momentaneo leggero peso della nostra tribolazione ci procura un peso di gloria infinitamente più grande, poiché non miriamo alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono. Infatti le cose che si vedono sono temporanee; quelle che non si vedono eterne" (2 Cor 4, 16-18). Paolo Pasqualucci
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