Leggo su MiL le "paure" di don Brendan Hoban, una delle voci più influenti del sinodo in Irlanda (recentemente rilanciato da Catholic Arena). Si commenta da sé.
«A proposito dei giovani preti, una delle difficoltà che abbiamo è il numero basso di vocazioni, un’altra difficoltà è che le vocazioni che stiamo avendo… sono come i preti della mia parrocchia degli anni ’40 e ’50: sono “tradizionali”, vogliono vestire in nero, vogliono indossare la tonaca, desiderano parlare del peccato alla gente, vogliono la messa in latino, indossare i paramenti e tutta questa specie di cose, come si faceva 40, 60, 70 anni fa. Perciò, non ripongo alcuna speranza nei giovani preti. Preferirei che non li avessimo se l’andazzo è questo, poiché le persone non sanno che farsene»
«A proposito dei giovani preti, una delle difficoltà che abbiamo è il numero basso di vocazioni, un’altra difficoltà è che le vocazioni che stiamo avendo… sono come i preti della mia parrocchia degli anni ’40 e ’50: sono “tradizionali”, vogliono vestire in nero, vogliono indossare la tonaca, desiderano parlare del peccato alla gente, vogliono la messa in latino, indossare i paramenti e tutta questa specie di cose, come si faceva 40, 60, 70 anni fa. Perciò, non ripongo alcuna speranza nei giovani preti. Preferirei che non li avessimo se l’andazzo è questo, poiché le persone non sanno che farsene»
Un pazzo eretico
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