Un novus ordo celebrato senza abusi, con melodie simil gregoriane, potremmo definirlo un novus ordo "pulito". Eppure ciò che colpisce in questo video è la lacerante semplicità di tutto che appare vera e propria povertà: ambiente e liturgia.
L'unica nota di "colore" è un'icona però messa per terra quindi come decorazione più che come elemento di venerazione.
Una liturgia che è letteralmente ridotta all'osso. Uno scheletro liturgico. E uno scheletro ha ben poca attrattiva.
In questo video, vediamo tutta la povertà anche del novus ordo. Non solo, ma ne vediamo pure le aberrazioni e le alterazioni della tradizione: vediamo il sacerdote a mezzo busto dietro l'altare che guarda i fedeli, vediamo un leggio lapideo con pretesa di ambone posto a fianco all'altare e quindi pensato per una assemblea statica, pietrificata nei banchi.
Di tradizione praticamente c'è solo l'altare. Non è tradizionale avere una croce di lato per lasciare tutta la scena centrale dell'altare al sacerdote, non è tradizionale un leggio facente funzioni d'ambone posto in quella posizione, non è neppure tradizionale avere l'altare completamente nudo (sarebbe come se il sacerdote e gli altri monaci fossero completamente nudi).L'unica cosa che non dà fastidio è la "sede" del celebrante, che non sembra un trono. In questo video senza un solo abuso c'è però tutta la povertà, la meschinità di una liturgia inventata a tavolino, freddamente costruita in seno ad un gruppo di "esperti".
È chiaro che chi ha grandi doti mistiche può ben elevarsi pure in tanta fredda povertà. Il problema però è che ad avere tali doti mistiche sono ben pochi. I più non le hanno e per elevarsi spiritualmente hanno bisogno di aiuti. E sono quelli concretizzatesi nella tradizione.
Questo altare, anche solo mettendoci sopra sei candelabri simmetrici non troppo alti e con la croce al centro cambierebbe completamente. Perderebbe subito quella lacerante povertà che invece possiede e che di primo acchito può pure piacere.
Ma una simile povertà alla lunga stanca, intristisce. Perché l'uomo è portato per natura alla bellezza. Se noi andiamo a vedere i vari popoli, anche quelli più primitivi e poveri notiamo subito che si vestono quasi sempre con abiti sgargianti, e quelli che non si vestono si pitturano il corpo a tinte forti.
E' nella natura stessa dell'uomo quella di agghindarsi, non quella di spogliarsi. Lo spogliarsi per esaltare il proprio corpo, per mercificarlo è tipica della modernità e delle sue nudità. In questo senso il novus ordo è realmente adatto a questi tempi così poveri di valori veri, così edonistici sensualisti e materialistici. Si potrebbe dire pornografici. (Lo Spigolatore Romano)
Una liturgia che è letteralmente ridotta all'osso. Uno scheletro liturgico. E uno scheletro ha ben poca attrattiva.
In questo video, vediamo tutta la povertà anche del novus ordo. Non solo, ma ne vediamo pure le aberrazioni e le alterazioni della tradizione: vediamo il sacerdote a mezzo busto dietro l'altare che guarda i fedeli, vediamo un leggio lapideo con pretesa di ambone posto a fianco all'altare e quindi pensato per una assemblea statica, pietrificata nei banchi.
Di tradizione praticamente c'è solo l'altare. Non è tradizionale avere una croce di lato per lasciare tutta la scena centrale dell'altare al sacerdote, non è tradizionale un leggio facente funzioni d'ambone posto in quella posizione, non è neppure tradizionale avere l'altare completamente nudo (sarebbe come se il sacerdote e gli altri monaci fossero completamente nudi).L'unica cosa che non dà fastidio è la "sede" del celebrante, che non sembra un trono. In questo video senza un solo abuso c'è però tutta la povertà, la meschinità di una liturgia inventata a tavolino, freddamente costruita in seno ad un gruppo di "esperti".
È chiaro che chi ha grandi doti mistiche può ben elevarsi pure in tanta fredda povertà. Il problema però è che ad avere tali doti mistiche sono ben pochi. I più non le hanno e per elevarsi spiritualmente hanno bisogno di aiuti. E sono quelli concretizzatesi nella tradizione.
Questo altare, anche solo mettendoci sopra sei candelabri simmetrici non troppo alti e con la croce al centro cambierebbe completamente. Perderebbe subito quella lacerante povertà che invece possiede e che di primo acchito può pure piacere.
Ma una simile povertà alla lunga stanca, intristisce. Perché l'uomo è portato per natura alla bellezza. Se noi andiamo a vedere i vari popoli, anche quelli più primitivi e poveri notiamo subito che si vestono quasi sempre con abiti sgargianti, e quelli che non si vestono si pitturano il corpo a tinte forti.
E' nella natura stessa dell'uomo quella di agghindarsi, non quella di spogliarsi. Lo spogliarsi per esaltare il proprio corpo, per mercificarlo è tipica della modernità e delle sue nudità. In questo senso il novus ordo è realmente adatto a questi tempi così poveri di valori veri, così edonistici sensualisti e materialistici. Si potrebbe dire pornografici. (Lo Spigolatore Romano)
PROPRIO DELLA S.MESSA
RispondiEliminaINTROITUS
Sedulius.- Salve, sancta Parens, eníxa puérpera Regem: qui coelum terrámque regit in saecula sæculórum. ~~ Ps 44:2.- Eructávit cor meum verbum bonum: dico ego ópera mea Regi. ~~ Glória ~~ Salve, sancta Parens, eníxa puérpera Regem: qui coelum terrámque regit in saecula sæculórum.
Sedulius.- Salve, o Madre Santa, che hai dato alla luce il Re: che governa il cielo e la terra nei secoli dei secoli. ~~ Ps 44:2.- Erompe da mio cuore una fausta parola: io canto le mie opere al Re. ~~ Gloria ~~ Salve, o Madre Santa, che hai dato alla luce il Re: che governa il cielo e la terra nei secoli dei secoli.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Fámulis tuis, quaesumus, Dómine, coeléstis grátiæ munus impertíre: ut, quibus beátæ Vírginis partus éxstitit salútis exórdium; Nativitátis eius votíva sollémnitas pacis tríbuat increméntum. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Signore, Te ne preghiamo, concedi ai tuoi servi il dono della grazia celeste, affinché, a quanti il parto della beata Vergine fu principio di salvezza, la votiva festa della sua natività procuri incremento di pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
LECTIO
Léctio libri Sapiéntiæ.
Prov 8:22-35
Dóminus possédit me in inítio viárum suárum, ántequam quidquam fáceret a princípio. Ab ætérno ordináta sum, et ex antíquis, ántequam terra fíeret. Nondum erant abýssi, et ego iam concépta eram: necdum fontes aquárum erúperant: necdum montes gravi mole constíterant: ante colles ego parturiébar: adhuc terram nonfécerat et flúmina et cárdines orbis terræ. Quando præparábat coelos, áderam: quando certa lege et gyro vallábat abýssos: quando aethera firmábat sursum et librábat fontes aquárum: quando circúmdabat mari términum suum et legem ponébat aquis, ne transírent fines suos: quando appendébat fundaménta terræ. Cum eo eram cuncta compónens: et delectábar per síngulos dies, ludens coram eo omni témpore: ludens in orbe terrárum: et delíciæ meæ esse cum fíliis hóminum. Nunc ergo, fílii, audíte me: Beáti, qui custódiunt vias meas. Audíte disciplínam, et estóte sapiéntes, et nolíte abiícere eam. Beátus homo, qui audit me et qui vígilat ad fores meas cotídie, et obsérvat ad postes óstii mei. Qui me invénerit, invéniet vitam et háuriet salútem a Dómino.
Il Signore mi possedette dal principio delle sue azioni, prima delle sue opere, fin d’allora. Fui stabilita dall’eternità e fin dalle origini, prima che fosse fatta la terra. Non erano ancora gli abissi e io ero già concepita: non scaturivano ancora le fonti delle acque: i monti non posavano ancora nella loro grave mole; io ero generata prima che le colline: non era ancora fatta la terra, né i fiumi, né i càrdini del mondo. Quando preparava i cieli, io ero presente: quando cingeva con la volta gli abissi: quando in alto dava consistenza alle nubi e in basso dava forza alle sorgenti delle acque: quando fissava i confini dei mari e stabiliva che le acque non superassero i loro limiti: quando gettava le fondamenta della terra. Ero con Lui e mi dilettava ogni giorno e mi ricreavo in sua presenza e mi ricreavo nell’universo: e le mie delizie sono lo stare con i figli degli uomini. Dunque, o figli, ascoltatemi: Beati quelli che battono le mie vie. Udite l’insegnamento, siate saggi e non rigettatelo: Beato l’uomo che mi ascolta e veglia ogni giorno all’ingresso della mia casa, e sta attento sul limitare della mia porta. Chi troverà me, troverà la vita e riceverà la salvezza dal Signore.
GRADUALE
RispondiEliminaBenedícta et venerábilis es, Virgo Maria: quæ sine tactu pudóris invénta es Mater Salvatóris.
V. Virgo, Dei Génetrix, quem totus non capit orbis, in tua se clausit víscera factus homo.
Benedetta e venerabile sei tu, o Vergine Maria: che senza offesa al pudore diventasti Madre del Salvatore.
V. O Vergine, Madre di Dio, nelle tue viscere, fatto uomo, si chiuse Colui che tutto l’universo non può contenere.
ALLELUIA
Allelúia, allelúia.
Felix es, sacra Virgo María, et omni laude digníssima: quia ex te ortus est sol iustítiæ, Christus, Deus noster. Allelúia.
Allelúia, allelúia.
Beata sei, o santa Vergine Maria, e degnissima di ogni lode: poiché da te nacque il sole di giustizia, Cristo, Dio nostro. Allelúia.
EVANGELIUM
Initium ✠ sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 1, 1-16
Liber generatiónis Iesu Christi, fílii David, fílii Abraham. Abraham génuit Isaac. Isaac autem génuit Iacob. Iacob autem génuit Iudam et fratres eius. Iudas autem génuit Phares et Zaram de Thamar. Phares autem génuit Esron. Esron autem génuit Aram. Aram autem génuit Amínadab. Amínadab autem génuit Naásson. Naásson autem génuit Salmon. Salmon autem génuit Booz de Rahab. Booz autem génuit Obed ex Ruth. Obed autem génuit Iesse. Iesse autem génuit David regem. David autem rex génuit Salomónem ex ea, quæ fuit Uriæ. Sálomon autem génuit Róboam. Róboam autem génuit Abíam. Abías autem génuit Asa. Asa autem génuit Iosaphat. Iósaphat autem génuit Ioram. Ioram autem génuit Ozíam. Ozías autem génuit Ióatham. Ióatham autem génuit Achaz. Achaz autem génuit Ezechíam. Ezechías autem génuit Manássen. Manásses autem génuit Amon. Amon autem génuit Iosíam. Iosías autem génuit Iechoníam et fratres eius in transmigratióne Babylónis. Et post transmigratiónem Babylónis: Iechonías génuit Saláthiel. Saláthiel autem génuit Zoróbabel. Zoróbabel autem génuit Abiud. Abiud autem génuit Elíacim. Elíacim autem génuit Azor. Azor autem génuit Sadoc. Sadoc autem génuit Achim. Achim autem génuit Eliud. Eliud autem génuit Eleázar. Eleázar autem génuit Mathan. Mathan autem génuit Iacob. Iacob autem génuit Ioseph, virum Maríæ, de qua natus est Iesus, qui vocátur Christus.
Libro della generazione di Gesú Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli. Giuda generò Fares e Zara da Tamar. Fares generò Esron, Esron generò Aram, Aram generò Amínadab, Amínadab generò Naasson, Naasson generò Salmon, Salmon generò Booz da Raab. Booz generò Obed da Ruth, Obed generò Iesse. Iesse generò il re Davide, Davide generò Salomone da colei che era stata di Uria. Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abia, Abia generò Asa, Asa generò Giosafat, Giosafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Achaz, Achaz generò Ezechia, Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amon, Amon generò Giosia, Giosia generò Geconia e i suoi fratelli al tempo della deportazione in Babilonia. Dopo la deportazione in Babilonia Geconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiud, Abiud generò Eliacim, Eliacim generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliud, Eliud generò Eleazar, Eleazar generò Matan, Matan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, sposo di Maria, da cui nacque Gesù chiamato Cristo.
Credo
RispondiEliminaOFFERTORIUM
Beáta es, Virgo María, quæ ómnium portásti Creatórem: genuísti qui te fecit, et in ætérnum pérmanes Virgo.
Beata sei, o Vergine Maria, che hai portato il Creatore di tutti: hai generato chi ti ha fatta e resti Vergine in eterno.
SECRETA
Unigéniti tui, Dómine, nobis succúrrat humánitas: ut, qui natus de Vírgine, matris integritátem non mínuit, sed sacrávit; in Nativitátis eius sollémniis, nostris nos piáculis éxuens, oblatiónem nostram tibi fáciat accéptam Iesus Christus, Dóminus noster:Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.
Ci soccorra, o Signore, l’umanità del tuo Unigenito: affinché, Egli, che nato da una Vergine non diminuí l’integrità della madre, ma la consacrò; nella festa solenne della sua Natività, spogliandoci delle nostre colpe, Ti renda accetta la nostra oblazione, Gesú Cristo nostro Signore:Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
COMMUNIO
Beáta víscera Maríæ Vírginis, quæ portavérunt ætérni Patris Fílium.
Beate le viscere di Maria Vergine, che portarono il Figlio dell’eterno Padre.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Súmpsimus, Dómine, celebritátis ánnuæ votíva sacraménta: præsta, quaesumus; ut et temporális vitæ nobis remédia praebeant et ætérnæ. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Abbiamo ricevuto, o Signore, i sacramenti destinati a celebrare la votiva solennità; fa, Te ne preghiamo, che ci procurino i rimedii temporali e quelli della vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.