La propaganda degli invisibili
Gustav Le Bon (1841-1931) nel 1895 pubblicò Psicologia delle folle. Secondo il sociologo francese le masse possono essere controllate e manipolate più facilmente attraverso le loro debolezze, i sentimenti e le emozioni. Le sue analisi sono talmente azzeccate che fu studiato meticolosamente dai dittatori del XX secolo.
Tale ricerca è stata in seguito analizzata da Edward Louis Bernays ( 1891 – 1995), teorico austriaco naturalizzato americano, considerato un pioniere nel campo delle relazioni pubbliche e della propaganda, definito nel suo necrologio “il padre delle relazioni pubbliche”. Personaggio che vantava legami di parentela con Sigmund Freud, è considerato uno dei primi spin doctor del secolo scorso. Insieme a Walter Lippmann, rappresenta uno dei fondatori delle moderne relazioni pubbliche.
Tra le sue campagne più note ricordiamo quella del 1929, volta a promuovere il fumo femminile propagandando le sigarette come “Fiaccole della libertà” femministe. Ovviamente ebbe successo. Con la sua propaganda per la United Fruit Company collaborò con la CIA per il rovesciamento del governo guatemalteco democraticamente eletto nel 1954. Ha lavorato per decine di grandi aziende americane, tra cui Procter & Gamble e General Electric, e per agenzie governative, politici e organizzazioni no-profit.
Tra i suoi numerosi libri, Crystallizing Public Opinion (1923) e Propaganda (1928), Bernays descrisse le masse come irrazionali e soggette all’istinto di branco. Ovviamente fece centro. Per controllare in modi desiderabili le masse spiegò come i politici e professionisti esperti possono usare la psicologia e la psicoanalisi. Bernays sintetizzò in seguito molte di queste idee nel suo libro del dopoguerra, Public Relations (1945), che delinea la scienza della gestione delle informazioni rilasciate al pubblico da un’organizzazione, nel modo più vantaggioso per l’organizzazione stessa.
Molti anni fa, dopo aver letto Psicologia delle folle, volli documentarmi sulla Propaganda moderna di Berneys. In pratica, le democrazie utilizzano una tecnica più sofisticata, invasiva e subdola, perché può condizionare la coscienza senza che la persona se ne avveda.
Le democrazie masso-progressiste hanno imparato la lezione delle dittature: la violenza fisica causa una fiera opposizione. Così la propaganda degli invisibili annichilisce la reazione col buonismo, l’emarginazione e la censura. Devastano la mente fino al punto di manipolare milioni di sprovveduti che agiscono contro i propri interessi e, magari, facendosi difensori dei propri aguzzini.
Dato che non ricordo certi commenti antiumani del libro Berneys (che non ho più), per dare un’idea al lettore ho fatto una breve ricerca su internet, dove ho trovato alcune sue sentenze in lingua inglese. Di seguito la traduzione.
«La manipolazione consapevole e intelligente delle abitudini e delle opinioni organizzate delle masse è un elemento importante della società democratica. Coloro che manipolano questo meccanismo invisibile della società costituiscono un governo invisibile che è il vero potere dominante del nostro Paese. … Siamo governati, le nostre menti sono plasmate, i nostri gusti formati, le nostre idee suggerite, in gran parte da uomini di cui non abbiamo mai sentito parlare. Questo è un risultato logico del modo in cui è organizzata la nostra società democratica. Un gran numero di esseri umani deve cooperare in questo modo se vuole vivere insieme come una società che funziona senza problemi. …In quasi tutti gli atti della nostra vita quotidiana, sia nella sfera della politica o degli affari, sia nella nostra condotta sociale o nel nostro pensiero etico, siamo dominati da un numero relativamente piccolo di persone… che comprendono i processi mentali e i modelli sociali delle masse. Sono loro a tirare i fili che controllano la mente del pubblico».
«L’alfabetizzazione universale avrebbe dovuto educare l’uomo comune a controllare il proprio ambiente. Una volta in grado di leggere e scrivere, avrebbe avuto una mente adatta a governare. Così recitava la dottrina democratica. Ma invece di una mente, l’alfabetizzazione universale gli ha dato dei timbri di gomma, timbri inchiostrati con slogan pubblicitari, con editoriali, con dati scientifici pubblicati, con le banalità dei giornali scandalistici e i luoghi comuni della storia, ma del tutto privi di un pensiero originale. I timbri di gomma di ogni uomo sono i duplicati di milioni di altri, così che quando questi milioni sono esposti agli stessi stimoli, tutti ricevono impronte identiche. Può sembrare esagerato dire che il pubblico americano riceve la maggior parte delle sue idee in questo modo all’ingrosso. Il meccanismo con cui le idee vengono diffuse su larga scala è la propaganda, nel senso ampio di sforzo organizzato per diffondere una particolare credenza o dottrina».
«Ci sono governanti invisibili che controllano i destini di milioni di persone. In genere non ci si rende conto di quanto le parole e le azioni dei nostri uomini pubblici più influenti siano dettate da persone scaltre che operano dietro le quinte».
«Ci si chiede se, in realtà, sia il leader a fare propaganda o se sia la propaganda a fare il leader. È diffusa l’impressione che un buon addetto stampa possa far diventare grande una nullità.
La risposta è la stessa che si dà alla vecchia domanda se sia il giornale a fare l’opinione pubblica o se sia l’opinione pubblica a fare il giornale. Ci deve essere un terreno fertile su cui il leader e l’idea possano cadere. Ma il leader deve anche avere un seme vitale da seminare. Per usare un’altra figura, deve esistere un bisogno reciproco prima che uno dei due possa diventare positivamente efficace. La propaganda non serve al politico se non ha qualcosa da dire che il pubblico, consciamente o inconsciamente, vuole sentire».
«La propaganda è il braccio esecutivo del governo invisibile».
«La manipolazione consapevole e intelligente delle abitudini e delle opinioni organizzate delle masse è un elemento importante della società democratica. Coloro che manipolano questo meccanismo invisibile della società costituiscono un governo invisibile che è il vero potere dominante del nostro paese».
«Ma essendo dipendenti, ogni giorno dell’anno e per un anno dopo l’altro, da certi politici per le notizie, i giornalisti dei giornali sono obbligati a lavorare in armonia con le loro fonti di notizie».
«Per quanto sofisticato, per quanto cinico possa diventare il pubblico nei confronti dei metodi pubblicitari, deve rispondere agli appelli di base, perché avrà sempre bisogno di cibo, bramerà il divertimento, desidererà la bellezza, risponderà alla leadership».
«Ecco una straordinaria realizzazione di stato: l’entusiasmo di massa alla prospettiva di una rissa globale che altrimenti avrebbe mistificato quelle stesse masse, e che ha distrutto la maggior parte di coloro che vi hanno effettivamente preso parte. La spinta anglo-americana a demonizzare “il barbaro” e a presentare la guerra come uno scontro trascendente tra la “civiltà” atlantica e la “barbarie” prussiana, fece un’impressione così potente su così tanti che il mondo del governo e quello degli affari cambiarono per sempre».
Sotto il cielo, dunque, niente di nuovo. Sono gli spin doctor che, come stregoni, vengono consultati dai politici, finanzieri, ecc. Sono loro, pagati profumatamente, che consigliano frasi e parole alla Cupola intenzionata a cambiare la coscienza di miliardi di persone. Le parole che ripetono incessantemente influenzano la nostra realtà. Raramente, per esempio, il nostro presidente della repubblica e Bergoglio fanno discorsi senza menzionare parole come accoglienza, tolleranza, condivisione, ecc. E per chi si sente beffato? Resilienza. Tutto studiato a tavolino e diffuso nei centri sensibili della società.
Se un giorno decideranno di convincerci che il gene umano viene direttamente dagli scarafaggi del Madagascar, state certi che scuole, tv, giornali e intellettuali convinceranno milioni di ebeti. Ovvero, la maggioranza. Probabilmente tra breve, grazie alla colossale bufala ecologista, ci diranno che mangiare gli scarafaggi, arrostiti o affogati in succulenti salse a base di vermi, rinforza gli anticorpi. Infatti, se si è diffusa la “mucca pazza” e l’aviaria, gli scarafaggi non hanno mai preso il covid, sono immuni da virus e raffreddori.
(Agostino Nobile - Fonte)
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