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martedì 2 maggio 2023

Crisi della Chiesa e crisi dell'Impero

Mi è stato segnalato, insieme all'mmagine, il testo che segue che trovo interessante e condivido ma non so a chi attribuire. Ha la sua logica; tuttavia, de fide, la crisi dell'impero è quella dell'intero Occidente, atlantico ed europeo, è conseguenza della scristianizzazione cui non è estranea la crisi nella Chiesa (non della Chiesa che è e resta l'Una, Santa) indotta dal modernismo divenuto pastorale attraverso il concilio e l'adeguamento della Chiesa al 'mondo' attraverso il malinteso senso del dialogo venendo meno al triplice munus (docendi regendi e sanctifinandi) di Mater et Magistra. Dunque la crisi nella Chiesa e la sua mondanizzazione così ben delineata, è la causa, piuttosto che la conseguenza della crisi dell'Impero...

La crisi dell'Impero si fa crisi della Chiesa

È un dato di fatto che aspira financo a definirsi costante storica. Specie nelle fasi ultime degli imperi, la Chiesa tende a uniformarsi alle tendenze dominanti nel cuore di quell'impero, una sorta di IMITATIO IMPERII, che ne assimilano costumi e imitano modelli organizzativi e di riflesso, già che la forma è contenitore che comprime e informa la sostanza, il sistema ideologico con tutti i suoi mantra. Questa fase imperiale ormai decadente ha un nome, una geografia, caratteristiche determinate: è quella ANGLO-AMERICANA. Ossia promana direttamente dal primitivo scisma anti-romano, quello anglicano. Sono protestanti. E in quanto tali disprezzano – e la disprezzavano e temevano - la romanità e tutta la sua storia.
Nel Dopoguerra lo scettro è passato agli Americani: protestanti per antonomasia, questi erano convinti proprio che il papato fosse proprio l'Anticristo e bombardarono senza una ragione bellica precisa l'Abbazia di Montecassino perché lì iniziava il trionfo del nuovo Occidente Romano, stavolta cristiano, che usciva fuori a pezzi dalla caduta dell'Impero Romano e dalle invasioni barbariche: venivano deliberatamente recise e bruciate le radici dell’Europa, fuori dalla storia a lasciare spazio all’Era Americana che non tollera lacci storici, perché ne sono privi.
La Chiesa giocoforza ha cominciato ad adeguarsi alla nuova realtà, oltre il lecito, stante anche la doverosa contrapposizione col mondo comunista e sovietico dall’altra parte.
Si vide in maniera sbalorditiva al concilio, dove si assunsero in modo piuttosto farsesco le "forme", ideologie e idiosincrasie dell'impero.
Alcuni di centinaia di esempi:
  1. l’odio barbaro e vandalo del clero per il passato, per la sua storia, per ciò che lo identificava, e in definitiva per se stesso, per tutto quanto la Chiesa era stata: il massimo delle eresie sono quelle che guardano al retroterra, indietro, al passato.
  2. la parlamentarizzazione della chiesa e la ministerializzazione del Vaticano con la Segreteria di Stato (che ricorda il Dipartimento di Stato) che prende il sopravvento sul Sant'Uffizio e cioè la politica
  3. la nazionalizzazione degli episcopati com'è per i protestanti a scapito dell'universalità come se Roma volesse assomigliare a una sorta di ONU delle chiese locali
  4. l'attacco frontale alla lingua sacra e universale della chiesa, il latino, che la legava a ogni latitudine del mondo i fedeli e le generazioni, chiesa militante a trionfante
  5. il papa che smette di essere il pastore della chiesa e diventa una specie di superpresidente americano, una star, che come i presidenti e le star americane viaggia in aereo da un capo all'altro del mondo e chiama a raccolta i media e i flash.
La Chiesa di Roma vuole imitare la cappellania imperiale, la confessione dell'imperatore: e la religione del nuovo impero angloamericano è il protestantesimo, logico che diventasse IL MODELLO DI “RIFORMA” della Chiesa di Roma: era “modello” perché era quello dei potenti e perciò necessariamente doveva essere “vincente” e “giusto”.
Inizia così la protestantizzazione, a cominciare dall’apparato e dal culto, ne sarebbe seguito il resto compresa la goffa imitazione del “sola scriptura” e il ridurre tutto a una soporifera “liturgia della parola”.
Protestantizzazione del cattolicesimo come docile imperializzazione, sintonizzarsi sul meridiano del potere temporale laddove sta: compito del protestantesimo è ricondurre al principe il cristianesimo e neutralizzarlo sottomettendolo ai fini generali del regno; decorso tipico e mai smentito dalla storia dei protestantesimi, e lo è sin da principio, dissolvere il cristianesimo nell'acido secolarizzante della religione civile. Magari mascherandola di umanitarismo, civismo, filantropia.
Non meraviglia che la crisi gravissima e velocissima della Chiesa di oggi, vada di pari passo con la crisi irreversibile dell'egemonia del mondo anglo-americano, e ne è il riflesso condizionato.

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