Pagine di rilievo

giovedì 26 novembre 2020

L'Abu Dhabi ante litteram di Benedetto XVI

Guardando a ritroso con attenzione alcuni documenti ecclesiastici non ci stupiamo più di nulla, visto che non è il primo caso in cui veniamo a scoprire i concreti prodromi delle scandalose conclusioni messe in atto dall'attuale pontificato. Eccone un'altra prova che, secondo il metodo efficace di Andrea Mondinelli, scioriniamo direttamente attraverso la lettura del testo con le adeguate evidenziazioni ad hoc, insieme ad alcune chiose col rinvio ai relativi approfondimenti. Ve lo sareste mai aspettati in questi termini? Anche se ci eravamo già imbattuti in questo precedente [vedi]. Vi ricordo che in ogni caso già Mons. Schneider e l'Arcivescovo Viganò erano passati per Assisi in relazione ad Abu Dhabi qui. Richiamo anche i precedenti sull'abominio di quella dichiarazione con annessi e connessi [qui]

L'Abu Dhabi ante litteram della Fondazione
per la Ricerca e il Dialogo interreligiosi e interculturali
*

Tra i fondatori, oltre Neil Bush (figlio del Presidente USA) scopriamo il Cardinale Joseph Ratzinger (il futuro Papa Benedetto XVI) [vedi]. Il testo che segue è tratto dal suo Discorso ai membri fondatori del 1° febbraio 2007, dalla cui lettura con evidenziazioni ad hoc emergono molti elementi che non ci saremmo aspettati e che dimostrano quanto già anticipato nell'incipit. 

Emblematica la visita alla Moschea blu
[...] Ringrazio il vostro Presidente, Sua Eminenza il Metropolita Damaskinos di Andrianopoli, che mi ha presentato il primo frutto del vostro lavoro: l'edizione congiunta, nella loro lingua originale e secondo l'ordine cronologico, dei tre libri sacri delle tre religioni monoteiste. È stato in effetti il primo progetto che abbiamo considerato nel creare insieme questa Fondazione, per "apportare un contributo specifico e positivo al dialogo fra le culture e fra le religioni"
[...] sulla scia della Dichiarazione conciliare Nostra aetate e del mio caro predecessore, Papa Giovanni Paolo II, siamo chiamati, Ebrei, Cristiani e Musulmani, a riconoscere e a sviluppare i vincoli che ci uniscono. È questa l'idea che ci ha portato a creare questa Fondazione, il cui fine è di ricercare "il messaggio più essenziale e più autentico che le tre religioni monoteiste, ossia ebraismo, cristianesimo e islam, possono rivolgere al XXI secolo", al fine di dare un nuovo impulso al dialogo interreligioso e interculturale, attraverso la ricerca comune [cosa deve ancora cercare insieme a fedi diverse chi custodisce la Rivelazione di Cristo Signore e degli Apostoli, consolidata da una Tradizione bimillenaria? Fa il paio col falso ecumenismo : vedi e implica anche la 'libertà religiosa' di conio conciliare : vedi -ndr] e mettendo in luce e diffondendo ciò che, nei nostri rispettivi patrimoni spirituali, contribuisce a rafforzare i vincoli fraterni fra le nostre comunità di credenti. Per queste ragioni, la Fondazione si è proposta, in un primo tempo, di elaborare uno strumento di riferimento che aiutasse a superare i malintesi e i pregiudizi e offrisse una base comune ai lavori futuri. Così avete realizzato questa bella edizione dei tre libri che sono all'origine di credi religiosi, creatori di culture, che segnano profondamente i popoli e a cui noi siamo oggi debitori.
La rilettura e, per alcuni, la scoperta dei testi che tante persone in tutto il mondo venerano come sacri obbligano al rispetto reciproco [il problema è che vengono messi tutti sullo stesso piano: vedi], nel dialogo fiducioso [vedi]. Gli uomini di oggi attendono da noi un messaggio di concordia e di serenità, e la manifestazione concreta della nostra volontà comune di aiutarli a realizzare la loro legittima aspirazione a vivere nella giustizia e nella pace. Hanno il diritto di aspettare da noi il segno forte di una comprensione rinnovata e di una cooperazione rafforzata, secondo l'obiettivo stesso della Fondazione, che si propone di offrire "così al mondo un segno di speranza e la promessa della benedizione divina che accompagna sempre l'azione caritativa" [come se quella senza Verità, che ha Nome Cristo Signore, possa mai essere autentica carità o non soltanto una misera e illusoria imitazione -ndr].
I lavori della Fondazione contribuiranno a una crescente presa di coscienza di tutto ciò che, nelle diverse culture del nostro tempo, è conforme alla saggezza divina e serve la dignità dell'uomo, per discernere meglio e per rifiutare meglio tutto ciò che è usurpazione del nome di Dio e snaturalizzazione dell'umanità dell'uomo. Siamo pertanto invitati a impegnarci in un lavoro comune di riflessione, lavoro della ragione che auspico con voi con tutto il cuore, per scrutare il mistero di Dio alla luce delle nostre tradizioni religiose e delle nostre rispettive saggezze, per discernerne i valori atti a illuminare gli uomini e le donne di tutti i popoli della terra, qualunque sia la loro cultura e la loro religione.  [Dov'è l'unico Salvatore, Cristo Signore? - ndr]
[...] Potremo così progredire nel dialogo interreligioso e interculturale, dialogo oggi più necessario che mai: un dialogo vero, rispettoso delle differenze, coraggioso, paziente e perseverante [sul dialogo a ogni costo vedi link supra], che trae la sua forza dalla preghiera e si nutre della speranza che dimora in tutti coloro che credono in Dio e che ripongono la loro fiducia in Lui [ Poggia sull'affermazione erronea chde ebrei musulmani e cristiani adorano lo stesso Dio vedi].
[...] Dio benedirà le nostre iniziative [sostanzialmente fa il paio con l'affermazione contenuta nella dichiarazione di Abu Dhabi che la "diversità delle religioni" è "voluta da Dio": qui - qui - qui - qui] se contribuiranno al bene di tutti i suoi figli e se consentiranno loro di rispettarsi gli uni gli altri, in una fraternità dalle dimensioni mondiali.  Con tutti gli uomini di buona volontà, noi aspiriamo alla pace. Per questo ripeto con insistenza: la ricerca e il dialogo interreligiosi e interculturali non sono un'opzione, ma una necessità vitale per il nostro tempo.
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* La Fondazione per la ricerca e il dialogo interreligioso e interculturale (FIIRD) è stata fondata nel 1999, sponsorizzata dalla Fondazione Levant con l' Università di Ginevra in Svizzera "per perseguire i suoi obiettivi accademici e umanistici con l'obiettivo principale di promuovere la comprensione delle tre religioni monoteiste: Cristianesimo, Islam ed Ebraismo". 
Il programma principale del FIIRD è quello di migliorare la conoscenza e l'esame critico delle sorgenti di ogni tradizione religiosa e quindi acquisire gli strumenti linguistici e strategici necessari per studiare le scritture normative di queste religioni senza sincretismo o proselitismo. [Con questo richiamo al proselitismo in una malintesa chiave negativa, fin troppo spesso reiterato [vedi], la Chiesa rinuncia all'Annuncio che è una delle sue funzioni primarie]

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