Nota previa con la quale Paolo Pasqualucci apre il saggio Instrumentum diaboli. Le eresie della “teologia india” nello “Instrumentum laboris” per l’Amazzonia, gradito da Papa Francesco, Solfanelli, 2021, pp. 5-7 – volume di 170 pagine, € 12,00, edizionisolfanelli@yahoo.it)
Lo scopo del presente contributo è soprattutto quello di fornire ai fedeli ampi materiali per poter rendersi conto dell’abisso nel quale stiamo precipitando noi cattolici, vergognosamente traditi dai propri Pastori. L’Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi riunitasi nell’autunno del 2019 per discutere di una nuova evangelizzazione per l’Amazzonia, sulla base di un elaborato Instrumentum laboris, o “strumento di lavoro”, di poi informalmente approvato, anche se sempre come “strumento di lavoro” da approfondire, dal Papa nel febbraio 2020 nell’Esortazione Apostolica Querida Amazonia, ci viene a dire che dobbiamo ora venire istruiti nella “teologia india” e dare ampio spazio alle donne nella struttura gerarchica e di insegnamento della Chiesa ossia alla “teologia femminista” professata dalla gran maggioranza di loro. Queste pseudo-teologie sono e restano per ovvie ragioni un oggetto misterioso per la stragrande maggioranza di tutti noi. Quest’ignoranza favorisce l’azione eversiva di Pastori che da troppo tempo sono cattolici solo di nome, ci lascia senza difesa contro l’assalto dei nemici esterni e dei lupi travestiti da agnelli oggi pullulanti nella Gerarchia, a cominciare dai vertici. L’esposizione analitica della “teologia india” da me qui fatta, ha necessariamente implicato un’esposizione realistica delle antiche religioni amerindie, culti satanici se mai ve ne furono, sulle quali i “teologi indi” glissano alla grande, limitandosi ad elogiarle sobriamente in quanto culti della supposta “sapienza” degli antenati, da venerare per questa ragione.
Ho anche richiamato l’attenzione sulla dottrina dei c.d. “semi del Verbo” da reperirsi nelle culture e nelle religioni non cristiane [vedi anche]. Questa dottrina è stata male intesa e applicata, dal Concilio Vaticano II in poi, per giustificare le aperture indiscriminate alle altre religioni, che hanno portato alla fine, come dimostrano anche le scandalose celebrazioni del culto idolatrico della Pachamama addirittura in S. Pietro nel 2019, ad una “inculturazione” del cattolicesimo ad esse, capovolgendo il senso originario della suddetta dottrina, abbozzata da alcuni Padri Greci per favorire le conversioni a Cristo.
L’autorevole teologo P. Thomas Weinandy OFM, in una sua intervista del 2019, riferendosi ai più recenti, gravissimi sviluppi negativi del presente pontificato – Sinodo per l’Amazzonia, deriva eretica del Sinodo dei vescovi tedeschi, cerimonie pagane in Vaticano e nelle chiese cattoliche, messa in discussione dell’etica cattolica – ha avanzato l’ipotesi dell’esistenza ormai di uno “scisma papale interno” alla Santa Chiesa. Ha detto: “L’unica espressione che posso trovare per descrivere questa situazione è “scisma papale interno”, perché il papa, proprio come papa, sarà effettivamente il leader di un segmento della Chiesa che attraverso la sua dottrina, l’insegnamento morale e la struttura ecclesiale, è a tutti gli effetti pratici scismastico. Questo è il vero scisma che è in mezzo a noi e deve essere affrontato.”1
Questa autorevole opinione sembra confortare l’ipotesi da me avanzata, anch’essa nel 2019, sotto forma di domanda, quella che tanti fedeli si sono sicuramente posti e si pongono: se approvare un documento infarcito di eresie come lo Instrumentum laboris per l’Amazzonia e chiaramente apostatico perché mirante a sottoporre la nostra bimillenaria religione ad una mutazione radicale, d’impronta neo-pagana, non significhi porsi oggettivamente fuori della Chiesa, attuare uno scisma di fatto o virtuale. Mi sembra che la tesi dello “scisma papale interno”, avanzata da una fonte così qualificata, risponda in modo positivo alla domanda, inquadrando il problema posto dallo Instrumentum in una prospettiva più ampia e in uno schema teologico suscettibile di significativi sviluppi, se i cardinali e i vescovi rimasti ancora fedeli al dogma della fede vorranno, a Dio piacendo, prendere finalmente le necessarie iniziative.
Il presente studio e l’articolo aggiunto in appendice, dedicato alla “eresia luterana” di Papa Francesco, consistente nel suo pubblico, scandaloso elogio all’eretica teoria della giustificazione di Lutero, sono originariamente apparsi (nell’anno 2017 l’articolo [qui] e 2019 lo studio [qui]) in diversi blog cattolici, di quei cattolici rimasti oggi fedeli alla Tradizione della Chiesa. Ho rivisto entrambi i testi, apportandovi sparsi ritocchi. Nelle citazioni le frasi o parole tra parentesi quadre sono mie, tranne espressa indicazione in contrario.
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1. Articolo pubblicato su The Catholic Thing, tradotto in italiano dal blog Chiesa e Postconcilio il 10 ottobre 2019 [qui] .
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