La sessione plenaria del Parlamento europeo il 23 giugno prossimo discuterà il Rapporto Matic - dal nome del deputato croato Predrag Fred Matić che l'ha proposto - che rappresenta un perfetto e micidiale capovolgimento di tutto ciò che il diritto naturale e il buon senso dicono in materia di vita, famiglia e libertà educativa. L’aborto viene surrealmente presentato come un «diritto umano» mentre la difesa della vita del nascituro diviene «violenza di genere». Di fatto se contraccezione e aborto vengono proposti al posto della maternità siamo di fronte alla realtà ribaltata di segno apertamente infero... Tra l'altro il rapporto attacca gravemente i diritti fondamentali sanciti dalla Carta dell'UE e viola la sovranità dei singoli paesi. In sostanza:
- Il Matic Report vorrebbe qualificare l'aborto come un "diritto umano", anche se non esiste un tale diritto, e promuovere l'aborto senza alcuna restrizione.
- Chiede anche l'abolizione (quanto meno pratica) del diritto all'obiezione di coscienza del personale sanitario. L'obiettivo del rapporto Matic è di rendere in concreto impossibile per i sanitari pro-vita di opporsi all'uccisione di un essere umano con l'aborto. Un medico o una ostetrica che vi si rifiutasse, sarebbero i primi ad essere ingiustamente discriminati, dal momento che, secondo il rapporto, il rifiuto dell'aborto sarebbe equiparato al "rifiuto di cure mediche".
- Promuove l'aborto e la contraccezione per le ragazze "indipendentemente dall'età" senza il consenso dei genitori. In pratica gli aspetti peggiori della nostra 194, riportati, applicati e moltiplicati a livello globale.
- Esorta i paesi dell'UE a garantire l'indottrinamento LGTB e Gender dalla scuola primaria senza informare o richiedere il consenso dei genitori.
- Raccomanda i cosiddetti interventi irreversibili di "cambio di sesso" anche per i minori, e predispone che siano pagati dai sistemi sanitari pubblici.
- Interferisce con la giurisdizione esclusiva degli Stati membri sulla definizione e la gestione dei loro sistemi sanitari nazionali o delle loro scelte di politica sanitaria nazionale.
Numerose sigle pro life – da CitizenGo a Federazione Europea One of Us per la vita e la dignità dell’uomo, a ProVita&Famiglia – sono mobilitate per fermare un’approvazione che sarebbe esiziale per l’Europa e non solo. Infatti, se il Rapporto Matić passasse, rappresenterebbe un ulteriore passo avanti in favore della cultura distruttiva, antiumana perché anticristiana, che ammorba l’Europa e tutta la civiltà occidentale da essa scaturita. Mentre il nostro continente appare sempre più vecchio demograficamente oltre che in preda a venti babelici di invasioni con intenti che vanno oltre il meticciato e minacciano una vera e propria sostituzione etnica, oltre che culturale e religiosa; il che significa, soprattutto, spirituale.
Aggiungo la ciliegina sulla torta della posizione, ovviamente ambigua, dei vescovi tedeschi. Per il vescovo di Essen, mons. Franz-Josef Overbeck, che presiede la commissione per le questioni sociali della Conferenza episcopale tedesca, è giustamente “problematico” che nel rapporto in questione “non si tenga conto dei diritti del nascituro”. Tuttavia, se per la Chiesa “è inviolabile la dignità di ogni vita, compresa e soprattutto quella dei bambini non ancora nati”, Overbeck respinge ogni “tentativo da parte di populisti ed estremisti” di strumentalizzazione: “Con i loro slogan per la tutela della vita, rappresentano posizioni solo falsamente cristiane che sono ben felici di ignorare in altri contesti” [qui]. Capito? (Maria Guarini)
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