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giovedì 10 febbraio 2022

Il papa 'woke' incarna un autoritarismo progressista

L'ostinata opposizione nei confronti di chi ama la Tradizione attraverso l'abolizione del Rito dei secoli ha suscitato scalpore in tutto il mondo, non solo tra i cattolici e nell'ambito ecclesiale. Anche The Thelegraph pubblica un articolo sul tema, che traduco di seguito dal testo inviatomi da un amico, posto che è leggibile solo per gli abbonati. Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e Responsa. Qui l'indice sul clericalismo politicante di Bergoglio.

Il papa 'woke' incarna un autoritarismo progressista
Il capo 'misericordioso' della Chiesa cattolica perseguita la minoranza inoffensiva dei tradizionalisti
Il Papa, probabilmente avete letto, è sempre sorridente, misericordioso e tollerante. Verso alcuni potrebbe essere vero; per altri è uno scherzo crudele. Per fare un solo esempio, il modo in cui tratta i cattolici tradizionali è un caso di studio sull'ipocrisia progressista.

Molti tradizionalisti sono legati ad un'antica liturgia che chiameremo Messa in latino, praticata dalla maggior parte dei cattolici fino agli anni sessanta. Poi la Chiesa ha deciso che ci si doveva aggiornare. Fuori il latino; dentro il vernacolo, nuove preghiere, partecipazione del pubblico ecc. La messa in latino è stata costretta alla clandestinità. Ma nel 2007 Papa Benedetto ha permesso che fosse ancora celebrata, riconoscendo che l'antico rito non rappresentava una minaccia per l'autorità di Roma ma faceva parte in maniera attraente e indiscutibile della tradizione cattolica. Il mio parroco ha deciso di provarci e abbiamo imparato insieme. Ho servito all'altare, balbettando in latino come uno scolaretto, e dopo ci sedevamo in gruppo al tavolo della sua cucina, fumando sigarette, discutendo dell'ultimo libro di Benedetto. Questi sono stati i giorni più felici della mia vita spirituale. È stato esaltante come essere innamorati.

La messa in latino è cresciuta in popolarità, in particolare tra gli studenti e le giovani famiglie, e tra i progressisti degli anni sessanta, questa rinascita ha scatenato uno strano panico. I tradizionalisti sono "rigidi", ha detto il Papa; intendeva dire, malati psicologicamente. Nel luglio 2021 ha emanato Traditiones Custodes, con l'intento di tagliare alla radice la messa latina, permettendo di praticarla dove già lo fosse, ma senza poter crescere oltre. Un vescovo pro-Francesco ha colto l'occasione per vietare qualcosa fuori moda. 
In un momento in cui la Chiesa era ancora scossa dal Covid, e ancora si scusava per lo scandalo degli abusi sui minori, questo assalto alla scelta liturgica è parso bizzarramente inutile – e molti vescovi hanno ignorato le istruzioni. Il Vaticano ha rincarato la dose. Lo scorso dicembre, ha cercato di bandire battesimi, matrimoni, funerali e benedizioni (al di fuori di alcune "parrocchie personali"), e ha persino vietato ai chierici di elencare gli orari delle messe in latino negli annunci. La radice doveva essere strappata, violentemente.

Perché il Papa che ha notoriamente detto dei gay "Chi sono io per giudicare? ” e che ha istituito un anno della misericordia – perché questo progressista avrebbe perseguitato una minoranza innocua dei suoi fratelli e sorelle? Una risposta è che l'immagine dei mass media di Francesco è falsa, che un chierico sopravvissuto alla "guerra sporca" argentina si è fatto le ossa in una cultura in cui si era al potere oppure in galera. Nel 2010, è stato ripreso mentre rispondeva alle domande sulla guerra, e il romanziere Colm Tóibin, in un saggio pubblicato su London Review of Books, ha descritto questo Francesco come "duro come l'acciaio, distante e temibile, anche se un po' impaziente, e a volte arrogante". Tre anni dopo, Tóibin ha osservato: "L'essere eletto Papa ha rallegrato immensamente [Francesco]. »

Paradossalmente, o forse no, questo "papa dittatore", come alcuni critici lo hanno definito [vedi], è un devoto credente secondo lo spirito degli anni Sessanta. I riformatori contemporanei volevano tornare alle basi della missione di Cristo e alla purezza della Chiesa primitiva, ovvero della Chiesa dei poveri e dei colonizzati (e quando riesaminavano le fonti storiche o viaggiavano in canoa lungo il Rio delle Amazzoni, erano sin troppo contenti di scoprire che ciò che Gesù e gli indigeni veramente volevano davvero era quello che anche loro volevano, cioè tamburelli e un coro di Kumbaya). Questa era la formula per liberare il genere umano secondo loro. Chiunque la mettesse in discussione doveva essere malvagio o malato. All'inizio, i progressisti teologici potevano anche avere le loro ragionmi; l'establishment era arcano e oppressivo, anche se non così oppressivo visto che i progressisti hanno vinto quasi senza sparare un colpo, prendendo possesso delle istituzioni e diventando l'estabilishment.

Il liberalismo, nella Chiesa e altrove, si è oggi trasformato da un processo per mezzo del quale si cerca la propria definizione di libertà in un modello che stabilisce come debba essere vissuta una vita libera. È diventato prescrittivo. 
Oggi, i tradizionalisti sono gli unici ad argomentare per la diversità e la scelta; i progressisti, ancora in guerra con i fantasmi del fascismo, sono diventati rigidi come l'acciaio. Per questo una congregazione che celebra la messa in latino e si compone di qualche vecchia signora rappresenta una minaccia totemica al grande progetto - meglio morto che tradizionalista – soprattutto nell’imbarazzante contesto di una decadenza generale. Dopo aver cercato per decenni di rendere la Chiesa più simile alla società che serve, la società le si sta allontanando. In tutto l'Occidente cadono presenze e ordinazioni; l'albero sta dando pochi frutti.

La recente escalation di tirannia papale si spiega così facilmente: il vegliardo ha fretta di screditare e distruggere la tradizione in modo così completo che quando se ne andrà, non ci sia più nulla da rianimare. I tradizionalisti possono solo mettersi seduti e pregare che sia troppo tardi per lui far questo, che i suoi editti siano revocati in pochi anni, e anche per  loro tornerà la primavera.

C'è un proverbio che dice: "Papa magro, papa grasso". La Chiesa ha sempre vissuto alternanze, ne abbiamo passate di peggio, ne siamo usciti fuori, e siamo sempre rimasti comunque noi stessi. Un giorno, gli anni Sessanta verranno riconosciuti come una deviazione nella storia occidentale, non come la sua direzione, e noi li osserveremo così come si osserva una curiosa casa antica, dietro drappi rossi con cartelli che riconoscono l'errore morale, chiedendoci come vivessero e pensassero le persone all'epoca e quale curiosa nozione nutrissero e come potessero mai pensare che le cose dovessero andare come dicevano loro. 

I tradizionalisti insistono: Non è l'uomo a decidere il futuro. È lo Spirito Santo.

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