Documenti che spazzano via i dubbi e inchiodano a responsabilità
1. L’altra notte le rotative del quotidiano “il Manifesto” si bloccano per impedire che sia stampato l’articolo nel quale Manlio Dinucci, ricordando il piano strategico Usa elaborato tre anni fa dalla Rand Corporation, considera quella russa una manovra difensiva. La Rand Corporation è un’organizzazione di ricerca che “sviluppa soluzioni per le sfide globali”, con personale Usa che lavora in 25 Paesi. Ufficialmente finanziata dal Pentagono, dall’Esercito e dall’Aeronautica Usa, dalle Agenzie di sicurezza nazionale (Cia e altre), e da agenzie di altri paesi e potenti organizzazioni non governative. Tanto per capire che non stiamo parlando di un’agenzia qualsiasi, si sappia che la Rand Corp. si vanta di aver contribuito a elaborare la strategia che permise agli Usa di uscire vincitori dalla guerra fredda. Modello cui si ispira il piano elaborato nel 2019, “Over-extending and Un-balancing Russia”, ovvero:
- costringere l’avversario a estendersi eccessivamente per poi abbatterlo;
- attaccare la Russia sul lato dell’economia fortemente dipendente dall’export di gas e petrolio: quindi sanzioni commerciali e finanziarie, allo stesso tempo fare in modo che l’Europa diminuisca l’importazione di gas naturale russo sostituendolo con quello liquefatto Usa;
- in campo ideologico e informativo, incoraggiare le proteste interne e allo stesso tempo minare l’immagine della Russia all’esterno;
- in campo militare, operare perché i paesi europei della Nato accrescano le proprie forze in funzione anti-Russia e investire maggiormente in bombardieri strategici e missili di attacco a lungo raggio diretti contro la Russia. Schierare nuovi missili nucleari a raggio intermedio puntati sulla Russia. Per questo gli alleati europei sono chiamati a investire grosse risorse, sottraendole ad altri scopi.
Dinucci ricorda che la Russia, stretta nella morsa politica, economica e militare che Usa e Nato serravano sempre più, ignorando i ripetuti avvertimenti e le proposte di trattativa da parte di Mosca, ha reagito con l’operazione che finora ha distrutto in Ucraina oltre duemila strutture militari, realizzate e controllate in realtà non dai governanti di Kiev ma dai comandi Usa-Nato. - [Fonte]
2. Il prof. Orsini (sospeso dalla Luiss di Milano, onore alla sua coerenza), invitato in tv, menziona le tre gigantesche operazioni militari svoltesi nel 2021, con scenari di guerra in Ucraina:
- giugno, “Brezza Marina” (che ha coinvolto 32 paesi, invitata anche Australia e altri paesi amici della Nato);
- luglio, “Tre Spade”;
- settembre, “Tridente rapido”.
Con Putin che disse: “Fermatevi, state portando la situazione a un punto di collasso”. Secondo il prof. Orsini Biden sta utilizzando la stessa strategia utilizzata in Siria, quella chiamata “Bleeding”, sanguinamento, perché la Russia sanguini un po’ alla volta e così si indebolisca. - [Fonte]
3. Per concludere, l’imperdibile intervista al generale Mini, che fa piazza pulita di tante sciocchezze. Alcuni passaggi:
- è del tutto falso affermare che la guerra sia iniziata con l’invasione russa dell’Ucraina, questa in realtà ha inizio con il colpo di stato del 2014, quando le forze ucraine cominciarono a martoriare la popolazione russofona ai limiti del massacro. E nessuno diceva nulla. È bastato dire che la “Russia di Putin” voleva tornare all’impero zarista per liquidare la questione;
- l’ipocrita atteggiamento della propaganda occidentale pro-Ucraina che finge di non sapere chi e che cosa abbia causato l’intervento russo, per poi fingere di stupirsi che qualcuno spari, qualcun altro muoia e molti siano costretti a fuggire;
- ipocrisia ancor più grave della propaganda il silenzio omertoso di coloro che tacciono sul fatto che dal 2014 Usa e Nato hanno riversato miliardi in aiuti quasi interamente destinati ad armare l’Ucraina e migliaia di professionisti della guerra per addestrare e arricchire i gruppi estremisti e neo-nazisti.
- la de-nazificazione di cui parla Putin non riguarda l’Ucraina, ma il suo apparato governativo in cui tali elementi si trovano anche in posizione di vertice;
- cosa dovrebbe fare il governo italiano e più in generale l’Europa? Negoziare, finirla con il pensiero unico e la propaganda, aiutare l’Ucraina a ritrovare la ragione e la Russia ad uscire dal tunnel della sindrome da accerchiamento non con le chiacchiere ma con atti concreti. E poi conquistarsi quella autonomia, dignità e indipendenza strategica che garantisca la sicurezza europea nonché italiana, a prescindere dagli interessi altrui. - [Fonte]
Antonio Catalano
È di conforto scoprire qualche voce brillante, lucida e acuta, profondamente competente, ma totalmente fuori dal coro. Sono sin dall’inizio sconcertata da questa improvvisa e scriteriata omologazione del pensiero. Mi inquietano da sempre le situazioni nelle quali il consenso appare schierato tutto da una parte, ma adesso è più che inquietante, è spaventoso, anche perché, tutto si è perfettamente allineato all’improvviso. Certo, scivolare dal delirio mondiale della pandemia a quello della guerra è stato un attimo, ma io, che adesso non ho davvero gli strumenti per contrastare il contagio di questo nuovo e forse ancor più insidioso delirio, sono grata per le tue analisi.
RispondiEliminaGrazie.