Pagine di rilievo

domenica 31 luglio 2022

Il perdono di Assisi. «Non anni, ma anime!»

Testo che giova riprendere ogni anno; per vivere "Il perdono di Assisi" (1-2 agosto).

Una notte dell’anno del Signore 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente dilagò nella chiesina una vivissima luce e Francesco vide sopra l’altare Cristo rivestito di luce e alla sua destra la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore! Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime.
La risposta di Francesco fu immediata: “Santissimo Padre, benché io sia misero e peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe”. “Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande – gli disse il Signore -, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”.
E Francesco si presentò subito al Pontefice Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse: “Per quanti anni vuoi questa indulgenza?”. Francesco scattando rispose: “Padre Santo, non domando anni, ma anime”. E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo chiamò: “Come, non vuoi nessun documento?”. E Francesco: “Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l’opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni”.

Pietro De Marco: La cura per la verità è più che un atto penitenziale

Le premesse. Gli attuali leader indigeni, in visita anche dal Papa in Vaticano, stanno raccontando al mondo degli abusi e delle violenze che sarebbero avvenute nelle scuole residenziali canadesi, così che chi non parla di genocidio fisico parla di genocidio culturale. C'è però chi considera una colossale montatura giornalistica la notizia delle fosse comuni canadesi che si dicono trovate nel giardino delle scuole residenziali, di proprietà statale ed amministrate per la maggior parte dalla Chiesa cattolica. Eppure lo stesso storico Jacques Rouillard ha messo fortemente in dubbio la loro affidabilità. Non esiste nessuna fossa comune; la falsa notizia è nata nel 2021 da un antropologa che ne ha ipotizzato l’esistenza rilevando con un georadar depressioni e anomalie nel terreno. Nessuno scavo è stato mai realizzato, ma i media canadesi hanno dato ampio risalto al ritrovamento di resti umani in una fossa comune. La notizia è esplosa nel mondo quando il primo ministro Justin Trudeau ha rilanciato la “scoperta” tramite un tweet. E, da qui, su ogni quotidiano del globo è stata sbandierata la fossa comune. I media cattolici italiani, compreso Vatican news, si sono accodati senza criterio e senza alcuna verifica. E così ha fatto anche Bergoglio. Il vero obbiettivo degli attuali leader indiani, secondo Rouillard, è diffondere queste voci (senza preoccuparsi di dimostrarle) per ottenere risarcimenti milionari da parte della Chiesa, così come li hanno già ottenuti dal governo canadese. Ma le "richieste di perdono" indiscriminate, acritiche, fatte a prescindere, secondo quello che appare uno schema precostituito ormai, da un lato annullano dall'altro criminalizzano l'intero passato, missionario e non, della Chiesa. Esse presuppongono in chi le fa la mancanza della vera fede. Tutti questi papi ansiosi di chiedere continuamente scusa al mondo (e che mondo, lercio e corrotto come non mai) per l'esistenza stessa della Chiesa cattolica, non hanno evidentemente la fede. E non hanno anche intelletto, perché non può averlo chi si dedica alla autodemolizione della propria istituzione, come quel tale che segava allegramente il ramo d'albero sul quale era seduto. Ci resta un senso di liquidazione, quasi un desiderio di chiedere scusa di esistere a nome della Chiesa. Eppure quei missionari che andarono in Canada ci andarono per annunciare il Vangelo e le loro intenzioni erano nobili e pure. (M.G.)

La cura per la verità è più che un atto penitenziale 

Ho molto apprezzato l’intervento di Roberto De Mattei A proposito del mea culpa di papa Francesco in Canada del 27 u.s. [qui] e mi permetto qualche riflessione aggiuntiva. Sul viaggio di papa Francesco in Canada, chiederei un giudizio articolato; non può esserne ignorata, oltre allo slancio di carità, una sapienza politica (lo ha osservato persino il vaticanista di una TV italiana al seguito del viaggio). È stato tolto di mano, o almeno spuntato, al Primo Ministro Trudeau e al suo anticattolicesimo lo strumento infamante della Chiesa sempre inumana, razzista ecc. Bene. Ma quello che dispiace, al solito, è il disinteresse del papa per una verità delle cose che non sia quella dei media. Disinteresse non solo dovuto (come dirò) alla considerazione che le verità che non arrivano ai media, anche non ostili, sono comunque troppo complicate (si presume) da argomentare; non ce ne possiamo occupare. 

Schizofrenia e autodemolizione

La scorsa settimana mi trovavo in Irlanda per partecipare al campeggio estivo organizzato dall’Irish Society for Christian Civilisation, la TFP irlandese. La domenica, mi è capitato fra le mani l’ultimo numero dell’Irish Catholic, il settimanale cattolico locale. Quaranta pagine di notizie, commenti e pubblicità religiosa in formato tabloid.
Mi è subito sembrato che gli articoli potessero essere classificati in due grandi categorie:
- la crisi nella Chiesa;
- le cause che hanno innescato tale crisi.
Nella prima categoria possiamo inserire l’annuncio che in Irlanda si cominceranno a celebrare “funerali laici”, cioè presieduti da un laico e non da un sacerdote. Il motivo: l’irreversibile mancanza di clero. “I fedeli dovranno abituarsi”, sentenziava laconicamente l’articolo. Infatti, mentre prima del Concilio il St. Patrick College di Maynooth ordinava una media di novanta novelli sacerdoti ogni anno, nel 2021 quel numero è sceso a sei. Secondo l’Irish Association of Catholic Priests, fra morti e apostasie, la Chiesa in Irlanda ha perso negli ultimi tre anni il 20% del suo clero.

venerdì 29 luglio 2022

Papa Francesco, perché un pontificato “liquido” non è possibile

Nella nostra traduzione da Monday Vatican una centrata analisi sul pontificato attuale. Su prassi ateoretica e conseguente Magistero liquido che ogni giorno scava solchi nel sensus fidei cattolico, precedenti: quiqui - qui; mentre riecheggia una espressione di mons. Gherardini: l’infallibilità di per sé “liquido pateat”.

Il grande sociologo polacco Zygmunt Bauman, scomparso nel 2017, per descrivere la società odierna, ha coniato l'espressione “società liquida”. Vale a dire, una società in cui tutto è relativizzato, in cui ogni punto di vista è valido e relativo, e in cui non si procede secondo le proprie convinzioni ma si è  convinti a prendere questa o quella posizione.

La società liquida è il risultato estremo del mondo individualista, che vuole garantire diritti a tutti e, così facendo, impone una dittatura contro chi si oppone ad alcuni di questi diritti e dimostra che questi diritti non sono naturali ma artificiali.

Se la Chiesa è anche lo specchio della società, come è vero, allora il rischio è che l'approccio degli uomini di Chiesa sia proprio quello di una società liquida. Vale a dire, un approccio meno radicato nella dottrina e nella fede dei padri e più radicato nel sentimentalismo transitorio o nell'idea della misericordia. Certo, giusto e sbagliato restano, ma come vaghi concetti di fondo, che tra l'altro non possono essere proposti, né tanto meno imposti, a nessuno.

giovedì 28 luglio 2022

L'ennesimo segnale di un decadimento senza fondo

L'impressione è che i destinatari del messaggio propagandistico siano i ceti medio-alti occidentali, piuttosto che i coscritti ucraini ed i loro familiari. 
In guerra la propaganda l'ha sempre fatta da padrona, e della propaganda fa parte naturalmente anche il presentare un'immagine idealizzata dei "protagonisti", in modo da venire incontro alle aspettative e al gusto del pubblico.
Guardando al servizio predisposto su Vogue per glorificare la sig.ra Zelensky non deve fare particolarmente specie che si tratti di un'ovvia operazione di marketing politico. Certo, che a farlo sia una rivista patinata americana per una "first lady" ucraina qualche domandina geopolitica la porrebbe, ma tant'è, oramai solo una manciata di pasdaran della disinformazione fingono ancora di credere che quella in Ucraina sia una guerra russo-ucraina e non una guerra per procura tra USA e Russia.
No, ciò che colpisce e lascia basiti è come durante una guerra che macina centinaia di cadaveri ogni giorno da mesi e che sta facendo dell'Ucraina un cumulo di detriti tra i campi di grano, l'autorevole sguardo propagandistico occidentale pensi ovvio proporre un'immagine glamour e posh della "first Lady" (e simultaneamente del marito).
Ciò che colpisce è come non vi sia la minima percezione del fatto che un servizio fotografico come questo sia come un plotone di unghie sul polistirolo per chiunque non abbia un'anima già completamente plastificata. Siamo di fronte ad una cacofonia spirituale pazzesca e che ci sia chi non la percepisce è un indice angosciante dei tempi in cui viviamo.

Concelebrazione e intercomunione ecumenica di fatto

Leggo su Radio Spada: ""La NORMALITÀ, l'ESSENZA della "messa di Paolo VI" è il signor Bruce Myers, in arte vescovo anglicano di Quebec, che in questo momento sta fra i concelebranti alla "messa" di Francesco presso il Santuario di Sant'Anna di Beaupré.""
A questo vogliono arrivare (anzi forse ci sono arrivati) questo è quello che volevano Karl Rhaner & Annibale Bugnini, fare di tutto perché la "Messa cattolica" assomigli a una Messa Luterana, a una cena dove non c'è più la transustanziazione, ma semplicemente una cena...
Di fatto l'unità tanto declamata dalla Traditionis custodes di fatto è con i 'separati' ma non con chi ama la Tradizione... Cito mons. Gherardini: 
Coloro che son separati dall’unità visibile della Chiesa o per scisma o per eresia, son per ciò stesso impediti, o tagliati fuori dalla comunione ecclesiale, e di conseguenza anche dalla comunione eucaristica; come tali né posson partecipare alla liturgia dei cattolici, né posson comunicarsi alla loro mensa eucaristica, così come i cattolici sono impediti di partecipare ai culti di scismatici ed eretici. A fronte di tale dottrina e relativa prassi, sta la situazione odierna, fiorita in ambienti ecumenici e tendenzialmente avversa ai limiti della communicatio in sacris. La tendenza non raramente scioglie le briglie della “scapigliatura” ecumenica e l’intercomunione, con scandalo negli uni ed entusiasmo negli altri, diventa cosa fatta: quasi il segno dell’auspicata ed in tal modo iniziata unità”.

La Comece denuncia il tentativo di considerare l'aborto un diritto fondamentale

Il Cardinale Jean-Claude Hollerich e il Reverendo Christian Krieger, rispettivamente Presidenti della Commissione delle Conferenze Episcopali dell'Unione Europea (Comece) e della Conferenza delle Chiese Europee (Cec), hanno incontrato il 29 giugno la Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola. 
Hanno discusso in particolare della protezione della vita. Il presidente della Comece ha espresso le preoccupazioni della Chiesa cattolica sul modo in cui la questione dell'aborto viene affrontata a livello europeo. 
"Il tentativo di considerare l'aborto come un diritto fondamentale non solo va contro il rispetto della dignità di ogni essere umano, che è uno dei pilastri dell'Ue, ma metterà in serio pericolo anche il diritto alla libertà di religione, di pensiero e di coscienza e la possibilità di esercitare l'obiezione di coscienza”. [Fonte - Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

Arciv. Viganò. Consigli pastorali sulla coerenza dei candidati alle elezioni politiche.

Consigli pastorali con accluso vademecum quanto mai opportuni. Qui l'indice dei molti interventi precedenti e correlati.

Alcuni consigli pastorali
sulla coerenza dei candidati alle elezioni politiche
per un voto cattolico consapevole


Una gravissima crisi sta colpendo l’Italia e, con essa, molte altre nazioni in cui la cupola eversiva internazionale del WEF ha preso il potere. Nel corso di questi anni abbiamo visto uscire dallo Young Global Leaders for Tomorrow personaggi fino ad allora sconosciuti, che come d’incanto hanno raggiunto posizioni di governo, o dipendenti di banche d’affari ricevere investiture istituzionali senza alcun voto del popolo che, a parole, è detto sovrano.

Ma questo popolo sovrano, dopo due anni di follie criminali da parte di tutti questi governi e parlamenti asserviti alla finanza internazionale, non avrà forse ancora compreso l’immane delitto compiuto contro l’umanità da questi congiurati, ma ha capito che i partiti “di sistema” hanno vergognosamente tradito gli impegni assunti con gli elettori, rendendosi complici di questo golpe bianco compiuto prima con il pretesto dell’emergenza pandemica, poi bellica e infine energetica.

mercoledì 27 luglio 2022

Messa con materassino: la Procura di Crotone apre un fascicolo per “offesa a confessione religiosa”

Mentre la Chiesa - e in particolare l'Arcidiocesi cui appartiene il sacerdote senza senso del sacro - si adegua al dettato conciliare del "vietato vietare" (che si applica solo alla Messa dei secoli) col diramare un blando comunicato tenendosi sulle generali, interviene lo stato nelle vesti della Procura della repubblica di Crotone. 
"La Procura della Repubblica di Crotone rende noto di aver iscritto un fascicolo ed avviato indagini per ”offesa a una confessione religiosa” in ordine all’episodio di una presunta celebrazione religiosa svolta nel mare antistante la spiaggia cittadina e le cui immagini sono state diffuse sui mass-media. Gli accertamenti sono stati delegati alla DIGOS di Crotone”. 
 È quanto si legge in un comunicato pubblicato dalla stampa locale [qui] .

Germania, quo vadis? Il fiasco del 102° “Katholikentag” e della Chiesa Cattolica

Segni dei tempi. Precedenti sulla Chiesa in Germania a partire da qui.
A Magonza nel 1848 nasce il Katholikentag, ovvero il più grande evento del mondo cattolico tedesco dei tempi moderni. Celebrato ogni 2 anni in una città diversa, esprime la molteplicità e la forza soprattutto del laicato cattolico. Forum per dibattiti, cerimonie religiose, stand espositivi, festival della fede, esso ha sempre visto la partecipazione di leader politici e religiosi, tedeschi e stranieri. Sopravvissuto con successo al Kulturkampf di Bismark ed al Terzo Reich di Hitler, questa festa della fede rappresentava legittimamente la fierezza e la forza della chiesa tedesca col suo mastodontico impegno organizzativo e con presenze fino alle 100.000 persone.

martedì 26 luglio 2022

Perché, per le Nazioni Unite, un solo massacro in una moschea è molto peggio degli innumerevoli massacri perpetrati nelle chiese?

Qui l'indice degli articoli sul filoislamismo.
Le Nazioni Unite hanno di recente designato il 15 marzo come "Giornata internazionale per combattere l'islamofobia". Quella data è stata scelta perché quel giorno ha avuto luogo uno dei peggiori attacchi terroristici contro i musulmani: il 15 marzo 2019, un australiano armato, Brenton Tarrant, è entrato in due moschee in Nuova Zelanda e ha aperto il fuoco sui fedeli musulmani disarmati e indifesi, uccidendone 51 e ferendone 40.
Quest'episodio non è stato soltanto condannato in tutto l'Occidente, e a giusto titolo, ma ha anche indotto le Nazioni Unite a ritenere che l'Islam avesse bisogno di una protezione speciale.
Questa reazione, tuttavia, solleva una questione di fondamentale importanza: se un solo attacco non musulmano a una moschea è sufficiente perché le Nazioni Unite istituzionalizzino un giorno speciale per l'Islam, che dire degli innumerevoli, e spesso peggiori, attacchi musulmani ai luoghi di culto non musulmani ? Perché non hanno suscitato una risposta simile da parte dell'ONU?
Prendiamo in considerazione alcuni degli attacchi fatali sferrati negli ultimi anni dai musulmani contro le chiese cristiane, che sono numerosi ed evidenziano l'animosità religiosa, verificandosi soltanto a Pasqua o a Natale:

lunedì 25 luglio 2022

Bugnini, Roche, Grillo e l'inculturazione smodata

Nell'articolo che segue, nella nostra traduzione da New Liturgical Movement, il prof. Peter Kwasniewski riprende il resoconto di una conversazione all'ora di pranzo con Bugnini a metà degli anni '70 in cui quell'architetto della riforma spiegava l'obiettivo finale, che non era il Novus Ordo Missae, ma una grande diversità di riti inculturati guidati dai bisogni delle comunità.
Il termine "inculturazione"1 è sicuramente una delle parole d'ordine preferite dai progressisti. Ne abbiamo sentito parlare per decenni. Era la logica che guidava l'aggiornamento o l'ammodernamento della liturgia. Il termine appare nel Libro "Rivoluzione liturgica": Bugnini voleva che il rito romano venisse decentrato in vari Messali nazionali.
Che la citazione sia affidabile si può arguire dalle recenti dichiarazioni di Roche [qui - quiqui] e Grillo [quiqui - qui] che dicono più o meno la stessa cosa. Si tratta della logica che sottende l'aggiornamento o l'ammodernamento della liturgia: i vecchi riti liturgici (così si diceva) sono eccessivamente legati e risalenti ai tempi passati, e i moderni hanno chiaramente bisogno di un insieme di riti riconoscibilmente moderni, eleganti, diretti, semplici, comprensibili, orientati all'azione, ecc.

Bugnini, Roche, Grillo e l'inculturazione smodata

Il termine “inculturazione” è sicuramente una delle parole d'ordine preferite dai progressisti. Ne abbiamo sentito parlare per decenni. Era la motivazione originale per aggiornare o modernizzare la liturgia: gli antichi riti liturgici (così si diceva) sono eccessivamente vincolati e pregni di epoche passate, e le persone moderne hanno chiaramente bisogno di un insieme riconoscibile di riti moderni, lineari, immediati, evidenti, semplici, comprensibili, orientati all'azione, ecc. Il fatto che non abbiano chiesto tali riti è solo un segno della loro abituale modestia e passività, ma gli studiosi sono stati capaci di intuire intenzioni nascoste che un laico riconoscente ha successivamente riconosciuto e accolto come se fossero usciti dal proprio seno. È stato anche affermato, sebbene l'impressione del trucco ingegnoso fosse un po' troppo forte per essere ignorata, che queste qualità moderne fossero le stesse che i cristiani antichi apprezzavano nei loro riti, di cui non abbiamo quasi notizie ma le cui ricostruzioni degli studiosi tedeschi potrebbero garantire la massima verosimiglianza.

domenica 24 luglio 2022

"Mangiate meno carne per salvare il pianeta" (Jorge Mario Bergoglio)

Ultimissime dalle segnalazioni dei lettori:
Papa ai giovani “Mangiate meno carne per salvare ambiente”/ “Fermate autodistruzione”
Nella lettera inviata ai partecipanti della Conferenza dei giovani dell’Ue a Praga, Bergoglio si fa portavoce di un messaggio ambientalista, sottolineando tra l'altro l’importanza di un’alimentazione più sostenibile per il futuro globale.

Da "il peccato della carne non è tra i più gravi" a "giovani, riducete il consumo di carne" il passo è breve. Senza polemica, a me questa affermazione salva ambiente sembra azzardata, chi ha detto che mangiare meno carne faccia bene al pianeta? Non esiste, anche perché le proteine animali sono indispensabili al nostro organismo. Oltretutto vorrei ricordare che miliardi di piante di mais sparse su tutto il pianeta, coltivate per cibare bovini e suini, catturano tonnellate di CO2, producono ossigeno e l'acqua che bevono torna a terra seguendo il noto ciclo che ci viene insegnato e illustrato fin dalla scuola elementare. Davvero queste uscite, seppur in buona fede, mi fanno pensare... male, non so che farci.

Il pachamamico ha colpito ancora. È interessante come Bergoglio abbia trasformato l'opposizione cattolica alla "carne" (intesa paolinamente come tutto ciò che è contrario allo Spirito) in opposizione  ambientalista al consumo della carne degli animali. La parola è la stessa, "carne". Il significato è completamente diverso.  Siamo all'ennesima parodia, l'ennesima contraffazione compiuta da  un uomo esso sì, completamente carnale. (Martino Mora)

Bergoglio dice ai giovani di "consumare meno carne". L'ennesimo suo intervento teologicamente corretto, in linea con il nuovo ordine mentale della globalizzazione e del capitalismo ritinteggiato di verde. Il teologicamente corretto di Bergoglio diserta i temi del sacro e dell'anima. Diviene discorso perfettamente interscambiabile con gli altri, liberal-progressisti, della civiltà tecnomorfa: l'evaporazione del Cristianesimo passa da qui. Il nulla a cui Ratzinger aveva provato a resistere è lo stesso che Bergoglio asseconda. (Diego Fusaro)

Dominica VII. post Pentecosten ("Omnes gentes")

Dominica VII. post Pentecosten ("Omnes gentes")

Introitus
Ps 46:2.
Omnes gentes, plaudite manibus: jubilate Deo in voce exsultationis.
(Ps.ibid.3)
Quoniam Dominus excelsus, terribilis: Rex magnus super omnem terram.
Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto.
Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in sæcula sæculorum. Amen
.
– Omnes gentes (usque ad Ps.).

Oratio
Orémus. Deus, cujus providéntia in sui dispositióne non fállitur: te súpplices exorámus; ut nóxia cuncta submóveas, et ómnia nobis profutúra concédas.
Introito
Ps 46:2.
O popoli tutti, applaudite: lodate Iddio con voce di esultanza.
Ps 46:3
Poiché il Signore è l’Altissimo, il Terribile, il sommo Re, potente su tutta la terra.
V. Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo.
R. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
O popoli tutti...

Preghiamo
O Dio, la cui provvidenza non fallisce mai nelle sue disposizioni, Ti supplichiamo di allontanare da noi quanto ci nuoce, e di concederci quanto ci giova.

Il ciclo domenicale del Tempo dopo la Pentecoste completa oggi il suo primo settenario. Prima della traslazione generale che dovettero subire le letture evangeliche in questa parte dell'anno, il Vangelo della moltiplicazione dei sette pani dava il suo nome alla settima Domenica e il mistero che esso racchiude ispira ancora in vari punti la liturgia di questo giorno.

È quasi impossibile trovare in Francia una liturgia che soddisfi le esigenze del Concilio, tranne che nei luoghi dove si celebra la liturgia tradizionale

Nella nostra traduzione da Le salon beige, interessanti estratti di un'intervista a Padre Laurent-Marie Pocquet du Haut Jussé, canonista e teologo, già responsabile dell'applicazione del motu proprio Summorum pontificum a Compiègne. Precedente qui. Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes et caetera.

È quasi impossibile trovare in Francia una liturgia che soddisfi le esigenze del Concilio, tranne che nei luoghi dove si celebra la liturgia tradizionale.

Padre Laurent-Marie Pocquet du Haut Jussé, canonista e teologo, già responsabile dell'applicazione del motu proprio Summorum pontificum a Compiègne, è stato intervistato in Famille Chrétienne. estratti:

Ad un anno dal motu proprio Traditionis custodes, il papa ha appena ribadito nella sua lettera apostolica Desiderio desideravi in nome dell'unità della Chiesa la volontà di limitare drasticamente l'uso del rito tridentino . In che modo il rito tridentino minaccia l'unità della Chiesa più degli altri riti in essa ammessi?
La crisi senza precedenti che l'Occidente cristiano sta attraversando oggi è prima di tutto dottrinale e pastorale. La Chiesa trae la sua unità non dalla liturgia, ma dalla stessa professione di fede e dalla stessa fedeltà alla grazia che ci salva, comunicata principalmente dai sacramenti. Viviamo in una situazione paradossale: c'è un crollo dell'unità nella fede che va di pari passo con l'affermazione dell'assoluta necessità dell'unità liturgica, anche pastorale... […]

sabato 23 luglio 2022

Chicago, Savannah, Washington. Vescovi modernisti contro la Messa dei secoli.

Precedente qui- Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes, Responsa e Desiderio desideravi
Chicago, Savannah, Washington.
Vescovi modernisti contro la Messa dei secoli.

Il card. Wilton Daniel Gregory, arcivescovo metropolita di Washington, ha promulgato il decreto contenente le norme liturgiche per l’attuazione del motu proprio Traditionis Custodes all’interno dell’Arcidiocesi romana cattolica di Washington. Queste norme entreranno in vigore il 21 settembre 2022 e saranno riviste dopo tre anni.
L’altro ieri, commentando un similare decreto di S.E. Stephen Douglas Parkes, Vescovo di Savannah, commentavamo che quest’ultimo non fosse preso ad esempio, ma – nel giro di due soli giorni – dall’illusione siamo passati ad un vero e proprio «bagno di sangue», perché l’Arcivescovo di Washington, con il suo odierno decreto, alza ulteriormente l’asticella nella guerra contro i fedeli ed i sacerdoti legati alla liturgia tradizionale, in una Arcidiocesi che – è bene ricordarlo – ad oggi vede la celebrazione domenicale di una cinquantina di Sante Messe tradizionali in quattordici diverse chiese (che da mercoledì 21 settembre saranno ridotte a tre!).
Il tutto – come sempre – brandendo il motu proprio Traditionis custodes, ammantato da un falso, anzi fastidiosamente falsissimo ed ipocrita (ci sia concesso: questo è) paternalismo pastorale da «volemmose bene».

La svolta di Istanbul sul grano allontana l'incubo della fame nel mondo

L'accordo raggiunto tra Russia e Ucraina è una notizia straordinaria per chi ha sempre chiesto e cercato la pace, la pace vera. È invece una sconfitta per tutti quelli che hanno visto e continuano a vedere nelle armi la soluzione al conflitto. 

Vi ricordate come qualche mese fa i falchi nostrani si stracciavano a reti unificate le vesti per il grano Ucraino? Vi siete chiesti perché oggi non esultano per questo accordo con la stessa enfasi con cui lamentavano il grano bloccato nei porti?  Eppure è una bella, anzi una straordinaria notizia che il grano possa giungere a gente che ne ha di bisogno per sfamarsi. 

Non esultano perché questo accordo dimostra una cosa su tutte, ed è quella che non è vero che Putin non vuole sedersi per trovare accordi. In questo caso Russia ed Ucraina si sono seduti e l'accordo lo hanno trovato. E questo fatto può aprire seri spiragli di pace, se solo WASHINGTON non si mettesse di mezzo ad alimentare la guerra e ad esasperare i toni. 

venerdì 22 luglio 2022

La ricostruzione come via della rettitudine. Le conclusioni dell’Università dell’Osservatorio

Precedente qui.
Al termine delle intense giornate di studio della prima edizione dell’Università estiva dell’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân sulla Dottrina Sociale della Chiesa, è giunta la lectio magistralis del professor Giovanni Turco, capace di sciogliere con mirabile efficacia alcuni dei nodi emersi in bozza nelle trattazioni dei vari relatori precedentemente intervenuti.

Se la modernità, per come sin qui conosciuta, si sta sgretolando, accumulando macerie, e se la post-modernità emergente ha i tratti delle distopie letterarie del secolo scorso e il carattere dei peggiori incubi, allora interrogarsi riguardo quale ricostruzione sia possibile è la domanda a cui dare risposta urgentemente, per evitare gli esiti esiziali dello scenario posto. Per fare questo il professore muove innanzitutto dal metodo: vedere, cioè capire; giudicare, cioè valutare razionalmente e alla luce della Rivelazione; agire, secondo rettitudine, ovvero con prudenza, pesandone le conseguenze.

giovedì 21 luglio 2022

Cosa può fare ancora Draghi nonostante la 'crisi'?

(AGI) Sarà una direttiva della Presidenza del Consiglio dei ministri, come è consuetudine, probabilmente tramite un dpcm, a specificare quale sarà l'ambito entro cui si muoverà il presidente del Consiglio dimissionario. 
C'è da verificare l'esito del Consiglio dei Ministri di stasera.
Il governo Draghi rimarrà in carica fino alla formazione di un nuovo esecutivo "per il disbrigo degli affari correnti". Questa la formula utilizzata dal Quirinale nel suo comunicato dopo aver firmato il decreto di scioglimento delle Camere. Secondo l'intervento di Mattarella dal salone delle feste del Quirinale, non si tratta solo di una "formula" bensì di una modalità di proseguire le attività del governo perché il Paese non può restare senza un esecutivo, pena la paralisi amministrativa.
Nello specifico – come spiega Openpolis.it qui – il ‘disbrigo degli affari correnti’ prevede che l’esecutivo si limiti ad assicurare una continuità amministrativa e adottando atti urgenti. In particolare potrà emanare decreti legge in quanto dettati da casi di necessità e urgenza ed esaminare i relativi disegni di conversione; esaminare i disegni di legge di ratifica dei trattati, i ddl di delegazione europea e della legge europea se si tratta di atti dovuti, in quanto adempimento ad obblighi internazionali o derivanti dall’appartenenza all’Ue. Al contrario, il Governo non potrà esaminare nuovi disegni di legge, a meno che non siano imposti da obblighi internazionali; potrà approvare decreti legislativi solo se serve ad evitarne la scadenza dei termini; non dovrà adottare nuovi regolamenti ministeriali o governativi, a meno che la legge o obblighi internazionali non impongano altrimenti, oppure che siano necessari per l’operatività della pubblica amministrazione o per l’attuazione di riforme già approvate dal Parlamento; non procedere con nomine o designazioni che non siano vincolate nei tempi da leggi o regolamenti, o che comunque non siano procrastinabili fino all’entrata in carica del nuovo governo.
In definitiva, non so se sbaglio, ma vedo il rischio che – col pretesto di quello che viene strombazzato come "interesse superiore dell’Italia" – venga pesantemente ipotecato l'operato del nuovo governo che dovrebbe scaturire dalle elezioni in virtù di quello che, a partire dal Colle, continuerebbe a dettare il disbrigo di casi di necessità e urgenza.
Penso con raccapriccio alle questioni collegate alla guerra in Ucraina e ai diktat europei...

Voci insistenti sul progetto del card. Cupich di rimuovere i sacerdoti dall'ICRSS a Chicago

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews maggiori e più precisi dettagli della vicenda dell'ICRSS a Chicago. Precedente qui. Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes, Responsa e Desiderio desideravi.

Secondo voci insistenti, il Cardinal Cupich starebbe pianificando l’allontanamento da Chicago dei sacerdoti delle comunità che partecipano alla messa in latino

Un noto cattolico di Chicago ha dato la sua testimonianza sulla vicenda che ha provocato tanta preoccupazione nei giorni scorsi. (LifeSiteNews) — 
Un noto cattolico di Chicago ha rivelato a LifeSiteNews che, come ulteriore misura per distruggere il rito tradizionale nella sua diocesi, il Cardinal Blase Cupich, Arcivescovo di Chicago, ha ingiunto all’Istituto tradizionale di Cristo Re di abolire tutte le Messe pubbliche entro la fine del mese di luglio di quest’anno. A partire dal 1 agosto, egli li priverà anche delle loro altre facoltà: ossia, ai sacerdoti dell’Istituto non sarà più consentito di ascoltare confessioni.

LifeSiteNews ha appreso da Keith Armato, un importante laico cattolico che sta seguendo da vicino la situazione, che l’arcivescovo di Chicago esige da mesi che l’Istituto firmi un documento che contiene cinque o sei punti. Tra i punti che ogni sacerdote deve firmare individualmente vi è anche l’affermazione che il rito del Novus Ordo è l'unica vera espressione del rito romano. Questa formula deriva direttamente dal documento Traditionis Custodes di papa Francesco: una rivelazione del fatto che il rito tradizionale romano deve scomparire del tutto. Inoltre, all’Istituto è stato chiesto anche di accettare una procedura in base alla quale i suoi sacerdoti devono chiedere al cardinal Cupich il permesso di celebrare la Messa tradizionale latina ed egli può concederlo per due anni, ma che può anche revocare il permesso in qualsiasi momento.

Non si può sopprimere la Tradizione: Una breve dichiarazione nella ricorrenza di 'Traditionis custodes'

Di seguito la testimonianza di un fedele statunitense, nella nostra traduzione da Facebook. Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes, Responsa ad Dubia e Desiderio desideravi.
Non si può sopprimere la Tradizione:
Una breve dichiarazione nella ricorrenza di 'Traditionis custodes'


La chiesa cattolica è stata gettata in subbuglio dalla pubblicazione di un motu proprio, Traditionis Custodes, che in sostanza rovescia il motu proprio Summorum Pontificum di Papa Benedetto XVI e pone pesanti restrizioni alla celebrazione della Messa tradizionale in latino. Inoltre, a tutti gli effetti pratici, la Messa tradizionale è abrogata come legittima espressione del rito romano, anche se le celebrazioni saranno tollerate su base limitata. Il Novus Ordo Missae è ora considerato l'unica espressione legittima del rito romano. L'atmosfera è cupa in risposta a questa misura draconiana, e le reazioni dei fedeli cattolici che amano la messa romana antica variano dal dolore profondo, alla rabbia, all'amara disillusione.
Da Cattolico benpensante, mi sono sforzato di evitare polemiche o commenti sulle ultime testate fin dall'inizio, cercando invece di ispirare nei fedeli amore per il bene, il vero e il bello. Ma questo attacco alla Messa tradizionale, che ha sostenuto la mia fede durante tutte le tempeste della vita fin dalla mia conversione di dieci anni fa, è grave e credo che richieda almeno qualche risposta.
Insomma, credo che questo attacco alla tradizione viva della fede sia grave, disastroso e sbagliato. Ecco tre semplici motivi.

mercoledì 20 luglio 2022

“Aveva ragione Puzzer!” Condanna senza appello per il ministro dell’Interno. La sentenza del TAR

Stefano Puzzer ha avuto riconosciute le sue ragioni. Ma il sistema ha già avuto ragione di lui e di tutti i numerosi manifestanti da Trieste in giù, completamente silenziati e annichiliti... In ogni caso ci sono ancora giudici in Italia. Come quello di Firenze (qui). Precedenti qui - qui.

Il TAR del Friuli ha annullato il foglio di via obbligatorio emesso dalla Questura di Pordenone il 15 dicembre 2021 nei confronti di Stefano Puzzer. La stessa prevedeva il divieto di fare ritorno nel territorio del Comune di Pordenone per un periodo di 3 anni. Attraverso la sentenza emessa il 13 luglio scorso, il Tribunale ha infatti ritenuto infondate le motivazioni addotte dal Questore nell’emettere il provvedimento e condannato il Ministero dell’Interno al pagamento delle spese legali. Come riporta L’Indipendente, è già la seconda volta che un simile provvedimento emesso nei confronti di Puzzer viene annullato. Fu il TAR del Lazio ad annullare lo scorso aprile il foglio di via emesso a suo carico dalla Questura di Roma. Come accaduto anche questa volta, il Ministero dell’Interno fu condannato al pagamento delle spese legali.

“Distruggere la pace liturgica per sostenere una falsa narrativa”

Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement, un articolo, ripreso dall'originale tedesco [qui], sulle recenti bordate alla Liturgia tradizionale. Qui l'indice dei precedenti.
“Distruggere la pace liturgica per sostenere una falsa narrativa”:
un contributo di Monika Rheinschmitt

In questo mese di luglio ricorrono due date significative: i quindici anni dal Summorum Pontificum e il primo anniversario della Traditionis Custodes.
“La cosa più bella da questa parte del Cielo”: così viene spesso definita la Santa Messa nel rito romano classico, poiché Dio, l’Altissimo, è al centro di tutte le preghiere, le cerimonie, la musica e l’architettura ecclesiastica. I fedeli tradizionali colgono più frequentemente possibile l’occasione di partecipare a queste celebrazioni della Messa e anche di ricevere i sacramenti in tale forma.

La liturgia come azione di Dio
La celebrazione della Santa Messa (e l’amministrazione degli altri sacramenti) non è un’azione del “popolo” che dipende dal tempo e dal luogo, ma un’azione di Dio che si svolge per mezzo di persone prescelte, appositamente incaricate, consacrate. La forma della liturgia non è arbitraria ma è stata raffinata e perfezionata con una pratica di secoli in cooperazione con lo Spirito Santo. I fedeli possono partecipare alla liturgia, accrescendone la bellezza e la solennità grazie al loro contributo (architettonico, musicale, con decorazioni floreali) ma non spetta a loro modificare il carattere essenziale della celebrazione.

martedì 19 luglio 2022

Durante la sua visita di luglio in Canada, Francesco parteciperà a cerimonie pagane con i popoli indigeni

Fa il paio, in termini sempre più nefasti, con le richieste di perdono e gli eventi sincretisti promossi o vissuti in presenza da Giovanni Paolo II

Domenica scorsa avevamo appreso : Il Papa in Canada per abbracciare gli indigeni, sarà un pellegrinaggio penitenziale. Al termine dell’Angelus Bergoglio chiede di accompagnare con la preghiera il suo prossimo viaggio apostolico del 24-30 luglio, durante il quale incontrerà le comunità originarie: “Spero possa contribuire al cammino di riconciliazione e guarigione intrapreso già”. 
Ora apprendiamo ulteriori dettagli:
Durante la sua visita di luglio in Canada, Papa Francesco parteciperà a cerimonie pagane con i popoli indigeni.
Secondo Crux padre Cristino Bouvette dell'arcidiocesi di Calgary prevede che papa Francesco partecipi a una cerimonia pagana di "purificazione" e preghi guardando il nord, il sud, l'est e l'ovest, secondo le tradizioni indigene.
Durante la visita del Papa alla Chiesa del Sacro Cuore dei Primi Popoli, un anziano entrerà nella chiesa tenendo una ciotola di cedro fumante, salvia, erba dolce e tabacco per purificare la chiesa.
“La purificazione che viene proposta al Sacro Cuore ha un duplice scopo”, scrive Bouvette in una e-mail a Crux: 
  1. mostrare il riconoscimento del rituale in modo osservabile/pubblico; e 
  2. Come rituale di purificazione nello spazio stesso come gesto di rendere lo spazio 'più ospitale' per accogliere il Santo Padre al suo arrivo” 
Non bastava la Pachamama e conseguenze [vedi]. Com'è possibile non vedere in questa lettura - tanto semplicisticamente banalizzante quanto arbitraria - di una pratica che profana la Casa di Dio, il tradimento di nostro Signore e delle ragioni della Sua Incarnazione passione morte e risurrezione? - Fonte 
[Traduzione e chiose a cura di Chiesa e post-concilio] 

Funzionari degli Stati Uniti usciti da Sodoma e Gomorra

In altri tempi si sarebbe potuto pensare ad uno scherzo di cattivo gusto, invece così non è. Oggi pare diventato normale. Modelli negativi che si impongono in tutte le salse ai più sprovveduti e senza più punti di riferimento, a partire dai più giovani. E l'occidente euro-atlantico vorrebbe vincere la guerra con la Russia con tipi del genere?

I rappresentanti americani presso la residenza dell'ambasciatore francese per la festa nazionale del 14 luglio:
  • A sinistra, Robert, noto come Rachel, Levine, 64 anni, padre di due figli, "ammiraglio a quattro stelle nel corpo degli ufficiali del servizio sanitario pubblico degli Stati Uniti" e assistente segretario per la salute. Questo "maschio" di una certa età si finge donna.
  • A destra c'è Samuel Brinton, 34 anni, un attivista gay e assistente segretario per il combustibile esaurito e lo smaltimento dei rifiuti presso l'Ufficio per l'energia nucleare degli Stati Uniti. È un seguace "non binario" dei pronomi "neutri". Avendo contratto uno pseudo-matrimonio omosessuale, ha confessato di amare i giochi sessuali basati sull'identificazione con gli animali. - Fonte

Bergoglio e la riforma del titolo 'papa emerito'

Colgo un interessante spunto da un recente articolo apparso su Monday Vatican [qui], che collega  le ultime dichiarazioni di papa Francesco ad un saggio del card. Gianfranco Ghirlanda risalente al 2013 [qui], per sviluppare mie considerazioni. 
Il saggio riguarda le procedure per la cessazione dell'ufficio del Romano Pontefice e l'elezione di un nuovo Papa e offre indicazioni decisive in caso di possibili ulteriori riforme già nelle sue intenzioni.  Infatti, in una recente intervista all'emittente messicana Televisa, Bergoglio afferma di non avere alcuna intenzione di rinunciare al pontificato ma, se lo farà, assumerà il titolo di “vescovo emerito di Roma” e non di papa emerito. Ha anche aggiunto che il ruolo avrebbe dovuto essere meglio definito e che tutto è andato bene con Benedetto XVI solo perché si trattava di Benedetto XVI. Infine ha affermato che non avrebbe vissuto in Vaticano e che avrebbe potuto scegliere come residenza il Palazzo Lateranense. Vescovo di Roma a pieno titolo, dunque. 

lunedì 18 luglio 2022

No, quarta dose, dice la vox populi

Qui l'indice degli degli articoli su Covid e dittatura sanitaria.
“Ora basta, la quarta dose non la faccio”. È il passaparola spontaneo che sento ripetere dappertutto. Non riguarda solo il popolo dei no vax o di quanti cercarono di sottrarsi al vaccino anti-covid sin dagli inizi, scettici sugli effetti salvifici e preoccupati sugli effetti collaterali. Ma è il diffuso pensiero espresso da chi i vaccini li ha fatti. Molti precisano di aver fatto convintamente la prima dose, per disciplina e senso civico la seconda, e di aver fatto pur recalcitranti pure la terza per accedere al green pass e non avere problemi nella vita e sul lavoro. Ma la quarta no, dicono in tanti, che mi capita di ascoltare. Non è una posizione ideologica o politica, i terrapiattisti non c’entrano; ma gli argomenti che sostengono questo rifiuto di massa sono di tipo pratico, attinti dall’osservazione della realtà e dall’esperienza comune. Il vaccino, sostengono ormai in tanti, è inefficace contro le varianti, lo vediamo ogni giorno, e in modo obliquo lo confermano pure gli esperti, salvo ripiegare quasi tutti su un fideismo finale sul dogma-vaccino, che è poi un cieco allinearsi per non avere problemi e subire ritorsioni. Tanti tra i colpiti dal covid, o ricaduti nel contagio, sono pluri-vaccinati. E dopo aver sostenuto a lungo la tesi che il vaccino comunque attenua gli effetti e diminuisce le probabilità di contagio, ora si arriva a dire – davanti a troppe smentite della realtà- che il vaccino resta l’unica risposta (seppur poco efficace o del tutto inefficace) alla circolazione del covid. Se abbiamo senso civico dobbiamo farlo, come se fosse un imperativo morale di tipo kantiano. La scienza non ci è più di aiuto, resta la morale assoluta.

Non abbandonare il gregge; non abbandonare la verità

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la condivisione di un breve scambio di lettere del Prof. Peter Kwasniewski con un sacerdote che inizialmente difende la sua opinione secondo cui deve "rimanere in trincea" con il Novus Ordo, e che poi, circa un anno dopo, ritira la sua posizione e dice perché ha proseguito esclusivamente con la Messa tradizionale. Uno scambio di grande rilievo ed interesse.

Non abbandonare il gregge; non abbandonare la verità
Dott. Peter Kwasniewski — 13 luglio 2022

Quello che segue è uno scambio epistolare reale da cui ho espunto i dettagli che possano far identificare il mio interlocutore. La corrispondenza si è svolta circa tre anni fa.

1a Lettera
Caro Dr. Kwasniewski,
Un nostro comune amico mi ha inoltrato le lettere tra lei e un suo amico sacerdote dal titoloDiscovering Tradition: A Priest’s Crisis of Conscience” [“Scoprire la tradizione: la crisi di coscienza di un sacerdote”].
Tanto per cominciare, mi sono imbattuto nella Messa tradizionale al liceo dopo un’esperienza di ritorno alla tradizione. Come molti, ho cominciato a fare ricerche sulla Messa antica e, di conseguenza, ho iniziato a frequentare una parrocchia della Fraternità di San Pietro locale, dove ho imparato a servire durante la celebrazione. Più tardi, dopo essere entrato nel seminario diocesano, ho studiato come celebrare la Messa bassa con l’aiuto di un sacerdote della Fraternità, e la mia prima Messa (come celebrante) è stata proprio una Messa bassa. Era molto importante per me esprimere in quale “flusso” liturgico/culturale mi trovavo. Da allora celebro regolarmente la Messa Antica, sia in pubblico che in privato. La Messa tradizionale è stata il pilastro della mia vita sacerdotale. Per quanto riguarda il Novus Ordo è meglio che io taccia…

domenica 17 luglio 2022

Lettera di Papa Pio XII all'Ordine Carmelitano, in occasione del VII Centenario dall'apparizione di Nostra Signora a San Simon Stock

Qui l'indice degli articoli su Pio XII.
Lettera di Papa Pio XII
all'Ordine Carmelitano, in occasione del VII Centenario
dall'apparizione di Nostra Signora a San Simon Stock

Il nostro primo saluto questa sera va ai partecipanti al grande Congresso Carmelitano Internazionale. Appena tre settimane fa, l'alba del settimo centenario trascorso dal 16 luglio 1251, albeggiava, una data memorabile, non solo per l'Ordine del Monte Carmelo e per tutti i suoi affiliati, ma per il mondo intero. Da quel giorno, infatti, quante anime hanno dovuto, anche in circostanze umanamente disperate, la loro suprema conversione e la loro salvezza eterna allo scapolare di cui erano rivestite! Quanti anche, nei pericoli del corpo e dell'anima, hanno sentito, grazie a Lui, la materna protezione di Maria! La devozione allo scapolare ha fatto scorrere sul mondo un fiume immenso di grazie spirituali e temporali. Ne commemorate l'istituzione con gioia e pietà, con gratitudine e fiducia.
Lo scapolare è essenzialmente un "abito". Chi lo riceve è, attraverso la sua veste, legato in grado più o meno intimo all'Ordine del Carmelo. Chi lo indossa si professa di appartenere alla Madonna, proprio come il cavaliere di questo Duecento - dove risale l'origine dello scapolare - che si sentiva, sotto lo sguardo della sua "Signora", valoroso e sicuro nel combattimento e che, indossando il suo I "colori", avrebbero preferito mille volte morire piuttosto che lasciarli appannare.

Dominica VI post Pentecosten (Dominus fortitudo)

Meditiamo sulla Liturgia del giorno con dom Prospero Guéranger, quasi come una lectio divina e assimilandone anche il valore pedagogico.

Dominica VI post Pentecosten
("Dominus fortitudo")

Introitus
(Ps 27:8-9)
Dominus fortitudo plebis suæ, et protector salutarium Christi sui est: salvum fac populum tuum, Domine, et benedic hereditati tuæ, et rege eos usque in sæculum.
(Ps.27:1)
Ad te, Domine, clamabo, Deus meus, ne sileas a me: ne quando taceas a me, et assimilabor descendentibus in lacum.
V Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto.
Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in sæcula sæculorum. Amen.

Dominus fortitudo (usque ad Ps.).
Introito
(Sl 27:8-9)
Il Signore è la forza del suo popolo, e presidio salutare per il suo Unto: salva, o Signore, il tuo popolo, e benedici i tuoi figli, e govérnali fino alla fine dei secoli.
Sl 27:1
O Signore, Te invoco, o mio Dio: non startene muto con me, perché col tuo silenzio io non assomigli a coloro che discendono nella tomba.
V. Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. R. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
- Il Signore è la forza del suo popolo...

Il peccato di David.
L'Ufficio della sesta Domenica dopo la Pentecoste si apriva ieri sera con l'esclamazione vibrante d'un profondo pentimento. David, il re-profeta, il vincitore di Golia, vinto a sua volta dall'attrattiva dei sensi e da adultero divenuto omicida, esclamava sotto il peso del suo duplice delitto: "Ti prego, o mio Dio, perdona l'iniquità del tuo servo poiché ho agito come un insensato!" (Antifona dei Vespri).
Il peccato, quali che siano il colpevole e la colpa, è sempre debolezza e follia. L'orgoglio dell'angelo ribelle o dell'uomo decaduto non impedirà mai che la putredine di queste due parole si applichi, come una stigmata umiliante, alla ribellione contro Dio, all'oblio della sua legge, a quell'atto insensato della creatura che, chiamata ad elevarsi nelle serene sfere dove risiede il suo autore, si sottrae e fugge verso il nulla, per ricadere più in basso ancora di quel nulla da cui era uscita. Follia volontaria tuttavia, e debolezza inescusabile, poiché se l'essere creato non possiede nel suo intimo che tenebre e miseria, la somma bontà mette a sua disposizione, mediante la grazia che non manca mai, la forza e la luce di Dio.

Intervista a Dom Alcuin Reid sulla sua ordinazione, la sua comunità, la diocesi di Fréjus-Toulon e Desiderio desideravi

Nella nostra traduzione da Rorate caeli una interessante intervista a Dom Alcuin Reid che ci offre la sua personale testimonianza di quanto ha determinato la sofferta vicenda dell'ordinazione clandestina (qui - qui - qui - qui) e delle incresciose conseguenze per il monastero e per la diocesi; anche se non esclusivamente determinanti per quest'ultima (qui). Scritti di Dom Alcuin Reid qui- qui
Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes, sui Responsa ad Dubia e Desiderio desideravi.

Intervista a Dom Alcuin Reid sulla sua ordinazione, la sua comunità, la diocesi di Fréjus-Toulon e Desiderio desideravi

A maggio è arrivata la notizia che due monaci del Monastero Saint-Benoît nella diocesi di Fréjus-Toulon, in Francia, un'Associazione pubblica di fedeli che celebra esclusivamente la liturgia tradizionale e che vive una osservanza benedettina tradizionale, avevano ricevuto l'ordinazione da un anonimo “alto prelato in piena comunione con la Santa Sede” dopo che il suo stesso vescovo, mons. Dominique Rey, aveva più volte affermato di non potergliela conferire. Il monastero sostiene che queste ordinazioni erano necessarie per la sua sopravvivenza di fronte all'inerzia causata dal timore del vescovo nei confronti della Santa Sede. Il vescovo ha reagito sospendendo i monaci.

All'inizio di giugno è emerso che monsignor Rey e la sua diocesi erano stati recentemente oggetto di una “visita fraterna” del proprio arcivescovo metropolita e che, alla luce di ciò, la Santa Sede aveva proibito a mons. Rey di procedere a qualunque ordinazione per il prossimo futuro. (Le ordinazioni annuali erano state fissate per il 26 giugno e altre erano programmate successivamente.) Il 10 giugno il vescovo ha decretato la soppressione dell'Associazione dei fedeli del monastero.

sabato 16 luglio 2022

Il cardinale Cupich vieta la Messa tradizionale all'ICRSS a Chicago

Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes, Responsa e Desiderio desideravi.
A quanto pare, il cardinale Cupich, arcivescovo di Chicago, in attuazione della Traditionis custodes, ha vietato all'Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote, sezione americana, di celebrare la Santa Messa (tridentina) a Chicago nella loro casa madre americana a partire dal 1° agosto.
Rimane la confraternita sacerdotale dei Canonici Regolari di San Giovanni Cantius,,, Quanto ancora soffrirà il tuo popolo, o Signore? Quanto manca ancora?
Dove sono la pseudo-chiesa in uscita, l'ospedale da campo, i pastori con l'odore delle pecore? Tutta falsità, tutta menzogna. Questa pseudo-chiesa è presente solo per "benedire" là dove ci sono gay, gay pride e abortisti assassini, dove c'è il peccato e l'inferno questa pseudo-chiesa è sempre presente e "benedicente". Sodoma e Gomorra erano un nulla in confronto.
L'ormai famosa immagine al di fuori del santuario di Oropa rappresenta proprio questo: i rappresentanti del demonio che si vogliono impossessare delle nostre anime e delle anime dei nostri figli. Non le avranno. Vade retro satana!

16 luglio. Festa e Devozione alla Beata Vergine del Carmelo

Oggi, nella ricorrenza della festa della Beata Vergine del Carmelo, riprendo precedenti sempre attuali. Chiediamo la sua intercessione per noi, per la Chiesa tutta e per il mondo intero, attraversato da tanto degrado spirituale e morale e da minacce di una guerra più allargata. Anche chi non ha ricevuto lo scapolare può consacrarsi alla Vergine e prenderla definitivamente in sua (Gv 19, 27). 
Il primo profeta d'Israele, Elia (IX sec. a.C.), dimorando sul Monte Carmelo, ebbe la visione della venuta della Vergine, che si alzava come una piccola nube dalla terra verso il monte, portando la pioggia e salvando Israele dalla siccità. In quella immagine tutti i mistici cristiani e gli esegeti hanno sempre visto la Vergine Maria, che portando in sé il Verbo divino, ha dato la vita e la fecondità al mondo. Un gruppo di eremiti, «Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo», costruirono una cappella dedicata alla Vergine sul Monte Carmelo. I monaci carmelitani fondarono, inoltre, dei monasteri in Occidente. Il 16 luglio del 1251 la Vergine, circondata da angeli e con il Bambino in braccio, apparve al primo Padre generale dell'Ordine, beato Simone Stock, al quale diede lo «scapolare» col «privilegio sabatino», ossia la promessa della salvezza dall'inferno, per coloro che lo indossano e la liberazione dalle pene del Purgatorio il sabato seguente alla loro morte.
Vedi anche Il perdono del Carmelo [qui]

«Flos Carmeli, Vitis florigera, Splendor Coeli, Virgo puerpera singularis.
Mater mitis, sed viri nescia, Carmelitis esto propitia, Stella Maris.
Radix Iesse, germinans flosculum, hic adesse me Tibi servulum patiaris.
Inter spinas quae crescis Lilium, serva puras mentes fragilium, tutelaris!
Armatura fortis pugnantium, furunt bella tende praesidium Scapularis.
Per incerta prudens consilium, per adversa iuge solatium largiaris.
Mater dulcis, Carmeli Domina, plebem Tuam reple laetitia qua bearis.
Paradisi Clavis et Ianua, fac nos duci quo, Mater, coronaris. Amen
» (San Simone Stock)
Fior del Carmelo, vite fiorita, splendore del cielo, tu solamente sei vergine e madre.
Madre mite, pura nel cuore, ai figli tuoi sii propizia, stella del mare.
Ceppo di Jesse, che produce il fiore, a noi concedi di rimanere con te per sempre.
Giglio cresciuto tra alte spine, conserva pure le menti fragili e dona aiuto.
Forte armatura dei combattenti, la guerra infuria, poni a difesa lo scapolare.
Nell’incertezza dacci consiglio, nella sventura, dal cielo impetra consolazione.
Madre e Signora del tuo Carmelo, di quella gioia che ti rapisce sazia i cuori.
O chiave e porta del Paradiso, fa’ che giungiamo dove di gloria sei coronata. Amen.

Che cosa significa - che cosa comporta
La devozione a Maria nel Carmelo - legata alla storia e ai valori spirituale dell'Ordine dei "frati della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo" (Carmelitani) - è espressa mediante lo "Scapolare del Carmine" - o "abitino" (indicato anche con altri nomi secondo i diversi luoghi) - ed è una delle devozioni più amate tra il popolo di Dio. 

La grande diffusione sembra doversi ricondurre alla tradizione di una visione della Madonna, documentata almeno alla fine del secolo XIV. È una devozione antica, che, tuttavia, conserva tutta la sua validità, se compresa e vissuta nei suoi valori autentici. 

Lo Scapolare del Carmine
La decisione di consacrarsi a Maria deriva da una scelta della volontà, mossa dalla fede e dall'amore. È quindi un atto intimo, personale, che impegna le facoltà dell'anima. Può tuttavia manifestarsi esternamente per mezzo di un rito o di segni, che cadono sotto l'esperienza dei sensi e possono essere percepiti dagli altri.

“In biologia i sessi sono due”: cancellata conferenza all’università di Berlino

“In biologia i sessi sono due”:
cancellata conferenza all’università di Berlino
La natura ha concepito due sessi complementari, non in opposizione, perché le specie si riproducessero, non per offendere chi si sente  “diverso”  
Molti sanno della biologa tedesca Marie Luise Vollbrecht [vedi] alla quale, in seguito alla protesta di vari collettivi Lgbt, l’università Humboldt di Berlino ha impedito di tenere una conferenza sulla questione del “Perché in biologia ci sono due sessi”. Così ancora una volta l’ultra minoritaria lobby ellegibitì, legata a ben precisi interessi e poteri forti del mondo occidentale, riesce ad avere il sopravvento senza che ciò desti più di tanto scandalo nel mondo liberal progressista. Il fatto che questa tendenza sia così tanto coccolata e sovradimensionata, al punto che ormai è proposta ossessivamente ovunque, lascia ben intendere quale sia il grado di decomposizione delle classi dirigenti del nostro settore di mondo, destinato all’estinzione demografica con i suoi tassi di natalità spaventosamente bassi. 
Il tema dei diritti non c’entra un fico secco. La si faccia finita con questa stucchevole e fuorviante manfrina. La questione è semplice, incontrovertibile, e dirlo sembra essere diventata la vera blasfemia: su un piano di prospettiva di crescita e di futuro della comunità umana è la coppia eterosessuale a garantire la sua sopravvivenza. A patto che questa sopravvivenza importi qualcosa. 
Insomma, per essere ancora più chiari: in natura è la coppia eterosessuale a garantire le nascite, la discendenza, la prosecuzione e il destino della specie. Non si può tollerare che gruppi ben organizzati e finanziati impongano la propria stramba, unilaterale e antinaturale "visione". Ripeto: non c’entrano nulla né diritti né pari opportunità. C’entra la vita. (Antonio Catalano)
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1. Marie-Luise Vollbrecht è uno dei cinque autori che alla fine di maggio hanno scritto un appello per denunciare l’unilateralità dell’informazione pubblica sul tema della transessualità e per chiedere di “abbandonare l’approccio ideologico al tema della transessualità e di presentare i fatti biologici in base allo stato della ricerca e della scienza”. L’appello è stato firmato da oltre 100 scienziati dei settori della medicina, della biologia e delle scienze sociali, nonché da psicologi e psicoterapeuti. E la protesta contro quello che è stato definito un “pamphlet transfobico” non si è fatta attendere.

venerdì 15 luglio 2022

Si celebra oggi la Dedicazione del Santo Sepolcro.

Si celebra oggi la Dedicazione del Santo Sepolcro. 
La festa della dedicazione, o consacrazione, venne istituita dai Cavalieri Crociati il 15 luglio del 1149, dopo secoli di distruzioni e ricostruzioni. La grande Basilica è oggi un insieme di tanti edifici costruiti nel tempo, uniti dal desiderio di rendere gloria a Dio in eterno. Il Custode di Terra Santa, fra Francesco Patton, ofm, ha celebrato questa mattina la liturgia all’interno del Santo Sepolcro, ricordandoci la bellezza e importanza di questo luogo per tutti i cristiani. 
 Di seguito alcune delle sue parole: «La nostra storia, che è parte costitutiva della nostra identità, ci ricorda anche che in questo luogo siamo all’origine della nostra missione. […] Impariamo da Paolo e Barnaba a testimoniare con franchezza in ogni ambiente il grande Mistero che qui si è compiuto, il Mistero della Risurrezione di Gesù, che è l’inizio di una nuova creazione e il fondamento solido della speranza cristiana».