La grande sostituzione è considerata un teoria cospirativa. Ma la realtà delle nostre città smentisce le critiche di regime che la negano. Qui l'indice degli articoli sull'immigrazionismo.
La grande sostituzione
Milano, via Tonale, ore 14:30 circa. Tornato da Padova in treno, prendo la filovia per tornare a casa.
La filovia dapprima quasi vuota si riempie di decine di persone, fermata dopo fermata. Di italiana, a parte me e l’autista, nemmeno una.
Il nucleo più numeroso dei passeggeri è di chiara ascendenza nordafricana; vi sono anche mamme, velate, coi passeggini. Ma c’è un po’ di tutto: dall’estremo Oriente al Sudamerica passando per l’Africa nera. Anche qualche sparuto slavo che si esprime in un idioma incomprensibile, forse romeno.
Mancano solo non dico i milanesi doc o anche ariosi - sarebbe chiedere troppo - ma perlomeno gli italiani. C’ero io, c’era l’autista.
La cosa più singolare è che in sette lunghe fermate di filovia non un passeggero tra decine si sia sentito in dovere di timbrare il biglietto. Non uno. Nemmeno le mamme coi passeggini. A Milano si viaggia a sbafo. Si prende e non si dà niente. Esattamente come i parassiti.
Del resto perché stupirsi di tanta mancanza di senso civico, per non dire di onestà? Una parte consistente di queste persone è entrata in Italia non rispettando le regole, sprovvista di documenti di riconoscimento. Le avessero rispettate, non sarebbero qui. Come stupirsi che perseverino, visto che glielo abbiamo insegnato noi che il rispetto delle regole non paga? Cosa tipica di una civiltà decadente, ovvero del tutto despiritualizzata, priva di trascendenza, dove ciascuno fa quello che gli pare. La loro? No, la nostra.
A Milano si viaggia a sbafo, in massa. Nei Paesi di origine di questi ospiti, sicuramente no.
Che dire, per concludere? I giornalisti di regime, che mentono come respirano, affermano che parlare di Grande Sostituzione etnica, come fece per primo lo scrittore francese Renaud Camus, sarebbe al contempo “xenofobia” e “complottismo”.
Noi invece sappiamo bene che la Grande Sostituzione è un fatto. Non ci credete? Venite a Milano. (Martino Mora)
Nessun commento:
Posta un commento