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lunedì 13 novembre 2023

Intervista a Strickland: "Ho contrastato le forze nella Chiesa che vogliono cambiare la Verità"

Stupenda intervista del vescovo Strickland, dopo la rimozione, di cui facciamo tesoro nella nostra traduzione da Religion en libertad. Si esprime con molta delicatezza nell'immediato ma dalle sue parole emerge la realtà senz'alcuna attenuazione...

Intervista a Strickland: "Ho contrastato le forze 
nella Chiesa che vogliono cambiare la Verità"

Joseph Strickland, in un'intervista, afferma di essere stato rimosso a causa delle manovre di chi vuole cambiare la dottrina cattolica.
Perché Papa Francesco ha rimosso il vescovo Joseph E. Strickland dal governo della diocesi di Tyler, Texas? Come la sta vivendo il vescovo e cosa farà adesso?
Poche ore dopo l'annuncio della rimozione, il vescovo ha risposto, in una videointervista online con John-Henry Westen, del portale cattolico pro-vita LifeSiteNews, che la diocesi (50 parrocchie, 130mila fedeli) è ben messa, è finanziariamente sana e ha molti seminaristi.
Ritiene di essere stato rimosso perché costituiva una minaccia per coloro che manovrano attorno al Papa per cambiare la verità della dottrina cattolica.

(L'intervista, in inglese, potete vederla qui su X, già Twitter).

"Vogliono cambiare la verità del Vangelo"

Quando a Strickland viene chiesto perché è stato rimosso, risponde in questa intervista: "L'unica risposta che ho è che oggi ci sono forze nella Chiesa che non vogliono la verità del Vangelo, vogliono cambiarla, vogliono che la si ignori, vogliono sbarazzarsene. Ma la Verità non sparirà perché la Verità è Gesù Cristo."

Anche se “certamente Papa Francesco è l'unico ad avere l'autorità di Sommo Pontefice”, Strickland avverte che “ci sono molte forze all'opera attorno a lui, influenzandolo, nell'assumere questo tipo di decisioni. Per questo preghiamo per lui, come figlio di Dio e nel suo ruolo di Sommo Pontefice».

«Dobbiamo ricordarci che ci sono forze enormi e potenti all'opera nel mondo. San Paolo ci ricorda: 'noi non combattiamo contro esseri umani, in carne ed ossa, ma contro le potenze e i principati del male'». Continua: "È un'affermazione certamente forte ma la credo certa. E' reale. Il male non vuole la verità di Gesù Cristo ".

"I santi di duemila anni non hanno 'sbagliato'"

E aggiunge: " Ci sono persone nella Chiesa che, invece di gloriarsi della fede di Cristo, vogliono cancellare parti significative della Scrittura, dicendo: 'hanno capito male' oppure 'possiamo semplicemente ignorarlo'. I santi, per duemila anni, non hanno "capito male". La dottrina, la sua comprensione, si sviluppa, ma nel senso di approfondire, non di invertire il senso. Ma ci sono forze che vogliono cambiarne il senso, cambiare gli insegnamenti morali, riformare completamente la Chiesa".

Poi indica un cartello. Dice che oggi si costruiscono molte belle chiese (almeno negli Stati Uniti). «Ma quando ero in seminario non costruivano belle chiese, ma edifici sperimentali, molti dei quali oggi sono demoliti. Mi sembra una metafora di quello che sta succedendo, quando vogliono costruire quello che chiede il mondo». E depreca : "Nella mia esperienza, sembra preoccupante e senza precedenti il fatto che ci sia all'interno della Chiesa chi vuole cambiarla in modo che rifiuti le verità fondamentali".

La situazione della diocesi

Nonostante si siano diffuse voci di cattiva gestione nella diocesi, nessuna autorità vaticana ha specificato in cosa possano consistere. Strickland non vede nulla di significativo in quell'ambito.

"Credo sinceramente che la diocesi di Tyler che ho servito fino a poche ore fa, benedetta da molti seminaristi forti, che possono essere magnifici sposi o magnifici padri spirituali come sacerdoti, finanziariamente forte, a causa della straordinaria generosità della gente, credo che "È in buone condizioni, in servizio, con persone dedicate nella cancelleria e sacerdoti nelle parrocchie. Sono molto orgoglioso dei sacerdoti della diocesi. Non vedo alcun motivo, tranne che ho minacciato alcuni dei poteri con la verità del Vangelo, una verità che non possiamo cambiare, che è perenne, eterna e gloriosa. E se la si vuole cambiare, io sono un problema", dice.

E aggiunge: "Il Papa è colui che prende le decisioni. È un uomo, solo un uomo. Nessuno di noi ha superpoteri. Abbiamo il dono dello Spirito Santo che ci guida se apriamo il cuore. Ma ci sono forze che dobbiamo riconoscere, dietro, che spingono questa deposizione".

Come sta Strickland adesso?

Strickland resta vescovo, erede degli apostoli, ma senza che, per ora,  Roma gli affidi alcun compito specifico. I precedenti (il cardinale Burke o Georg Gaenswein) lasciano intendere che non gli verrà affidato nulla, anche se l'intervista non entra nel merito.

"Sono forte nella fede", dice Strickland. "Custodisco due immagini dietro di me, il Sacro Cuore e il Cuore Immacolato di Maria: sono pilastri della Chiesa in questi tempi, e pilastri per me, sotto molti aspetti. Incoraggio me stesso e gli altri a pregare più profondamente che mai. Pregate per Papa Francesco, pregate per la Chiesa, pregate per il mondo. Certamente apprezzo le preghiere e ne ho bisogno. E pregate per la diocesi di Tyler, per le tante vite che sono cambiate da questa situazione. Incoraggio le persone a non prendere le distanze dalla Chiesa, siamo un solo Corpo, il Corpo mistico di Cristo».

Dice anche: «Sono felice di restare successore degli apostoli in tutta la sua realtà. Cerco di affrontarlo con umiltà. San Giovanni Battista è stato sempre un modello per me: il Signore deve crescere, e io devo diminuire. Vade retro a qualunque ipotesi di confusione, irritazione, emozioni negative, nella consapevolezza che Gesù Cristo è la verità incarnata.

Alla domanda su dove vivrà o cosa farà, risponde che "può sembrare un po' pietistico, ma la verità è che non so cosa mi riserva il domani e sono nelle mani di Dio", come tutti noi, ma so che il Signore è con me, conosco la forza del suo amore e sento la forza della preghiera.

Insiste nel chiedere alle persone, "come ho sentito chiedere dal vescovo Athanasius Schneider, di pregare più che mai per Papa Francesco, per il Vaticano, per la sua enorme responsabilità di guidare la Chiesa nei nostri giorni". "Ha bisogno delle nostre preghiere. So che siamo confusi, a volte arrabbiati, ma trasformiamo tutto ciò in una preghiera di intercessione, soprattutto attraverso l'Immacolata Vergine Maria, il nostro più potente intercessore".

Perché rimozione e non dimissioni?

Due vescovi americani hanno compiuto durante l'estate una visita apostolica a Strickland, e poi Roma gli ha proposto le dimissioni. Ma Strickland si è rifiutato di farlo di sua spontanea volontà.

«Ho detto che non potevo, di mia spontanea volontà, abbandonare il gregge che mi era stato donato [da Benedetto XVI nel 2012], ma Papa Francesco ha l'autorità di sollevarmi da quell'incarico, e ha scelto di farlo. Quindi riconosce: "Non sono più il vescovo di Tyler. Ora devo riflettere su chi sono, come successore degli apostoli, senza una diocesi locale di cui occuparmi".

Nel seguito dell'intervista paragona, in un certo senso, la sua situazione a quella dell'apostolo Giovanni ai piedi della Croce, l'unico rimasto lì. "In molti modi, il Corpo mistico di Cristo, che è la Chiesa, vive oggi una passione. Tra le forze del mondo, nella Chiesa e fuori, sono in molti a dire: 'eliminiamo finalmente la Chiesa cattolica'".

Egli denuncia la “falsa narrativa” di chi afferma che “la Chiesa sta rendendo più facili i suoi rigidi insegnamenti. Non è vero! E non durerà, ma lascerà famiglie e società vuote e devastate”.

E aggiunge, riguardo alla sua situazione: "Devo continuare a proclamare la verità, con gioia e speranza, con serenità, spero, e farlo pubblicamente, con la luce di Cristo che mi guida".

Insiste sul tasto della sua rimozione: "Ho contrastato coloro che volevano cambiare la verità, e non ci riusciranno, la verità non cambia, ci dicono le Scritture". Chi vuole cambiare la dottrina, avverte, può riuscirci brevemente, “lo spazio di un giorno”, ma col passare dei giorni “la verità prevale”.

"Evidente confusione da parte di un fratello maggiore"

Riguardo al Papa, aggiunge che «come vescovo, è un fratello maggiore, e abbiamo l'obbligo di pregare per lui, per una fede che si approfondisce in lui. Avevo due fratelli maggiori, e a volte è dura , perché tu Puoi arrabbiarti, avere tutte le emozioni umane, ma poi ti ricordi chi siamo. Noi siamo la Chiesa, il Corpo mistico di Cristo, e Papa Francesco è il capo di quel corpo sulla terra, che rappresenta Cristo."

«C'è un'apparente confusione o mancata accoglienza della verità da parte di un fratello maggiore. Abbiamo l'obbligo, per amore, di pregare con pazienza e sempre con rispetto, ma con chiarezza e carità, e di richiamare i fratelli, anziani, minori, e tutti nella Chiesa, ad una fede più profonda e ad abbracciare la verità che ci interpella. Per questo chiedo a tutti di pregare più profondamente”.

"Dobbiamo riconoscere che la Chiesa sta attraversando questa tremenda confusione [sconvolgimento] mentre il mondo è nel mezzo di due grandi guerre, che potrebbero anche peggiorare in qualsiasi momento, molte persone muoiono e soffrono, e la Chiesa, nella confusione, non è così forte come dovrebbe essere, portando la luce di Cristo nel mondo. Tutti noi abbiamo l'obbligo, come fedeli cattolici, di essere più fedeli che mai, per non lasciarci indietro", aggiunge verso la fine.
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[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
A I U T A T E, anche con poco,
l'impegno di Chiesa e Post-concilio anche per le traduzioni
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