Pagine di rilievo

giovedì 30 giugno 2022

Cancel culture: l’eterno sogno gnostico di ricominciare da zero

Editoriale del vescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi al nuovo numero del "Bollettino di Dottrina sociale della Chiesa" ora distribuzione. Il vescovo fa una radicale diagnosi negativa della Cancel culture riportandola alla gnosi anticristiana. Volentieri lo condividiamo in simultanea. Qui l'indice sulla realtà distopica e correlati.

Cancel culture: l’eterno sogno gnostico di ricominciare da zero
di S. E. Mons. Giampaolo Crepaldi, Vescovo di Trieste

Una nazione senza cultura è qualcosa di molto triste. Si tratterebbe di una nazione dove la gente non sa cosa difendere, non sa cosa coltivare, non sa cosa trasmettere. Quello della Cancel culture, che demolisce le statue di Cristoforo Colombo, dei Missionari che hanno evangelizzato le Americhe, di ogni Padre fondatore qualsiasi esso sia e qualsiasi cosa egli abbia fondato, e si estende a voler cancellare tutta la cultura occidentale, la metafisica greca, il diritto romano, la cultura cristiana… però è un fatto culturale anch’esso. Per cancellare la cultura bisogna esprimere una cultura. Anche il nichilismo anti-culturale è una cultura. La contraddizione è evidente, ma non sembra che i fautori di questa moda possano avvedersene, dato che anche il principio di non contraddizione, con ogni probabilità, è vittima della loro cancellazione.

Cinque lezioni cruciali da imparare dal frastuono causato dalla vicenda roe v. Wade

Precedenti qui - qui - qui - qui - qui.
Cinque lezioni cruciali da imparare
dal frastuono causato dalla vicenda roe v. Wade

La sentenza Roe versus Wade è morta
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La decisione di abrogarla rappresenta molto di più della fine di una legge sbagliata. Cambia il dibattito morale nell’America di oggi. Il frastuono suscitato dal parere del giudice Samuel Alito, che è stato fatto trapelare e che ha preceduto l’attuale sentenza, e ora anche le drammatiche conseguenze di questa nuova decisione, contengono cinque lezioni cruciali per orientarsi nel futuro post-Roe versus Wade.

Le lezioni sono iniziate con la fuga di notizie. La probabile intenzione di chi ha fatto trapelare il parere del giudice della Corte Suprema Alito è stata quella di preparare il terreno per una reazione furibonda. La normale pubblicazione nel mese di giugno di una decisione prima sconosciuta avrebbe limitato la capacità di mobilitazione del movimento pro-aborto. Sia il contenuto trapelato che la buona notizia dell’abrogazione della Roe versus Wade hanno conferito urgenza e passione alla causa della sinistra. La sinistra aveva bisogno di quelle settimane addizionali per fomentare l’isteria collettiva.

Intronizzazione del Sacro Cuore: l'ancora spirituale della Chiesa domestica

Riprendiamo nella nostra traduzione da OnePeterFive brani di una omelia del 2015, tenuta a Chartres da mons. Schneider.  In tema con la preziosa devozione al Sacro Cuore,  mons. Schneider tra l'altro parla della Sua intronazione di cui proprio in questi giorni abbiamo visto qui e che vale tanto per la chiesa domestica quanto per qualunque luogo. Facciamone tesoro, ricordando che, ben lungi dal devozionismo, la devozione è il sentimento di speciale venerazione e fiducia che si ha verso un dato mistero o una data persona santa o divina  attraverso il culto religioso.

In un’omelia tenuta a Chartres il lunedì di Pentecoste del 2015, Sua Eccellenza il vescovo Athanasius Schneider ha esposto ai fedeli lì riuniti un’analisi della sfida più urgente che la Chiesa si trova a fronteggiare, oltre a proporre una strategia per affrontarla e, con l’aiuto di Dio, superarla:
“In questo tempo, la famiglia naturale e la famiglia cristiana sono divenute il bersaglio principale per la distruzione del mondo civilizzato da parte dell’ideologia gender neo-marxista. Paradossalmente viviamo nell’epoca della famiglia proprio perché essa è sotto attacco. È oggi che la famiglia è chiamata a testimoniare la divina bellezza della sua essenza e della sua vocazione”.
L’arcivescovo Schneider ha parlato diffusamente della vocazione della famiglia cattolica e dell’importanza di fondare quella che ha ripetutamente definito come “chiesa domestica”, una nozione che, pur avendo profonde radici nel patrimonio della cattolicità, è divenuta parte del vocabolario operativo della Chiesa solo dopo la promulgazione della Costituzione dogmatica Lumen Gentium, dov’è usata per descrivere la famiglia come il contesto umano in cui s’incontra per la prima volta la Fede cattolica. Dal momento che la stessa famiglia di monsignor Schneider è stata tra quelle che hanno subìto feroci persecuzioni nel rabbioso clima anticattolico dell’Unione sovietica, egli è assolutamente legittimato ad affrontare il tema della chiesa domestica. Come riferisce nel suo libro Dominus Est [qui], stato soprattutto grazie all’esistenza di una rete sotterranea di famiglie – in particolare grazie alle coraggiose madri – che la Fede è sopravvissuta alla sanguinaria oppressione di quei tempi bui. Letta nel contesto della sua esperienza personale, l’urgenza del messaggio dell’arcivescovo Schneider appare chiara: per superare la prossima, terribile ondata di persecuzioni, la Chiesa deve considerare prioritario fondare delle chiese domestiche.

martedì 28 giugno 2022

Quei sessantottini della Pontificia Accademia pro Vita

Precedenti, nel blog, sulle trasformazioni della PAV [qui - qui - qui - qui - qui - qui - qui] e dell’Istituto Giovanni Paolo II, che hanno suscitato molto scalpore [qui - qui - qui] ; sul card. Paglia [qui]. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica e correlati.
Che alla PAV ci sia più di un problema in termini di difesa della vita è cosa nota: l’ingresso di soggetti quantomeno possibilisti su temi come aborto ed eutanasia [vedi] e l’esclusione di componenti storici e da sempre assestati su posizioni di rigore non potevano non produrre effetti. Le ultime gradevoli novità stanno nel comunicato rilasciato a commento della sentenza Dobbs vs Jackson Health Organization, che ha di fatto travolto la Roe vs Wade e i principi abortisti che, da Oltreoceano, si sono diffusi in Europa e nell’Occidente tutto. 
Il testo [qui] presenta il solito armamentario sul dialogo non ideologico, sull’incontro, sulla convivenza tra diverse sensibilità e via dicendo: categorie e approcci cui siamo abituati e che da tempo sono ampiamente praticati pure su quelli che una volta erano definiti “principi non negoziabili”. Però poi la PAV ci sorprende con qualcosa di veramente old fashioned, perfettamente coerente con l’età media dei suoi componenti: una bella uscita sull’educazione sessuale, inclusa tra i rimedi all’aborto. Si legge infatti nel comunicato:

Pistoia, battaglia sul nome del liceo Duca d'Aosta. Aimone di Savoia scrive alla scuola

Un fatto di cronaca che sembra rientrare nella degradata moda della cancel culture. Non c'è bisogno di essere monarchici per amare la storia del proprio Paese. Cambiare nome ad una scuola per ragioni ideologiche è condannabile a livello storico, culturale e identitario. Un popolo che vuole cancellare il proprio passato rischia di non avere alcun futuro.

Il pronipote: "Cambiare il nome scelta legittima, ma non denigratelo: fu un eroe"
La Lettera del Principe Aimone di Savoia Aosta indirizzata alla Presidenza della Scuola Amedeo di Savoia Aosta della Città di Pistoia, che ha proposto l'iniziativa (da moltissimi contestata) volta a voler cambiare Nome all'Istituto Scolastico:
"Leggo su La Nazione di Pistoia di alcuni giorni fa l’articolo che si riferisce al possibile cambio di nome del Liceo Amedeo di Savoia Duca d'Aosta, mio prozio, nome scelto nel 1942, anno della sua morte in prigionia. Cambiare il nome di una scuola sono una scelta e un diritto assolutamente democratici. Non è infatti sulla scelta in sé, ma sulle motivazioni addotte che la dovrebbero giustificare e sostenere, che vorrei chiedere la Vostra attenzione".
Comincia così la lettera che Aimone di Savoia ha scritto al preside della scuola pistoiese, Paolo Biagioli. La lettera prosegue:

Mercoledì 29 giugno Messa antiquior in Sant'Anna al Laterano

Carissimi,
Ricordo che martedì 28 giugno è la Vigilia della Festa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo. Giorno di Vigilia, quindi "di magro". Possiamo partecipare alla Messa là dove essa si celebra.
Mercoledì 29 giugno Festa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo Patroni di Roma. Celebreremo, la Messa delle Festa nella nostra Chiesa di Sant'Anna al Laterano alle ore 16. La Chiesa come di consueto sarà aperta a partire dalle ore 15,00 con disponibilità per le Confessioni.
Giovedì 30 è la Commemorazione di San Paolo. Per chi desidera onorare San Paolo in questa Commemorazione suggerisco la Messa delle ore 18,00 nella Basilica dei SS. Celso e Giuliano. In essa Don Francesco Riegger, sacerdote che ogni tanto si rende disponibile anche a S. Anna, celebrerà il suo X anniversario di Sacerdozio.
Ricordo, inoltre, che nei mesi di luglio e agosto non ci sarà, a Sant'Anna, la Messa del I sabato del mese.
Intanto buona Festa dei SS. Patroni.
In Jesu et Maria et Joseph
Mons. Marco Agostini

Il sinodo tedesco già superato dal cardinal Zuppi

Al momento del sinodo sulla famiglia che portò ad Amoris laetitia, la comunione ai divorziati risposati, con o senza cammino penitenziale, era già realtà diffusa da decenni in una grande maggioranza di parrocchie e diocesi nel mondo. Mentre ci scandalizziamo del sinodo tedesco e delle sue proposte di rivoluzione morale, nei fatti “l’esperienza ecclesiale” è già oltre il dibattito.

Si sa che nel sistema modernista l’autorità interviene tardivamente a mettere un timbro a ciò che l’esperienza comune, la vita ecclesiale, la dialettica interna delle parti, ha già da tempo reso patrimonio comune della comunità dei credenti. Per coloro che non sono d’accordo, ci sarà un tempo di tolleranza fino alla tappa successiva.

lunedì 27 giugno 2022

Mons. Viganò Dichiarazione sulla sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti d'America

Qui il video. Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Dichiarazione
sulla sentenza della Corte Suprema 
degli Stati Uniti d'America 

 LA CORTE SUPREMA degli Stati Uniti d’America, ribaltando la sentenza Roe v Wade del 22 Gennaio 1973, ha sanato un vulnus di natura costituzionale e allo stesso tempo ha restituito la sovranità agli Stati federati dopo quasi cinquant’anni. La sentenza della Corte Suprema non si è pronunciata in merito al “diritto all’aborto” – come afferma la narrazione mainstream – bensì in merito alla sua «legalizzazione obbligatoria in tutti gli Stati», facendo sì che la decisione sulla «profonda questione morale dell’aborto» tornasse «al popolo e ai suoi rappresentanti eletti», ai quali la Roe v. Wade l’aveva sottratto contro il dettato costituzionale. È così fallito il tentativo di intimidire i Giudici della Corte Suprema, iniziato con la dolosa diffusione delle bozze della sentenza da parte degli esponenti della lobby abortista. Così come è fallita miseramente la retorica di morte della sinistra democratica, alimentata da movimenti estremisti e da gruppi finanziati dalla Open Society di George Soros. Ed è significativo vedere quali siano le reazioni violente e intolleranti dei sedicenti liberali, da Barack e Michelle Obama a Hillary Clinton, da Nancy Pelosi a Chuck Schumer, dal Procuratore Generale Merrick Garland a Joe Biden, senza parlare delle dichiarazioni dei politici e dei capi di stato del mondo occidentale.

La lezione delle amministrative

Diciamo la nostra sull'esito del voto di ieri. Di seguito estraggo ed estrapolo i commenti più significativi. Qui l'indice sulla realtà distopica e correlati.

La vittoria a Lucca, Frosinone, Barletta, Como, Gorizia non allevia la mortificante sconfitta di Parma, Monza, Piacenza, Cuneo, Carrara, Alessandria, Viterbo, Catanzaro e soprattutto Verona... Ed è inutile prendersela con l'astensionismo mai visto che colpisce più a destra che a sinistra.... o la smettono i nostri leader di destra di farsi la guerra tra loro e di sostenere Draghi persino dall'oppofinzione o la vedo brutta anche per le prossime politiche...
Resta tuttavia da chiedersi: Quale destra? Quella dell'obbligo del siero sperimentale spacciato per vaccino? Quella che ha avallato l'infame green pass e ora è atlantista ad oltranza nonostante i seri rischi di débâcle dell'Europa ma soprattutto dell'Italia? Quella che governa col PD perché sostiene gli identici "valori" del PD?
Per questo l'esito delle amministrative certifica una astensione spaventosa (praticamente il 60%) e la vittoria, in questo baratro di partecipazione, del PD.

27 giugno: Festa della Madonna del perpetuo soccorso.

La Vergine Maria è lodata sotto tanti attributi e non può che essere così, visto che non ci sono mai attributi sufficienti per cantarne la grandezza. Tra le tante bellezze di cui la Provvidenza ha voluto adornare l’Immacolata vi è anche quella di definirla come Colei che è pronta non solo ad aiutare, ma ad aiutare sempre: Madonna del perpetuo soccorso. L’aggettivo perpetuo la dice lunga.

Ebbene, questa caratteristica dell’aiuto continuo è qualcosa a cui noi del C3S teniamo molto. Chi ci legge da tempo avrà ben capito il perché. Ci riferiamo al fatto che il Pellegrino del C3S deve identificare la devozione al Santo Rosario come il “bastone” con e su cui poggiare continuamente la fatica e l’impegno di ciò che continuamente è chiamato a fare. Non solo portare sempre dietro di sé la Corona del Rosario, ma anche recitarla quanto più possibile, anche nelle faccende di tutti i giorni, anche -perché no?- passeggiando o facendo sport, ovviamente, in questi casi, nel nascondimento e senza alcuna imprudente o poco equilibrata ostentazione.

San Luigi Grignon de Monfort, nel suo Il segreto ammirabile del Santo Rosario (n.129), dice chiaramente: “(…) bisogna recitare il santo Rosario con modestia, cioè, sempre che si possa, in ginocchio, le mani giunte, il Rosario in mano. Se non di meno si è malati si può dirlo stando a letto, se si è in viaggio si può dirlo camminando; se per una qualche infermità non si può stare in ginocchio si può dirlo in piedi o seduti. Si può anche recitarlo lavorando, quando non si può lasciare il proprio lavoro per soddisfare i doveri della propria professione, giacché il lavoro manuale non è sempre contrario alla preghiera vocale.” E se si ha paura delle distrazioni si ricordi questo episodio: un soldato in trincea scriveva una lettera alla mamma tra il fragore della battaglia. Un commilitone gli chiese: “Ma come fai a scrivere con questo fracasso? Chissà quanti strafalcioni ci scappano!” “Non fa niente –rispose il soldato- gli strafalcioni se li corregge la mamma. L’importante è che io le scriva.”

Il Rosario ci è stato donato per questo: per legarci continuamente alla Madre, per farci guidare da Lei, mano nella mano, e per ricevere il suo continuo -perpetuo!- soccorso. (Corrado Gnerre)

* * *
Supplica alla Madonna del perpetuo soccorso
O Madre del Perpetuo Soccorso, molti sono coloro che prostrati dinanzi alla tua santa immagine, chiedono il tuo patrocinio.
Tutti ti chiamano “Il Soccorso dei miseri” e provano il beneficio della tua protezione.
Perciò anch’io ricorro a Te in questa mia tribolazione. Tu vedi, o cara madre, a quanti pericoli sono esposto; Tu vedi i miei innumerevoli bisogni.
Afflizione e bisogni mi opprimono; sventura e privazioni portano desolazione nella mia casa; sempre e dovunque trovo una croce da portare.
O Madre, piena di misericordia, abbi pietà di me e della mia famiglia, ma in modo speciale aiutami adesso, in queste mia necessità.
Liberami da ogni male; ma se è volontà di Dio che io continui a soffrire, dammi almeno la grazia di soffrire con pazienza ed amore. Questa grazia io ti domando con tanta fiducia (…..) e questo io spero di ottenere da Te perché sei la Madre del Perpetuo Soccorso. Amen.

“Distruggere la domanda” – il modello italiano di deflazione

Una riflessione da non sottovalutare. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica
Nel regime d’emergenza permanente, necessario per dissimulare la fase terminale del neoliberismo (ossia la sua stratosferica bolla speculativa), la guerra durerà quanto lo deciderà la NATO. Stoltenberg è stato chiaro che “la guerra sarà lunga”, ma senza specificare quanto lunga, proprio perché le condizioni della sua fine non dipendono dai paesi direttamente coinvolti. Per lo più, con il nuovo conflitto fra Kaliningrad e la Lituania è stato già garantito il nuovo episodio del seriale bellico, visto che la fase della mitica resistenza ucraina è venuta ad esaurirsi, ma questo è ancora poco rispetto alla capacità della NATO di generare conflitti e irresponsabilità in modo automatico e incontrovertibile.  

In realtà, al netto degli interessi di produttori d’armi e lobbisti, ci sarebbe un forte deterrente al prolungamento del conflitto militare, e questo è la scarsità del fattore umano. A differenza delle guerre del secolo scorso, quando venivano mobilitati i soldati di leva, nelle guerre moderne vengono usati soldati professionali, il cui addestramento rappresenta un costo significativo e li rende non facilmente rimpiazzabili. I soldati professionali sono anche particolarmente cinici, per cui non è facile indurli a combattere in condizioni sfavorevoli, motivo per cui Zelensky ha messo in atto la legge marziale contro i disertori, considerati i numerosi casi di “tradimento” alla causa nazionalista. 

Roma, 1959, un esorcista incontra il Sacro Cuore

La testimonianza dell'esorcista di cui all'articolo che segue nutre e fortifica la nostra fede stimolando un rapporto sempre più intimo e profondo col Signore. Del culto speciale dedicato al Sacro Cuore di Gesù abbiamo già detto qui
L’incontro mistico di un esorcista a Roma

Mons. John Esseff, sacerdote della diocesi di Scranton, Pennsylvania, uno dei più anziani esorcisti del Paese all’età di 92 anni, ed ex direttore spirituale di Santa Teresa di Calcutta, ha dedicato il suo sacerdozio al Sacro Cuore. In una intervista ha spiegato che la sua devozione al Sacro Cuore è iniziata durante una visita a Roma nel 1959, poco dopo una cerimonia di intronizzazione nella sua canonica.

«Decisi di visitare due basiliche maggiori a Roma: Santa Maria Maggiore, e la più antica delle quattro, San Giovanni in Laterano. Quando sono entrato nella cappella del Santissimo Sacramento a San Giovanni in Laterano, ho vissuto l’esperienza di preghiera più travolgente di tutta la mia vita. Sono stato sopraffatto dalla presenza, dalla maestà, dallo stupore e dalla potenza di Dio. Era così travolgente che non riuscivo a stare in piedi. Mi sono sentito costretto in ginocchio e in un attimo mi sono prostrato per terra davanti al Santissimo Sacramento. La tremenda presenza di Dio mi colse e io tremavo e piangevo. Tutto quello che potevo dire a Dio era: “Cosa vuoi, Signore?”

domenica 26 giugno 2022

Non c’è diritto costituzionale all’aborto. Tutto OK?

Ringraziamo Andrea Mondinelli per la condivisione del suo scritto diretto a don Gabriele Mangiarotti di Cultura Cattolica sulla sentenza della Corte Suprema USA. Interessante approfondimento che dimostra che non è tutto oro quello che luce, anche se in un sistema così degradato per lo meno è caduto il dogma abortista. Precedenti qui - qui.

Non c’è diritto costituzionale all’aborto. Tutto OK?


Abbiamo imparato a leggere la realtà tenendo conto di tutti i fattori. Il nostro motto «Mille argomenti. Un solo giudizio» è il criterio con cui accostiamo i fatti. Anche la sentenza della Corte Costituzionale americana. Raccogliamo le riflessioni di questa lettera di Andrea Mondinelli per capire come quanto accaduto ci provoca. Nella speranza di un confronto costruttivo.
P.S.: Non dimentichiamo il monito di Chesterton: «Sopprimete il soprannaturale, non resta che quello che non è naturale» [Il soprannaturale è naturale. Scritti per l’Italia]

Caro don Gabriele,
ieri, festa liturgica del Sacro Cuore di Gesù, è avvenuto una sorta di miracolo politico: l’abolizione, da parte della Corte suprema, della famigerata sentenza Roe contro Wade, che di fatto legalizzava l’aborto procurato negli USA. Da oggi in poi, ogni singolo Stato potrà legiferare in materia. Non c’è diritto costituzionale all’aborto, la Costituzione non vieta ai singoli Stati federati di legiferare su questo tema che è profondamente morale; perciò, scrivono i giudici, ora “annulliamo queste decisioni e restituiamo tale autorità al popolo e ai suoi rappresentanti eletti” (qui).

Saint-Germain-en-Laye: secondo anniversario delle Messe domenicali davanti ad una chiesa ostinatamente chiusa

La lettera n. 863 di Paix Liturgique del 17 giugno 2022 (nella nostra traduzione) contiene l'intervista, ad un fedele di Saint-Germain-en-Laye (comune dell’Île-de-France) che testimonia la instancabile resistenza delle centinaia di fedeli che da due anni partecipano alla Santa Messa tradizionale celebrata all’aperto davanti ad una chiesa tenuta loro chiusa (per volontà del Vescovo e del Parroco). Sotto il sole e sotto l’acqua, con il caldo torrido e con il gelo. Uno dei numerosi esempi di fedeltà alla Messa antica. Precedente qui.

Saint-Germain-en-Laye: secondo anniversario delle Messe domenicali davanti ad una chiesa ostinatamente chiusa

Paix Liturgique: Caro Germain, perché vuoi tornare oggi su quanto sta accadendo a Saint-Germain-en-Laye?
Germain de Paris: Perché tra poco – precisamente il 21 giugno – celebreremo il secondo anniversario delle nostre celebrazioni davanti alla cappella dell’ospedale.

Già due anni…
E se il 16 marzo 2020 non fosse caduto sulle nostre teste il confinamento, la nostra prima Messa sarebbe stata celebrata il 15 marzo 2020!

Con quale frequenza venivano celebrate le vostre Messe a Saint Germain?
Per le celebrazioni, come per ogni cosa, bisogna procedere per gradi e adattarsi alla realtà. Così, da giugno 2020 alla primavera 2021, abbiamo organizzato celebrazioni solo ogni quindici giorni. All’inizio avevamo bisogno di conoscere meglio la realtà locale.

Ma non conoscevate questa realtà?
La conoscevamo, ma i nemici della pace opponevano un rifiuto così violento che era normale per noi procedere gradualmente… e lasciare che fosse la realtà a imporsi.

sabato 25 giugno 2022

Intervento di Mons. Carlo Maria Viganò al II Festival di Filosofia “Antonio Livi”

Qui l'Indice degli interventi precedenti e correlati.
Intervento di Mons. Carlo Maria Viganò

Al II Festival di FilosofiaAntonio Livi
Sabato 25 Giugno 2022

Laqueus contritus est,
Et nos liberati sumus.
Ps 123, 7
SONO LIETO di poter inviare questo mio saluto ai partecipanti della seconda edizione del Festival di Filosofia dedicato alla cara memoria di Mons. Antonio Livi. La vostra presenza in questo giorno dimostra che gli auspici formulati a Luglio dello scorso anno iniziano a concretizzarsi con l’impegno e la collaborazione di tante persone volenterose. A tutte loro, così come agli organizzatori del Festival, va il mio incoraggiamento e l’assicurazione delle mie preghiere.

Questa mia riflessione – a più di due anni dall’inizio della grande farsa psicopandemica e del colpo di stato del Great Reset – non avrà tuttavia le fosche connotazioni del mio intervento precedente, e sarà anzi improntata ad una valutazione degli eventi che per semplificare potremmo definire realistica, in senso positivo. Non è propriamente ottimismo, perché questo esagera in positività ciò che il pessimismo eccede in negatività. Realismo mi pare più corretto e corrispondente al vero.

La sentenza della Corte suprema USA non è una fine ma un inizio

Dopo le nostre prime riflessioni a caldo [qui], una analisi di Stefano Fontana nell'ottica della Dottrina sociale della Chiesa.
La sentenza della Corte suprema USA 
non è una fine ma un inizio

La sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti d’America che dichiara incostituzionale l’aborto, emanata nella Festa del Sacro Cuore di Gesù, apre provvidenzialmente una nuova epoca nella quale tutti i sostenitori della vita dovranno combattere più di prima: come hanno detto i vescovi degli Stati Uniti, non è la fine di qualcosa ma è un inizio. In questa nuova epoca ci sarà anche il nostro Osservatorio con il suo impegno.

Spesso, davanti ad alcune tendenze perverse dei nostri sistemi politici, così sistematicamente presenti ad ogni latitudine, rimaniamo sconfortati e pensiamo che le dinamiche di morte siano irreversibili perché tanti e troppi interessi materiali e ideologici le alimentano. Spesso parliamo di un “sistema” contro la vita, espressione di una “cultura della morte”, come scriveva Giovanni Paolo II, una cultura della morte che sembra corrodere ogni aspetto di bontà e bellezza e fare il vuoto attorno a sé.

Un Mondo post-liberale dovrebbe volere la restaurazione della Cristianità

L'analisi è centrata sul dibattito negli USA; ma è ineludibile la nostra diretta interconnessione. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Alcuni libri sono preziosi per quello che non dicono. Descrivendo lo stato della cultura essi indicano inavvertitamente la direzione che la società sta prendendo, anche se forse cercano di dimostrare il contrario. Il piccolo libro A World After Liberalism: Philosophers of the Radical Right (ndt, Un mondo dopo il liberalismo - Filosofi della destra radicale) è una di queste opere.

L'autore Matthew Rose costruisce una difesa del liberalismo classico attaccando i filosofi illiberali della cosiddetta estrema destra. Il suo approccio è obiettivo ed equilibrato, la sua descrizione accattivante e impeccabile. Nelle sue pagine si nascondono accenni al mondo che il post-liberalismo potrebbe originare.

Il bersaglio sono gli illiberali
Il chiaro bersaglio delle critiche di Rose è quella fazione della cosiddetta destra che molti oggi etichettano come “illiberale”. Questi “illiberali” non hanno un corpo fisso di principi; non fanno parte della corrente principale (mainstream) del movimento conservatore che opera all'interno della cornice liberale. Il collante fra gli illiberali sarebbe solo l'odio per il liberalismo.

La Corte Suprema degli Stati Uniti ribalta Roe v. Wade con una storica sentenza

La notizia delle notizie, che sia un nuovo inizio per la tutela della vita di tutti, nel giorno della Festa del Sacro Cuore! La corte suprema degli Stati Uniti ha appena ribaltato la sentenza che delineava l'aborto come "diritto" a livello federale. Estraggo ed estrapolo dai commenti già arrivati.
La sentenza va letta e approfondita, ma pare proprio che da Oltreoceano sia giunto un segnale fortissimo in difesa del concepito. Al netto di futuri aggiornamenti o correzioni, non è ancora l'abolizione ma sicuramente un passo in più, passo che sarà accompagnato dalla pioggia di reazioni del mondo liberale, ma intanto si è arrivati fin qui. La notizia è già stata riportata da alcune testate giornalistiche italiane. E anche questa è una notizia: Il giudice Clarence Thomas afferma che la Corte dovrebbe rivisitare le sentenze SCOTUS su sodomia, contraccezione e "matrimonio" tra persone dello stesso sesso [qui].

La storica decisione della Corte Suprema, una svolta
Cosa significa questa decisione? Detto in breve: che la Costituzione degli Stati Uniti non contempla il diritto ad abortire, ragion per cui non ci può più essere lo "abortion on demand", a causa della sentenza della stessa Corte agli inizi degli anni Settanta (ora bollata come "egregiamente sbagliata"), quando vi prevalevano i c.d. "liberals". La Corte era chiamata a definire la questione giuridica, come di sua competenza. Ha correttamente deciso che concedere o negare il "diritto di abortire" sia questione di competenza del popolo americano attraverso i suoi rappresentanti a cominciare da quelli che governano i singoli Stati della federazione.

venerdì 24 giugno 2022

Nessun dialogo tra Roma e mons. Rey?

Precedenti a partire da qui. In particolare [qui]. Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes
Lo scorso mercoledì 15 giugno, a Lione davanti agli altri vescovi, il vescovo di Fréjus-Toulon mons. Dominique Rey ha parlato della sospensione delle ordinazioni nella sua diocesi.
Tra i quattro ordinandi che sarebbero diventati sacerdoti alla fine di giugno ci sono due francescani italiani, membri di una comunità tradizionalista; un ex membro dell'Istituto di Cristo Re, assegnato al tribunale vescovile di Tolone; infine un giovane latinoamericano molto apprezzato nella parrocchia di Saint-Cyr-sur-Mer. 
Mons. Rey è intervenuto dopo un breve discorso dell'arcivescovo Jean-Marc Aveline di Marsiglia, che nel 2021 aveva condotto un'indagine su richiesta del Vaticano. Il Vescovo di Fréjus-Toulon si è detto pronto al dialogo con il Vaticano: un modo per dire che prima della sospensione delle ordinazioni non c'è stata alcun confronto. - Fonte

La guerra negli USA di cui non si parla nei TG

Proseguono le minacce di morte ai giudici della Corte Suprema e le devastazioni ai danni di chiese e centri pro vita, ma Biden e i democratici continuano ad avallare le violenze Segnali di un mondo sempre più impazzito.

La guerra negli USA di cui non si parla nei TG

I violenti vandali abortisti, in primis il gruppo Jane's Revenge, hanno invitato mercoledì 15 giugno tutti i loro adepti ad iniziare, anzi, a proseguire la guerra contro chiese, giudici e centri pro vita del Paese. Lo hanno fatto con un comunicato a cui, al momento, non è seguita alcuna reazione ufficiale della Casa Bianca. Anzi, Joe Biden pensa a un ordine esecutivo per contrastare le leggi pro life dei tanti Stati governati dai Repubblicani.
Sono giorni di grave preoccupazione. Lunedì 13 giugno gli stessi terroristi avevano bloccato le vie d'accesso alla Corte Suprema, dopo averlo ampiamente annunciato; solo per la solerzia della polizia, non sono passati all'assalto dei giudici. La decisione della Corte sull'aborto dovrebbe essere presa entro le prossime due settimane, ma il clima di tensione, le minacce e i complici silenzi di abortisti, istituzioni, grandi interessi finanziari e mass media proseguono senza sosta. Il reporter di Townhall, Julio Rosas, ha seguito la protesta del 13 giugno: i manifestanti pro aborto hanno bloccato diverse strade e tentato di 'sequestrare' la Corte, come anticipato dal gruppo pro aborto "Shut Down D.C." la settimana precedente; alla marcia di qualche migliaio di persone si innalzava lo striscione: "La nostra casa è in fiamme". Il peggio non è avvenuto, alcuni degli attivisti abortisti che hanno fatto dichiarazioni alla marcia avevano addirittura 14 anni, con loro un'insegnante che aveva trascinato con sé i propri studenti di terza media.

Venerdì della II Settimana dopo Pentecoste. La festa del Sacro Cuore di Gesù

Litanie del Sacro Cuore di Gesù [qui]. Vedi anche: Intronizzazione del Sacro Cuore di Gesù: la Sacra Scrittura [qui]; Leone XIII il Sacro Cuore e la Regalità sociale di Cristo [qui]: Leone XIII - Atto di Consacrazione del genere umano a Cristo Re [qui]; In festo SS.mi Corporis Christi. L’Eucaristia: rapporto di Dio con l’uomo e dell’uomo con Dio [qui]
Venerdì della II Settimana dopo Pentecoste.
La festa del Sacro Cuore di Gesù

Oggi la Chiesa ci propone di onorare con un culto speciale il Cuore sacratissimo di Gesù di cui il sacramento ci ha già rivelato l'immensa tenerezza. E per stimolarci ad onorare quel Cuore divino con maggior rispetto e devozione, Pio XI ha elevato questa festa al rito di doppio di prima classe e messo la sua Ottava alla pari di quelle di Natale e dell'Ascensione [1]. Il culto del Sacro Cuore - scriveva egli ancora Cardinale - è la quintessenza stessa del cristianesimo, il compendio e il sommario di tutta la religione. Il cristianesimo, opera d'amore nel suo inizio, nei suoi progressi e nel suo compimento non potrebbe essere identificato assolutamente con nessuna altra devozione come con quella del Sacro Cuore [2].

Oggetto della devozione al Sacro Cuore.

L'oggetto della devozione al Sacro Cuore è lo stesso Cuore ardente d'amore per Dio e per gli uomini. Dall'Incarnazione infatti Nostro Signor Gesù Cristo è l'oggetto dell'adorazione e dell'amore di ogni creatura, non soltanto come Dio ma come Uomo-Dio. Essendo la divinità e l'umanità unite nell'unica persona del Verbo divino, Egli merita tanto come Uomo che come Dio tutti gli omaggi del nostro culto; e come in Dio tutte le perfezioni sono adorabili, così pure in Cristo tutto è adorabile: il suo corpo, il suo sangue, le sue piaghe, il suo cuore, e per questo la Chiesa ha voluto offrire alla nostra adorazione questi oggetti sacri.

giovedì 23 giugno 2022

Comitato «Beata Giovanna Scopelli» Riparazione pubblica

Chi non può essere presente e Reggio Emilia o ad altre iniziative analoghe, può unirsi spiritualmente recitando il Santo Rosario.
Comitato «Beata Giovanna Scopelli» Comunicato 

1. Il Comitato «Beata Giovanna Scopelli», comitato cattolico (senza ulteriori aggettivi) fondato nel 2017 per la riparazione pubblica del cosiddetto "gay pride" darà luogo ad un nuovo atto riparatorio in data 2 luglio 2022 nel centro di Reggio Emilia (luogo e orari precisi verranno comunicati in seguito). Questa scelta trova conforto non nella sensibilità dei suoi membri ma nella Dottrina della Chiesa.
2. La riparazione del 2 luglio avrà luogo per tutti i peccati ma in particolare per le parate LGBT della stagione estiva e per le loro implicazioni blasfeme (valgano come esempi i tristi fatti avvenuti a Cremona, con l'esibizione di quella rivoltante statua antimariana, o delle "veglie LGBT" in parrocchia, svoltesi anche recentemente nella diocesi di Reggio Emilia).
3. Invitiamo tutti a iscriversi al gruppo Facebook
 (https://www.facebook.com/groups/314714742282355/?ref=share_group_link) 
e al canale Telegram (https://t.me/BeataScopelli) del Comitato. 
Invitiamo altresì a dare ampia diffusione al presente comunicato.
4. Le operazioni necessarie alla realizzazione dell'atto sono già state avviate presso le autorità civili competenti.
5. L’iniziativa che si svolgerà il 2 luglio è libera e aperta alla partecipazione: qualunque accostamento a realtà politiche (partiti, movimenti, altri comitati) viene già da ora respinto. Esortiamo quindi tutti ad evitare bandiere, striscioni e tutto ciò che può stonare con il raccoglimento e la preghiera. Viva Maria Corredentrice! 
16 giugno 2022, Solennità  del Corpus Domini. 
 Processione a Reggio Emilia - 2017 Processione a Rimini - 2018

mercoledì 22 giugno 2022

Finalmente la Scuola Estiva dell’Osservatorio Van Thuân! Non perdetevela!

Presentiamo 
la prima Scuola d'Estate dell'Osservatorio Van Thuân sulla Dottrina sociale : a Meta di Sorrento 30 Giugno-03 Luglio 2022 
In un contesto paesaggistico invidiabile, in una Casa di spiritualità molto accogliente, sarà finalmente possibile partecipare di persona ad una full immersion di Dottrina sociale della Chiesa, guidati da eccellenti relatori.

Non perdete questa occasione, le iscrizioni sono aperte!

La Scuola d'Estate dell’Osservatorio 2022 si terrà presso la Casa di spiritualità Armida Barelli, via Alberi, 62 – 80062 Meta (Sorrento) www.armidabarelli.it

Per informazioni ed iscrizioni: scuole.ossvanthuan@gmail.com

Benedettini di Brignoles : Soppressione del Monastero - Comunicato

Una premessa in due parti e, a seguire, il Comunicato del Monastero benedettino di Brignoles. Precedenti quiqui - qui. Scritti di Alcuin Reid: qui - citati quiIndice degli articoli su Traditionis Custodes.

Premessa
  1. Leggo su La Croix (traduzione mia): Diocesi di Tolone : Mons. Rey sopprime il « monastero » di Alcuin Reid a Brignoles, con un decreto di soppressione dell'associazione pubblica di fedeli « Monastère Saint-Benoît » diretta da Alcuin Reid, già sospeso dopo essere stato ordinato sacerdote in maniera illecita. Questo priorato benedettino tradizionalista faceva parte delle comunità diocesane prese di mira dal Vaticano [...]
  2. Nella pagina del Servizio di cancelleria della Chiesa Cattolica del Var [qui], tra i vari decreti, lettere di incardinazione o di escardinazione e altri documenti canonici, firmati da monsignor Dominique REY e controfirmati dal cancelliere della diocesi a garanzia della loro autenticità, colgo il seguente:
    Abolizione dell'associazione pubblica dei fedeli "Monastère Saint-Benoît"
    A causa della rivelazione spontanea da parte di Alcuin Reid e Ildephonse Swithinbank delle ordinazioni ricevute illecitamente (poiché senza approvazione  del loro Ordinario), della dichiarazione di sospensione che ne è seguita, e per la loro ostinazione nella disobbedienza (rifiuto di incontrare monsignor Rey o di rivelare il nome del vescovo che li ha ordinati nonostante diverse ingiunzioni), considerando che la pena della sospensione ora colpisce tutti i membri definitivamente incorporati nell'associazione pubblica dei fedeli "Monastère Saint-Benoît", compresa la sede si trova sotto la giurisdizione del diocesi di Fréjus-Toulon, monsignor Rey ha deciso di sopprimere questa associazione pubblica con decreto del 10 giugno 2022 e di revocare il permesso di fondare un oratorio che gli era stato concesso.
    Non si tratta del decreto soppressione ma di informazioni tratte dal decreto.
Comunicato del Monastero benedettino di Brignoles

Nel suo ultimo libro Mons. Schneider cita mons. Lefebvre

Qui le dichiarazioni di Mons. Schneider sulla FSSPX nella sua veste di visitatore incaricato dalla Santa Sede nel 2015.
Monsignor Schneider nel suo ultimo libro “La primavera che non è mai arrivata” [presentato qui] dice sull'arcivescovo Marcel Lefebvre:
“Lefebvre ha mostrato un grande eroismo. Era disposto a perdere tutto in questa vita, ogni riconoscimento e status, rispetto e buona reputazione nella Chiesa. Accettò persino di essere considerato un ribelle, uno scismatico. E lo ha fatto per continuare a trasmettere la verità cattolica incontaminata, intera, per conservare la Messa in tutta la sua ricchezza cattolica. A tal fine, si è rassegnato a diventare un lebbroso agli occhi del mondo e delle autorità della Chiesa. Altri vescovi lo condannarono, Roma gli voltò le spalle.
Credo che in futuro sarà elevato all'onore degli altari. Ha lasciato tutto per Cristo, tutto, in termini umani, solo per trasmettere intatta la fede cattolica e la liturgia della Messa. Questo è un bellissimo modello per il nostro tempo”.

martedì 21 giugno 2022

La numismatica vaticana reclamizza i vaccini

Fa già discutere sul web la nuova moneta da 20 euro emessa dalla Zecca Vaticana, more solito su temi d'attualità: quest'anno eccelle la pandemia, in particolare le cure per contrastare il Covid e la necessità di vaccinarsi. Ma poiché è oramai scientificamente risaputo che la somministrazione del vaccino a giovani e anziani ha comportato più danni che vantaggi, non c'era proprio bisogno di cotanta commemorazione, sorvolando su una maggior attenzione alle procedure di produzione. Nel settembre 2021 papa Francesco criticava aspramente i cardinali che erano scettici sulla vaccinazione contro il Covid-19. Il Vaticano ha dichiarato "moralmente accettabili" i vaccini contro il coronavirus [qui - qui - qui; qui mons. Viganò].

Dopo il francobollo con Melantone e Lutero (qui) ai piedi della Croce, che ci potevamo aspettare?
Un "pagano" che non conoscesse nulla della religione cristiana e gli dicessero che questa è la moneta dello stato-città dove detta religione ha la sua sede terrena, vedendo questo simbolo penserebbe che lo scopo del cristianesimo è quello di fare le punture con la mascherina. Che la piccola croce in alto è il simbolo dei medici e che Gesù Cristo era un medico che faceva trattamenti sperimentali sui suoi fedeli.

È la nuova salus animarum: gestione delle pandemie ed accoglienza indiscriminata di masse di invasori per lo più islamici...  
Questo attraverso la seconda moneta d’oro da 50 euro, dedicata alla Madonna della Misericordia: la Vergine è raffigurata in piedi mentre apre il suo mantello, sotto il quale trova riparo una moltitudine di fedeli. La Madonna, rappresentata nelle vesti di protettrice del genere umano dai mali del mondo, veniva chiamata anche “Madonna dell’aiuto”. Ma le quattro parole che contornano la figura della Vergine Maria “ascolto, amore, aiuto, accoglienza” caratterizzano da più di 50 anni l’operato della Caritas. Il mantra ricorrente sulle 'migrazioni'...


Dove va la Francia?

Una interessante lettura degli esiti del recente voto in Francia.
Dove va la Francia?

La fotografia realistica dell’esito elettorale francese dice che: a) non c’è una maggioranza parlamentare; b) al momento non si vedono possibilità di coalizione; c) tra le qualità di Macron non c’è la capacità di mediazione e gestione articolata a grana fine. Ne consegue un quadro generale di instabile transizione. Il macronismo ovvero l’idea di resettare il quadro politico diviso in fazioni partitiche tradizionali (novecentesche) con un nuovo blocco un po’ di destra, un po’ di sinistra, in definitiva essenzialmente liberale e soprattutto la sostituzione della forma tradizionale partito con quella del leader assoluto che trascina un indistinto gruppo di follower, sembra giunto al termine della sua limitata parabola. È recuperabile questo esito?

Forse lo sarebbe in teoria, ma nel realismo pratico del caso sembra molto improbabile per tre ragioni.

Manifesto - È il momento della vera scuola cattolica

Volentieri condivido il testo del Manifesto sulla vera e libera scuola cattolica dell’Osservatorio cardinale Van Thuân sulla dottrina sociale della Chiesa, dopo il Convegno tenutosi a Lonigo il 4 giugno 2022 [qui video degli interventi]. Il Manifesto chiede una adesione. Precedenti qui - qui - qui

Manifesto
È il momento della vera scuola cattolica

Osservatorio cardinale Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa

Rendiamo pubblico questo Manifesto dopo il convegno dallo stesso titolo organizzato dal nostro Osservatorio e tenutosi a Lonigo (Vicenza), con ampia partecipazione, sabato 4 giugno scorso. Chi pensa, come noi, che sia venuto il momento della vera e libera scuola cattolica e che si debba uscire dalla camicia di forza dell’attuale sistema Stato-Chiesa può aderire al Manifesto semplicemente scrivendo una mail a info.ossvanthuan@gmail.com. Ci rivogliamo a genitori che praticano l’homeschooling, scuole parentali (genitori e insegnanti), insegnanti delle scuole cattoliche paritarie, insegnanti cattolici nella scuola di Stato. Si può aderire come scuola o come singole persone. Chi aderisce al Manifesto non entra in una nuova associazione, semplicemente dichiara di condividerne l’impostazione e si rende disponibile ad accogliere e a partecipare alle attività in questo senso dell’Osservatorio, nella speranza che ciò possa generare un ampio movimento.

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Manifesto

La Scuola Cattolica esprime l’attività educativa pubblica di ordine naturale e soprannaturale della Religione cattolica. L’educazione cattolica nella Scuola cattolica è dovere / diritto fondativo e originario della Chiesa cattolica, è dovere/diritto originario non fondativo dei genitori ed è compito derivato, sussidiario e ordinato al bene comune della comunità politica.

lunedì 20 giugno 2022

Il nuovo libro del vescovo Schneider “La primavera”, degno seguito di “Christus Vincit”

Nella nostra traduzione da OnePeterFive l'appassionata recensione del Prof. Peter Kwasniewski della più recente intervista a mons. Athanasius Schneider, da cui è scaturito un libro. Importante per l'ampiezza dei temi, tutti scottanti e controversi, ma affrontati con sapiente acribia. Trovate numerosi link di riferimento a testi e argomenti citati.

Il nuovo libro del vescovo Schneider
La primavera”, degno seguito di “Christus Vincit


I lettori oltre una certa età possono ricordare il ruolo fondamentale svolto nella nostra vita di cattolici dalle interviste della lunghezza di un libro rilasciate dal cardinale Joseph Ratzinger e, in seguito, da Benedetto XVI. Il primo di questi, e per certi versi a suo tempo il più significativo, fu The Ratzinger report (Il Rapporto Ratzinger sulla fede) del 1985 [qui]. Leggerlo oggi può ancora far alzare le sopracciglia davanti all'audacia dell'allora Prefetto (della Dottrina della Fede): i funzionari vaticani non avrebbero dovuto dire in quel modo la pura verità! Non ci eravamo ancora resi conto che Ratzinger fosse il più grande teologo-intervistato della storia della Chiesa, uno che, in una conversazione spontanea, era in grado di fornire risposte con maggiore profondità e ampiezza di qualsiasi nostro illustre teologo con una gran quantità di tempo e di risorse a disposizione. 

Cos’è la fede? L’intervista inedita di Servais a Benedetto XVI

Ho trovato una intervista del 2016 del teologo gesuita Jacques Servais a Joseph Ratzinger su «cosa è la fede e come si arriva a credere». L'ho ripresa e la condivido, ma non l'ho ancora approfondita. Lo faremo attraverso i commenti Qui l'indice delle non poche altre occasioni, diligentemente annotate, in cui Ratzinger ha interrotto il silenzio dopo la sua abdicazione.

Cos'è la fede? - Benedetto XVI:


Santità, la questione posta quest’anno nel quadro delle giornate di studio (8-10 ottobre 2015) promosse dalla Rettoria del Gesù a Roma è quella della giustificazione per la fede. L’ultimo volume della Sua Opera omnia (GS IV) mette in evidenza la Sua affermazione risoluta: «La fede cristiana non è un’idea, ma una vita». Commentando la celebre affermazione paolina (Rm 3,28), Lei ha parlato, a questo proposito, di una duplice trascendenza: «La fede è un dono ai credenti comunicato attraverso la Comunità, la quale da parte sua è frutto del dono di Dio» («Glaube ist Gabe durch die Gemeinschaft, die sich selbst gegeben wird», GS TV; 512). Potrebbe spiegare che cosa ha inteso con quell’affermazione, tenendo conto naturalmente del fatto che l’obiettivo di queste giornate è chiarire la teologia pastorale e vivificare l’esperienza spirituale dei fedeli?

«Si tratta della questione: cosa sia la fede e come si arrivi a credere. Per un verso la fede è un contatto profondamente personale con Dio, che mi tocca nel mio tessuto più intimo e mi mette di fronte al Dio vivente in assoluta immediatezza in modo cioè che io possa parlargli, amarlo ed entrare in comunione con lui. Ma al tempo stesso questa realtà massimamente personale ha inseparabilmente a che fare con la comunità: fa parte dell’essenza della fede il fatto di introdurmi nel noi dei figli di Dio, nella comunità peregrinante dei fratelli e delle sorelle. La fede deriva dall’ascolto (fides ex auditu), ci insegna san Paolo. L’ascolto a sua volta implica sempre un partner. La fede non è un prodotto della riflessione e neppure un cercare di penetrare nelle profondità del mio essere. Entrambe le cose possono essere presenti, ma esse restano insufficienti senza l’ascolto mediante il quale Dio dal di fuori, a partire da una storia da Lui stesso creata, mi interpella. Perché io possa credere ho bisogno di testimoni che hanno incontrato Dio e me lo rendono accessibile. La Chiesa non si è fatta da sé, essa è stata creata da Dio e viene continuamente formata da Lui. Ciò trova la sua espressione nei sacramenti, innanzitutto in quello del battesimo: io entro nella Chiesa non già con un atto burocratico, ma mediante il sacramento. E ciò equivale a dire che io vengo accolto in una comunità che non si è originata da sé e che si proietta al di là di se stessa.

domenica 19 giugno 2022

La scuola dei gesuiti con la bandiera arcobaleno e BLM dichiarata non più cattolica

Francescani tedeschi che eleggono un superiore dichiaratamente gay; il vescovo di Coira, in Svizzera, che obbliga tutti coloro che lavorano per la diocesi a firmare un documento "arcobaleno"; e padre James Martin che, nel mese di giugno, vede complementari il Sacro Cuore di Gesù con i Gay Pride. L'ondata Lgbt appare inarrestabile, mentre da Roma prosegue il silenzio. In compenso a Worcester c'è un vescovo. Vedi indice degli articoli su Bergoglio, la Chiesa e gli omosessuali

Il vescovo aveva già minacciato di disconoscere l'identità cattolica della scuola dei gesuiti se non rimuove le bandiere BLM e LGBT [qui]. 
Ora, in seguito di discussioni durate mesi, senza esito, al fine di risolvere il problema dell’esposizione di quei simboli nefasti fuori dalla scuola, evidentemente non in linea con l’insegnamento cattolico, il vescovo Robert J. McManus della diocesi di Worcester ha emesso un decreto ufficiale riguardante la Nativity School di Worcester. Il decreto è stato pubblicato online su The Catholic Free Press, il giornale ufficiale della diocesi di Worcester. Di fatto, purtroppo, non sono poche le scuole - e anche le università - che un tempo potevano dirsi cattoliche ed oggi, fortemente inquinate dalle ideologie imperanti, sono divenute incoerenti con l’insegnamento cattolico.

Il decreto è stato accompagnato da una lettera aperta nella quale mons. McManus specifica che «questi simboli incarnano programmi o ideologie specifici che contraddicono l’insegnamento sociale e morale cattolico»:

sabato 18 giugno 2022

Riforma della Curia e riduzione del potere dei vescovi

Della Prædicate Evangelium abbiamo già parlato [vedi]. Dopo la puntuale esortazione e riflessione di don Claude Barthe [qui], pubblichiamo le interessanti considerazioni  di Don Jean-Marie Perrot nell'articolo che segue, ad integrazione delle quali invito a consultare le note e i link di riferimento.

Riforma della Curia e riduzione del potere dei vescovi

La costituzione apostolica Prædicate Evangelium afferma, nel proprio preambolo, la posizione di servizio che deve occupare la Curia romana, tanto nei confronti del papa quanto nei confronti dei vescovi, in quanto è ad essi che, per istituzione divina, dunque in modo inammissibile, viene affidata la responsabilità prima della missione e dell’unità della Chiesa . La Curia non s’interporrà pertanto, è scritto, tra il primo ed i secondi, come grado intermedio d’autorità. Questo è il principio.
Ma si è potuto notare come l’attuale riforma, attraverso un buon numero di proprie disposizioni, conduca a rafforzare singolarmente il potere papale. Che ne è di quello dei vescovi? Senza dubbio il tempo mostrerà quali forme concrete assumerà il «salutare decentramento» al servizio del «mistero della comunione» ch’è la Chiesa, al di là o al di sotto di quel che viene predicato. Al di là se, ad esempio, il cammino sinodale tedesco divenisse il modello di ciò che, senza esser raccomandato, fosse accettato o in ogni caso non condannato. Al di sotto se la pesantezza amministrativa della Curia e delle conferenze episcopali avesse impedito qualsiasi modifica importante. Al di sotto ancora se, a seguito di un prossimo conclave e per volontà di un nuovo papa, la Curia ed il Sinodo dei vescovi venissero arruolati al servizio di un nuovo cambio di rotta, come i pontificati di Giovanni Paolo II e di Francesco hanno mostrato.

Se il papa tace, che parlino i vescovi!

Purtroppo ci è dolorosamente noto come nell'attuale gerarchia si sia presa l'attenzione prioritaria alla salus animarum e prevalga l'allineamento al politicamente corretto [es. qui] rispetto all'insegnamento e alla difesa della verità. 

Se il papa tace, che parlino i vescovi!

74 vescovi, tra cui quattro cardinali, hanno indirizzato una lettera [qui], lo scorso 14 aprile, ai loro confratelli tedeschi in merito ai rischi di scisma che comportava il processo detto di «Cammino sinodale» (qui) [1]. Questo intervento rappresenta in sé un evento considerevole: dei vescovi prendono, essi stessi, l’iniziativa d’esercitare la propria sollecitudine di Successori degli Apostoli su di una parte della Chiesa universale incancrenitasi su gravi errori dottrinali, senza riferirne prima al papa. Questo in sé è assolutamente possibile, avendo poi il papa piena libertà d’intervenire, approvare, invalidare, ma tale processo è del tutto inedito nella Chiesa post-Vaticano II: questi vescovi parlano, di fatto, perché il papa tace.

venerdì 17 giugno 2022

L’arcivescovo Van Looy non sarà cardinale

Una nomina contestata. Mons. Luc Van Looy, S.D.B., Vescovo emerito di Gent, nominato cardinale da Papa Francesco nel Regina Coeli del 29 maggio 2022, ha rinunciato e il Papa ha accettato. Nella nostra traduzione da CathoBel del 16 giugno. Ci si potrebbe aspettare che anche i fedeli di San Diego insorgano allo stesso modo per chiedere che il loro vescovo non venga creato cardinale. Difatti, Mons. McElroy è stato accusato di aver coperto le accuse rivolte a Theodore Edgar McCarrick... Vedi indice degli articoli su Bergoglio, la Chiesa e gli omosessuali

L’arcivescovo Van Looy non sarà cardinale

Piccolo colpo di teatro: la Conferenza Episcopale Belga annuncia che Mons. Luc Van Looy non sarà tra le personalità che sabato 27 agosto otterranno il titolo di “cardinale”. La ragione? La pregressa mancanza di impegno che avrebbe dimostrato nella lotta agli abusi sessuali.

Il 29 maggio Papa Francesco ha annunciato l’imminente creazione di 21 nuovi cardinali. Tra questi: Mons. Luc Van Looy, alla guida della Diocesi di Gent dal 2004 al 2020. Se questa nomina è stata commentata molto positivamente da molte persone che hanno insistito in particolare sulla sua sollecitudine verso i più poveri, altri si sono interrogati sulla rilevanza di questa scelta – ovviamente fortemente connessa all’amicizia personale tra il vescovo belga e Papa Francesco.

Dobbiamo sfidare l'establishment finanziario “woke”

Nell'articolo ripreso di seguito si parla della situazione e del futuro finanziario dell'America; ma sappiamo quanto indissolubili siano gli intrecci con l'Occidente europeo. E dunque ci interessa entrare nei meccanismi perversi che attualmente politicizzano gli affari e investono in politiche dall’effetto devastante sull'America e sul resto del mondo. Vi riconosciamo le linee delle transizioni energetica e digitale previste anche dal nostro governo, le cui scelte disumanizzanti restano affidate al liberalismo egemone e rischiano di passare sulle nostre teste. Vedi indice articoli sulla realtà distopica.

Dobbiamo sfidare l'establishment finanziario “woke”*

Il più grande nemico del futuro finanziario dell'America non è una nazione straniera, uno Stato regolatore o un pericoloso ideologo. Oggi la minaccia esistenziale per l'America è l'establishment finanziario "woke", che sta attualmente politicizzando gli affari e investendo in politiche dall’effetto devastante sull'America e sul mondo.

Da sempre le grandi aziende hanno avuto la tendenza ad essere politicamente di sinistra. Nel corso dei decenni, hanno talvolta sostenuto cause che sembravano andare contro i loro interessi personali. Tuttavia, di rado queste azioni hanno impedito loro di registrare profitti o hanno messo a rischio gli investimenti degli azionisti. Molte aziende hanno pensato che, prostrandosi alle cause della sinistra, avrebbero potuto ottenere il sostegno e il favore dei ricchi liberal e dei media, ma non è mai mancata comunque un’occhiata al ritorno dell'investimento.