Pagine di rilievo

mercoledì 31 maggio 2023

Itinerario Mariano 2023 | Regina di tutti i Santi

Itinerario Mariano 2023 | Con Maria amabile Maestra
Regina di tutti i Santi
Poi guardai ed ecco l’Agnello ritto sul monte Sion e insieme centoquarantaquattromila persone che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo. (Apocalisse 14, 1)
Vorrei poter conoscere i volti ed i nomi di tutti coloro che hanno raggiunto comunione perfetta con Dio. Vorrei potermi unire alle loro lodi, al loro canto, al loro giubilo. Riesco, però, solo ad immaginare un numero sterminato, quasi infinito; riesco ad immaginare volti luminosissimi; riesco solo a sognare melodie impensabili, sublimi e degne di Dio. 
Quando poi penso ed invoco Maria, Regina di tutti i santi, la vedo come la somma di tutti i santi, come il compendio di tutte le bellezze, come il coro bene intonato di tutti gli inni di amore. 
Regina di tutti i santi è veramente Maria, la Madre di Dio, per la sua maestosità e grandezza, per la sua luminosità e potenza. Tutti i santi, tutta la santità le fanno corona degnissima. 
Ed eccolo il popolo sconfinato e più numeroso dei granelli di sabbia del mare e di quante stelle stanno in cielo. È il nuovo popolo risplendente di gloria. 
Madre di tutti i santi, Madre delle vergini e dei martiri, Madre dei confessori e degli apostoli, Madre dei patriarchi e dei profeti, madre e Regina di tutti i santi, oggi e sempre, prega per noi!
Veramente questi Santi vi devono tutto: così formano un’immensa corona per voi, e voi ne siete così felice! Siate anche la mia Regina, io aspiro a servirvi! Regnate sovrana su di me; prendete nel vostro Cuore un figlio che vi ama.
(Itinerario Mariano tratto da “Con Maria amabile Maestra” di don Nicola Giordano – Edizioni Vivere in)

Le quattro tempora di Pentecoste (mercoledì, venerdì, sabato)

Ripubblico, per rispolverare e per chi leggesse solo ora. Per meglio conoscere l'Anno Liturgico e le sue gemme spirituali. Pratiche abbandonate con il Novus Ordo; ma tuttora vive in chi custodisce la Tradizione. Qui le Quattro tempora di Quaresima. Qui le Quattro Tempora di Avvento e quelle di Pentecoste (precedente) [qui]. Trovate, alla nota 2, un mio vecchio lavoro sul parallelo tra shavuot (che vedete richiamata nella Liturgia del sabato) e pentecoste.

Le quattro tempora di Pentecoste
(mercoledì, venerdì, sabato)

Le Quattro Tempora sono, giusta il rito romano, quattro periodi durante le quattro diverse stagioni (la I settimana di Quaresima per la primavera, l'Ottava di Pentecoste per l'estate, la settimana dopo l'Esaltazione della Croce per l'autunno e la III settimana d'Avvento per l'inverno), durante i quali tre giorni (mercoledì, venerdì e sabato) vengono dedicati a particolari digiuni e preghiere per consacrare a Dio i diversi tempi dell'anno, e specialmente per invocare la protezione sui campi e i raccolti. Queste "solennità rurali", che anticamente erano considerate di origine apostolica, si formano a Roma attorno al III secolo (la tradizione basata sul Liber Pontificalis ne attribuisce l'introduzione a Papa Callisto I; altri, addirittura a Papa Silicio, alla fine del secolo seguente, nell'ambito delle controversie coll'eretico Gioviniano circa l'utilità dei digiuni): in tale epoca esistevano solo tre tempora, e la quarta fu aggiunta in seguito per amor di simmetria: nel pieno V secolo Papa S. Leone Magno riferisce in un sermone l'esistenza di quattro periodi stagionali di digiuno, jejunum I, IV, VII et X mensis (che facendo partire l'anno a marzo, siccome era nell'antico calendario romano, combaciano perfettamente coi periodi attualmente osservati).
D'origine romana quindi, le quattro tempora si sono diffuse nei secoli successivi nel resto dell'Occidente (a Napoli nel VII secolo; in Inghilterra tra VII-VIII; in ambito gallicano nell'VIII; in quello ispanico e mozarabico nel XI; a Milano invece, nel rito ambrosiano, comparvero, con carattere esclusivamente penitenziale e non liturgico, solo attorno al XII secolo).
Attorno al 490 Papa Gelasio prescrisse di conferire le ordinazioni diaconali e sacerdotali nelle veglie notturne dei sabati delle Tempora, pratica spesso ancor oggi osservata.

Il Sinodo dei Vescovi: RIP

Nella nostra traduzione di The Catholic Thing torniamo sulla novità che i laici vengono inseriti come membri votanti al Sinodo dei vescovi. Ne abbiamo parlato anche [qui]. Qui l'indice degli articoli sul Sinodo della sinodalità.

Il Sinodo dei Vescovi: RIP

Il Sinodo dei Vescovi, come ha osservato Papa Francesco nella sua Lettera del 2014 al Cardinale Lorenzo Baldisseri [qui], è stato istituito da Paolo VI per rispondere “alla necessità di rafforzare con più stretti vincoli l'unione del Vescovo di Roma con i Vescovi che lo Spirito Santo ha costituito per governare la Chiesa di Dio”. Ha aggiunto che “è necessario più che mai ravvivare ulteriormente lo stretto rapporto tra tutti i Pastori della Chiesa” ...non c’è dubbio che il Vescovo di Roma ha bisogno della presenza dei suoi Fratelli Vescovi, della loro guida e della loro prudenza ed esperienza”. 

martedì 30 maggio 2023

Itinerario Mariano 2023 | Virgo dolorosa

Itinerario Mariano 2023 | Con Maria amabile Maestra.
Virgo dolorosa
Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima. (Luca 2, 34-35)
È prerogativa di chi ama non donare mai sofferenza e addossarsi tutte le sofferenze. È prerogativa specifica della Madre di Dio non aver mai dato una sofferenza ed essersi addossata tutte le sofferenze. 
Come il Figlio suo, «si addossò i dolori dell’umanità» e li portò ai piedi della Croce. 
Mi piace vedere Maria come mare di confluenza dei dolori di tutto il genere umano. La sofferenza, per esempio, dei senza Dio. Nessuno meglio di Maria, la Madre, avrà potuto comprendere questo dolore che uccide. E penso al dolore dei dispersi, degli sfiduciati, degli smarriti, dei sofferenti, degli umiliati, dei poveri, dei peccatori.
Un fiume di dolore attraversa il vivere quotidiano e Maria sta lì come alveo nel quale tutto fluisce perché tutto si risolva in abbondanza di grazia. 
Come può resistere, oggi, la Madre dei dolori, di fronte alla empietà che prende e travolge, di fronte alle ingiustizie, alle rapine, ai tradimenti, alla immoralità, all’ateismo di tante menti? 
La Mater Dolorosa - la Madonna Addolorata - non è un concetto teologico, ma è una persona reale che non è mai stata sconfitta dal suo indicibile dolore.
Penso che se Maria avesse emesso un grido di dolore nel momento del parto verginale, questo sarebbe stato il grido della sofferenza per la ingratitudine e lo smarrimento di tanti suoi figli. E penso, anche, il grido emesso per me, per tutta la mia infedeltà alla grazia divina.

Quando il "tempo della Chiesa" prevale sul "tempo del mercante".

I veri principi che fecondano la storia. I monaci decidono: Preghiera o Chartreuse, devi scegliere... Alla faccia degli americani.
Quando il "tempo della Chiesa" 
prevale sul "tempo del mercante".
clicca per ingrandire
Queste due espressioni sono utilizzate da Jacques Le Goff nel titolo di un suo celebre saggio ove il celebre storico esponente dell' Ecole des annales, metteva in evidenza le due concezioni del tempo nel Basso Medioevo: il "tempo della Chiesa", scandito quotidianamente dalle ore canoniche dell'ufficio divino e dalla santa messa, e il "tempo del mercante", scandito dal volume delle transazioni che il mercante era in grado di svolgere in un determinato periodo di tempo; quand'anche l'attività del mercante non fosse mal vista nel Medioevo e fosse regolata da consuetudini locali e corporative volte a garantire che i diritti delle parti fossero tutelati, a limitare le speculazioni illecite e le truffe, in un'epoca in cui la missione della Chiesa di salvare le anime si voleva concretizzata in pieno in una riforma universalistica della comunità politica ("reformatio totius mundi") propria allo slancio della "Riforma Gregoriana". 

Si può osservare come già allora queste due concezioni del tempo fossero fondamentalmente incompatibili: se il "tempo della Chiesa" è una successione temporale lineare ("kronos") fecondato dall'eternità del Verbo fatto carne e per questo convergente verso una pienezza, un "tempo favorevole" (kairos") che è quello della ricapitolazione di ogni cosa in Cristo, in questo mondo e nella Gerusalemme Celeste, il "tempo del mercante" è ugualmente una successione temporale lineare volta all'arricchimento illimitato dell'uomo d'affari.

Il Padre Nostro come intermediazione

Nella nostra traduzione da The Catholic Thing una interessante riflessione sul Padre nostro. In effetti l'invocazione Panem nostrum cotidianum da nobis hodie ha risentito di una traduzione carente perché, nel testo greco dei vangeli, c’è la parola, ἐπιούσιος, che si trova praticamente solo lì e che letteralmente dovrebbe valere “supersostanziale” [cioè il Pane vivo che viene dal cielo: Cristo Signore]. Hodie già sarebbe sufficiente per dare il senso del quotidiano. Perché è vero che ne abbiamo bisogno ogni giorno, così come ogni istante, e il Signore ci ha promesso che sarebbe rimasto con noi ogni giorno fino alla fine dei tempi... Solo che io lo avevo inteso sempre non soltanto come il pane eucaristico sacramentato che riceviamo nella Santa Messa evidenziato nell'articolo; ma come il Pane vivo che il Padre può donarci anche spiritualmente nella preghiera da un cuore ben radicato in Cristo. Per tener viva, scoprire e rinnovare ogni giorno in noi — anche quando non possiamo fruire della Messa — l'Immagine del figlio che ha già impresso nel nostro cuore al momento del Battesimo. L'unica nella quale, volgendo il Suo sguardo su di noi, può compiacersi! (M.G.)

Il Padre Nostro come intermediazione
Michael Pakaluk

Ecco un dilemma: molto spesso, se non tutti i giorni, i cattolici recitano la preghiera del Signore, che include la richiesta: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Nella traduzione Douay-Rheims, questa frase è tradotta (forse più accuratamente) come “Dacci oggi il nostro pane supersostanziale”. Come insegna il Catechismo, la richiesta si riferisce esplicitamente al “Pane della vita, il Corpo di Cristo”.
Su questo punto, il Catechismo cita Sant’Agostino:
“L’Eucaristia è il nostro pane quotidiano”
e san Pietro Crisologo:
“Il Padre che è nei cieli ci spinge, come figli del cielo, a chiedere il pane del cielo. [Cristo] stesso è il pane che, seminato nella Vergine, risuscitato nella carne, impastato nella Passione, cotto nel forno del sepolcro, conservato nelle chiese, portato agli altari, fornisce ogni giorno ai fedeli il cibo del cielo”.
Ma il dilemma è questo: perché coloro che recitano questa preghiera, di regola, non si sforzano di partecipare alla Messa quotidiana e di ricevere l’Eucaristia ogni giorno? Chiedono il pane quotidiano supersostanziale, che è lì per essere ricevuto, ma non lo prendono.

lunedì 29 maggio 2023

Avviso da Sant'Anna al Laterano

Carissimi,
Ieri, per gl'intrighi del mondo, non abbiamo potuto celebrare insieme la Pentecoste, ma lo Spirito Santo è stato ugualmente effuso sulla Chiesa. Continuiamo ad invocarlo con insistenza per tutta l'Ottava fino a sabato, allorquando, anche il grande giorno di Pentecoste avrà termine. 
  • Sabato 3 giugno sarà anche il I sabato del mese appuntamento provvidenziale che ci restituirà la possibilità di celebrare, con la Messa delle ore 16.00, la Pentecoste insieme con Maria Santissima nel Cenacolo. Alle ore 15 Confessioni.
  • Domenica 4 giugno sarà la Festa della Santissima Trinità onoreremo il Mistero Grande della Fede cristiana, con la S. Messa cantata, preceduta dalle ore 15 dalle Confessioni.
  • Giovedì 8 giugno ricorre la Solennità del Corpus Domini. Anche se in Italia non è giorno festivo, quest'anno il Signore ci farà la grazia di poter celebrare questa grande Festa di adorazione al Santissimo Corpo e Sangue del Salvatore, anche con la solenne Processione.
    Alle ore 15,00 la nostra Chiesa sarà aperta per le Confessioni.
    Alle ore 16 verrà celebrata la Messa solenne e al termine avrà luogo la Processione che, partendo dalla Chiesa, percorrendo il giardino interno della Casa Generalizia delle Figlie di Sant'Anna, rientrerà in Chiesa dalla porta principale. Canto delle antifone e Solenne Benedizione Eucaristica.
    Potete immaginare che si tratta di un dono grande che il Signore ci fa, grazie anche alla disponibilità delle nostre Suore che condivideranno con noi questa Festa. Disponiamoci già fin d'ora a questo appuntamento.
Lo Spirito Santo rinvigorisca le nostre membra, se sono stanche, ritempri il nostro spirito se è affranto, rallegri il nostro cuore se è preso dalla tristezza. Lui che ha trasformato undici uomini delusi e sfiduciati in intrepidi Apostoli che hanno portato il Vangelo al mondo, saprà imprimere anche a noi lo slancio della missione.
Sia lodato Gesù Cristo.
d. M.A.

domenica 28 maggio 2023

Mons. Viganò / Omelia nella solennità di Pentecoste

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Omelia
nella solennità di Pentecoste


Emitte Spiritum tuum, et creabuntur,
et renovabis faciem terræ.
Ps 103 ,30
QUAL È LA CARATTERISTICA DELL’AMORE? La sua gratuità. Chi ama, ama senza aspettarsi nulla in cambio. Chi ama è felice che il Bene di cui gode possa essere condiviso dall’amato. Chi ama non ha mezze misure: ama totalmente, senza riserve. Chi ama vuole il bene dell’amato, sa dire di no. Questo è vero al massimo grado quando l’Amore è divino, quando l’Amore del Padre verso il Figlio e del Figlio verso il Padre è così perfetto e infinito da essere la Terza Persona della Santissima Trinità, lo Spirito Santo Paraclito.

Itinerario Mariano 2023 | Quel nome caro

Itinerario Mariano 2023 | Con Maria amabile Maestra
Quel nome caro
… l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La Vergine si chiamava Maria. (Luca 1, 26-27)
Cosa importa se non si riesce a conoscere il vero significato di un nome? Certo, una persona non diventerà più o meno cara a seconda del significato del nome! Provatevi, infatti, a chiedere ad un bambino cosa provi quando ripete mille volte il nome mamma o papà. Non sa dirlo. Sa soltanto che a quel nome o a quel suono è legata tutta la sua vita. Cosi, per noi, Maria! 
È il nome caro. Il nome della Madre di Gesù, il nome della madre nostra, il nome della madre di tutti gli uomini. Ed è caro perché è il suo nome. Non credo che qualche altro nome potrebbe darci maggiore conforto di quel nome, al quale è legato per sempre tutto il mistero dell’amore di Dio, tutto il mistero della incarnazione e della redenzione. 
Mi piace pronunziarlo con affetto, con grande trasporto, con tanta fiducia e speranza, certo di essere esaudito.
(Itinerario Mariano tratto da “Con Maria amabile Maestra” di don Nicola Giordano – Edizioni Vivere in)

Per una nuova insorgenza contro il regime delle emergenze rivoluzionarie

Indice degli articoli sulla realtà distopica.
Crisi usate per imporre transizioni rivoluzionarie

Da molto tempo, la nostra società sta subendo crisi, lacerazioni e conflitti sempre più numerosi, vasti e duraturi – siano essi spontanei o favoriti o provocati – i quali diventano l’occasione per avviare un processo sovversivo che solitamente progredisce lungo le seguenti quattro fasi.

Prima fase. Lo scoppio di una crisi permette alle autorità di proclamare uno stato di emergenza, ingigantito dalla propaganda mass-mediatica, che getta la popolazione nella paura e la spinge a esigere una soluzione immediata e rapida della crisi. Allora, le autorità se ne approfittano per convincere la cittadinanza a una obbedienza cieca e assoluta che la dispone a subire passivamente restrizioni e sacrifici sproporzionati, esorbitanti e rovinosi (spesso anche assurdi o contraddittori), che non sarebbero stati tollerati in condizioni normali.

Il Santo giorno della Pentecoste

Da queste meditazioni domenicali cogliamo l'occasione per approfondire o anche per imparare i tesori della nostra Fede. Precedenti qui - qui - qui.

Il Santo giorno della Pentecoste

Intróitus
Sap. 1, 7 - Spíritus Dómini replévit orbem terrárum, allelúia: et hoc quod cóntinet ómnia, sciéntiam habet vocis, allelúia, allelúia, allelúia. Ps. 67, 2 - Exsúrgat Deus, et dissipéntur inimíci eius: et fúgiant, qui odérunt eum, a fácie eius. Glória Patri… Sap. 1, 7 - Spíritus Dómini…
Introito
Sap. 1, 7 - Lo Spirito del Signore riempie l’universo, allelúia: e abbraccia tutto, e ha conoscenza di ogni voce, allelúia, allelúia, allelúia. Sal. 67, 2 - Sorga il Signore, e siano dispersi i suoi nemici: e coloro che lo òdiano fuggano dal suo cospetto. Gloria al Padre… Sap. 1, 7 - Lo Spirito del Signore…

La venuta dello Spirito Santo
La grande giornata che compie l'opera divina sull'umanità, riluce finalmente sul mondo. "I giorni della Pentecoste, ci dice san Luca, sono compiuti" (At 2,1). Dopo la Pasqua noi abbiamo visto trascorrere sette settimane; ed ecco il giorno che ne segue e porta il numero misterioso di cinquanta. Oggi è la domenica consacrata dai ricordi della creazione della luce e della Risurrezione di Cristo; ora le dovrà essere imposto il suo ultimo carattere e riceverne "la pienezza di Dio".

La Pentecoste ebraica.
Già durante il regno delle figure il Signore marcò la gloria futura del cinquantesimo giorno. Israele aveva compiuto, sotto gli auspici dell'Agnello Pasquale, il suo passaggio attraverso le acque del mar Rosso. Sette settimane erano trascorse nel deserto che doveva condurre nella terra promessa, ed il giorno che le seguì, fu quello in cui si suggellò l'alleanza tra Dio e il suo popolo. La Pentecoste (il cinquantesimo giorno) fu segnata dalla promulgazione dei dieci comandamenti della Legge divina, e questo grande ricordo restò in Israele, insieme alla commemorazione annuale di tale avvenimento. Ma, come la Pasqua, la Pentecoste era profetica: vi doveva essere una seconda Pentecoste, per tutti i popoli, come vi fu una seconda Pasqua per il riscatto del genere umano. Al Figlio di Dio, vincitore della morte, la Pasqua con tutti i suoi trionfi; allo Spirito Santo la Pentecoste, che lo vede entrare come legislatore nel mondo, posto ormai sotto la sua legge.

sabato 27 maggio 2023

Mons. Viganò / Omelia per il conferimento della Santa Cresima nella Vigilia di Pentecoste

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati-
Omelia
per il conferimento della Santa Cresima
nella Vigilia di Pentecoste


Qui diceris Paraclitus, Altissimi donum Dei.
Hymn. Veni, Creator

  Celebriamo oggi la Vigilia di Pentecoste. L’antica liturgia battesimale di questo giorno, abolita con la riforma del 1955, è stata recentemente riportata in uso da numerose comunità che seguono il rito tridentino, peraltro con il permesso della Commissione Ecclesia Dei. Il motivo di questa decisione è da attribuire al fatto che gli autori dell’Ordo Hebdomadæ Sanctæ instauratus di Pio XII siano gli stessi di Rubricarum Instructum di Giovanni XXIII e del Novus Ordo Missæ di Paolo VI. In un’ottica di ricupero dei tesori del Rito tradizionale è quindi comprensibile questa riscoperta non solo della Settimana Santa pre-1955, ma anche della simbolica liturgia di Pentecoste, detta Pasqua delle Rose in ricordo dell’antica usanza di far cadere dalla volta delle nostre chiese una pioggia di petali di rosa, che dovevano rappresentare le lingue di fuoco dello Spirito Santo. Ciò avviene ancora nella Basilica di Santa Maria ad Martyres, il Pantheon romano.

Sabato vigilia della Pentecoste

 Sabato vigilia della Pentecoste 

Intróitus
Ezech. 36, 23, 24 et 25-26 Cum sanctificátus fúero in vobis, congregábo vos de univérsis terris : et effúndam super vos aquam mundam, et mundabímini ab ómnibus inquinaméntis vestris : et dabo vobis spíritum novum, allelúja, allelúja.
Ps. 33, 2. Benedícam Dóminum in omni témpore : semper laus ejus in ore meo. V). Glória Patri... Cum ....
Kýrie, eléison. Glória in excélsis.
Introito
Ezech. 36, 23, 24 et 25-26 «Quando manifesterò in voi la mia santità, vi raccoglierò da tutta la terra; vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati da tutte le vostre sozzure e io vi darò uno spirito nuovo», allelúja, allelúja.
Sl. 33, 2. Benedirò il Signore in ogni tempo: sulla mia bocca sempre la sua lode.
V). Gloria al Padre... Quando ....
Kýrie, eléison. Glória in excélsis.

L'attesa dello spirito santo
Questo giorno viene già illuminato dalla luce splendente della solennità di domani. I fedeli si dispongono a celebrare degnamente questo mistero per mezzo del digiuno; ma, come nella vigilia di Pasqua, la messa dei Neofiti, che anticamente aveva luogo durante la notte, adesso viene anticipata, e fin da prima della metà del giorno, le lodi dello Spirito Santo, la cui effusione è così prossima, hanno risuonato in ogni Chiesa provvista del fonte battesimale. Verso sera, l’Officio dei primi Vespri apre l’augusta solennità. Da oggi, dunque, dalla Liturgia viene proclamato il regno del divino Spirito. Uniamoci quindi ai pensieri ed ai sentimenti degli ospiti del Cenacolo, la cui attesa è prossima ad essere esaudita.

La Creazione.
In tutta la serie dei misteri che abbiamo visto fino ad ora svolgersi durante il corso dell’Anno Liturgico, abbiamo spesso presentito l’azione della terza persona della SS. Trinità. La lettura dei Libri Santi, tanto dell’Antico che del Nuovo Testamento, hanno svegliato più d’una volta la nostra rispettosa attenzione su questo divino Spirito che sembrava circondarsi di mistero, come se il tempo della sua manifestazione non fosse ancora venuto. L’opera di Dio nelle creature procede per gradi, ma arriva infallibilmente nel momento destinato. L’agiografia nel racconto della creazione ci mostra lo Spirito Santo librarsi sulle acque e fecondarle silenziosamente, aspettando la loro separazione dalla terra che inondavano.

Itinerario Mariano 2023 | Amabile sorriso

Itinerario Mariano 2023 | Con Maria amabile Maestra
Amabile sorriso
Tu mi hai rapito il cuore, sorella mia, sposa, tu mi hai rapito il cuore con un solo tuo sguardo, con una perla sola della tua collana. (Cantico dei Cantici 4, 9-10)
A chi non piace il sorriso di una persona cara? A chi non piace il sorriso, soprattutto, nei momenti di maggiore sconforto? Sono convinto che tutti avremo provato cosa significhi la nostalgia di un sorriso!
Pensando a Maria, la Vergine Madre, provo anch’io nostalgia del suo sorriso, non perché non me la senta vicino, ma perché lo vorrei cogliere con i miei occhi! Il sorriso di Maria lo immagino sereno, celestiale, beatificante. Quel sorriso che sa infondere tenerezza e purezza, nello stesso tempo. Quel sorriso di pace e di gioia che è pace e serenità: gaudio divino, perché solo chi sta stabilmente in Dio può veramente comprendere cosa sia la vera felicità! E il suo sorriso si chiama felicità e beatitudine: cielo sulla terra, realmente!
Possiamo anche dare un nome al suo sorriso ed è Dio stesso, armonia beatificante per tutti coloro che vengono al mondo e che vivono in attesa della piena trasformazione nella sua luce.
Sul volto di Maria, infatti, non risplende altro che pienezza di amore, che è pienezza di Dio, eterna ed infinita felicità, gaudio immenso, per tutti i viventi! (Itinerario Mariano tratto da “Con Maria amabile Maestra” di don Nicola Giordano – Edizioni Vivere in)

Il caso Mortara, le verità taciute per colpire la Chiesa

"La benedizione di Pio IX mi accompagnò dappertutto. Anzitutto mi ottenne la forza… per non cedere alle ingiunzioni e minacce delle autorità liberali che volevano costringermi… a tornare in famiglia". ... «Il naturalismo moderno spieghi ora in modo soddisfacente […] come, nonostante la più accurata educazione ebraica, si sia verificata in un’esistenza incipiente una metamorfosi tanto straordinaria». (Edgardo-Don Pio Mortara) Di seguito la storia corretta di don Pio Edgardo Mortara, ebreo convertito, per difenderci dall'ultima menzogna cinematografica.

Il caso Mortara,
le verità taciute per colpire la Chiesa


A Cannes è il giorno del film di Bellocchio (Rapito) sul caso Mortara, il bambino ebreo battezzato in articulo mortis e poi separato dai genitori. Già nel trailer è chiara la mistificazione dei fatti. Fatti che lo stesso Edgardo Mortara, morto in odore di santità, ricostruì efficacemente in un memoriale indigesto ai nemici della verità.

Al Festival di Cannes oggi [23 maggio -ndr] è il giorno di Rapito, il film di Marco Bellocchio incentrato sul caso Mortara, ovvero il bambino che nel 1858 fu separato dalla sua famiglia d’origine, ebrea, a seguito di un battesimo avvenuto in circostanze eccezionali. La pellicola si ispira liberamente a un libro di Daniele Scalise (Il caso Mortara, Mondadori, 1996), che ha contribuito a rilanciare la leggenda nera contro la Chiesa cattolica. Al di là del titolo del film, già dal trailer si capisce il genere di mistificazioni che saranno proiettate sugli schermi.

A un seminarista a metà strada: vale la pena ricominciare?

Nella nostra traduzione da OnePeterFive emergono le vicende sofferte dei seminaristi costretti a scegliere tra la Tradizione e le derive ingravescenti postconciliari. Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e successivi.

A un seminarista a metà strada:
vale la pena ricominciare?
Peter Kwasniewski

Un giovane mi ha inviato una lettera in cui esprime la sua perplessità sull'opportunità di entrare in una comunità che celebra entrambe le “forme” della Messa, oppure una esclusivamente tradizionale.

Caro amico,
Grazie per avermi scritto in merito alla sua difficile situazione. Ha trascorso gran parte del suo tempo in seminario, ma ha dei dubbi sul cammino da percorrere. Mi creda, non è solo in questo; molti uomini che si sentono chiamati al sacerdozio sono alle prese con questa domanda se possano o debbano celebrare il Novus Ordo. E non è difficile capire perché si tratta una lotta.

Al punto in cui siamo, decenni dopo che Montini ha imposto i nuovi libri liturgici, siamo ora così ampiamente consapevoli delle carenze e delle deformazioni presenti in tutti i riti "riformati e rinnovati" — specialmente se visti sullo sfondo nitido dei loro augusti predecessori occidentali e paralleli orientali — che è difficile non essere acutamente consapevoli che, riguardo alla liturgia in quanto tale, si sta dando al Signore qualcosa di ripiego offrendogli, per così dire, beni alterati. Sì, l'agnello del sacrificio è ancora presente, ed è per questo che non si tratta di uno spettacolo vuoto, al pari dei servizi protestanti; ma c'è quella dimensione di convenienza e autenticità che va ben oltre la validità giuridica, aprendosi alla pienezza dell'ortodossia, allo spirito di riverenza, pietà e devozione, al nutrimento spirituale. La liturgia è l'icona davanti alla quale il sacerdote trascorrerà la sua vita, e dalla cui rappresentazione sarà plasmato. Desidera apparire un Beato Angelico o un Picasso? (Di seguito fornisco alcune immagini per illustrare il punto.)

venerdì 26 maggio 2023

Itinerario Mariano 2023 | Regina della Pace

Itinerario Mariano 2023| Con Maria amabile Maestra
Regina della Pace
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore » (Giovanni 14, 27)
Non avremmo potuto stabilire una differenza tra la pace che dà il mondo è la pace del Signore Gesù se Gesù stesso non ci avesse parlato della grande differenza. 
Certi della sua parola, possiamo dire che la vera pace è condizione di vita umana, tesoro particolare, aggiuntosi alla natura dell’uomo come dono venuto dall’alto. L’uomo è costituito nella pace, perché è costituito in Dio. In lui, infatti, non ci sono mutamenti né turbamenti. E così è dell’uomo che ha raggiunto la piena stabilità in Dio. 
I turbamenti che l’uomo subisce provengono da tutte quelle cause secondarie che spesso occupano il posto di Dio nella mente e nel cuore degli uomini. Ed è profanazione ed idolatria! 
Maria santissima è la Regina della pace. Avendole Dio affidato il genere umano, nelle sue mani è affidata la sorte di salvezza e di felicità di tutti gli uomini che a Lei ricorrono per restare fedeli a Dio. A lei è affidata la pace, quella promessa e donata da Gesù agli uomini di buona volontà. 
E Maria è la vera Madre capace di proteggere, spronare, convincere, condurre tutti i figli a Lei affidati ad accogliere la Grazia per vivere nella pace che è misura di ragionevolezza e intuizione di equilibrio e fedeltà. Chi ha mente e cuore in Dio, come Maria, e a Lei ricorre riesce a vivere sempre la Pace, quella vera.

Avvenire pubblicizza il 5 per mille a favore dell'ARCI

Una delle molteplici incongruenze del quotidiano dei vescovi.
Avvenire pubblicizza il 5 per mille a favore dell'ARCI
di Mauro Faverzani
Viene da chiedersi se la CEI sa che l'Arci promuove il gender, l'aborto, l'eutanasia, l'afflusso dei clandestini, la droga libera, i gay pride, i rave party, ecc. ecc.
Di nuovo. È successo di nuovo. Non a caso, non per una svista, né per un errore. Bensì deliberatamente, consapevolmente, pervicacemente. Il quotidiano della Cei, Avvenire, che ama definirsi genericamente «di ispirazione cattolica», quasi la sua non fosse sequela, apostolato, testimonianza, missione, bensì un tenue sentimento, un timido stato d'animo, un'intuizione senza impegno, dallo scorso 3 maggio ha ripreso a pubblicare in prima pagina, come manchette, accanto alla testata, a destra ed a sinistra, quindi con la massima evidenza possibile, la pubblicità del 5 per mille a favore dell'Arci.
Era già capitato l'anno scorso e già qui, con un articolo, evidenziammo l'anomalia: con tutte le associazioni e le realtà cattoliche benemerite, cui invitare i lettori a destinare il 5 per mille, sponsorizzare proprio l'Arci ha dell'incredibile. E proprio in quell'articolo ne sintetizzammo i motivi, ripercorrendo la storia di quest'organizzazione impregnata ancora oggi di Sinistra col pugno chiuso, di immigrazionismo spinto, di ideologia Lgbtqa+, di genderismo fatto di schwa e asterischi per Statuto e poi ancora di aborto, di suicidio assistito, di eutanasia, stracciando così pagine e pagine di Catechismo della Chiesa cattolica, infischiandosene della sua Dottrina con una foga che non fa certo rima con "accoglienza" dei valori altrui, con "ascolto" di chi solo la pensi diversamente, con un autentico "rispetto" di tutte le posizioni.

giovedì 25 maggio 2023

Itinerario Mariano 2023 | Tra Madre e Figlio

Itinerario Mariano 2023 | Con Maria amabile Maestra
Tra Madre e Figlio
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. (Giovanni 19, 25–27)
Facciamo parlare nuovamente S. Bernardo. «La lunghezza della sua misericordia si estende fino alla fine dei tempi e la lunghezza della tua misericordia, Madre, soccorre tutti coloro che ti invocano. La larghezza del suo amore riempie la terra, ed anche la tua misericordia. Così l’altezza del suo amore ha prodotto la restaurazione e la profondità del tuo amore ha donato la redenzione a coloro che vivevano nell’ombra della morte». 
Ecco la nostra certezza: tra Madre e Figlio non possiamo dubitare della nostra salvezza. C’è fra loro due non soltanto un patto di solidarietà, ma quasi una gara di amore. D’altronde non fu il Figlio a raccomandare alla Madre, nel Discepolo amato: "Ecco la tua madre; ecco il tuo figlio"? 
Ci rimane solo un passo da fare ed è quello di non indugiare oltre: rechiamoci dalla Madre e dal Figlio per essere certi della loro misericordia per noi!

Laconico ma significativo: il vero motivo della problematica intorno alla Messa tradizionale

Per noi non è una novità, ne ho parlato diffusamente qui - qui - qui. E allora diciamola tutta! Compendio, di seguito alla citazione dal testo postumo di Ratzinger, alcuni estratti significativi. Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e successivi.

Il vero motivo per cui
la Messa tradizionale è “problematica”


Detto concisamente da fonte autorevolissima. 
13 maggio 2023, San Roberto Bellarmino e Madonna di Fatima
«Nella concreta attuazione della riforma liturgica, le tesi di Lutero hanno silenziosamente giocato un certo ruolo, cosicché in alcuni ambienti si è potuto sostenere che il decreto del Concilio di Trento sul sacrificio della Messa fosse stato tacitamente abrogato. La durezza dell’opposizione contro l’ammissibilità dell’antica liturgia in parte si basava certamente anche sul fatto che in essa si vedeva operare una concezione non più accettabile di sacrificio ed espiazione».
(Sua Santità Benedetto XVI, pag. 98 dell’edizione italiana del libro postumo)
Comunità San Gregorio Magno
Fonte Disputationes Theologicae 

* * *
Cena con i peccatori o celebrazione sacrificale-pasquale con i "Suoi"?
Se è vero, come afferma Ratzinger, che l'Eucaristia non deriva dai pasti che Gesù ebbe con i peccatori, non basta sottolineare che come cena pasquale viene celebrata nella comunità domestica rigorosamente circoscritta : quella dei Suoi, raccolti nell'Una Santa Cattolica Apostolica Romana. Cioè coloro che la conversione ha affrancato dalla schiavitù del peccato e, pur rimanendo vulnerabili, hanno già fatto l'opzione fondamentale per il Signore che segna anche un orientamento chiaro e netto o un cambiamento di vita in caso di status di peccato grave.

mercoledì 24 maggio 2023

Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina, 2023

Qui l'indice degli articoli sulla questione Sino-Vaticana.
Il cardinal Zen in preghiera presso la Cattedrale dell'Immacolata Concezione di Hong Kong.
Maria benedetta, prega per noi!
Madre di Dio, prega per noi
Santa Madre della montagna, prega per noi! 
Maria Aiuto dei Cristiani, prega per noi! 
Madonna di Sheshan, prega per noi!

Itinerario Mariano 2023 | Il Cuore di Maria

Itinerario Mariano 2023 | Con Maria amabile Maestra
Il Cuore di Maria
Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio». (Luca 1, 34-35)
Non possiamo non stupirci della singolarità dell’amore dei grandi santi verso Maria. E il nostro stupore è soprattutto desiderio di imitarli. Vorremmo avere anche noi grande capacità affettiva per dire a Maria tutto il nostro amore, tutta la nostra devozione, tutta la nostra sottomissione. Come dimenticare i suoi benefici e le sue premure? S. Bernardino da Siena ci introduce nella contemplazione del cuore di Maria. Eccolo quel cuore fornace d’amore! 
La vera fornace d’amore è lo Spirito Santo, la Persona della Santissima Trinità che discese su di lei e la rese madre. Posseduto dallo Spirito, anche il suo cuore divenne fornace di amore infinito. E quella fornace si accese maggiormente con le parole che il Figlio le rivolgeva e che ella conservava gelosamente nel suo Cuore. Dal suo cuore di Madre uscivano le sette fiamme d’amore. «Amore che separa, che trasforma, che comunica, che gode, che infonde consolazione, che sopporta, che consuma».
È il grande amore della Vergine che riuscì ad imprigionare in se stessa tutto il cielo grazie alla forza del suo amore. Come non potrà imprigionare tutta la terra con tutti gli elementi e tutti gli uomini e tutti i problemi del mondo? Se il suo cuore non avesse nutrito particolare amore verso i figli più bisognosi, non sarebbe mai diventata Madre del Salvatore. Vogliamo addirittura azzardarci a pensare che il Figlio succhiò dal suo seno quello sconfinato amore che dimostrò da uomo, fratello di tutti.
(Itinerario Mariano tratto da “Con Maria amabile Maestra” di don Nicola Giordano – Edizioni Vivere in)

Una testimonianza di Mons. Huonder: la grande ferita

Ne avevamo accennato qui. Di seguito il testo completo pubblicato in più parti sul sito della FSSPX.
Una testimonianza di Mons. Huonder:
la grande ferita


In una testimonianza ripresa dal canale YouTube Certamen, Mons. Vitus Huonder, già vescovo di Coira, spiega come si sia ritirato in una scuola della Fraternità San Pio X dopo aver lasciato la diocesi di cui era pastore e come da allora sia cambiato.
La prima puntata è intitolata: "Il cammino verso la Fraternità San Pio X".

La prima parte di questa testimonianza inizia riunendo le tappe della vita di Mons. Huonder associandole ai pontificati dei Pontefici sotto i quali ha vissuto, nonché alle traversie sorte dopo il Concilio Vaticano II.
Spiega anche perché, su richiesta di Roma, abbia stabilito contatti con la Fraternità mentre era ancora vescovo di Coira.

martedì 23 maggio 2023

Itinerario Mariano 2023 | Il servizio di nozze

Itinerario Mariano 2023 | Con Maria amabile Maestra
Il Servizio di nozze
Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». (Giovanni 2, 1-3)
Dio vuole consumare connubio nuziale con noi tutti, con tutta l’umanità. Egli è lo Sposo che prepara le nozze di tutta l’umanità col Figlio suo. 
Maria è colei che prepara, per noi uomini, il più bel regalo di nozze. Pensiamo! Proprio quando gli uomini non avevano più nulla per poter vivere e non avevano maturato nessun diritto per il connubio nuziale, Maria, vera e cara Madre, preparò tutto, la dote, la mensa, il cibo e perfino lo stesso Sposo: né poteva esserci altro Sposo! Meraviglioso servizio d’amore! 
A te diciamo il nostro grazie, Madre che ci ami e ci garantisci sempre la totalità del dono di nozze col Figlio di Dio. Ci sorregge una certezza: non si è mai udito che qualcuno abbia invocato la protezione di Maria e non sia stato esaudito. Ed è la nostra certezza. 
(Itinerario Mariano tratto da “Con Maria amabile Maestra” di don Nicola Giordano – Edizioni Vivere in)

lunedì 22 maggio 2023

Itinerario Mariano 2023 | Madre di misericordia

Itinerario Mariano 2023 | Con Maria amabile Maestra.
Madre di misericordia
Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non si allontanerebbe da te il mio affetto, né vacillerebbe la mia alleanza di pace; dice il Signore che ti usa misericordia. (Isaia 54, 10)
L’ardire dei santi infonde ardire anche a noi. Così scrive S.Bernardo, uno dei più grandi cantori di Maria. Ed il suo ardire lo facciamo nostro, con grande fiducia e confidenza! «Noi, certamente, siamo tuoi servi e ci congratuliamo con te per tutte le tue virtù. Ma soprattutto per una, per quella che tu usi verso di noi. Lodiamo certamente la tua Verginità, ammiriamo la tua umiltà, ma la tua misericordia, quella che riesce tanto cara ai miseri, noi la abbracciamo con amore, la ricordiamo tanto frequentemente, la invochiamo molto spesso. Questa, infatti, ha ottenuto la restaurazione del genere umano e la salvezza di tutti gli uomini». 
L’ardire dei santi ci infonde coraggio e certezza. Coraggio ad elevare anche noi la nostra supplica alla Madre della misericordia, certezza di essere da lei esauditi: ne siamo convinti, Maria è il porto della misericordia e nessuno può naufragare mentre ha raggiunto quel porto o sta navigando verso di esso. Come potrebbe essere diversamente? 
Lei ha generato colui che si fece uomo non per cercare i santi ma i peccatori; colui che si immolò per preparare il banchetto nuziale per tutti i pentiti e gli ammalati bisognosi del suo amore e della sua misericordia.
(Itinerario Mariano tratto da “Con Maria amabile Maestra” di don Nicola Giordano – Edizioni Vivere in)

Maltempo in Abruzzo, il fiume esonda: il prete lo benedice e ferma la piena

Sparite le Rogazioni e le Messe votive, ci conforta qualche eccezione da parte di chi ancora custodisce la Tradizione perenne.
(LaPresse) A Silvi, in provincia di Teramo il fiume Piomba è in piena e rischia di esondare: il parroco della chiesa San Salvatore, don Gaston, si reca sul ponte lungo la statale 16 e lo benedice. Alcune persone si sono unite in preghiera e le immagini hanno fatto il giro dei social. Video del Corriere della Sera
Una preghiera perché "la Natura non porti devastazione e morte". Con questa intenzione il parroco della chiesa San Salvatore di Silvi Paese (Teramo), don Gaston, di buon mattino, in abiti talari, Vangelo e acqua santa, si è sporto dal parapetto del fiume Piomba che stava esondando tra Teramano e Pescarese. Alla sua preghiera si sono uniti diversi passanti e la foto del prete benedicente è diventata presto virale sui social. Fede o coincidenza, il fiume Piomba è poi rientrata nei limiti, dopo il maltempo che nelle scorse ore ha colpito il Teramano e buona parte dell'Abruzzo.

Numero record di iscrizioni per il pellegrinaggio di Chartres 2023

Richiamo il recente: Il pellegrinaggio di Chartres: nonostante le pressioni, celebreremo sempre la Messa tradizionale perché è la nostra ragion d’essere qui.
Notre-Dame de Chrétienté, l'associazione che ogni anno a Pentecoste organizza un grande pellegrinaggio a Chartres, registrerà nel 2023 un tasso di partecipazione mai eguagliato in passato. Non meno di 16.000 pellegrini si preparano a viaggiare da Parigi a Chartres il 27, 28 e 29 maggio.
Né il motu proprio Traditionis custodes, né il rescritto pubblicato il 21 febbraio 2023 che limita l'uso del rito tridentino a cui è legata Notre-Dame de Chrétienté, sembrano rallentare i fedeli. Al contrario, i pellegrini in cammino da Notre-Dame de Paris a Notre-Dame de Chartes, per la Pentecoste 2023, non erano mai stati così numerosi.

" Mai visto ! ” si rallegra Odile Téqui, responsabile della comunicazione di Notre-Dame de Chrétienté. L'associazione, che lo scorso anno ha festeggiato i suoi 40 anni, sta attirando sempre più pellegrini. Se per sette anni le fila sono  aumentate del 10% ogni anno, come affermava lo scorso anno Jean de Tauriers, presidente dell'associazione, il 2023 registra un incremento del 33%, costringendo gli organizzatori a chiudere le iscrizioni quindici giorni prima del pellegrinaggio. 16.000 pellegrini si preparano a raggiungere Chartres il 27, 28, 29 maggio, contro i 12.000 dell'anno scorso.

domenica 21 maggio 2023

"Amen. Il Papa risponde". Il documentario Disney esemplifica la "Chiesa sinodale"

Le esternazioni di Bergoglio sono sempre più allucinanti.
"Amen. Il Papa risponde".
Il documentario Disney esemplifica la "Chiesa sinodale"

di Luiz Sérgio Solimeo

L'espressione "un'immagine vale più di mille parole" significa che con una sola immagine si possono trasmettere idee multiple e complesse. Forse si potrebbe dire che un video con audio, dialoghi e animazioni vale un milione di parole.

Questo sarebbe particolarmente vero per quanto riguarda il video di 83 minuti recentemente pubblicato dalla Disney, il gigante dell'industria dell'intrattenimento e noto propagandista del movimento omosessuale. Nel filmato del 5 aprile 2023, Papa Francesco si intrattiene amichevolmente con dieci giovani di lingua spagnola.(1)

Infatti, il video e l'audio di questo documentario sintetizzano tutto ciò che Papa Francesco ha detto e scritto sulla sua "Chiesa sinodale". Esso si intitola "Amén. Francisco Responde". (2) Come si vedrà di seguito, il film avrebbe potuto essere intitolato in modo più accuratamente sinodale: "Amen: Francesco ascolta e concorda".

Domenica dopo l''Ascensione (Exáudi, Dómine)

Domenica dopo l''Ascensione

Intróitus
s. 26, 7, 8 et 9 - Exáudi, Dómine, vocem meam, qua clamávi ad te, allelúia: tibi dixit cor meum, quaesívi vultum tuum,vultum tuum, Dómine, requíram: ne avértas fáciem tuam a me, allelúia, allelúia. Ps. 26, 1 - Dóminus illuminátio mea, et salus mea: quem timébo ? Glória Patri… Act. 1, 11 - Exáudi, Dómine… 
Introito
Sal. 26, 7, 8 et 9 - Ascolta, o Signore, la mia voce, con la quale Ti invoco, allelúia: a te parlò il mio cuore: ho cercato la Tua presenza, o Signore, e la cercherò ancora: non nascondermi il Tuo volto, allelúia, allelúia. Sal. 26, 1 - Il Signore è la mia luce e la mia salvezza: chi temerò? Gloria al Padre… Atti 1, 11 - Ascolta, o Signore…

Glorificazione della Santa Umanità di Cristo
Gesù è salito al cielo. La sua divinità non ne era stata mai assente, ma oggi è l'umanità sua che vi viene intronizzata, e coronata di un diadema di splendore; ecco un altro aspetto del mistero dell'Ascensione.
A questa santa umanità il trionfo non bastava; il riposo le era preparato sul trono stesso del Verbo eterno, al quale è unita in una medesima personalità, ed è là che deve ricevere l'adorazione di ogni creatura. Nel nome di Gesù, Figlio dell'uomo e Figlio di Dio; di Gesù, assiso alla destra del Padre onnipotente, "ogni ginocchio si piegherà in cielo e sulla terra e negli inferni" (Fil 2,10).
Abitanti della terra, lassù sta quella natura umana che un tempo ci apparve nell'umiltà delle fasce; che percorse la Giudea e la Galilea, senza avere dove riposare la testa; che, da mani sacrileghe, fu stretta in catene, flagellata, coronata di spine, inchiodata sulla croce. Ma mentre gli uomini, che l'avevano disconosciuta, la calpestavano come un verme della terra, essa, con una completa sottomissione, accettava il calice di dolore e si univa alla volontà del Padre; divenuta vittima, acconsentiva a risarcire la gloria divina, dando tutto il suo sangue per il riscatto dei peccatori. Questa natura umana, generata da Adamo per mezzo di Maria Immacolata, è il capolavoro della potenza di Dio. Gesù, "il più bello dei figli degli uomini" (Sal 44,3), è l'oggetto dell'ammirazione degli Angeli; sopra di Lui si è posata la compiacenza della Santissima Trinità; i doni della grazia posti in Lui sorpassano ciò che è stato accordato a tutti gli uomini ed a tutti gli Spiriti celesti uniti insieme; ma Dio l'aveva destinato alla via della prova, e Gesù, che avrebbe potuto riscattare l'uomo con minore sacrificio, si è immerso volontariamente in un mare di umiliazioni e di dolore per pagare sovrabbondantemente il debito dei suoi fratelli. Quale ne sarà la ricompensa? L'Apostolo ce lo dice: "Si è fatto ubbidiente fino alla morte, e sino alla morte di croce. E perciò Dio lo ha esaltato e gli ha dato il nome, che è al di sopra di ogni altro nome" (Fil 2).

sabato 20 maggio 2023

La Battaglia contro il Dragone, e Maria. Omelia di mons. Viganò.

Ricevo e volentieri pubblico una nuova omelia dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò. Qui l'indice dei precedenti e correlati. Lo abbiamo letto qui: mentre ci prepariamo a celebrare la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e sulla Beata Vergine Maria a Pentecoste, il sabato dopo il giovedì dell'Ascensione, c'è un giorno di festa dedicato alla Madonna meno noto. Questa festa, oltre ad essere celebrata il sabato all'interno dell'Ottava dell'Ascensione, si celebra ogni anno il 5 settembre. 

Omelia
La Battaglia contro il Dragone, e Maria.

Admiramini, gaudete: Christus facti sumus.
S.cti Augustini, In Johann. Evang. Tract., 21, 8

 La Divina Liturgia di questa Messa votiva in onore di Maria Santissima sotto l’invocazione di Regina Crucis ci propone nell’Epistola la visione dell’Apocalisse della Donna e del Drago, che offre a questa solenne celebrazione grandi e importanti spunti di meditazione.

La Donna rappresenta Maria Santissima e dunque la Chiesa, della quale Ella è Regina e Madre, essendo Madre del Nostro Signore e Dio, Capo del Corpo Mistico, e Madre spirituale dei Cristiani, che di quel Corpo sono membra vive. Sotto i suoi piedi virginali, la Donna calpesta la luna, simboleggiando così il disprezzo delle cose passeggere e mutevoli, cui si oppone l’eternità immutabile di Dio. Essa è rivestita del Sole di Giustizia, ossia posta sotto la protezione di Cristo, e indossa una corona di dodici stelle, i dodici Apostoli che costituiscono le gemme della Chiesa. Le grida per i dolori del parto alludono al fatto che la Santa Chiesa – e Maria Santissima – generano alla vita della Grazia i figli di Dio, unendo nella Compassione e Correndenzione i propri dolori alla Passione e alla Redenzione di Cristo, e meritando così alla Vergine il titolo di Regina della Croce. La Vergine Maria fu con Cristo mentre Egli si manifestava, dalla Croce, Sovrano del mondo; e ai piedi di essa si rivestì del manto regale di un perfetto dolore, lasciandosene transverberare e incoronare, impugnando con il divin Figlio lo scettro della sofferenza.

venerdì 19 maggio 2023

Foto blasfeme esposte nell’atrio del Parlamento Europeo a Bruxelles

Questo articolo non ha immagini. Neppure per dovere di cronaca me la sono sentita di riprenderle. Basta e avanza qualche descrizione nel testo che segue. In calce trovate la petizione di Luci dell'est e il link per la firma. Cor Iesu Sacratissimus, miserere nobis!. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Foto blasfeme esposte nell'atrio
del Parlamento Europeo a Bruxelles

Dal 2 al 5 maggio 2023, su iniziativa del deputato Malin Bjork, appartenente al Partito della Sinistra Svedese, nell’atrio del Parlamento Europeo a Bruxelles si è svolta una mostra fotografica che ha presentato alcuni dei lavori della fotografa svedese Elisabeth Ohlson.

Tra le foto esposte ve ne erano alcune che, per espressa ammissione della fotografa, intendevano rappresentare Nostro Signore Gesù Cristo come promotore dell’ideologia LGBT+.
A questo scopo è stata esposta una foto in cui si vede un uomo nudo negro disteso su un panno bianco in una posa che vuole richiamare la crocifissione. Sopra il negro nudo è adagiato un uomo bianco anch’esso nudo.
Ogni commento è superfluo, tranne considerare che tale iniziativa è prima di tutto una voluta blasfemia che offende Nostro Signore e tutti i fedeli cristiani d’Europa e del mondo.

Arciv. Viganò / Omelia nell'Ascensione di Nostro Signore

Qui l'indice degli interventi precedenti e collegati.
Omelia
nell'Ascensione di Nostro Signore 

Quid admiramini aspicientes in cælum?
At 1, 11

NELL’INTROITO DELLA MESSA DI OGGI abbiamo cantato: Viri Galilæi, quid admiramini aspicientes in cælum? Uomini di Galilea, di cosa vi meravigliate guardando verso il cielo? Lo chiedono i due Angeli agli Apostoli, assorti nel veder ascendere il Signore. La domanda dei messaggeri celesti è retorica: il prodigio che deroga alle leggi della natura è nulla, rispetto al miracolo della Resurrezione di cui essi saranno testimoni fino al martirio.

Perché vi stupite di veder salire al cielo il Signore? Vi stupite di vederLo ascendere miracolosamente per scomparire tra le nuvole, o vi meravigliate del fatto che vi stia lasciando soli, proprio adesso che è risorto e può ristabilire il regno di Israele (At 1, 6)? Ma non vi ha Egli già detto: Vado a preparare il luogo per voi. E quando sarò partito, e avrò preparato il luogo per voi, verrò di nuovo, e vi prenderò meco, affinché dove son Io, siate anche voi (Gv 14, 2-3)?

Un catechismo, che insegni il contenuto della fede!

Ricevo e volentieri pubblico da Res Novae. Oltre al Catechismo, strumento importante da consultare, occorrono vere e proprie regolari catechesi anche per adulti non improvvisate; ma soprattutto autentici Magistri, esercitanti il munus docendi — impropriamente, o forse strumentalmente, confuso con il proselitismo — agganciato alla Tradizione.

Un catechismo, che insegni il contenuto della fede!
don Claude Barthe

Un’autentica riforma della Chiesa passerà necessariamente attraverso uno sforzo considerevole per ripristinare l’insegnamento del catechismo cattolico, non soltanto ai bambini ed ai nuovi battezzati o anche a «chi ricominci», a chi cioè riallacci il proprio legame con la Chiesa, ma pure all’insieme dei fedeli, la cui ignoranza dei rudimenti della dottrina cristiana è spesso abissale.

In Paesi come la Francia il catechismo ha per molto tempo riguardato la quasi totalità della popolazione, anche non praticante, l’80% dei ragazzi seguiva i corsi: la conclusione degli anni di catechismo consisteva nella solenne cerimonia della Comunione (professione di fede) all’età di 11-12 anni, ciò che praticamente tutte le famiglie ritenevano proprio dovere festeggiare, qualunque fosse il loro grado di Cattolicesimo. Così il catechismo era «l’opera per eccellenza», secondo il vescovo Dupanloup, un’opera missionaria continua. Sebbene i figli dei genitori non praticanti smettessero essi stessi di praticare dopo tale cerimonia, tutti loro avevano ricevuto un’istruzione, che rendeva a ciascuno familiare la religione.

giovedì 18 maggio 2023

Usanze dimenticate dell'Ascensione

Appaiono sempre più chiare le criticità quando si soppesano le differenze tra il Novus Ordo e il Vetus Ordo. Nella nostra traduzione da OnePeterFive l'interessante articolo che segue.
Usanze dimenticate dell'Ascensione

I dieci giorni tra la festa dell'Ascensione e la festa di Pentecoste come la fine dimenticata dei cinquanta giorni dalla domenica di Pasqua alla Pentecoste

La durata totale del tempo pasquale dalla domenica di Pasqua alla fine del periodo di Pentecoste è di cinquantasei giorni in tutto. In questo modo, la Santa Madre Chiesa ci mostra che la gioia della Pasqua ha eclissato il tempo della penitenza della Quaresima. Ascentiontide dura 10 giorni e fa parte del tempo pasquale. I primi nove giorni dell'Ascensiontide includono la tradizionale Ottava dell'Ascensione. L'ultimo giorno dell'Ascentiontide è la Veglia di Pentecoste. Segue la domenica di Pentecoste, che ha la sua ottava. La domenica successiva all'Ottava di Pentecoste (Domenica della Trinità) inizia ufficialmente il Tempo Dopo la Pentecoste. Alcuni di questi nomi dovrebbero essere familiari ai cattolici, specialmente a quelli che assistono regolarmente alla messa tridentina.

Tolta la croce dalla corona canadese. Al suo posto un fiocco di neve

Di fatto il recente rito d'incoronazione di Carlo III non riflette l'odierno decadente Regno Unito, ma mostra l'eco lontana di una nazione cattolica che, fino al XVI secolo, esprimeva nell'incoronazione dei propri Re una visione del mondo monarchica, cattolica e sacrale. Precedente qui. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica e dunque anticristiana.

Con l'approvazione di Carlo III:
Tolta la croce dalla corona canadese.
Al suo posto un fiocco di neve

Federica Di Vito
Eppure la cerimonia nell'abbazia di Westminster ha inneggiato al medioevo quando si esprimeva nell'incoronazione dei propri Re una visione del mondo monarchica, cattolica e sacrale
Croce, stoltezza per i pagani. Ebbene sì. La riprogettazione della Corona reale canadese è stata raccomandata dal Primo ministro canadese Justin Trudeau. Croci e fleurs-de-lis sono ora rimpiazzati con «elementi che enfatizzano l'identità canadese della monarchia», afferma il sito web del governatore generale del Canada. Re Carlo ha approvato il "nuovo look" su consiglio del governo canadese. La designer è Cathy Bursey-Sabourin, che funge da Fraser Herald of Arms, ovvero artista principale dell'Autorità araldica canadese.
L'emblema della Corona reale canadese è «un importante simbolo dell'autorità del sovrano, della monarchia canadese e del potere dello Stato che agisce in nome del sovrano», secondo l'ufficio del governatore generale del Canada, che rappresenta il re Carlo III nel suo ruolo di re del Canada. «Al posto della sfera e della croce in cima alla corona c'è un fiocco di neve stilizzato, un riferimento al fatto che il Canada è un regno settentrionale», continua. Il disegno canadese, a differenza dell'emblema ufficiale di re Carlo che utilizza la corona Tudor, sostituisce croci e fleurs-de-lis con foglie d'acero - un po' come le confezioni di sciroppo per pancakes. Il sito web del governatore generale ha descritto la foglia d'acero come «un simbolo canadese per eccellenza ampiamente utilizzato dal XIX secolo per rappresentare il Canada e tutti i suoi cittadini».

Contraddizioni proprie degli eretici in materia di culto

Ogni tanto pubblichiamo scampoli di riflessioni su aspetti basilati della liturgia. Per tener desta l'attenzione e comprender meglio le ragioni della situazione di crisi in cui siamo. Specificamente sull'Eresia antiliturgica può essere utile approfondire qui.

Novus Ordo Missae / Studio critico
di Arnaldo Vidigal Xavier da Silveira [qui]

L’eresia anti-liturgica

Nelle sue Istituzioni liturgiche, dom Guéranger mette in rilievo la contraddizione che è propria degli eretici in materia di culto. Egli enuncia quattordici principi che reggono ciò che chiama l’"eresia anti-liturgica" ( vedi ) (Tomo I, pp. 414-425. Vedi anche il concetto di "eresia antiliturgica" alle pp. 405-414), e che è il substrato comune alle innovazioni liturgiche di tutte le eresie.
Riportiamo qui il suo quarto principio che, per certi aspetti, è in rapporto con il tema che stiamo trattando. 
Dopo aver fatto incidentalmente riferimento, nei primi tre punti, alle varie contraddizioni degli eretici, dom Guéranger scrive: 
"Non ci si deve meravigliare della contraddizione che l’eresia presenta nelle sue opere, quando si sa che il quarto principio - o se si vuole - la quarta necessità imposta ai settarii dalla natura stessa del loro stato di rivolta, è un’abituale contraddizione con i propri principi. Così dev’essere perché siano confusi nel giorno che presto o tardi verrà e in cui Dio rivelerà le loro nudità agli occhi dei popoli che hanno sedotto, e anche perché non è dell’uomo essere coerente; solo la Verità può esserlo. In tal modo, tutti i settarii, senza eccezione, incominciano col rivendicare i diritti dell’antichità; essi vogliono purificare il cristianesimo da tutto ciò che l’errore e le passioni degli uomini hanno aggiunto di falso e di indegno di Dio; essi vogliono solo quello che è originario e pretendono di riprendere l’istituzione cristiana dalla sua nascita [1]. A tal fine, sfrondano, cancellano, sopprimono [2]: tutto cade sotto i loro colpi, e quando ci si aspetta di vedere riapparire il culto divino nella sua originaria purezza, ecco che si scopre che è stato sommerso di formule nuove, composte dalla sera al mattino, che sono incontestabilmente umane poiché colui che le ha redatte vive ancora. Ogni setta subisce questo stato di necessità: l’abbiamo visto con i monofisisti, con i nestoriani, e la stessa cosa ritroviamo in tutti i gruppi protestanti. La loro ostentazione a predicare l’antichità serve solo a metterli in grado di scalzare tutto il passato, dopodiché si pongono dinanzi ai popoli sedotti e giurano loro che tutto è buono, che le superfetazioni papiste sono scomparse, che il culto divino è ritornato alla sua originaria santità. Evidenziamo ancora un’altra caratteristica nei cambiamenti che gli eretici introducono nella liturgia. Essa consiste nel fatto che, nella loro rabbia innovatrice, non si accontentano di sfrondare le formule di stile ecclesiastico, che bollano col l’aggettivazione di umane, ma estendono la loro riprovazione alle letture e alle stesse preghiere che la Chiesa ha tratto dalla Scrittura: essi cambiano, sostituiscono, non vogliono pregare con la Chiesa e si scomunicano così da sé stessi, e temono anche fino alla più piccola particella di ortodossia che ha presieduto alla scelta di quei passi" (Dom Prosper Guéranger, Institut. liturg., tomo I, pp. 417-418). - Fonte
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Note di Chiesa e post-concilio
1. quello che Pio XII, nella Mediator Dei, chiama eccessivo ed insano archelogismo
2. Così si esprime Michael Davies in Cambiare il rito per cambiare la fede :
«In una opera in difesa della bolla di Papa Leone XIII “Apostolicae curae”, che dichiarava invalide le ordinazioni anglicane, i vescovi cattolici inglesi mettono giustamente l'accento sulle omissioni del Prayer Book riguardo alla santa cena. L'abbiamo ripetutamente ricordato: nel nuovo rito anglicano della messa, quello del Prayer book del 1549, non troveremo affermate delle eresie, ma omesse verità di fede essenziali. Le omissioni, il “taciuto”, in liturgia è sempre grave, perché rinunciare ad affermare con completezza e chiarezza tutte le verità di fede implicate, può portare a un vuoto di dottrina nei sacerdoti e nei fedeli che nel futuro apre il campo all'eresia: in parole semplici oggi sei cattolico con una messa eccessivamente semplificata, domani senza saperlo ti ritrovi protestante perché la forma della tua preghiera non ha nutrito più la tua fede. Ecco cosa dicono i vescovi cattolici inglesi: “Per dire le cose brevemente, se si compara il primo Prayer Book di Edoardo VI con il messale (cattolico), vi si scoprono sedici omissioni, il cui scopo era evidentemente quello di eliminare l’idea di sacrificio” (Il Cardinale arcivescovo e i Vescovi della provincia di Westminster, A Vindication of the Bull Apostolicae Curae, Londra 1898, p. 154)».