Pagine di rilievo

martedì 31 agosto 2021

I 'Guerrieri del Rosario'. Continua l'Operazione Assalto al Cielo del 1° di ogni mese

Domani 1° settembre - alle h 9:30 am (fuso orario del Pacifico) - Roma h 18:30, mentre il cardinale Burke si sta riprendendo e di questo siamo infinitamente grati, la Santa Messa tradizionale [vedi] che egli è solito celebrare ogni mese seguìta dal Santo Rosario [ultimo precedente qui] sarà celebrata dall'Arcivescovo di San Francisco Salvatore J. Cordileone nella Chiesa di San Domenico, 2390 Bush Street, San Francisco, CA. Una buona edizione dell'Ordinario (parti invariabili) della Messa può essere scaricata qui. Per seguire in streaming qui
Seguirà il Rosario dell'operazione 'Assalto al cielo', in unione con i Guerrieri del Rosario in tutto il mondo. 
Come ogni mese da oltre due anni, potete aggiungere le vostre intenzioni alla Santa Messa e al Santo Rosario pregato da tutti i Guerrieri del Rosario in tutto il mondo anche questo 1 settembre, mese dedicato alla Madonna Addolorata, la cui ricorrenza è il giorno 15, ottava della Natività della stessa Vergine Santa. Ci è dato di contemplare il Martirio della nostra Madre e Corredentrice, quei Dolori per cui “ci partorì alla vita eterna; sicché tutti noi possiamo chiamarci figli dei dolori di Maria” (S. Alfonso). Un ottima occasione per approfondire la nostra conoscenza della compassione di Nostra Signora e soprattutto per aumentare la nostra devozione verso di Lei. Nel mondo di oggi vediamo e sentiamo tanti dolori e difficoltà, le vicissitudini di molti popoli. Dobbiamo ricordare che la Nostra Madre ha sofferto in maniera indicibile. Quando ciascuno di noi soffre, il suo cuore addolorato gli è vicino. Una preghiera in onore dei Sette Dolori della Madonna afferma magnificamente: "Hai bevuto così profondamente del calice di tuo Figlio, che puoi compatire i nostri dolori".

Michael Fiedrowicz su Traditionis Custodes. “Non sanno nemmeno cosa è stato loro tolto” : “Ricorda moltissimo 1984 di George Orwell”

Riprendo da Rorate Caeli, nella nostra traduzione, un articolo del Prof. Dr. Michael Fiedrowicz, esperto di storia e liturgia della chiesa e autore di un ottimo libro accademico sulla Messa antica: “La Messa tradizionale: Storia, Forma e teologia del rito romano classico” (Angelico Press, 2020). Questo scritto è apparso prima negli “IK-Nachrichten” dell'associazione Pro Sancta Ecclesia e poi il 30 agosto su CNA-Deutsch. Il professor Fiedrowicz insegna Patrologia e Archeologia cristiana presso la Facoltà di Teologia di Treviri, Cattedra di Storia della Chiesa antica. È un sacerdote dell'arcidiocesi di Berlino. Qui l'indice dei precedenti e correlati.

“Non sanno nemmeno cosa è stato loro tolto”
Prof. Dr. Michael Fiedrowicz

Lex orandi–lex credendi

cancellazione, damnatio memoriae
Il 16 luglio 2021, festa della Madonna del Carmine, è stata promulgata l'Esortazione apostolica in forma di Motu proprio Traditionis custodes sull'uso della Liturgia romana prima della riforma del 1970. L'articolo 1 recita: “I libri liturgici promulgati dai Papi san Paolo VI e san Giovanni Paolo II in conformità ai decreti del Concilio Vaticano II sono l'unica espressione (l'unica espressione ) della lex orandi del rito romano."
Per apprezzare le piene implicazioni di questa disposizione, è necessario sapere che il termine lex orandi - la legge o regola della preghiera - fa parte di una formula più ampia coniata nel V secolo. Il monaco latino (della Gallia) Prospero d'Aquitania, tra il 435 e il 442, formulò il principio: “affinché la regola della preghiera determini la regola della fede” (ut legem credendi lex statuat supplicandi). Sullo sfondo c'era una controversia teologica sulla grazia. La questione era se il primo inizio della fede (initium fidei) procedesse anche dalla grazia di Dio o solo dalla decisione dell'uomo. Egli ha fatto riferimento alla preghiera di intercessione e di ringraziamento della Chiesa, significativa per la dottrina della grazia: «Ma teniamo conto anche dei misteri delle preghiere sacerdotali, che, tramandate dagli apostoli, sono solennemente offerte uniformemente in tutto il mondo e in tutta la Chiesa cattolica, perché la regola della preghiera determini la regola della fede» (indiculus 8). Prospero enumera poi varie richieste fatte dalla Chiesa nelle sue preghiere ufficiali e ne deduce la necessità della grazia divina, poiché altrimenti la richiesta e il ringraziamento della Chiesa sarebbero inutili e senza senso. Per Prospero, quindi, la fede della Chiesa si manifesta nella preghiera della Chiesa, così che la preghiera ufficiale della Chiesa è il metro con cui deve essere letta la fede della Chiesa.

La manipolazione delle menti parte sempre da quella del linguaggio

Lo capì nel 1933 Victor Klemperer, filologo tedesco: perseguitato dai nazisti in quanto ebreo, annotò in un diario tutti gli stravolgimenti operati dalla neo-lingua nazista per soffocare il pensiero alternativo. Ma i suoi appunti hanno molto da insegnare ancor oggi. Ecco perché...

La manipolazione delle menti parte sempre da quella del linguaggio

Quando si pensa alla Germania nel periodo del Terzo Reich, è impossibile non chiedersi come abbia fatto un Paese di 80 milioni di abitanti, oltretutto tecnologicamente molto avanzato, a cadere in mano a un partito inizialmente minoritario che finì per trascinare in guerra il mondo intero.

Senza dubbio hanno avuto un ruolo la debolezza della Repubblica di Weimar, la voglia di rivincita per l’umiliazione patita alla fine della Prima Guerra Mondiale e gli esorbitanti danni di guerra da pagare, ma c’è dell’altro. Una volta preso il potere, uno dei primi provvedimenti del partito nazionalsocialista fu l’edificazione di un potente apparato propagandistico, grazie al quale la costruzione del consenso andava di pari passo con la repressione delle voci contrarie.

lunedì 30 agosto 2021

Appello ai Vescovi italiani. “Patris Corde: in difesa dei nostri figli”

Gli amici della Rete Patris Corde (rete nazionale di Sacerdoti, laici e associazioni informalmente costituitasi in questi giorni) hanno inviato il testo dell'Appello che rivolgono ai Vescovi italiani e un brevissimo testo di presentazione chiedendone la pubblicazione. Si tratta di una Rete di fedeli cattolici che si impegnano a sensibilizzare i vescovi sul dramma della vaccinazione dei giovani, dell'obbligo vaccinale e della discriminazione di cattolici non vaccinati. In molte Diocesi saranno proprio i componenti locali della Rete a consegnare personalmente al Vescovo del luogo il testo dell'Appello. Però è importante diffonderlo il più possibile.
Dal canto nostro, la appoggiamo con le parole di un Vescovo esemplare:
Finché la politica è politica, la Chiesa non ha nulla da dire: essa è indifferente a qualsiasi regime. La Chiesa si adatta a tutti i tipi di governo, a condizione che venga rispettata la libertà di coscienza. Nulla le importa che i popoli scelgano di vivere sotto un regime monarchico, repubblicano, democratico, o anche sotto una dittatura militare, purché tali governi s'impegnino a garantire le libertà fondamentali.
Se per "interferenza nella politica" s'intende l'interferenza del clero nella sfera politica dello Stato, la Chiesa insegna che lo Stato è sovrano nell'ordine Temporale. 
Ma quando la politica cessa di essere politica e comincia ad essere una "religione" e un'antichiesa, quando proclama la propria supremazia sull'anima umana, quando riduce l'uomo a un "acino" in funzione del "grappolo" della collettività, quando ne limita la sorte fino ad asservirlo a Moloc, quando nega la libertà di coscienza e la libertà religiosa, quando compete con la religione sul terreno stesso della religione - ossia sull'anima immortale che è destinata a Dio - allora la Chiesa protesta. 
E, in questo caso, essa non protesta contro la politica, bensì contro una religione opposta, che è anti-religiosa. Il corpo umano può adattarsi al clima torrido dell'equatore o al freddo glaciale delle regioni artiche, ma non può vivere senza l'aria. Analogamente, la Chiesa può adattarsi a qualsiasi forma di politica, ma non può vivere senza l'aria della libertà. (Fulton J. Sheen, da "Personaggi della Passione")

Presentazione
L'avvio della campagna vaccinale dei bambini e dei giovanissimi è un fatto che sgomenta molte famiglie.
Abbiamo ragioni scientifiche ed etiche per opporci a questo, difendiamo la libertà di scelta in merito a una questione tanto drammatica e vogliamo che tutti siano informati meglio circa i rischi che si stanno correndo in una simile situazione. Vogliamo portare questa posizione a conoscenza dei nostri Pastori, ai quali chiediamo, al di là del loro personale parere in merito alla questione, un consiglio spirituale e un aiuto secondo i criteri del Vangelo e non del Governo.

Era il 2001... "In Vaticano si sono insediate legioni di demoni" - Intervista a Don Gabriele Amorth

Il recente divieto del Card. Cupich di recitare la Preghiera a San Michele Arcangelo dopo la Messa [qui] fa tornare in mente una testimonianza di Don Gabriele Amorth letta anni fa nella quale, non a caso, mi imbatto oggi. Sempre attuale. La condivido di seguito.

Era il 2001... "In Vaticano si sono insediate legioni di demoni"
Intervista a Don Gabriele Amorth  (2001)

Padre Amorth, finalmente è pronta la traduzione italiana del nuovo Rituale per gli esorcisti 

Sì, è pronta. L'anno scorso la Cei aveva rifiutato di approvarla perché c'erano errori di traduzione dal latino. E noi esorcisti, che dovremmo utilizzarla, avevamo approfittato per segnalare ancora una volta che su molti punti del nuovo Rituale non siamo d'accordo. Il testo base in latino resta immutato in questa traduzione. E un Rituale tanto atteso alla fine si è trasformato in una beffa. Un incredibile legaccio che rischia di impedirci di operare contro il demonio. 

Un'accusa pesante. A cosa si riferisce? 

Le faccio solo due esempi. Clamorosi. Al punto 15 si parla dei malefici e di come comportarsi. Il maleficio è un male causato a una persona ricorrendo al diavolo. E può essere fatto in diverse forme, come fatture, maledizioni, malocchi, vudù, macumba. Il Rituale romano spiegava come bisognasse affrontarlo. Il nuovo Rituale, invece, afferma categoricamente che c'è proibizione assoluta di fare esorcismi in questi casi. Assurdo. I malefici sono di gran lunga la causa più frequente delle possessioni e dei mali procurati dal demonio: non meno del 90 per cento. è come dire agli esorcisti di non operare più. Il punto 16, poi, afferma solennemente che non si debbono fare esorcismi se non c'è la certezza della presenza diabolica. è un capolavoro di incompetenza: la certezza che il demonio sia presente in una persona si ha solo facendo l'esorcismo. Tra l'altro, gli estensori non si sono accorti di contraddire, in entrambi i punti, il Catechismo della Chiesa cattolica, che indica di compiere l'esorcismo sia nel caso di possessioni diaboliche che di mali causati dal demonio. E dice anche di farlo sia sulle persone che sulle cose. E nelle cose non c'è mai la presenza del demonio, c'è solo la sua influenza.
Le affermazioni contenute nel nuovo Rituale sono gravissime e dannosissime, frutto di ignoranza e inesperienza. 

domenica 29 agosto 2021

Una Lettera di ringraziamento del card. Burke

Sono lieta di riprendere di seguito, nella mia traduzione, la lettera del Cardinale Burke [qui] a tutti coloro che hanno pregato per lui in occasione del suo ricovero in seguito al Covid-19. [qui - quiqui - quiqui]
Una lettera di ringraziamento del cardinale Burke

Sia lodato Gesù Cristo!
Nel Sacro Cuore di Gesù e attraverso il Cuore Immacolato di Maria, esprimo la mia profonda gratitudine a Dio che mi ha permesso di raggiungere questo stadio di guarigione e di ripresa. Come comunicato in precedenza dalla direzione e dal personale del Santuario di Nostra Signora di Guadalupe, a cui esprimo anche la mia profonda gratitudine, non sono più intubato attraverso un respiratore meccanico. Sono stato trasferito dall'unità di terapia intensiva e collocato in una stanza d'ospedale dove medici, infermieri e altro personale ospedaliero mi hanno fornito incessantemente un'assistenza medica eccellente e attenta. Rivolgo il mio più sincero ringraziamento a questi devoti professionisti, nonché ai sacerdoti che hanno esercitato nei miei confronti il ​​loro ministero sacramentale. A quanti hanno offerto innumerevoli rosari e preghiere, acceso candele e chiesto la celebrazione della Santa Messa per me, esprimo la mia sincera gratitudine e chiedo al Signore e a sua Madre di benedirvi tutti. Ringrazio anche i miei fratelli vescovi e sacerdoti che hanno offerto la Messa per me o che hanno pregato per me davanti all'altare.

L'estate sta finendo e le varianti ci son già

Vedi precedenti a partire da qui.
Il bene comune e “l’amore del prossimo” cari alla narrativa vaccinista ora vengono a sapere che i vaccinati, inizialmente asintomatici, hanno una carica virale 250 volte maggiore che nelle narici dei non vaccinati e dei positivi 2020, nell'epoca pre-vaccinazioni.
Si tratta dell'esito di uno studio condotto su operatori sanitari e reso noto a metà agosto 2021 come preprint paper dall'Università di Oxford.

La vaccinazione in atto, prescindendo qui da problemi etici e da effetti collaterali immediati, stimola il sistema immunitario a produrre gli anticorpi per un determinato antigene (la proteina spike) e perciò l'organismo tiene sotto controllo anche cariche virali elevate, pur trasformando queste persone in veri e propri diffusori di contagio.

Il cardinale Cupich, arcivescovo di Chicago, vieta di recitare pubblicamente dopo la Messa la Preghiera a san Michele Arcangelo e l'Ave Maria

Mala tempora per la liturgia tradizionale. il gegen-geist (contro-spirito) di Traditiones custodes [vedi indice articoli] ha colpito ancora. Il cardinale Cupich, arcivescovo di Chicago, vieta di recitare pubblicamente alla fine delle celebrazioni la Preghiera a san Michele Arcangelo e l'Ave Maria. Di seguito alcuni approfondimenti.

Il nome dell'Arcangelo, Mi-ka-El, “chi è come Dio?”, è citato cinque volte nella Sacra Scrittura; tre volte nel libro di Daniele, una volta nel libro di Giuda e nell'Apocalisse di s. Giovanni Evangelista ed è considerato “capo supremo dell’esercito celeste”, cioè degli angeli in guerra contro il male, che nell’Apocalisse è rappresentato da un dragone con i suoi angeli e che, sconfitto nella lotta, fu scacciato dai cieli e precipitato sulla terra [qui S. Michele Arcangelo in un discorso di Pio XII].
In Oriente San Michele è venerato con il titolo di "archistratega", che corrisponde al titolo latino di princeps militiae caelestis (principe delle milizie celesti) che compare nella preghiera composta da Leone XIII recitata alla fine di ogni Messa usus Antiquior, riportata di seguito.

Invochiamo il suo potente aiuto per noi, per la Chiesa tutta e per il mondo intero. 

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia contro le malvagità e le insidie del diavolo, sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi ! E Tu, Principe della milizia celeste con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime.
Amen
Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute in infernum detrude.
Amen.

Il 13 ottobre 1884, dopo aver terminato di celebrare la Santa Messa nella cappella vaticana, Leone XIII restò immobile una decina di minuti e si precipitò nel suo studio senza dare spiegazioni a chi lo aveva visto profondamente turbato. Compose immediatamente una preghiera a San Michele Arcangelo, dando istruzioni perché fosse recitata ovunque al termine di ogni Messa bassa. Successivamente il Papa darà la sua testimonianza raccontando (sinteticamente) di aver udito satana e Gesù e di aver avuto una terrificante visione dell'inferno : « ho visto la terra avvolta dalle tenebre e da un abisso, ho visto uscire legioni di demoni che si spargevano per il mondo per distruggere le opere della Chiesa ed attaccare la stessa Chiesa che ho visto ridotta allo stremo. Allora apparve S. Michele e ricacciò gli spiriti malvagi nell'abisso. Poi ho visto S. Michele Arcangelo intervenire non in quel momento, ma molto più tardi, quando le persone avessero moltiplicato le loro ferventi preghiere verso l'Arcangelo ».
Nel 1994, Papa Giovanni Paolo II ha chiesto che questa preghiera torni attuale : « che la preghiera ci fortifichi per la battaglia spirituale... Papa Leone XIII ha ha certamente avuto un vivo richiamo di questa scena quando ha introdotto in tutta la Chiesa una speciale preghiera a S. Michele Arcangelo... Chiedo a tutti di non dimenticarla e di recitarla per ottenere aiuto nella battaglia contro le forze delle tenebre e contro lo spirito di questo mondo ».
Se, invece di chiedere, l'avesse ufficialmente ripristinata sicuramente sarebbe stato più efficace.

sabato 28 agosto 2021

Monsignor Schneider: i commenti di papa Francesco sui 10 comandamenti contraddicono la dottrina della Chiesa e sono simili a quelli di Lutero

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews una lettura più attenta delle affermazioni di Bergoglio che hanno registrato le reazioni delle autorità ebraiche [qui].

Monsignor Schneider: i commenti di papa Francesco sui 10 comandamenti
contraddicono la dottrina della Chiesa e sono simili a quelli di Lutero


L'arcivescovo Athanasius Schneider replica all'affermazione di Francesco che i Dieci Comandamenti non hanno valore assoluto, sostenendo che le parole del Sommo Pontefice contraddicono le Scritture e sono conformi agli insegnamenti dell'eresiarca Lutero.

In un commento esclusivo per LifeSiteNews, Schneider ha messo in evidenza due problemi fondamentali posti dalla negazione da parte del Papa della natura vincolante del Decalogo. In primo luogo contraddice un'enciclica di Giovanni Paolo II, e in secondo luogo fa altrettanto con l'esplicito insegnamento del Catechismo della Chiesa Cattolica.

L'affermazione problematica è stata fatta nell'udienza generale di mercoledì scorso (11 agosto -ndr): «Disprezzo i comandamenti? No. Li osservo, ma non come assoluti, perché so che ciò che mi giustifica è Gesù Cristo». Il commento del Papa risponde a una domanda posta da lui stesso sul vivere la paura di andare all'inferno in base ad un comportamento piuttosto che ad un altro.

In Vaticano, nuovo cerimoniere pontificio al posto di mons. Guido Marini

Mons. Guido Marini, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie fin dal 2007 e dal 17 gennaio 2019 responsabile della Cappella musicale pontificia sistina, riceverà l'ordinazione vescovile e gli sarà affidata la diocesi di Tortona. 
Non è difficile cogliere, nella notizia anticipata da MiL, il promoveatur ut amoveatur e l'ulteriore disfacimento dell'eredità liturgica di Benedetto XVI, in un momento in cui sembra farsi sempre più stretto il cappio di Traditionis Custodes. Come successore, si parla di Mons. Diego Giovanni Ravelli, ora Cerimoniere Pontificio.

Un vescovo in Costa Rica ha sospeso un sacerdote per aver celebrato la messa in latino e ad orientem

In seguito alla Traditionis custodes che limita pesantemente la celebrazione della Messa antica, i vescovi costaricani hanno vietato completamente la messa tradizionale in tutto il Paese. Un sacerdote cattolico è stato sospeso per disobbedienza dopo aver continuato a celebrare la Messa in latino e ad orientem, nonostante si trattasse del Novus Ordo. Qui indice precedenti e correlati.

Un vescovo in Costa Rica ha sospeso un sacerdote per aver celebrato la messa in latino e ad orientem. Il sacerdote è stato anche inviato in una clinica per cure “psicologiche”.
Padre Sixto Eduardo Varela Santamaria della diocesi di Alajuela, situata nella regione settentrionale del Costa Rica, è stato sospeso da tutti i suoi ministeri per sei mesi e sarà inviato in una clinica per ricevere cure "psicologiche" per il fatto di aver celebrata la messa in latino.
In una dichiarazione rilasciata a nome del vescovo di Alajuela, monsignor Bartolomé Buigues Oller, padre Luis Hernández Solís, ha spiegato che padre Varela Santamaría era stato "ammonito due volte" per aver celebrato una messa in latino nella sua parrocchia di San José Patriarca.
Secondo il portavoce della diocesi, padre Varela Santamaría "ha continuato a celebrare la messa tridentina dopo la pubblicazione del motu proprio Traditionis custodes di papa Francesco". Ma in realtà è tutta un'altra storia.

venerdì 27 agosto 2021

Guerra agli Istituti Ecclesia Dei da parte della Santa Sede: divieto di nuovi seminaristi?

Riprendiamo da MiL un circostanziato articolo del giornalista Edward Pentin, corrispondente da Roma per il National Catholic Register. Riferisce MiL che per gli Istituti Ecclesia Dei (FSSP, ICRSS e IBP) si preannunciano a breve provvedimenti fortemente restrittivi, tra i quali il divieto di accettare nuovi seminaristi. Si profila una lotta lunga e dolorosa. Continuiamo nella preghiera e nell'offerta. Qui l'indice dei precedenti e correlati.

Gli Istituti cattolici tradizionali discuteranno
di «Traditionis Custodes». Indiscrezioni sulle visite
Il capo della Fraternità Sacerdotale di San Pietro ha detto che l’incontro sarà per «scambiare punti di vista e vedere cosa possiamo fare insieme» in vista di eventuali future restrizioni imposte dal Vaticano.
CITTÀ DEL VATICANO - I superiori generali degli istituti apostolici che celebrano esclusivamente il Santo Sacrificio della Messa secondo la forma tradizionale del rito romano hanno in programma di incontrarsi la prossima settimana per discutere il nuovo decreto di Papa Francesco che limita l’uso più antico della sacra liturgia. L’incontro segue la pubblicazione a luglio di Traditionis Custodes (Custodi della Tradizione), la lettera apostolica di Francesco emessa motu proprio che limita la celebrazione della forma più antica del rito latino.
Padre Andrzej Komorowski, superiore generale della Fraternità Sacerdotale di San Pietro (FSSP), ha detto che i superiori si sono riuniti «per scambiare punti di vista e per vedere cosa possiamo fare insieme». Ha aggiunto che l’idea è venuta dai superiori locali degli istituti tradizionali in Francia subito dopo la pubblicazione della Traditionis Custodes.

Digione. Ripristinata la Messa antica. Un caso esemplare da cui imparare?

Ordinazioni a Griciliano
Dal Comunicato della Diocesi di Digione apprendiamo che dal 12 settembre assicurerà le celebrazioni secondo il messale romano del 1962 nella « Basilica » presso la Casa Natale di San Bernardo un sacerdote dell'Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote, che sarà vicario della parrocchia di Digione - Saint-Michel. 
Domenica 5 settembre alle ore 10.00 la messa sarà celebrata da padre Didier Gonneaud, parroco della Cattedrale e decano del decanato Centro e Ovest di Digione. 
Quindi la FSSP è rimasta tagliata fuori [qui - qui], ma un prete dell'ICRSS sarà parroco della parrocchia di S. Michael e celebrerà la messa antica già affidata alla FSSP. 
Di fatto i fedeli, grazie alla loro energica mobilitazione hanno ottenuto quanto desideravano: un sacerdote dedicato a tempo pieno alla parrocchia e all'usus antiquior; la diocesi salva la faccia, la FSSP si può riciclare in un contesto meno ostile.

Frasi sulla Torah, i rabbini chiedono chiarimenti a Papa Francesco

Per una volta che una catechesi bergogliana è centrata su Cristo, si risentono i "Fratelli maggiori". Di  fatto sembra che il papa parlasse a nuora per far intendere suocera, ma ha fatto arrabbiare il fratello maggiore che si credeva sordo. Non tutte le ciambelle riescono col buco. Richiamo, con l'occasione, la controversa questione dell’avvenuta mutazione della “sostituzione” con le “salvezze parallele” [qui].
Esposizione dell'accaduto
Il Rabbino Rasson Arousi, Presidente della Commissione del Gran Rabbinato d'Israele per il Dialogo con la Commissione per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo, ha inviato una missiva in Vaticano, al cardinale Kurk Koch, presidente della suddetta Commissione nonché del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani. La lettera rappresenta la “preoccupazione” delle autorità ebraiche per via di alcune parole del papa nella catechesi dell'11 agosto scorso [qui], incentrata sulla Lettera di San Paolo ai Galati, che suggeriscono che la legge ebraica è obsoleta; il che sarebbe «parte integrante» di un «insegnamento sprezzante verso gli ebrei e verso l’ebraismo, cose che pensavamo fossero state completamente ripudiate dalla Chiesa». Infine il Rabbino chiede di «trasmettere la nostra angoscia a papa Francesco» e al contempo invoca una delucidazione per «assicurare che ogni conclusione dispregiativa sia chiaramente ripudiata».
Sembra che in Vaticano stiano studiando le osservazioni ricevute e si stia valutando la possibile risposta. Si teme una scodinzolante richiesta di scuse.

giovedì 26 agosto 2021

Son stati giorni che han lasciato il segno e stare al mondo è già di più un impegno

Quel che scrive Andrea Sandri e riprendo di seguito non vale solo per i terremoti. Basta trasporne il senso alla  cosiddetta pandemia, ad esempio....
Ci vorrebbero, insieme alle conoscenze e competenze attuali nel campo della tecnica e delle tecnologie, applicate alle discipline più importanti,  persone capaci di catalizzarne le applicazioni per l'autentico bene comune, che non è solo un bene collettivo ma parte da ogni persona. Per ricostruire un tessuto sociale sano, civile e dunque cristiano, vero asse portante di ogni generazione. Un po' quello che ci ha portati fin qui ma che si sta sempre più sgretolando, dissolvendo anche a causa delle nostre mancanze e tiepidezze (lo dico pensando alle mie ma penso valga per tutti) alle quali cerchiamo di riparare. Qui sta il nostro impegno di scavatori, scalpellini, custodi, divulgatori.
E nella scelta sapiente delle parole di Sandri ci sono molti spunti per ulteriori analisi  e sintesi.

La metafora anticipata del crollo di un'intera nazione

Dispiace constatare che gran parte delle vittime sopravvissute al terremoto riponga la propria speranza nello Stato, nella sua legislazione e nella sua amministrazione. Terremoti purtroppo ci sono sempre stati e le ricostruzioni non sono mai state un problema impossibile, soprattutto in epoche prestatali. Esisteva una tradizione architettonica ed edilizia tramandata, che risparmiava ai malcapitati l'attesa di architetti ed esperti, e il giorno dopo i padroni di casa potevano rimettere pietra su pietra. Il resto era affidato al mutuo scambio tra famiglie: scalpellini, muratori, falegnami, fabbri, vasai, spaccapietre, tutti i ceti erano a disposizione. Il prete benediceva ogni lavoro. La sicurezza antica fu reale e storica, non formale, legislativa, autorizzativa. Imitava l'ordine dell'essere e della creazione. Era fuori-legge, non attendeva di essere costituita e garantita dallo Stato, da un parlamento e da un governo. Era ontologica, aliena alla fallacia di ogni dover essere. Era un'ασφάλεια greca, una intima non-sdrucciolevolezza, anche dopo il crollo, e ασφαλές, non sdrucciolevoli, erano l'Olimpo e la casa delle Muse, come Itaca. Era una sicurezza paterna e aristocratica. (Andrea Sandri)

mercoledì 25 agosto 2021

I vaccini costituiscono un problema di carattere etico, anche solo in quanto operano una forzatura di ciò che è secondo natura

Il discorso sui vaccini va affrontato non solo sul piano teologico-morale ma anche su quello scientifico oltre che socio-antropologico. Non convinta, per diversi motivi, dalle molteplici visuali in circolazione, mi sono documentata su fonti accreditate ma ancora non riesco a darmi il tempo per elaborare un'analisi tanto articolata quanto equilibrata che tenga conto dei vari ambiti e implicazioni plurime. 
Nel frattempo, possiamo riprendere la riflessione che segue di Fabrizio Giudici, che condivido toto corde. L'immagine scelta prende in considerazione il tema non sviluppato qui, ma cogente, delle forzature attraverso le narrazioni terroristiche che obbligano e discriminano a suon di ricatti e per il resto attuano il progetto politico globale studiato per re-disciplinare la società in modo autoritario, eliminando libertà di impresa e socializzazione sostituita dal digitale. Il tutto si innesta nel tema inquietante della rivoluzione genetica e del Transumanesimo [qui - qui - qui - qui - qui - qui - qui] e del problema costituito del fatto che le relative scelte, cruciali per le generazioni future e per il futuro stesso dell umanità,  sono in mano al potere egemone. Precedenti sui vaccini : qui - qui - qui - qui - qui - qui - qui - qui - qui - qui - qui.

Carissimi, 
vorrei portare alla vostra attenzione una questione etica relativa ai vaccini mRNA che non mi pare di aver visto affrontata da nessuna parte, forse perché ce ne sono altre di più cogenti. Oppure, più semplicemente, me la sono persa.

martedì 24 agosto 2021

Il punto era quando sarebbe successo, non se sarebbe successo

Il punto era quando sarebbe successo, non se sarebbe successo. Quanto annunciato e ripreso di seguito si riallaccia alla novena indetta dai Superiori della FSSP di cui parlavamo qui: Traditionis custodes è solo la "scossa premonitrice" del terremoto che verrà? Siamo alla parte attuativa del motu proprio... Indice articoli su TC.

Le comunità "Ecclesia Dei" o fraternità sacerdotali legate alla messa antica sono convocate a Roma per settembre prossimo. Il che riguarda la FSSP (Fraternità di San Pietro), l'ICRSS (Istituto di Cristo Re) e l'IBP (Istituto del Buon Pastore). Serpeggia preoccupazione tra i fedeli della tradizione per quello che potrebbe essere il prossimo passo dopo la devastazione della Traditionis Custodes, le cui disposizioni lasciano aperti molti interrogativi. 
Dichiarazioni di osservatori USA: 
Sulla situazione: "Qualcuno poteva pensare che tutto si esaurisse con TC? Ricordate i francescani dell'Immacolata? [vedi] Nessuno ha preso pubblicamente le loro difese. Probabilmente il Papa sa che il tempo stringe e non vuole sprecarlo". 
Nei confronti degli interpellati: "Saranno senza spina dorsale o avranno il coraggio di difendere l'insegnamento costante della Chiesa Santa Cattolica e Apostolica, anche sotto la minaccia di sanzioni? Continueranno a combattere la buona battaglia?"

'Grillismo' anglofono e Traditionis custodes

Indice dei precedenti sulla Traditionis custodes.
Non volevo dare visibilità a certa spazzatura. Poi ho pensato che in fondo Ivereigh e il contesto che cita rappresenta il grillismo anglofono desumibile dalle citazioni di cui ai suoi tweet (vi ricordo l'interessante articolo sul Grillo originale nostrano di Peter Kwasniewski [qui]. 
Di Austen Ivereigh (autore de Il Grande Riformatore: Francesco e la creazione di un Papa radicale qui) richiamo i precedenti qui e le analogie con la Mafia di San Gallo qui - qui.
Nel primo tweet, Ivereigh si riferisce alla pandemia per dire che la "forma straordinaria" andrebbe sospesa fino a lasciarla svanire; nel secondo,  cita un pessimo articolo, scritto da chi non ha capito un bel niente e tra l'altro, del Rito antico, confonde l'estetica con la sostanza che evidentemente non 'intende' spiritualmente. Ne riporto di seguito i cachinni finali da cui è tratta la citazione: "Non è l'estetica che lo rende sacro. Puoi assistere alla più bella delle Messe ed essere ancora una persona odiosa e orgogliosa senza amore nel tuo cuore. Non basta concentrarsi sul verticale senza ricordare anche l'orizzontale: ama Dio e il prossimo come te stesso. Questa parte fondamentale del Vangelo è ciò che Papa Francesco ha insegnato per anni. È anche ciò che sottolinea il Vaticano II. Se la Chiesa deve sopravvivere nel corso di questo secolo, allora deve viverlo. Tutti dobbiamo vivere questo: ama Dio con tutto il cuore e ama il prossimo tuo come te stesso. [...] quando la cultura che circonda un particolare rito diventa così tossica (!?) da minacciare non solo l'unità della Chiesa, ma anche la nostra capacità di vivere la chiamata all'amore del Vangelo, qualcosa deve cambiare. Purtroppo, nel caso della Messa tridentina, deve essere limitata e lasciata svanire. Proprio per questo motivo papa Francesco ha promulgato la Traditionis Custodes." Parlare di spirito grossolano è dir poco. Ma questa è la pletora modernista...

lunedì 23 agosto 2021

Benedetto XVI ai vescovi tedeschi sul "pro multis: "Siamo molti e rappresentiamo tutti...". Francesco: "Questo o quello per me pari sono"

Ritroviamo la tesi ratzingeriana del "Pro multis", su cui Benedetto XVI ha scritto ai vescovi tedeschi nel 2012. Ne pubblichiamo di seguito la traduzione. Purtroppo la tesi non è stata recepita neppure nelle nostre diocesi. Del resto il fenomeno è strettamente collegato con l'infausto abbandono del latino come lingua universale e - per quanto riguarda la Vetus latina usata nel Rito antiquior - anche linguaggio ieratico e sacro da sempre. 
[vedi anche: studio del prof. Manfred Hauke, che sull'argomento ha scritto un libro, recensito da Cristina Siccardi].
Evidentemente è rimasta senza esito la Lettera inviata nell'ottobre 2006 dalla Congregazione per il Culto divino a tutte le Conferenze Episcopali, specificamente sulla traduzione del "pro multis" nella Consacrazione del Calice; il che, se conferma la consapevolezza della Santa Sede sulla generalizzazione del problema, rivela il radicamento apparentemente inestirpabile anche di questa variazione che col papato attuale si radicalizza ancor di più. Proprio oggi ne parla Sandro Magister in: "Per molti" o "per tutti"? Questo o quello per lui pari sono [qui], da cui stralcio quanto segue :
[...] Che cosa si può dedurre da questa oscillazione tra il "per tutti" a Cuba e il "per molti" negli Stati Uniti, nelle parole della consacrazione?
Prima nel 2006 tramite la congregazione per il culto divino e poi nel 2012 con una sua lettera personale ai vescovi tedeschi Benedetto XVI sostanzialmente ordinò a tutte le conferenze episcopali di uniformare su questo punto i rispettivi messali, spiegandone le ragioni.
Ma quando un anno dopo papa Benedetto si dimise, alcune conferenze episcopali, tra cui l'italiana, ancora non si erano allineate all'indicazione e mantenevano nei loro messali la dizione "per tutti", entrata in uso dopo il Concilio.
Con l'avvento di Francesco, si è diffusa l'idea che tale dizione sia più consona all'estensione universale della "misericordia" incessantemente predicata dal nuovo papa.
Il quale però non risulta che abbia su questo punto una posizione rigida, né tanto meno un'interesse ad imporla, visto l'uso indifferenziato che fa sia dell'una che dell'altra dizione, anche in questo suo viaggio a Cuba e negli Stati Uniti.

Benedetto XVI ai vescovi tedeschi sul "pro multis:
"SIAMO MOLTI E RAPPRESENTIAMO TUTTI..."

Eccellenza!
Reverendo, caro arcivescovo!

In occasione della sua visita, il 15 marzo 2012, ella mi ha messo a conoscenza del fatto che, per quanto riguarda la traduzione delle parole "pro multis" nella preghiera del canone della santa messa, tra i vescovi dell'area di lingua tedesca tuttora non esiste consenso.

domenica 22 agosto 2021

Traditionis custodes è solo la "scossa premonitrice" del terremoto che verrà?

Qui l'indice degli articoli e correlati sulla Traditionis custodes.
Nel gruppo Facebook Defense of the Immemorial Roman Rite: Traditionis Custodes v. Summorum Pontificum compare un messaggio allarmato e l'invito alla preghiera. 
Tutto nasce dalla richiesta di un sacerdote (FSSP) che propone a tutti i suoi fedeli di pregare una Novena, a partire da oggi, Festa del Cuore Immacolato di Maria, offrendo una decina del Rosario (quella della discesa dello Spirito Santo), la preghiera di Leone XIII a San Giuseppe per la Chiesa e la triplice invocazione: San Pietro, prega per noi! 
Si sottolinea che il messaggio viene da una persona non allarmista, ma normalmente ben informata, che rivela che Traditionis custodes è solo la "scossa premonitrice" del terremoto che verrà e che non deve trovare impreparati. 
Segue l'esortazione del sacerdote a rimanere fedeli al Santo Padre qualunque cosa avverrà e a rimanere uniti nella fede nella speranza e nella carità. Chi scrive esprime turbamento per il sentore di allarme proveniente da un sacerdote sempre tranquillo e misurato. Risulta analogo allarmismo tra fedeli della FSSP in Francia e in tutti gli Stati Uniti. Sono voci che peraltro già circolano da giorni anche qui da noi.

Raccolta di pensieri per il Cardinale Burke

Finalmente sono giunte le attese notizie di un miglioramento delle condizioni del cardinale Raymond Burke, ricoverato in ospedale per Covid [qui]. Crisimagazine ha raccolto una serie di testimonianze di alcuni suoi amici e ammiratori. Nella dichiarata speranza “che l’iniziativa ispiri i fedeli a continuare a pregare con fervore per la sua buona salute, sia fisica che spirituale. Speriamo anche che rincuori il cardinale Burke e acceleri la sua guarigione. Dio la benedica, Eminenza, e guarisca presto”. Tra le testimonianze, spiccano quelle dell’arcivescovo Cordileone e del vescovo Schneider.
Mi permetto in questa circostanza di inserire una foto del 6 settembre 2018, in una delle tante occasioni d'incontro pubblico. Un po' in ombra, ma ci sono. In questa immagine, oltre alla gioia condivisa, c'è anche il mio pensiero grato e riconoscente per la sua sempre premurosa accoglienza nella sua casa romana ogni volta che ho avuto bisogno di affidargli le mie domande e ricevere le sue risposte. Con immancabili soste ristoratrici nella Cappella dove, quando è a Roma, celebra la Messa antica ogni primo del mese per l'Operazione 'Assalto al cielo' (qui). In questi giorni di trepida attesa mi sono accorta di quanto gli voglio bene, nel Signore, ma con tutto il mio trasporto umano.

Raccolta di pensieri per il Cardinale Burke

Mi unisco nell’offrire preghiere, messe e digiuni assieme a tante brave persone cattoliche in tutto il mondo per la rapida guarigione del cardinale Burke, un caro amico, già mio professore e ispiratore per quasi quarant’anni. Avendo conosciuto Sua Eminenza come amico e maestro fin dagli anni in cui studiavo a Roma (quando era monsignor Burke), sono sempre stato ispirato dalla sua carità, dall’intelligenza, dall’umiltà e dalla pura bontà unita alla sua semplice, infantile devozione a nostro Signore, alla nostra Beata Madre e a tutti i santi.

22 agosto. Celebriamo 'Maria Regina'

Pio XII ha anche Consacrato la Chiesa e il genere umano al Cuore Immacolato di Maria.

L’undici ottobre 1954, S. S. Pio XII istituì la festa della Regalità di Maria, da celebrarsi ogni anno in tutto il mondo il giorno 31 maggio; fu poi trasferita al 22 agosto, giorno ottavo dell’Assunzione, per sottolineare il legame della regalità di Maria con la sua glorificazione corporea.

Ave Regina caelórum,
ave, Dómina angelórum:
Salve, radix, salve, porta,
ex qua mundo lux est orta.
Gáude, Virgo gloriósa,
super omnes speciósa;
vale, o valde decóra,
et pro nobis Christum exóra.
Ave, Regina dei cieli,
ave, signora degli angeli
Salve, radice, salve, o porta
dalla quale è sorta la luce al mondo
Godi, vergine gloriosa,
bella fra tutte le donne;
salve, o tutta santa,
prega per noi Cristo Signore.

Mentre il mondo era sconvolto dalla Seconda Guerra Mondiale, il Vicario di Cristo Pio XII, il 31 ottobre 1942, consacrava al Cuore Immacolato di Maria la Chiesa e il genere umano tutto nello spirito del messaggio di Fatima. L’atto fu ripetuto con maggior solennità l’8 dicembre dello stesso anno. L’11 ottobre 1954 infine lo stesso Papa Pacelli ne ordinava l’annuale rinnovamento per la festa di Maria Regina: “Con la Nostra autorità apostolica, decretiamo e istituiamo la festa di Maria Regina, da celebrarsi ogni anno in tutto il mondo il giorno 31 maggio. Ordiniamo ugualmente che indetto giorno sia rinnovata la consacrazione del genere umano al Cuore Immacolato della beata Vergine Maria. In questo gesto infatti è riposta grande speranza che possa sorgere una nuova era, allietata dalla pace cristiana e dal trionfo della religione“. 
Il Concilio Vaticano II secondo i voti di molti Padri avrebbe dovuto rinnovare solennemente l’atto di consacrazione, ma il lavoro dei Padri (Frings, Koning, Silva Henriquez, Garrone, e altri) e periti (Congar, Ratzinger, Rahner, Laurentin) neomodernisti e progressisti, nemici dell’esaltazione della Vergine Maria, lo evitò, come pure evitò ogni formulazione dogmatica sulla Mediazione e Corredenzione di Maria che pure già abbondantemente erano state trattate nel pontificato di Pio XII.

sabato 21 agosto 2021

Ite ad Ioseph - Don Elia. Solenne novena a San Giuseppe (dal 23 al 31 agosto 2021)

Sancti per fidem vicerunt regna (cf. Eb 11, 33). 
In situazioni di emergenza è facile lasciarsi prendere dalla ricerca frenetica di soluzioni immediate. Anche in un buon cristiano, istintivamente, si mette in moto il mulinello dei pensieri e scatta l’ansia dell’incerto futuro. Non nego di certo che la prospettiva di esser sospeso dal lavoro, soprattutto per chi ha famiglia, sia particolarmente preoccupante, come pure quella, per uno studente, di non poter più aver accesso ai corsi. Vorrei tuttavia richiamare il fatto che, per chi ha una fede viva, il primo e più spontaneo riflesso, di fronte a una difficoltà inaspettata e apparentemente insormontabile, è quello di rivolgersi al Cielo. Il credente sa che ogni evento della storia umana, piccolo o grande, è disposto o permesso da Dio per il suo maggior bene; alla luce di questa consapevolezza, la priorità assoluta è chiedere luce dall’alto sul modo giusto di affrontare il problema contando sul Suo aiuto.
Chi scrive, in passato, ha sperimentato la temporanea perdita dell’incarico e del relativo sostentamento, ma anche la mirabile sollecitudine della Provvidenza, che grazie alla generosità di tanti fratelli gli ha assicurato il necessario in tutto: «Il Signore è il mio pastore; nulla mi mancherà» (Sal 22, 1). Nella prova siamo spinti a perfezionare la fede e la speranza esercitandole in modo concreto; di conseguenza anche la carità si rafforza, sia perché il cuore si purifica dagli attaccamenti, sia perché un abbandono più pieno richiede un amore più intenso. Già il solo accrescimento delle virtù teologali è una grazia notevole, ma le avversità ben sopportate ci rendono pure più generosi col prossimo; nel rapporto con noi stessi, poi, esse ci fortificano interiormente e ci liberano da inutili fardelli, come le vane preoccupazioni e le esigenze superflue che insensibilmente ci soffocano il cuore.

DAVOS nelle CATACOMBE: la connessione segreta del Vaticano con Klaus Schwab

In questi giorni The Remnant  pubblica un servizio : Novità da Remnant TV... DAVOS nelle CATACOMBE: la connessione segreta del Vaticano con Klaus Schwab. Link al Video. Una connessione ormai alla luce del sole. E c'è chi definisce complottisti coloro che la denunciano... 
Del Patto delle Catacombe (il primo del 1965 e quello rinnovato nel 2019), parlavamo esplicitamente seguendo la cronaca qui e qui, nel momento in cui tornò alla ribalta in occasione del Sinodo per l'Amazzonia. 
Per chi non comprende l'inglese del video - che fornisce anche la testimonianza diretta di Schwab sulla collusione con Camara & soci - riprendo di seguito quanto già pubblicato sul Patto delle Catacombe, esattamente quanto rievocato da Michael Matt e che ora possiamo mettere in relazione anche con Traditionis custodes e il connesso ultimatum sul Vaticano II.
Questa la sua premessa mentre nel video dell' edizione di The Editor's Desk discute di questo e molto altro, che dovrebbe servire ad aprire gli occhi una volta per tutte.

venerdì 20 agosto 2021

Il Cardinal Burke dimesso dalla Terapia intensiva

Tweet di Taylor Marshall : Il Cardinal Burke  verrà dimesso dalla Terapia intensiva!
Deo Gratias. Preghiamo per il suo pronto ristabilimento!
In tutto il mondo si sono intrecciate preghiere, le offerte di sante Messe e digiuni, adorazione e santi Rosari da parte di una moltitudine di persone. E ora c'è un coro unanime di gratitudine, in attesa di saperlo fuori pericolo e nella speranza di vederlo presto in piena salute.

Sofferenza in solitudine: il personale ospedaliero rifiuta di consentire al clero e alla famiglia di visitare il cardinale Burke

Aggiornamento: Il Card. Burke è stato dimesso dalla terapia intensiva. Deo gratias!
Precedenti quiqui

Leggo su LifeSiteNews  un comunicato molto preoccupato (Robert Moynihan, Ph.D., fondatore di Inside the Vatican in un'intervista video con Jim Hale) circa la situazione del cardinale Burke. Sottolinea che nessun sacerdote, vescovo o cardinale, e neppure i suoi familiari, compresa la sorella che staziona continuamente presso l'ospedale, ha il permesso di vederlo. Risulta che il cappellano dell'ospedale può entrare una volta al giorno; ma non trapela alcuna notizia sulle sue condizioni e non si riesce a capire perché non viene pubblicato alcun bollettino.
Possiamo ipotizzare che le condizioni del nostro cardinale siano seriamente stazionarie e non ci sia nulla di nuovo da segnalare; ma constatiamo che egli sta condividendo con molti malati la situazione più tragica, quella veramente disumana dell'abbandono e dell'isolamento più assoluto che, con gli accorgimenti e le precauzioni del caso e molta buona volontà, potrebbe essere aggirata.
I termini della comunicazione su LifeSite sono abbastanza tragici (non li riprendo integralmente), della serie che chiunque ha una persona cara in fin di vita vorrebbe dargli l'ultimo saluto.
Personalmente sono molto preoccupata ma non la metterei in questi termini;  anche se son cose che realisticamente vengono in mente, la speranza non mi abbandona.  
Peraltro dalle precedenti comunicazioni ufficiali risulta che il cardinale ha ricevuto i Sacramenti da sacerdoti a lui vicini e ci sono diverse reliquie nella sua stanza.
Tocca il cuore e lascia trasecolati come - fatte salve eccezioni che non fanno testo perché riguardano casi isolati - si possa essere caduti così in basso umanamente e prim'ancora spiritualmente a causa di una pandemia... O forse la pandemia ha solo portato alla luce ciò che neppure poteva immaginarsi nei termini che si stanno evidenziando su tutti i fronti. 
Ricordo la sofferenza di molti cari amici per non aver potuto dare l'estremo saluto, ma anche assicurare i conforti religiosi a propri familiari anziani. Ma penso anche alla sofferenza di quanti si trovano soli nella malattia (non solo il Covid) e bisognosi di conforto e di accompagnamento sia sulla soglia dell'eternità che, in tanti casi, anche per potersi riprendere. Spiritualmente siamo col nostro Cardinale. Auxilium christianorum, ora pro nobis! 

Domenica 22 agosto. Santa Messa in Rito antico a Pavia

Avverto che Domenica 22 agosto (dopodomani) - alle ore 10 - 
la Santa Messa antica verrà regolarmente celebrata
nella chiesa di San Luca
(corso Garibaldi 59, Pavia). 
don Fabio

Il post Vaticano II: obbligo violento della Messa nuova, una gran confusione, e l'ordine di "rieducare" i cattolici e di cambiare tutto pur di evitare il passato

Che cos'è stato il post Concilio Vaticano II: obbligo violento della Messa nuova e di girare gli altari, una gran confusione, e l'ordine di "rieducare" i cattolici e di cambiare tutto pur di evitare il passato (Don Alberto Secci, Conferenza promossa dal Centro Culturale "J. H. Newman" - Seregno, ottobre 2011)

Che cosa è stato il Concilio Vaticano II? Mi sono chiesto: che cosa è stato per me il Concilio? Io sono nato nel 1963, la mia formazione l'ho vissuta immediatamente dopo il Concilio; sono diventato sacerdote nel 1988, dunque sono immerso in questa epoca... Che cosa è stato il Concilio? Sicuramente una presenza fortissima, ogni momento si sentiva parlare di Concilio… ma si trattava di una presenza tanto forte quanto indefinita. Credo di non offendere nessuno se dico questo. Cioè tutti parlavano di Concilio e pochissimi dicevano che cosa era.

La vita delle parrocchie tutto sommato, nei primi anni continuava come prima, ma con un grande cambiamento: quello della Messa. Si è trattato quindi di fare quello che si faceva prima, ma con l'obbligo violento di una Messa nuova (ricordo la devastazione dell'altare fatta già nel 1970, è stato distrutto il presbiterio...)

giovedì 19 agosto 2021

Canto del Christus Vincit nella Basilica di Covadonga

Canto del Christus Vincit nella Basilica di Covadonga in conclusione del I Pellegrinaggio a Nostra Signora della Cristianità [vedi]

mercoledì 18 agosto 2021

Andrea Grillo: La mente dietro al Motu Proprio - Peter A. Kwasniewski

Nella traduzione di Carlo Schena riprendiamo, in simultanea con OnePeterFive (che pubblica l'originale inglese) e con Messa in Latino, un nuovo articolo di Peter Kwasniewski su Grillo e la sua influenza sul recente MP Traditionis custodes. Ogni adattamento e nota del traduttore è stato condiviso con l’autore. Qui l'indice dei precedenti e correlati.

Andrea Grillo: La mente dietro al Motu Proprio
Peter A. Kwasniewski

Andrea Grillo (Savona, 1961) è professore di Teologia dei sacramenti e Filosofia della Religione a Roma, presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo e di Liturgia a Padova, presso l’Abbazia di Santa Giustina. Con la promulgazione del motu proprio di Papa Francesco del 16 luglio 2021, Traditionis Custodes, l’importanza della sua figura all’interno del pensiero cattolico è cresciuta. Molti elementi indicano il professor Grillo come autore o almeno ispiratore del documento, nella funzione di “liturgista e teologo del Papa”, come spesso viene chiamato a Roma. Egli fa parte di quella schiera di liturgisti provenienti dal Sant’Anselmo che negli anni hanno esercitato una sproporzionata influenza progressista.

I fondamenti del motu proprio

Ormai da anni il professor Grillo sposa avant la lettre i principi di Traditionis Custodes, sostenendo che la Messa di Paolo VI rappresenta l’unico rito della Chiesa Romana e che la Messa Tradizionale dovrebbe essere regolata in modo tale da assicurarne la scomparsa.(1)

L'«odore delle pecore» e il «profumo di Cristo». Gli «unti» dell'AT e l'Unto, cioè il Messia...

Riprendo l'articolo, pubblicato qui nell'aprile 2013, a seguito dell'omelia di quel primo tragico Giovedì Santo in cui ho cominciato a scoprire le distorsioni di Bergoglio.

Il sacerdozio di Aronne è tramontato.
Ora abbiamo un Sommo Sacerdote nei cieli.
Il memento qui su, in rosso, in reazione a quanto emerge da questo inedito Giovedì Santo, che commento di seguito. Aggiungo il link ad un testo dedicato ai Sacerdoti per ricordare la loro 'unzione' da non banalizzare, né equivocare, né rinnegare. Mai! [qui]

I brani sotto riportati, tratti dall'Omelia della Messa del Crisma officiata lo scorso Giovedì Santo, meritano sottolineature ineludibili. Approfondisco qui innanzitutto il tema dell'"unzione" e, di seguito, le implicazioni di tutte le suggestioni vetero-testamentarie, che lo accompagnano:
« ... Il sacerdote che esce poco da sé, che unge poco - non dico “niente” perché, grazie a Dio, la gente ci ruba l’unzione - si perde il meglio del nostro popolo, quello che è capace di attivare la parte più profonda del suo cuore presbiterale. Chi non esce da sé, invece di essere mediatore, diventa a poco a poco un intermediario, un gestore. Tutti conosciamo la differenza: l’intermediario e il gestore “hanno già la loro paga” e siccome non mettono in gioco la propria pelle e il proprio cuore, non ricevono un ringraziamento affettuoso, che nasce dal cuore. Da qui deriva precisamente l’insoddisfazione di alcuni, che finiscono per essere tristi, preti tristi, e trasformati in una sorta di collezionisti di antichità oppure di novità, invece di essere pastori con “l’odore delle pecore” - questo io vi chiedo: siate pastori con “l’odore delle pecore”, che si senta quello -; invece di essere pastori in mezzo al proprio gregge e pescatori di uomini. È vero che la cosiddetta crisi di identità sacerdotale ci minaccia tutti e si somma ad una crisi di civiltà; però, se sappiamo infrangere la sua onda, noi potremo prendere il largo nel nome del Signore e gettare le reti. È bene che la realtà stessa ci porti ad andare là dove ciò che siamo per grazia appare chiaramente come pura grazia, in questo mare del mondo attuale dove vale solo l’unzione - e non la funzione -, e risultano feconde le reti gettate unicamente nel nome di Colui del quale noi ci siamo fidati: Gesù...»
È un inno all'unzione sacerdotale e dice cose verissime e affascinanti e anche 'toccanti' e coinvolgenti dal punto di vista esistenziale, concludendo col gettare le reti nel nome del Signore. Purtroppo, però, centra l'attenzione sull' "odore delle pecore", mentre il sacerdote dovrebbe portar loro il buon "profumo di Cristo" perché è quello che lo muove innanzitutto verso Dio e poi, di conseguenza, da Dio verso gli uomini. Invece qui sembra doversi cogliere la direzione inversa: il sacerdote che impara dalle pecore. E si assume e porta su di sé il loro "odore", non come ha fatto Cristo Signore sulla Croce, ma lo fa con l'immagine del sommo sacerdote e dell'Ephod con i simboli delle tribù (vedi il seguito)... 

Comunicazione ufficiale dal Santuario di Nostra Signora di Guadalupe

Comunicazione ufficiale
dal Santuario di Nostra Signora di Guadalupe
La Crosse - diocesi del Cardinale

Vi lascio la pace, vi do la mia pace.
Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore
(Gv 14,27)

L’effusione di amore, preghiera e sostegno durante il ricovero di Sua Eminenza ha consolato molto la sua famiglia, ha edificato coloro che lo servono al Santuario e altrove, e ha testimoniato il carattere e la virtù dell’uomo che tanti considerano un padre spirituale. Apprezziamo profondamente e abbondantemente questa carità e rendiamo lode e grazie al nostro Padre celeste, specialmente per il brillante e fedele servizio del cardinale Burke alla Chiesa che ama così profondamente.

A partire dal 17 agosto Sua Eminenza rimane in condizioni serie, ma stabili. La sua famiglia, che con un’equipe di medici è responsabile di tutte le decisioni mediche mentre il cardinale rimane sedato e con ventilatore medico, ha grande fiducia nelle cure che sta ricevendo. Il cardinale ha ricevuto i Sacramenti da sacerdoti a lui vicini. Ci sono diverse reliquie nella sua stanza.

martedì 17 agosto 2021

Mons. Viganò per il Card. Raymond Leo Burke

In queste ore di grande apprensione per la salute del caro Cardinale Raymond Leo Burke, invito tutti i fedeli a pregare intensamente per Lui, affidando Sua Eminenza al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria.
Esorto altresì i medici che hanno in cura Sua Eminenza a prendere senza indugio in seria considerazione l’uso delle terapie esistenti che si sono dimostrate efficaci per salvare tante vite.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

* * *
In these hours of great concern for the health of our dear Cardinal Raymond Leo Burke, I invite all of the faithful to pray for him, entrusting His Eminence to the Sacred Heart of Jesus and to the Immaculate Heart of Mary.

I also exhort the doctors who are caring for His Eminence to not hesitate to seriously consider using the existing treatments whose effectiveness have been demonstrated.
+Carlo Maria Viganò, Archbishop

P. Moretti: Le Piccole sorelle di Gesù, per 60 anni “afghane fra gli afghani”

Tra i migliori commenti sugli eventi in Afghanistan, alcuni pensieri di Giuliano Guzzo e, a seguire, una storia a cui guardare.
"La cosa più spiazzante, guardando i talebani che si ripigliano Kabul, è pensare che cosa ha l'Occidente laico e secolarizzato, oggi, da opporre a quella tirannia: la critica indiavolata al razzismo degli avi, il linguaggio di genere e gli asterischi, il «ciascuno sia ciò che si sente», i sermoncini di Greta Thunberg, i nastri arcobaleno... Tolta la supremazia militare, stiamo praticamente in mutande.
La giusta indignazione per ciò che sta accadendo - e c'è da temere accadrà - alle donne afghane non deve far dimenticare che analoga condizione femminile, purtroppo, è propria di tanti Paesi, dove a prevalere è un certo fondamentalismo. Che da noi si preferisce non nominare. Viceversa, se in Occidente la donna gode di tutt'altra considerazione, più che a femminismi, battagliere paladine o a quote, ciò è dovuto all'eredità di un'altra religione. Che da noi si preferisce rinnegare".

P. Moretti: Le Piccole sorelle di Gesù, per 60 anni “afghane fra gli afghani”
Hanno vissuto 60 anni al servizio dei bisognosi. Sono rimaste a Kabul sotto l’occupazione sovietica, il controllo dei talebani e i bombardamenti Nato. Rispettate da tutti, anche dai talebani. Questo febbraio è finita la loro esperienza, secondo p. Moretti “una a cui guardare”.

Negli USA. TC: una grande spinta per la Messa antica!

Splendida foto (a destra), condivisa da Peter Kwasniewski su Facebook, della Messa latina pontificale a Philadelphia per l'Assunta. Vi assistono circa 2.000 fedeli cattolici.
Non altrettanto numerosi, ovviamente; ma anche nella Chiesa dei Santi Innocenti a New York non erano da meno (qui sotto).
Greggi piuttosto divisivi, disobbedienti e rigidi...
Grazie, Papa Francesco, per la grande spinta!
Splendida galleria fotografica qui