Leo Longanesi era dell’idea che il motto da incidere sul bianco del tricolore fosse “Tengo famiglia”; l’eterna scusante che nel nostro paese giustifica corruzione, reati grandi e piccoli e quella somma di furbizie che sono lo stigma dell’italica gens.
Longanesi non sbagliava. Ma purtroppo non poteva prevedere che democristiani ed eredi più o meno legittimi – veri titolarli del copyright sul “Tengo famiglia” - non solo avrebbero dato in locazione ai compagni la cultura, la magistratura, la scuola e l' università ma che avrebbero consentito loro di smontare proprio la famiglia. Sistematicamente. Un pezzo alla volta.
Ma il centro della bandiera non è vuoto. Cancellato il “Tengo famiglia”, ora campeggia l’altrettanto italico “Non facciamo brutte figure”, ipostasi gnomica di quella vocazione masochistica che “per far vedere”, obbliga gli italiani a fare scelte clamorosamente svantaggiose e a caricarsi di pesi senza nessun reale bisogno.