Desideratus cunctis gentibus
Messaggio di Mons. Carlo Maria Viganò
in occasione della fine dell’anno civile.
Sant'Agostino adottava l'uso onnicomprensivo del termine «Catholica» nel presupposto che fosse inequivocabilmente riferito all'«Ecclesia», non in quanto sinonimo, ma nella consapevolezza della «ratio Ecclesiae», perché la Chiesa - lasciando da parte la vexata questio tra substistit in ed est - o è cattolica oppure non è Chiesa. (Brunero Gherardini)
“SIGNORE, spesso la Tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E anche nel Tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano. La veste e il volto così sporchi della Tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirTi ogni volta, dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti. Abbi pietà della Tua Chiesa: anche all’interno di essa, Adamo cade sempre di nuovo. Con la nostra caduta Ti trasciniamo a terra, e Satana se la ride, perché spera che non riuscirai più a rialzarti da quella caduta; spera che Tu, essendo stato trascinato nella caduta della Tua Chiesa, rimarrai per terra sconfitto. Tu, però, Ti rialzerai. Ti sei rialzato, sei risorto e puoi rialzare anche noi. Salva e santifica la Tua Chiesa. Salva e santifica tutti noi.
Pater noster, qui es in cælis:
sanctificetur nomen tuum;
adveniat regnum tuum;
fiat voluntas tua, sicut in cælo, et in terra.
Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;
et dimitte nobis debita nostra,
sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;
et ne nos inducas in tentationem;
sed libera nos a malo.
Eia mater, fons amoris, me sentire vim doloris fac, ut tecum lugeam.”
[BENEDETTO XVI - Via Crucis, Colosseo, 2005]
“Te Deum laudamus:
te Dominum confitemur. Te aeternum patrem, omnis terra veneratur. Tibi omnes angeli, tibi caeli et universae potestates: tibi cherubim et seraphim, incessabili voce proclamant: "Sanctus, Sanctus, Sanctus Dominus Deus Sabaoth. Pleni sunt caeli et terra majestatis gloriae tuae." Te gloriosus Apostolorum chorus, te prophetarum laudabilis numerus, te martyrum candidatus laudat exercitus. Te per orbem terrarum sancta confitetur Ecclesia, Patrem immensae maiestatis; venerandum tuum verum et unicum Filium; Sanctum quoque Paraclitum Spiritum. Tu rex gloriae, Christe. Tu Patris sempiternus es Filius. Tu, ad liberandum suscepturus hominem, non horruisti Virginis uterum. | Tu, devicto mortis aculeo,
aperuisti credentibus regna caelorum. Tu ad dexteram Dei sedes, in gloria Patris. Iudex crederis esse venturus. Te ergo quaesumus, tuis famulis subveni, quos pretioso sanguine redemisti. Aeterna fac cum sanctis tuis in gloria numerari. Salvum fac populum tuum, Domine, et benedic hereditati tuae. Et rege eos, et extolle illos usque in aeternum. Per singulos dies benedicimus te; et laudamus nomen tuum in saeculum, et in saeculum saeculi. Dignare, Domine, die isto sine peccato nos custodire. Miserere nostri, Domine, miserere nostri. Fiat misericordia tua, Domine, super nos, quem ad modum speravimus in te. In te, Domine, speravi: non confundar in aeternum.” |
Segue quindi un commento pubblicato su Jungle Watch il 21 dicembre 2022.
Priest for life? A Frank Pavone explainer - (The Pillar, 19-12-2022)
Sabato scorso [17 dicembre 2022] è giunta notizia che Frank Pavone, leader di un'organizzazione pro-life e attivista politico un po' controverso, è stato dimesso dallo stato clericale. Essendo stato piuttosto presente sui media per anni, la notizia della sua riduzione allo stato laicale ha catturato l'attenzione dei media americani lasciando molti a chiedersi se il Vaticano lo abbia dimesso per il suo attivismo pro-life e le sue note convinzioni politiche. Si è detto che la dimissione sarebbe stata in risposta alle sue attività politiche, più qualcosa che un vescovo aveva definito "blasfemo".
La Chiesa cattolica ha bisogno del latino? Oggi la maggior parte dei cattolici romani adora in volgare, e c'è chi sostiene che con buone traduzioni disponibili, i cattolici non hanno bisogno di familiarizzarsi col latino, al di fuori di pochi specialisti.
«La Chiesa da venti secoli predica la nascita di Gesù Bambino, ch’è il mistero più dolce, l’immagine più pura, il conforto più grande che l’umanità mai abbia avuto: Dio-uomo. Se è già una cosa grandiosa, incomparabile, insondabile, impenetrabile e inesauribile il mistero di Dio e il mistero dell’uomo, cos’è il mistero dell’Uomo-Dio? È certamente ancora più inesauribile e insondabile, ma è insieme la risoluzione della tensione fra Dio e l’uomo, fra l’Infinito e il finito, fra la Purezza e la nostra miseria del peccato, è “Dio con noi”, è la soluzione di questo mistero, è il conforto ineffabile. Ecco la gioia di noi cristiani oggi». P. Cornelio Fabro
« Il prof. Enrico Maria Radaelli, nel suo libro Al cuore di Ratzinger, sostiene che l’abdicazione di papa Benedetto è invalida e nulla, proprio perché è stata elaborata sulle basi di una dottrina eretica, di stampo hegeliano. Ma a questa tesi il prof. de Mattei già rispondeva il 1° luglio 2020 su Corrispondenza Romana: “Se fosse provato che Benedetto XVI aveva l’intenzione di scindere il pontificato, modificando la costituzione della Chiesa, sarebbe caduto in eresia; e poiché questa concezione eretica del Papato sarebbe certamente anteriore alla sua elezione, l’elezione di Benedetto dovrebbe essere ritenuta invalida per lo stesso motivo per cui si ritiene invalida l’abdicazione. Egli non sarebbe in nessun caso Papa. Ma questi sono discorsi astratti, perché solo Dio giudica le intenzioni, mentre il diritto canonico si limita a valutare il comportamento esterno dei battezzati: … ‘De internis non iudicat praetor’; un giudice non giudica le cose interne.” ».
O Emmánuel, Rex et légifer noster, exspectátio géntium, et Salvátor eárum: veni ad salvándum nos, Dómine, Deus noster | O Emmanuele, nostro Re e nostro Legislatore, attesa delle genti e loro salvatore, vieni a salvarci. Signore Dio nostro! |
Qual è dunque la casa che può resistere a tutte le intemperie? Solo quella costruita su Dio, e non sulla sabbia!Occidente al collasso
O Rex géntium, et desiderátus eárum, lapísque anguláris, qui facis útraque unum: veni, et salva hóminem, quem de limo formásti | O re delle genti, oggetto dei loro desideri! Pietra angolare che riunisci in te i due popoli ! Vieni e salva l’uomo che hai formato dal fango. |
O Óriens splendor lucis ætérnæ, et sol iustítiæ: veni, et illúmina sedéntes in ténebris, et umbra mortis | O Oriente, splendore della luce eterna! Sole di giustizia! vieni, ed illumina coloro che giacciono nelle tenebre e nell’ombra della morte! |
O clavis David et sceptrum domus Israël; qui áperis, et nemo claudit; claudis, et nemo áperit: veni, et educ vinctum de domo cárceris, sedéntem in ténebris, et umbra mortis | O chiave di David e scettro della casa d’Israele, che apri, e nessuno può chiudere; che chiudi, e nessuno può aprire: vieni e trai dalla prigione il misero che giace nelle tenebre e nell’ombra della morte. |
O radix Iesse qui stas in signum populórum, super quem continébunt reges os suum, quem gentes deprecabúntur: veni ad liberándum nos, iam noli tardáre | O rampollo di Jesse, che sei come uno stendardo per i popoli; davanti la quale i re ammutoliranno e le genti offriranno le loro preghiere: vieni a liberarci, e non tardare. |
Is. 45, 8 - Roráte coeli désuper, et nubes plúant iustum: aperiátur terra, et gérminet Salvatórem. Ps. 18, 2 - Coeli enárrant glóriam Dei: et ópera mánuum eius annúntiat firmaméntum. |
Piovete dall’alto o cieli, e madateci il giusto, o nubi: si apra la terra e dia frutti di salvezza. I cieli narrano la gloria di Dio, e il firmamento narra l’opera delle sue mani. |