martedì 29 aprile 2025

Una doppia persecuzione: La testimonianza del Cardinale Zen di Hong Kong

«Mentre il cardinale ha reagito al suo arresto con il commento “il martirio è normale nella nostra Chiesa”, il Segretario di Stato Cardinale Pietro Parolin, ha risposto esprimendo non solo preoccupazione ma anche speranza che l’arresto non interrompa il dialogo con la Cina». Non è un articolo recente; ma illustra bene la situazione, immutata nella sostanza, Gli sviluppi della persecuzione li trovate in questo Indice degli articoli sulla questione Sino/Vaticana.

Una doppia persecuzione: 
La testimonianza del Cardinale Zen di Hong Kong
Il martire o il diplomatico – chi ha in mente il miglior interesse della Chiesa?
di Dr. R. Jared Staudt
Catholic World Report, 9 giugno 2022

Se la Chiesa deve continuare a essere la presenza di Cristo nel mondo, allora parte di questa missione include la continuazione del suo sacrificio.

Recentemente ho scritto della testimonianza sacrificale del sacerdote di fronte all’oppressione moderna, citando esempi come il Cardinale Nguyễn Văn Thuận e il Servo di Dio Walter Ciszek. In realtà, tuttavia, è una testimonianza che proprio ora continua in tutto il mondo. Sacerdoti, religiosi e fedeli laici vengono regolarmente rapiti e martirizzati in Nigeria dai terroristi islamici. La Chiesa affronta persecuzioni anche in Paesi tradizionalmente cattolici come il Nicaragua e il Venezuela, dove i leader vengono messi a tacere per aver parlato contro le ingiustizie. La Chiesa rimane una delle più forti testimoni della dignità umana di fronte alla continua oppressione comunista e alla dittatura del relativismo che si è abbattuta sulla società occidentale.

C’è un’altra forma di persecuzione che i cristiani devono affrontare, tuttavia, ancora più difficile da accettare. Papa Benedetto XVI ci ha ricordato che “la più grande persecuzione della Chiesa non viene dai suoi nemici esterni, ma nasce dal peccato all’interno della Chiesa” (Intervista, 11 maggio 2010). È qualcosa che probabilmente abbiamo sperimentato in qualche modo nella Chiesa, con la nostra fede messa in discussione da molte contro-testimonianze del Vangelo. Possiamo sentirci delusi dalla Chiesa quando il clero, docenti e persino i laici non solo non si schierano a favore della verità, ma arrivano addirittura a sollevare ostacoli per seguirla. C’è sempre il tradimento nella Chiesa e seguire fedelmente Cristo porta alla persecuzione anche in essa.

Il Cardinale Joseph Zen Ze-kiun, Vescovo emerito di Hong Kong, è stato recentemente arrestato per aver presumibilmente omesso di registrare presso la polizia un’associazione benefica destinata ad aiutare i dissidenti e per collusione con forze straniere. Mentre il cardinale ha reagito al suo arresto commentando: “il martirio è normale nella nostra Chiesa”, il Segretario di Stato Cardinale Pietro Parolin, ha risposto esprimendo non solo preoccupazione ma anche speranza che l’arresto non interrompa il dialogo con la Cina. Il martire o il diplomatico: chi ha a cuore l’interesse della Chiesa?

Dopo il suo arresto, ho preso in mano le riflessioni del Cardinale Zen For Love of My People I Will Not Remain Silent: On the Situation of the Church in China (Per amore del mio popolo non tacerò: Sulla situazione della Chiesa in Cina) (Ignatius Press 2019, 153 pagine [QUI]). Mi aspettavo che il libro rappresentasse le dure critiche di Zen alle violazioni dei diritti umani in Cina, e così è, ma ha dedicato ancora più tempo a criticare la Santa Sede per aver minato, lasciandola nelle mani del Partito Comunista Cinese, la Chiesa Cattolica clandestina in Cina, che ha conservato clandestinamente la sua indipendenza.

Ci si aspetta che i comunisti attacchino la Chiesa. È quello che fanno. Il comunismo è un’ideologia malvagia e anti-umana che vede la religione come un oppiaceo del popolo che inibisce il progresso e che deve essere sradicato. Quello che non ci si aspetta è che la Chiesa si pieghi alle pressioni di questa ideologia, sacrificando i propri fedeli al gioco politico. Il libro di Zen riflette sulla profetica lettera del 2007 di Papa Benedetto XVI che invitava all’unità tra la Chiesa clandestina e l’Associazione Patriottica Cattolica cinese, senza però mai scendere a compromessi essenziali con il controllo del governo.

I Cattolici in Cina vivono la confusione di due Chiese parallele, una illegale e l’altra controllata dal Partito Comunista Cinese; quest’ultima con vescovi spesso ordinati senza l’approvazione della Santa Sede. La Santa Sede ha iniziato a legittimare alcuni vescovi ordinati illegalmente, aumentando la confusione generale e rendendo difficile percepire la linea di demarcazione tra inizio e fine dello scisma. Sebbene il desiderio di unità sia buono, il cardinale Zen ha sottolineato che il processo di integrazione delle due comunità è avvenuto a spese della Chiesa sotterranea.

La Chiesa sotterranea, che ha dovuto subire molte persecuzioni nel corso dei decenni, si trova ora a dover seguire vescovi che sono pedine del Partito Comunista. Zen descrive questa terribile situazione: “Nel corso degli anni, la Santa Sede ha incoraggiato il compromesso piuttosto che sostenere i coraggiosi. Qualcuno l’ha chiamata compassione. Quale compassione? Incoraggiare la gente ad accettare la schiavitù invece di liberarsene?” (146). Si capisce perché i comunisti odiano Zen e come egli possa essere una spina nel fianco anche per la Santa Sede, che descrive l’accordo fatto con la Cina come una “svendita della nostra Chiesa!” (149).

I fedeli in Cina subiscono una doppia persecuzione, le minacce e l’imprigionamento da parte dei comunisti e la mancanza di sostegno da parte di Roma, che li spinge nelle mani dei loro nemici. Zen cita un detto: “Per molti anni i nostri nemici non sono riusciti a farci morire. Ora dobbiamo morire per mano di nostro Padre. Bene, andiamo a morire” (141). La Chiesa Cattolica in Hong Kong, fino a poco tempo fa libera, si trova ora sotto il giogo di Pechino. Come ulteriore segno di ciò, ha appena cancellato la Messa commemorativa annuale per le vittime del massacro di Piazza Tienanmen. Il Cardinal Zen era la voce dei Cattolici senza voce della Cina continentale, e parlava dal suo posto un tempo sicuro sull’isola di Hong Kong. Il Partito Comunista Cinese non tollera il suono della sua voce profetica.

È stato chiamato a seguire le orme di Cristo: “Non dobbiamo scoraggiarci anche se tutto al momento sembra un fallimento, perché la sofferenza per il Signore è sempre una vittoria” (29). Ora anche lui è stato trovato degno di soffrire per il Nome.

[*] R. Jared Staudt, PhD, è sovrintendente associato per la missione e la formazione dell’Arcidiocesi di Denver e professore associato ospite dell’Augustine Institute. È autore di Restoring Humanity: Essays on the Evangelization of Culture (Divine Providence Press) e The Beer Option (Angelico Press), e curatore di Renewing Catholic Schools: How to Regain a Catholic Vision in a Secular Age (Catholic Education Press). Con la moglie Anne ha sei figli. È un oblato benedettino.

3 commenti:

  1. Sua Eminenza il Card.Zen : Che testimone!

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  2. Per un principio di equità, come la Santa sede ha riconosciuto i vescovi ordinati senza mandato in Cina, altrettanto dovrebbe fare con i vescovi superstiti ordinati da monsignor Lefebvre.
    Il catto comunista medio, italiano, inclusivo ha sempre guardato con orrore alla fraternità San Pio X accusandola di eresia e di scisma. Nessuno ha fatto una piega di fronte all’inciucio perpetrato da Parolin ai danni di milioni di cattolici cinesi! Ma naturalmente il cattocomunismo italiota, dentro e fuori le mura leonine, è famoso per avere due pesi e due misure.

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  3. Chiesa poverella sta trasmettendo dal vivo.
    https://www.youtube.com/watch?v=SzH_GaVIoc8
    Segnalo alla carissima Mic o chi per lei la potente omelìa del Sacerdote in oggetto. Sarebbe bello che avesse l'autorizzazione a pubblicarla. Santa Festa di S.Giuseppe artigiano (Ognuno nel suo ambito e' un artigiano).


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