Mons. Schneider ci mette il carico da undici. Nella nostra traduzione da LifeSiteNews le dichiarazioni a GloriaTV di mons. Athanasius Schneider, che con la consueta calma ma con grande lucidità e fermezza chiede a Bergoglio di correggere ufficialmente la Dichiarazione di Abu Dhabi [qui]. La dichiarazione di Abu Dhabi va "rescissa" per la parte che contraddice la dottrina cattolica: con quella dichiarazione si professa un'altra religione e cita S. Paolo ove dice che una dottrina difforme da quella da lui insegnata va rifiutata anche se a proporla fosse un angelo. Mons. Schneider ha imboccato una strada, quella della verità cattolica, che, di fronte ad un recidivo rifiuto del Papa ad emendarsi, lo porterebbe a doverlo accusare pubblicamente di eresia. La ormai famosa Lettera Aperta, al punto VII delle 7 eresie imputate a Bergoglio, concerne proprio la infausta dichiarazione da lui sottoscritta ad Abu Dhabi.
Il Vescovo Schneider dichiara che il papa deve emettere una correzione formale alla sua dichiarazione secondo cui Dio vuole le false religioni
di Maike Hickson
In una nuova intervista, il Vescovo Athanasius Schneider rende chiaro che la correzione privata [qui], da parte del papa, della sua dichiarazione ufficiale di Abu Dhabi secondo la quale la “diversità delle religioni” è “voluta da Dio” – correzione privata che lui stesso ha ricevuto da Papa Francesco il 1° marzo – non è sufficiente. La dichiarazione di Abu Dhabi “è ancora valida” e pertanto, afferma Schneider, “si sta proclamando un nuovo Vangelo, un Vangelo che non è quello insegnato dal Verbo Incarnato di Dio e che è stato fedelmente predicato dagli Apostoli e tramandato alla Chiesa”. “Non c’è alcun dubbio”, spiega Schneider, “che San Paolo si esprimerebbe oggi così a proposito della formula controversa contenuta dalla dichiarazione di Abu Dhabi: ‘Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema!’ (Ga 1, 8)”.