La richiesta della comunità bengalese è stata accolta dal vescovo della città: un "atto di amicizia". Purtroppo diffuse in troppe parrocchie, in nome di un sincretismo anomalo e del tutto incosciente, frutto di totale ignoranza di cos'è davvero l'Islam, se non di connivenza (miserabile sottomissione già consolidata). Un "atto di amicizia" stolto, che per l'Islam è un atto di sottomissione degli infedeli voluto da Allah, per il quale quella Parrocchia diventa Islam, certamente non ricambiato consentendo preghiere cristiane nelle Moschee dei Paesi mussulmani, in cui non è consentito nemmeno portare la Croce al collo, pena la fustigazione e l' arresto. Oltre che stupido è un atto blasfemo, poiché profana la Chiesa di Cristo, unica via, verità e vita. E dunque non ha nulla a che vedere con la carità cristiana, né con l' amicizia. Qui l'indice dei precedenti sul filo-islamismo.
A Prato i musulmani festeggiano la fine
del Ramadan nel cortile della parrocchia
L’ultimo delirio pro-Islam arriva direttamente dall’Italia. Più precisamente dalla Toscana, dove a Prato il Centro islamico bengalese di Prato celebrerà la fine del Ramadan, periodo di digiuno, nell’antico complesso di San Domenico, convento cristiano. La festa musulmana per eccellenza festeggiata nel cortile del luogo più sacro per la religione cristiana.
All’interno del cortile interno della chiesa - non adibito al culto - verrà celebrato l’Eid al-Fitr, la celebrazione che segna la fine del Ramadan. Si tratta quindi dlela festa che, dopo un mese, interrompe il digiuno dall’alba al tramonto. Il rito, che inizia alle 6 e finisce alle 10, prevede che nelle sessioni di preghiera uomini e donne siano divisi. Prima delle preghiere ogni musulmano che può permetterselo dona cibo o denaro a chi è più povero, affinché tutti possano festeggiare.