La richiesta della comunità bengalese è stata accolta dal vescovo della città: un "atto di amicizia". Purtroppo diffuse in troppe parrocchie, in nome di un sincretismo anomalo e del tutto incosciente, frutto di totale ignoranza di cos'è davvero l'Islam, se non di connivenza (miserabile sottomissione già consolidata). Un "atto di amicizia" stolto, che per l'Islam è un atto di sottomissione degli infedeli voluto da Allah, per il quale quella Parrocchia diventa Islam, certamente non ricambiato consentendo preghiere cristiane nelle Moschee dei Paesi mussulmani, in cui non è consentito nemmeno portare la Croce al collo, pena la fustigazione e l' arresto. Oltre che stupido è un atto blasfemo, poiché profana la Chiesa di Cristo, unica via, verità e vita. E dunque non ha nulla a che vedere con la carità cristiana, né con l' amicizia. Qui l'indice dei precedenti sul filo-islamismo.
A Prato i musulmani festeggiano la fine
del Ramadan nel cortile della parrocchia
L’ultimo delirio pro-Islam arriva direttamente dall’Italia. Più precisamente dalla Toscana, dove a Prato il Centro islamico bengalese di Prato celebrerà la fine del Ramadan, periodo di digiuno, nell’antico complesso di San Domenico, convento cristiano. La festa musulmana per eccellenza festeggiata nel cortile del luogo più sacro per la religione cristiana.
All’interno del cortile interno della chiesa - non adibito al culto - verrà celebrato l’Eid al-Fitr, la celebrazione che segna la fine del Ramadan. Si tratta quindi dlela festa che, dopo un mese, interrompe il digiuno dall’alba al tramonto. Il rito, che inizia alle 6 e finisce alle 10, prevede che nelle sessioni di preghiera uomini e donne siano divisi. Prima delle preghiere ogni musulmano che può permetterselo dona cibo o denaro a chi è più povero, affinché tutti possano festeggiare.
A confermare questa ipotesi quantomeno ambigua ci ha pensato nientemeno che il vescovo della città. Che, incalzato nel merito, spiega: "A Prato – sono state le parole del vescovo Giovanni Nerbini – convivono persone provenienti da tutto il mondo e di confessioni religiose diverse. La reciproca conoscenza e la collaborazione non solo sono auspicabili, ma necessarie per vivere una proficua convivenza". Che poi ha aggiunto: “Un atto di amicizia – spiega il vescovo – nell’anno giubilare dedicato alla speranza". “La reciproca conoscenza e la collaborazione non solo sono auspicabili, ma necessarie per riuscire a vivere una proficua convivenza. Da anni la Chiesa italiana, all’inizio del Ramadan invia alle comunità islamiche un saluto e la raccomandazione nella preghiera durante questo momento così sacro per la loro fede”, ha concluso.
Il motivo di questo accordo è presto detto: la comunità musulmana da giorni stava cercando un luogo in grado di ospitare i più di cinquecento partecipanti attesi per la preghiera. Da qui la decisione della Diocesi di accogliere la richiesta e mettere a disposizione il complesso di San Domenico.
"Per noi – ha spiegato Mohammad Ajman Hossain, coordinatore del Centro islamico bengalese di Prato – è una occasione speciale, un momento di preghiera, gratitudine e di ritrovo con la famiglia e la comunità”. (William Zanellato - Fonte)
Che fine ha fatto il blog Chiesa&Postconcilio? Stasera appare la dicitura " rimosso"
RispondiEliminaMa e' stato rimosso Chiesaepostconcilio?
RispondiEliminaSegnalato da chissà chi, perché diffonderebbe contenuti di odio (!?)
RispondiEliminaÈ Settimana di passione!
Il Signore provvederà, se è Sua volontà.
Un abbraccio in Corde Matris.
Maria
Un grande abbraccio anche a te, carissima Maria, ti siamo vicini moralmente e spiritualmente...Dio vede e provvede, come dici tu, e sicuramente provvederà, nei tempi e nei modi che solo Lui conosce. JHS
EliminaCarissima sorella, l'importante e' che lei stia bene.
RispondiEliminaBuon cammino della Settimana di Passione. Ave Maria!
Le esprimo tutta la mia solidarietà. Dio vede e Dio provvede. Però bisogna che Dio si metta gli occhiali!
RispondiEliminaViva Gesù nostro amore.
E Maria nostra speranza.