Alcuni pensieri in libertà sull'onda della cronaca recente e dei problemi che incalzano sempre più frequentemente e sempre più da vicino.
More solito, abbiamo dovuto ascoltare su La7, senza contraddittorio, il punto di vista della giornalista di Domani1 sul caso di Saman, la ragazza pachistana uccisa dallo zio in quel di Reggio Emilia per aver rifiutato un matrimonio combinato, sintomo di una sua più ampia emancipazione: "È una storia che riguarda il nostro tessuto sociale: non vanno fatti cadere nel vuoto i messaggi di aiuto delle persone che subiscono violenze. Riguardano tantissime donne anche italiane, cattoliche o non religiose" qui. Se ne parlano le fonti del mainstream, quando finalmente arrivano a parlarne, lo fanno in questi termini...
Ma si è mai sentito di una cattolica o di una buddista o di una ebrea o di una anglicana uccisa perché non voleva sposare il cugino imposto dal padre? O di donne di altre religioni obbligate ad andare in giro velate o segregate o bloccate negli studi ed in ogni altra attività extradomestica? Semplicemente perché fatti del genere accadono solo nell'Islam ed ancora una volta la "sinistra" nasconde ed ha paura dello stigma. C'è la testimonianza del fratello della povera Saman, che ha dichiarato che è stata punita perché si stava allontanando dai dettami dell'Islam. Tant'è che gli inquirenti si stanno muovendo in base alla sua testimonianza e a filmati compromettenti.
Questi, ed altri, fatti del genere accadono solo in quella religione. Ed in questo caso la religione c'entra, eccome. Sia mai che scappi mezza parola contro certe usanze tribali. Tutti colpevoli, nessun colpevole. La sinistra è questa, non se ne esce...
La scorsa settimana anche su Rete4, persino nella trasmissione di Nicola Porro, di solito più aperto, ha prevalso la pezza a colore dell'islamico di turno che ha sostenuto trattarsi di casi sporadici che accadono in oasi culturali e che la religione non c'entra. E nessuno che sia stato in grado (o abbia voluto) replicare adeguatamente... tranne Capezzone che ha parlato in termini logici e pregnanti sul caso specifico ma senza entrare nel focus del problema...
Il quotidiano La Verità ha riportato, con l'eccezione di una più adeguata argomentazione, che paradossalmente, per il presidente dell'Unione delle comunità islamiche, le responsabilità della scomparsa della giovane sono delle nostre istituzioni, ree di non averla protetta. E derubrica la probabile uccisione a «femminicidio dettato dal contesto patriarcale».
Basta poi andare su una pagina di Famiglia Cristiana per scoprire l'ultimo prodotto del loro pensiero: la morte della povera Saman è tutta colpa delle "famiglie allargate" (!? ).
Ai problemi posti da certa immigrazione ignorati dalla posizione della Chiesa - rappresentata dall'atteggiamento ossequiente all'islam dei vescovi allineati ai ricorrenti mantra immigrazionisti e filoislamici di Bergoglio [qui - qui] e, peggio ancora, alla Dichiarazione di Abu Dhabi [qui] - si sta aggiungendo un altro problema: la santa alleanza dell’organo ufficiale dei vescovi italiani Avvenire con associazioni islamiche che promuovono il fondamentalismo.
Lo evidenzia La nuova bussola quotidiana [qui] che in proposito parla addirittura di catto-islamismo (ci mancava!) per via dell'aggravante dell'assonanza con l'UCOI l’Unione delle Comunità islamiche italiane, agganciata ai Fratelli Musulmani2, che tenta di egemonizzare la composita galassia islamica in Italia, da cui lo stesso mondo musulmano prende le distanze. Ma anche la stessa Bussola ignora come questo prender le distanze alla fine rientri nel concetto musulmano di taqiya, una dissimulazione precauzionale adottata consapevolmente in una situazione di minoranze come in Europa.3
E così il quotidiano dei vescovi e una rivista ormai squalificata ma un tempo diffusa in tutte le parrocchie, sposano la linea inter-religiosa inclusivista della chiesa modernista, che comprende anche la fratellanza orizzontale e non ontologica, perché non più fondata su Cristo ma sui comportamenti umani, promossa dal papa attuale. E non ci si rende conto che, oltre al rinnegamento della nostra fede (le due fedi sono incompatibili [qui]), in virtù della taqiya, si tratta di una mera becera illusione se non di prove di anticipata dhimmitudine...
In più, sullo status femminile nell'islam, che viola la dignità della donna su cui incredibilmente anche le femministe tacciono, si continua a glissare sulla poligamia, sulle spose bambine (è recente la legge turca che consente il matrimonio con bambine di nove anni), nonché sull'infibulazione, una pratica barbara dolorosa e invalidante per tutta la vita...4 Ne parlano solo alcune donne musulmane più emancipate, nell'inerzia dei nostri politici, che peraltro non si preoccupano delle sacche di islam che sempre più numerose si incuneano nelle nostre città e che restano impermeabili al rispetto delle nostre leggi.
In realtà, se è vero che i matrimoni forzati e altre pratiche come l'infibulazione non appartengono all'intero mondo islamico e spesso sono espressione di culture tribali precedenti, è anche vero che una certa interpretazione dell’islam ha consolidato queste tradizioni. E laddove il fondamentalismo cresce, soprattutto in Europa, si vedono crescere anche fenomeni di questo tipo che il fatto che l'islam sia una teocrazia non consente neppure di discutere. E, se capita che ci siano cosiddetti islamisti moderati che accettano il dibattito e sembrano integrarsi, alla resa dei conti, in una situazione di maggioranza islamica e di conseguente introduzione della sharia, sarebbero perseguiti anche loro, alla stregua di tutti gli altri infedeli che non si assoggettino all'islam, che è sottomissione. Mentre la politica sinistrorsa glissa sul rispetto delle nostre leggi e di fatto favorisce l'Islam.
Purtroppo, l'integrazione sarebbe già resa impossibile dalla irriducibilità delle fedi; ma oggi la nostra fede edulcorata rischia una esecrabile integrazione all'inverso, perché a questo porta la teologia acattolica con la malintesa accoglienza degli imam persino nei luoghi destinati al culto come le Chiese (viceversa, avete mai visto nella prassi cristiani accolti in una moschea? Fanno eccezione un paio di papi in circostanze quanto meno discutibili ma che rappresentano un apax, un caso unico e irripetibile applicato ad un evento, dalle conseguenze nefaste).
In ogni caso i musulmani di nuova generazione, perseguono una integrazione secondo i modelli favoriti dai social che sono quelli più degeneri della nostra civiltà in crisi preagonica, sganciati dalla sana morale che scaturisce dalla vera fede cattolica ormai rinnegata mentre il laicismo imperante sostiene una libertà dei costumi che l’islam aborre.
Del resto le persecuzioni praticate durante i secoli e ancora oggi in molti paesi musulmani contro i cristiani sono paragonabili all’odium fidei dei rivoluzionari francesi e marxisti. Nel laicismo postumano come nell’islam non esiste il concetto di persona, ma di Popolo e Massa, quello che l’islam definisce Umma, la comunità. Il concetto di persona è sostituito con una struttura sociale piramidale, totalitaria, dove la dignità del singolo viene liquefatta per essere assorbita dalla Massa-Umma, che si traduce nell’azzeramento della dignità individuale e della famiglia monogama.5
Ed ora, mentre noi conosciamo Chi è l'artefice della vera salvezza e con l'aiuto della Sua Grazia cerchiamo di viverne gli insegnamenti sapendo anche che è l'unico modo per fecondare la realtà, come possono i nuovi italiani ed europei di prima, seconda o addirittura terza generazione conoscerLo e convertirsi se la nuova chiesa condanna l'evangelizzazione, impropriamente definita proselitismo, mentre la fede non è più atto pubblico ma, ridotta alla sfera individuale e nascosta nelle sacrestie, non riesce più ad illuminare né loro né altri?
L'inevitabile conseguenza - che è anche la cosa che più sconcerta dell'imperante ideologia sinistrorsa e delle posizioni della Chiesa attuale che non se ne discosta -, è la negazione della realtà, della natura, dell’umanità come le abbiamo finora conosciute e vissute: tutto quel che si chiamava ordine naturale, famiglia, genitori, figli, tradizione, cultura, è ridotto a stereotipo, cioè pregiudizio, convenzione rigida e antiquata, menzogna da cui liberarci. Ma il multiculturalismo che ci si vuole imporre si basa sulla religione del senso di colpa. Se non canti sull’altare della chiesa antirazzista, sei fuori, sei fascista, sei xenofobo. Di qui il silenzio paralizzante sulle minoranze [qui].
Al momento l'unico modo, a livello individuale, di non adeguarci a queste rovine e alle loro poliedriche implicazioni, è rimanere fedeli nella Speranza cristiana. Forme di resistenza più strutturate forse potranno farsi strada, ma al momento appaiono imprevedibili... (Maria Guarini)
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1. Non stupisce la perfetta aderenza al mainstream visto che il suo direttore ha partecipato al Gruppo Bilderberg
2. I Fratelli Musulmani nascono nel 1928 sulla base di «considerare i musulmani superiori rispetto al resto dell’umanità, un po’ come avviene per il “mito ariano” dei nazisti. Le idee dei FM sono all’origine sia dei partiti islamisti contemporanei che di gruppi terroristici come Al Qaeda e l’Isis.
3. Il Corano menziona due situazioni nelle quali è possibile e anche consigliato di praticare la taqiya. In primo luogo, in caso di coercizione esterna, il musulmano può negare Dio esternamente pur mantenendo la sua fede nel cuore (16, 106). In secondo luogo, in caso di rapporti di forza sfavorevoli, quando il fatto di opporsi gli infedeli presenta un danno, è possibile prenderli per alleati (3, 28-29)
4. Un dato recente è la decisione del giudice federale di Detroit, Bernard Friedman, che ha stabilito che il Congresso non ha l’autorità per rendere illegale l’infibulazione. Quindi in America i musulmani, come nel resto del mondo, hanno il diritto di mutilare i genitali delle loro bambine.
5. https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2018/12/elite-laicista-e-islam-unattrazione.html
5. https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2018/12/elite-laicista-e-islam-unattrazione.html
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