Il cosiddetto "Medioevo" è l'epoca nella quale, in Europa occidentale, vige quella respublica christianorum, centrata sull'esistenza dei due poteri universali di Papato ed Impero, che precede la nascita delle monarchie nazionali. Sotto il punto di vista religioso le comunità europee, pur se periodicamente lacerate dalla diffusione di eresie che sfidano l'ortodossia, si riconoscono nel cattolicesimo. Fra Dodicesimo e Tredicesimo Secolo la civiltà medioevale tocca il suo culmine politico, scientifico, letterario, filosofico, artistico e spirituale. Nomi come quelli di Innocenzo III, Federico II, Dante Alighieri, S. Tommaso d'Aquino, S. Francesco d'Assisi, Giotto e Ruggero Bacone attestano la piena maturità di una società che ha oramai dato vita ad una civiltà originale e diversa rispetto sia al modello classico che a quello del Vicino Oriente musulmano. La Chiesa, terminata una lunga fase di monopolio, condivide l'onere e l'onore della produzione e trasmissione del sapere con i primi Studia sorti in città come Parigi, Bologna, Oxford, Salamanca, Padova, Napoli, Coimbra, Perugia, Colonia, Praga e Heidelberg.
Ora, la cosa più simile all'iconoclastia ed all'orrore per musica ed arti figurative che animano - si fa per dire - il regime dei talebani la si trova in alcune delle eresie che si oppongono alla Chiesa Cattolica. In particolare, in una di esse che avrà la ventura di sopravvivere alla repressione riuscendo a diffondersi a macchia d'olio in almeno metà d'Europa. Si sta ovviamente parlando del Protestantesimo. Nella contrapposizione fra l'Europa riformata del Cinquecento e l'Europa cattolica che sta conoscendo i fasti del Rinascimento è possibile cogliere in modo spettacolare quanto ogni cosa, nella cattolicità, sia lontana anni luce dall'odio per il colore e per la rappresentazione della bellezza che, invece, caratterizza l'Europa di Lutero e, oggi, l'Afghanistan dei talebani.
Si guardino le nere vesti con le quali Lutero, Melantone e le altre figure di spicco vengono ritratte da Lucas Cranach, e le si confrontino con le vesti sgargianti con le quali i Papi rinascimentali vengono immortalati da Raffaello. Si guardino gli spogli ed austeri interni delle chiese evangeliche e calviniste, e li si confrontino con gli affreschi della Cappella Sistina. E, dopo averlo fatto, ci si ricordi di come, già due secoli prima, Ambrogio Lorenzetti fornisse una rappresentazione vivida e coloratissima della vita all'interno ed all'esterno delle mura di un libero comune italiano (con tanto di ragazze che ballano in piazza).
No, il Medioevo europeo non ha nulla a che fare con i talebani. Non ha nulla a che fare con chi cannoneggia statue, distrugge immagini e rappresentazioni del divino e del sacro, impone alle donne di coprirsi il volto e vestirsi di nero o agli uomini di far crescere la barba. Paradossalmente, se si vuol cercare nella storia europea qualche "collega" dei talebani è più agevole reclutarlo nella schiera di coloro che più aspramente si opposero alla Chiesa Cattolica ed alla civiltà da questa ispirata. Lo si troverà in un Lutero, in un Calvino. Ma fra i cattolici no. Noi cattolici abbiamo avuto Papi che si sono macchiati di molte gravi colpe. Nepotisti, simoniaci, avidi, lussuriosi. Ma amici del brutto, mai. Perfino Alessandro VI Borgia fu un grande mecenate. L'amore per il bello è di casa, nella Chiesa Cattolica. Se l'Occidente è stato in grado di elaborare un nuovo canone estetico capace di rivaleggiare con quello di Fidia e Prassitele lo si deve alla Chiesa.
Per cui, per favore, finiamola di mettere nella stessa frase le parole "Medioevo" e "talebani". Facciamo Ritorno al reale. (Da Fb)
Nessun commento:
Posta un commento