In un tempo in cui sono caduti i valori eterni, la naturale non accettazione o ripulsa di ciò che non è ritenuto rispondente ad un ordine naturale o ad un'etica non più condivisa, viene etichettato come "fobia" fino ad essere sottoposto alla criminalizzazione del dissenso.
A fronte del normale sconcerto cagionato dai più inusitati ed aberranti fra i comportamenti sociali e gli atteggiamenti estetici, posti in opera da svariati soggetti "à la page" ed ideologicamente orientati, si continua spesso ad evocare spasmodicamente la figura della "paura", e, dunque, il concetto psicologico della "fobia", da parte di svariati commentatori, anch'essi partecipi del medesimo progressismo illuminato che tali comportamenti ed atteggiamenti apertamente propone e promuove.
Non sfiora la mente di questi progressisti illuminati il sospetto che, invece, si possa trattare soltanto di un evidentissimo moto di naturale disgusto ? La confusione che costoro operano fra la "paura" ed il "disgusto", non sarà, forse, null'altro, se non il tentativo surrettizio di negare ai più, persino la banale "libertà di avere schifo" di ciò che, obiettivamente, non potrebbe che provocare un più che ovvio e spontaneo senso di schietta repulsione, in un soggetto mediamente normale ?
Non sarà, fra l'altro, che i progressisti illuminati, volutamente confondendo fra loro, callidamente mistificandoli, la paura con l'assoluto disgusto, in tal modo, vogliano anche evitare l'ovvia constatazione di come il "Re sia nudo"? Ovvero, per questa via, vogliano impedire che si possa razionalmente realizzare il fatto evidentissimo di come, in realtà, certe più che equivoche loro concrete prese di posizione, relativamente a fenomeni sociali altrettanto discutibili (ed anche esteriormente repellenti), non possano conseguire, se non da presupposti ideali alquanto ributtanti, la cui morale ripugnanza viene, del pari, a pubblicamente risaltare su di un tangibile piano estetico ?
Del resto, come analogamente solevano considerare anche innumerevoli fra i pensatori della Grecia antica: καλὸς καὶ ἀγαθός, κακός καὶ αἰσχρός ... (Michele Gaslini)
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