Una mostra in onore di Pio XII: Defensor civitatis
È in corso dal 28 aprile e si concluderà il 28 giugno la mostra "PIO XII - Defensor Civitatis" visitabile gratuitamente dal lunedì al venerdì, di mattina (dalle 9 alle 13) e nel pomeriggio (dalle 14 alle 18). La mostra espone oggetti, paramenti, documenti e fotografie originali dedicati alla vita del Pastor Angelicus ed in particolare al bombardamento di Roma del 1943 di cui quest'anno ricorre l'80° anniversario. L'evento è in Borgo VIttorio 88 a Roma, presso la Galleria Arte Poli: progetto Museo dei Papi con la collaborazione di tutti i patrocinatori, a partire dall'assessore alla cultura del Comune di Roma, prof. Miguel Gotor, al Pontificio Comitato di Scienze Storiche e al Dicastero per le Cause dei Santi.
Apprendiamo da Corrispondenza Romana [qui] che l’esposizione è stata inaugurata dal cardinale tedesco Walter Kasper e dal presidente del Pontificio Comitato padre Bernard Ardura, i quali hanno la rievocato, con la moderazione del responsabile della comunicazione istituzionale e dell’ufficio stampa della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI Luca Caruso, la vicenda storica ed ecclesiale dell’ultimo Pontefice romano per nascita, nato il 2 marzo 1876 tra il rione Ponte e il rione Parione, accorso a rischio dell’incolumità personale nelle strade e nelle piazze della città sconvolta dall’attacco angloamericano. D’allora da quella gente del quartiere-simbolo della Seconda guerra mondiale che lo implorò abbracciandolo e sporcando di sangue la sua talare bianca, Papa Pacelli è stato considerato per sempre il “Defensor Civitatis”.
I tragici frangenti in cui Pio XII guidò la Chiesa, soprattutto fra il 1940 e la fine del conflitto mondiale (1945), sono stati presi in esame nell’intervento del cardinale, già presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani (2001-2010), nel suo intervento di apertura dell’esposizione, ricordando anche che Pacelli è stato «il primo Papa che ho conosciuto di persona e sotto il cui pontificato, nel 1957, fui ordinato prete».
La vicenda biografica di Pacelli – la formazione umana e intellettuale, la vocazione sacerdotale, l’intensa attività diplomatica come nunzio a Monaco e a Berlino e poi come segretario di Stato e, infine, la sua azione pastorale da vescovo di Roma – è stata quindi delineata da padre Ardura, che ha dato anche conto delle ostilità e delle polemiche storiografiche di cui è ancora vittima Pio XII, rievocate anche da Kasper nel suo intervento.
Illustrando il periodo «difficilissimo e complessissimo» in cui Papa Pacelli esercitò il ministero petrino, il cardinale tedesco ha ricordato come l’avversione nei suoi confronti abbia avuto inizio soprattutto a partire dal 1963, anno in cui fu pubblicata l’opera teatrale dello scrittore, drammaturgo e sceneggiatore tedesco Rolf Hochhuth (1931-2020) Il Vicario. «Quell’evento», ha spiegato il teologo, «rappresentò uno spartiacque. Prima di allora Pio XII era apprezzato come grande uomo di pace, anche grazie a quanto sotto il suo pontificato fu concretamente posto in atto da parte della Chiesa nella difesa degli ebrei perseguitati e degli oppositori del nazifascismo. Poi, per motivi soprattutto politico-ideologici legati al nuovo assetto mondiale postbellico, la sua immagine fu strumentalmente messa in discussione. E probabilmente lo sarà, purtroppo, fino all’“ultimo giorno”».
L’evento si è concluso con l’esibizione della soprano statunitense Courtney A. Mills e con un significativo messaggio di pace per il martoriato popolo dell’Ucraina.
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