Mentre si parla tanto di sinodalità e di pizzo della nonna, si riducono i vescovi a funzionari del satrapo che devono preventivamente chiedere permesso a Roma per fare ciò che spetta loro di diritto. Alla faccia della collegialità e del rispetto delle prerogative episcopali. Approfondimenti nell'articolo. Vedi precedenti consultando anche i numerosi link di riferimento: Il saccheggio dei Monasteri, lo scandalo vaticano nascosto. qui e a partire da qui: Perché il Vaticano se la prende con la vita contemplativa?
Il Papa limita i nuovi gruppi tradizionali
ordinando l'approvazione vaticana per le associazioni di fedeli
ordinando l'approvazione vaticana per le associazioni di fedeli
Bergoglio ha emanato una direttiva che limita i poteri dei vescovi diocesani ordinando loro di chiedere il permesso del Vaticano prima di costituire gruppi di fedeli che aspirano a diventare istituti o società religiose.
Lo ha fatto con un Rescritto del 15 giugno (vedi immagine sotto), ma firmato il 7 febbraio durante un'udienza al cardinale João Braz de Aviz e all'arcivescovo José Rodríguez Carballo, rispettivamente prefetto e arcivescovo segretario del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.
Notare l'errore nel latino: audentia in luogo di audientia Lapsus freudiano: audacia nel senso di arbitrio? |
Leggo e traduco da LifeSiteNews che la vaticanista Diane Montagna ha notato che il Rescritto del Papa necessita di una modifica del Diritto Canonico (Canone 312 §1), sebbene non faccia menzione che tale cambiamento sia avvenuto o sia imminente. E dunque ipotizza che il cardinale Braz de Aviz possa non essersi reso conto della contraddizione della direttiva col diritto canonico vigente.
Il canone 312 §1 attualmente sostiene il diritto dei vescovi locali di erigere associazioni pubbliche di fedeli, stabilendo:
L'autorità competente per la costituzione di associazioni pubbliche è:1/ la Santa Sede per le associazioni universali e internazionali;2/ la conferenza episcopale nel proprio territorio per le associazioni nazionali, cioè quelle che dalla loro fondazione sono orientate all'attività in tutta la nazione;3/ il Vescovo diocesano nel proprio territorio, ma non amministratore diocesano, per le associazioni diocesane, salvo, invece, quelle associazioni il cui diritto di erezione è stato riservato ad altri per privilegio apostolico.
Le nuove restrizioni imposte ai vescovi diocesani avranno l'effetto pratico di soffocare la crescita di nuove comunità o ordini, in particolare quelli tradizionali, se non dovessero incontrare l'approvazione del fermamente antitradizionalista Braz de Aviz.
Combinato con la Traditionis Custodes e con i Responsa ad dubia [vedi] del designato cardinale Arthur Roche e il documento Cor Orans del 2018 – descritto come un assalto “crudele e spietato” contro gli ordini contemplativi, motivato dall'“odio” (Vedi precedenti segnalati nell'incipit) – il nuovo Rescritto si aggiunge alla recente serie di rigorosi interventi vaticani che hanno l'intento di limitare, se non stroncare, il futuro della Messa tradizionale e dei gruppi che vi sono devoti. (Maria Guarini)
All'inizio non avevo capito che era una mossa a senso unico (sempre lo stesso) e invece è sempre la solita solfa per eliminare quei pochi cattolici che sono rimasti in questa Chiesa allo sbando. speravo che potesse riguardare anche certe "associazioni pubbliche di fedeli" dedite al modernismo e alle aperture lgbt e invece era la solita reprimenda
RispondiEliminaSe si tratta di associazioni di "fedeli" LGBT l'approvazione è immediata
EliminaMic, Tosatti, dopo la sua apertura, ha preso pari pari il tuo articolo senza citare la fonte.
RispondiEliminaEh, beh. Tutto fa brodo!
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