martedì 25 luglio 2023

Cambiamenti climatici. Caldo estremo: “troppi catastrofismi senza senso”

Poche efficaci parole suscitate dai nuovi dogmi della pseudo-scienza al servizio della tecnocrazia. Di seguito un articolo tratto da Meteoweb: Caldo estremo: “troppi catastrofismi senza senso”. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
Riscaldamento
Fa caldo? Sì, certo, siamo a luglio.
Fa mediamente un po' più caldo del passato? Sì.
Esiste il riscaldamento climatico? Certamente, è un dato oggettivo. Innegabile.
Dipende dalla CO2? Forse sì, forse no, forse in parte. Non vi sono certezze assolute. Checchè ne dica la scienza di regime.
Tutti sanno infatti che dopo il Mille, quando non vi erano emissioni,  vi fu un riscaldamento climatico non molto diverso da questo, tanto è vero che a Londra si coltivava la vite, cosa che dopo la piccola glaciazione del Trecento non fu più possibile.
Bisogna quindi darsi da fare e ridurre drasticamente le emissioni di CO2 in Europa, che sono solo il 10% di quelle totali del pianeta? No, ovviamente, se questo significa pagare un prezzo troppo alto. Per il 10% del totale non ne vale la pena.
Ma lo dice la scienza, ripetono  in coro gli eco-terroristi che scrivono sui giornali e appaiono in tv. 
Cioè lo dicono gli  scienziati, coloro che, senza uno straccio di prova certa, sostengono anche, apoditticamente, che deriviamo dalla scimmia. Eppoi non tutti: Carlo Rubbia e Antonio Zichichi (non esattamente gli ultimi arrivati)  affermano che non possiamo essere certi che il riscaldamento sia dovuto a cause antropiche, cioè umane.
Thomas Kuhn (1922-1996) ha bene illustrato che la scelta di un determinato paradigma scientifico dominante dipende quasi sempre da motivazioni che non sono strettamente scientifiche.
Quando cambiano le motivazioni, cambia anche il paradigma. 
Tra queste motivazioni, oggi non secondaria è quella del dio quattrino.
Si chiama, pudicamente, "economia green".
La nuova mangiatoia. (Martino Mora)
* * *

Caldo estremo, tenente colonnello Guidi: 
“troppi catastrofismi senza senso”
In questa intervista pubblicata sul giornale "La Verità", il tenente colonnello Guidi ridimensiona l'allarmismo intorno alle ondate di calore, di certo questo non è l'anno più caldo della storia
Sul giornale “La Verità“, è riportata un’intervista autorizzata dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica militare del tenente colonnello Guido Guidi che da giovanissimo ha desiderato fare il meteorologo, ha partecipato a una spedizione in Antartide e collabora attualmente con il sito Climatemonitor.it. Ogni volta che ascoltiamo i suoi bollettini meteo sui canali Rai, sappiamo che ci troviamo davanti a una fonte più che affidabile, infatti la meteorologia è una disciplina complessa, con tante variabili che vengono messe in gioco, ed ecco perché gli effetti si devono seguire formule e registrazioni verificate.

Nell’intervista al tenente colonnello Guidi sul giornale “La Verità” prima domanda al quale l’esperto risponde è: “Tenente colonnello Guidi, siamo nell’estate più calda della storia dell’umanità come si legge da più parti?” Il tenente Guidi risponde: “La risposta è no. Se prendiamo in considerazione l’andamento delle temperature nei secoli in una zona piccola come la nostra è oggettivamente impossibile dire una cosa del genere.”

Il reale contesto dell’attuale ondata di calore
Sul giornale “La Verità” viene chiesto, inoltre, al tenente colonnello Guidi cosa pensa sulla questione che: “[…] ogni settimana c’è un nuovo record di caldo e si leggono bollettini di morte dovuti all’aumento delle temperature“. Il tenente colonnello Guidi risponde: “Record è un vocabolo che deriva da registrare. Nel nostro caso, la registrazione riguarda le temperature in un luogo preciso realizzate con tecniche parametrabili nel tempo. Se modifiche ci sono state, anche nella morfologia del territorio, devono essere documentate e tenute presente per rendere solide e affidabili le serie storiche di cui ci serviamo. Fatta questa premessa, negli ultimi decenni si registra un aumento della temperatura media della superficie del pianeta. Ma i record veri sono rari e infrequenti“.

Nell’intervista sul giornale “La Verità”, il giornalista ribatte che: “Nel mese di giugno ci lamentavamo per le troppe piogge e il troppo fresco.” Il tenente colonnello Guidi argomenta a tal proposito che: “Questo ci fa comprendere quanto sia complesso il sistema climatico. Nell’Europa del Sud i mesi di maggio e giugno sono stati piovosi e relativamente più freschi degli ultimi anni, ma mediamente più caldi rispetto agli ultimi decenni. A inizio luglio siamo entrati in una fase calda importante. Questa evoluzione descrive una stagione molto diversa dall’estate 2022, in cui si è registrata una persistenza delle onde di calore da maggio a settembre“.

“Nessun anno è uguale all’altro”
Alla richiesta di spiegazioni a queste ultime dichiarazioni, come si legge ancora sul giornale “La Verità“, la risposta pronta del tenente colonnello Guidi: “Che nessun anno è uguale all’altro e che ogni stagione registra fasi più fresche e più calde che ne diversificano il clima. Invece il trend di lungo periodo si misura in un arco di almeno trent’anni. Un aumento di temperature non impedisce trend di raffreddamento e un aumento di piovosità o umidità non impedisce fasi calde“.

Come si legge, inoltre, sul giornale “La Verità“, il tenente colonnello Guidi parla di come è diventato meteorologo in questi termini: “Sono entrato in Aeronautica a vent’anni e ho acquisito le competenze in meteorologia all’interno delle Forze armate“. […] “Sono un componente dell’Aeronautica di terza generazione. Sia mio padre che mio nonno facevano parte della Forza armata. Ho sempre avuto la passione per la meteorologia, già a 13 anni ho partecipato a un corso promosso dall’Aeronautica. Mi sono arruolato con lo scopo di esercitare la professione di meteorologo“.

Si abusa di iperboli prive di significato
Nell’intervista pubblicata sul giornale “La Verità”, il giornalista chiede al tenente colonnello Guidi: “Immaginava che il tempo potesse diventare terreno di scontro politico e culturale?” “Oggettivamente no. La società nella quale viviamo è sempre stata condizionata dall’evoluzione del tempo, pensiamo agli effetti sull’agricoltura e i raccolti. Oggi ce ne accorgiamo di più perché ogni aspetto della vita ne è pervaso. Un giorno di maltempo in una grande città modifica il traffico. Una stagione positiva o negativa ha impatto sul turismo. Lo sviluppo delle energie rinnovabili condiziona i mercati”.

Si legge ancora sul giornale “La Verità“, il giornalista ribatte “Bolla di fuoco sul Mediterraneo”, “Anticiclone Caronte”, “Caldo record, pianeta in ginocchio”: c’è troppo allarmismo nell’informazione sul clima? “Ci sono iperboli spesso prive di significato. L’evoluzione climatica è raccontata con un’accezione tutta mediatica e per certi aspetti speculativa”. […[…] Accentuare i toni è mediaticamente pagante. Ma sono toni che noi come Aeronautica militare disconosciamo. Ci sono i termini per definire le cose ed è sufficiente usare quelli“.

Ci possono essere diverse cause che si sommano, oltre quella antropica
Nell’intervista al tenente colonnello Guidi sul giornale “La Verità“, il giornalista afferma: “Secondo questi rilevamenti il Medioevo è stato molto caldo, poi si è verificato un calo delle temperature fino al 1680 quando hanno ripreso a innalzarsi, ben prima della Rivoluzione industriale e delle emissioni di CO2“. Il tenente colonnello Guidi risponde: “Senza confermare né smentire queste ciclicità, nulla esclude che a un certo punto si sia aggiunto un contributo importante di natura antropica. Le diverse cause possono sommarsi“.

Inoltre, si legge ancora sul giornale “La Verità” che il giornalista domanda all’esperto: “Si potrebbe pensare che i meteorologi, che hanno una prospettiva più breve, siano più allarmisti. Invece lei, Mario Giuliacci e Paolo Sottocorona siete più pragmatici di quanto sia la narrazione prevalente?” Il tenente colonnello Guidi risponde: “I meteorologi hanno un approccio pragmatico perché vedono quotidianamente la complessità del sistema previsionale. Questo ci rende più prudenti nel descrivere i fenomeni reali”. Quando si parla di “emergenza climatica“, secondo il tenente colonnello Guidi: “[… ] non ci troviamo nella meteorologia, ma nella sociologia. Come si diceva, quando tutto viene dipinto come anormale più nulla lo è. L’onda di calore di questi giorni è stata un fenomeno importante, ma non inedito. Un evento che andava comunicato con toni oggettivi, non con i toni dell’apocalisse, sul ricorso ai quali non mi pronuncio“.

La proposta di istituire il reato negazionismo climatico
Alla domanda “Cosa pensa del fatto che qualche politico, in base al dibattito di questi giorni, vuole proporre il reato di negazionismo climatico?” sul giornale “La Verità“, il tenente colonnello Guidi risponde: “I reati fanno riferimento a valutazioni oggettive, la scienza procede per confutazioni e verifiche. Quindi non mi sembra un ambito nel quale si possano introdurre elementi di natura penale“.

Si legge ancora un’ulteriore domanda del giornalista su “La Verità”: “L’Organizzazione metereologica mondiale è un ente affidabile?” Il tenente colonnello Guidi risponde: “Assolutamente sì. È un ente emanazione delle Nazioni unite. Vi partecipano tutti i servizi meteorologici dei Paesi membri. Il capo del Servizio meteorologico dell’Aeronautica militare è rappresentante permanente nell’Omm, la collaborazione è totale“.

Non ci sono contromisure consigliate se non quello di andare al mare, se è possibile
Il tenente colonnello Guidi viene sottoposto ad un’altra domanda interessante: “Perché il presidente dell’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc), anch’essa emanazione delle Nazioni unite, è un economista, il sudcoreano Hoesung Lee?” L’esperto risponde: “Perché i temi climatici non riguardano solo la scienza del clima, ma anche quello dello sviluppo, i temi energetici ed economici. Quindi, ci sta che a presiedere un ente così non sia necessariamente un climatologo“.

Infine, si legge ancora su “La Verità” che il tenente colonnello Guidi alla domanda: “Personalmente, come si difende dall’onda di calore?” risponde con disarmante semplicità: “Fa caldo, ma è luglio: se posso vado al mare. Non ho adottato contromisure di particolare significato meteorologico“.

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