Mons. Carlo Maria Viganò per il
Convegno di Bornholm, Danimarca,
organizzato dal Medical Doctors for Covid Ethics International.
CARI AMICI, permettetemi di ringraziare gli organizzatori di questo convegno e di rivolgere un saluto a tutti i partecipanti. La vostra presenza e la condivisione dell’allarme per il colpo di stato globale – assieme a molti altri gruppi e movimenti in tutto il mondo – devono essere per tutti noi motivo di grande consolazione, perché significa che l’assalto al quale stiamo assistendo trova un’opposizione ferma e determinata che non è disposta a lasciarsi imporre il piano criminale dei servi del World Economic Forum.
Avete avuto modo di ascoltare altri interventi, in cui vi è stato spiegato in modo esauriente come questo colpo di stato sia stato ordito nel tempo, chi ne sono gli autori e quali sono gli scopi che essi si prefiggono. Io stesso, nel corso di questi ultimi tre anni, ho più volte denunciato l’uso strumentale della farsa pandemica e della vaccinazione di massa come esperimento di ingegneria sociale, tramite il quale non solo patologizzare la popolazione mondiale dopo averne sterminata una parte, ma anche creare le premesse per un controllo capillare di ogni attività umana. Questo controllo serve a rendere possibile il credito sociale, già in vigore nella dittatura comunista cinese: tramite questo sistema i cittadini sono sottoposti ad una valutazione del loro comportamento “virtuoso”, venendo premiati o puniti a seconda della loro obbedienza. E questo, come sappiamo, può avvenire solo dove ogni persona sia tracciabile in tutte le sue azioni, ivi compresi i pagamenti e le transazioni finanziarie. Poco importa che i premi e le punizioni riguardino il rispetto dei lockdown, l’aver ricevuto il cosiddetto “vaccino”, la manifestazione del proprio pensiero sui social o il presunto impatto di anidride carbonica dei nostri consumi: il controllore vuole poterci costringere con mezzi coercitivi ad obbedire ai suoi ordini, a prescindere dal fatto che ciò che ci chiede sia ragionevole o giustificato.
Il green pass che abbiamo sperimentato recentemente era la prova generale dell’identità digitale che l’Unione Europea vuole imporre a tutti i suoi cittadini; un’identità digitale che sarà legata al nostro conto corrente, al fascicolo sanitario, alla nostra attività su internet, agli acquisti che facciamo.
Dobbiamo riconoscere che gli artefici di questo colpo di stato si sono dimostrati estremamente organizzati, e d’altra parte dobbiamo anche ammettere che la reazione a questo progressivo accerchiamento è stata lenta e frammentata. D’altra parte, è proprio nel tenerci divisi che il nostro nemico – perché tale è – riesce a renderci deboli e ad impedire che si costituisca un movimento di opposizione. Egli deve impedire il coordinamento della protesta, la visibilità delle voci di dissenso, la diffusione degli argomenti che sconfessano la narrazione mainstream.
Io mi rivolgo a voi come Vescovo cattolico ed ex-Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America. Il mio compito principale, come Pastore, è difendere la Verità, che è attributo di Dio, contro la menzogna di colui che è mentitore e omicida sin dal principio. Ma in questo caso, cari amici, l’attacco dell’élite non colpisce solo i fondamenti della Religione, ma l’essenza stessa del nostro essere, la nostra libertà, il nostro libero arbitrio e la stessa natura. È una guerra contro Dio e contro l’uomo. Una guerra in cui un gruppo di eversori vuole far ripartire il mondo – questo, il great reset di cui parlano – resettando la Creazione e cancellando tutto ciò che in essa richiama la mano sapiente del Creatore e soprattutto la totale gratuità della Sua opera.
Tutto ciò che l’élite globalista porta a termine è in vista di due scopi, uno ideologico (direi quasi teologico) e uno materiale.
Lo scopo ideologico è renderci schiavi, privandoci della libertà di compiere il Bene e costringendoci con il ricatto o la minaccia a compiere il Male, o anche solo a tollerare che altri lo compiano.
Lo scopo materiale è concentrare le ricchezze nelle mani di pochi gruppi finanziari, che grazie a questi profitti possano cooperare attivamente alla realizzazione del primo obiettivo. Potete averne conferma nel constatare come in questi anni tutto sia stato trasformato in una fonte di lucro: la nascita, con la maternità surrogata e l’inseminazione artificiale; la morte, con l’aborto e l’eutanasia; la vita, con le vaccinazioni, la transizione di genere, la mercificazione del sesso. Tutto ciò che il Signore ci ha dato gratuitamente e con la magnificenza degna di Dio si è trasformato in denaro. Ci fanno pagare le cose buone, perché costando siano difficili da praticare; e quelle cattive, perché paghiamo il prezzo dei nostri peccati a coloro che ce li propongono come stile di vita. Ci fanno pagare quello che fino a ieri era impensabile potesse essere oggetto di commercio: l’aria, l’acqua, la luce del sole, la natura, la salute, addirittura le amicizie e l’amore. E quel che è peggio, è che questa mercificazione è una frode colossale, perché si basa su una menzogna a cui molti sembrano voler credere: che le cose abbiano necessariamente un prezzo, che non vi sia nulla che può essere donato gratuitamente.
Il mio appello a tutti voi, oggi, è che possiate comprendere che l’unico modo infallibile per uscire da questo infernale labirinto è colpire alla radice la malapianta del globalismo proprio sui due fronti a cui accennavo poc’anzi: quello ideologico e quello economico; anzi, forse il primo da colpire è quello economico, perché è quello che garantisce i mezzi di sussistenza a questo sistema perverso. Ma per farlo occorre unirsi, in un’Alleanza Antiglobalista, contribuendo – ciascuno con i propri mezzi – a un’azione di resistenza e di denuncia del colpo di stato.
Da molte parti del mondo la risposta al mio appello per l’Alleanza Antiglobalista sta riscuotendo grande interesse, perché se riusciamo a unirci e a organizzare un’opposizione possiamo davvero ottenere dei risultati concreti.
Da un lato, la confutazione dei punti programmatici dell’Agenda 2030, la formulazione di proposte alternative credibili e rispettose del diritto naturale e la denuncia degli eversori. Dall’altro, il boicottaggio delle multinazionali impegnate nella promozione del globalismo e il sostegno a tutte quelle realtà che ad esso si oppongono.
Se ognuno di noi non acquistasse prodotti di aziende schierate con il World Economic Forum, sarebbe possibile dare un forte segnale che difficilmente verrebbe ignorato. E se, allo stesso tempo, aiutassimo concretamente il negozio sotto casa, l’artigiano del nostro quartiere, l’agricoltore e l’allevatore della nostra zona, creeremmo una rete di resistenza che potrebbe far fronte comune e opporsi alla implementazione dell’agenda globalista. Siamo milioni, anzi: miliardi di persone. E anche se sinora siamo stati disorganizzati a causa della deliberata falsificazione del confronto ad opera dei media, abbiamo ancora l’opportunità di reagire. Insieme: per riscoprire quei rapporti umani autentici che la distopia del Nuovo Ordine Mondiale vuole eliminare perché li considera pericolosi.
Vi esorto dunque a proseguire sulla via che avete intrapreso, unendo le forze con obiettivi chiari e concreti. Se darete un’anima cristiana a questa azione pratica, ponendola sotto la protezione di Dio, le possibilità di successo aumenteranno esponenzialmente, perché alle nostre povere forze umane si aggiungerà l’onnipotenza del Signore, che ci ama e non ci abbandona nella difficoltà. Ma per farlo, cari amici, occorre scegliere di schierarsi: o dalla parte dei Figli della Luce, o dalla parte dei figli delle tenebre. Ed essere Figli della Luce significa essere buoni Cristiani, obbedire ai Comandamenti di Dio, rispettare la sacralità e l’intangibilità della vita, difendere la famiglia naturale e l’educazione dei nostri figli, preferire la gratuità e la generosità del Bene al profitto e al calcolo di chi compie il Male. Non possiamo sperare che Nostro Signore ci aiuti, se siamo noi per primi a offenderLo con la nostra condotta di vita.
Nella preghiera del Padre nostro Gesù ci ha mostrato l’ordine di priorità: sia santificato il Tuo nome, venga il Tuo regno, sia fatta la Tua volontà sono le cose principali, alle quali seguono quelle materiali: dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, non ci indurre in tentazione, liberaci dal male.
Santificate il nome di Dio, fateLo regnare nei vostri cuori e nelle società, obbedite alla Sua santa Legge: il resto – gratuitamente, come tutte le cose di Dio – ci sarà dato ben oltre ogni nostra speranza. Il Signore vi benedica tutti.
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