Riprendo da MiL il tremendo j'accuse del grande scrittore tedesco Martin Mosebach. "La perdita della religione destabilizza un paese". In Inghilterra chiuse 400 chiese in dieci anni. "È la fine della nostra storia" (dalla Newsletter di Giulio Meotti, 4-1-22) - Un precedente commento di Mosebach lo abbiamo pubblicato qui. Qui l'indice degli articoli su TC e sui Responsa.
"Pensiamo alla sorte della Chiesa greca sotto gli ottomani, o della Chiesa russa, che fu privata di ogni possibilità di agire pubblicamente in settant'anni di comunismo. Eppure questa Chiesa è sopravvissuta, grazie alla liturgia"
Martin Mosebach, vincitore del Premio Büchner, è rimasto scioccato quando ha sentito della stretta del Vaticano sulla messa in Latino. “Pensavo che un passo del genere fosse possibile, ma avevo pensato che, in uno spirito di cortesia curiale, avrebbero aspettato fino alla morte di Benedetto XVI” dice il più famoso scrittore cattolico tedesco al quotidiano Die Welt. In gioco ci sono le tradizioni della Chiesa come si sono sviluppate nel tempo. “La celebrazione della Messa deriva dalle origini del cristianesimo. Gesù ha visitato il Tempio e vi ha celebrato il rito. La Messa cattolica è legata a questo in misura sorprendente. Eppure questi riferimenti sono difficilmente riconoscibili nella liturgia moderna. Si può quasi parlare di un tentativo di rimuovere gli elementi ebraici dalla Messa cattolica mediante l'eliminazione della Messa Antica”.
Qualche settimana fa Mosebach è andato in Marocco, dove stava lavorando al suo nuovo romanzo. “Il prete correva sempre avanti e indietro tra l'altare e un lettore cd per mettere su nuovi canti spirituali, non molto sacramentali. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: la contrazione della Chiesa d'Occidente. Pietro andò a Roma. Ma cosa accade se Roma non vuole essere più Romana?”. Questo rincorrere la modernità anche sul piano liturgico avrà conseguenze devastanti, avverte Mosebach. “Pensiamo alla sorte della Chiesa greca sotto gli ottomani, o della Chiesa russa, che fu privata di ogni possibilità di agire pubblicamente in settant'anni di comunismo. Eppure questa Chiesa è sopravvissuta, grazie alla liturgia”.
Intanto, per la prima volta nella storia i cristiani quest’anno perderanno la maggioranza della popolazione. “Sono convinto che la perdita della religione destabilizzi un paese” dice Mosebach alla Welt. “C'è la perdita della storia, della coscienza di vivere come anello di una lunga catena, come patrimonio”. Mosebach ne ha per l’Occidente: “Cristiani e atei credono che la religione possa essere assorbita dalla filantropia e dai diritti umani”.
Non è la prima volta che il grande scrittore tedesco interviene a difesa del rito antico. La scorsa estate, dalle colonne di First Things [qui], Mosebach aveva spiegato: “Papa Francesco è scosso da qualcosa che lo turba: la Tradizione della Chiesa. La Messa in latino attira anche i giovani, che hanno scoperto e imparato ad amare il ‘tesoro nascosto nel campo’, come Benedetto XVI ha chiamato l’antica liturgia. Agli occhi di Papa Francesco, questo è così grave che deve essere cancellato. Aldous Huxley ha illustrato questo tipo di stupore ne Il mondo nuovo, in cui un giovane dell’élite moderna, senza un senso della storia, scopre le ricchezze traboccanti della cultura premoderna e ne rimane incantato”.
Lo si vede in Inghilterra. Di oggi la notizia del Telegraph che sono state chiuse 400 chiese in appena dieci anni. Un tasso di abbandono che i vertici definiscono “scioccante”. E altre 350 chiese rischiano di essere chiuse nei prossimi quattro anni, rivela il Times. Come in Germania, per la prima volta in mille anni i cristiani quest’anno sono diventati minoranza in Inghilterra. Il famoso Simon Jenkins sul Guardian di oggi scrive che la cristianità è finita nel Regno Unito e che rimarranno poche chiese in futuro. Cosa fare con le altre? “Tutto quello che possono fare è crollare, come fecero i castelli medievali. Una rovina abbandonata al centro di ogni città e villaggio in Gran Bretagna non è una prospettiva divertente”. Dunque? “Apriamo sportelli bancari e serviamo birra nelle ex chiese”.
Ai 21 cristiani egiziani, protagonisti del filmato di propaganda diffuso dall’Isis e che li ritrae, con le mani legate dietro la schiena, intenti a pronunciare il nome di Gesù pochi attimi prima dell’esecuzione, su una spiaggia della Libia, Mosebach ha dedicato il libro The 21: A Journey into the Land of Coptic Martyrs. “Inginocchiati in modo così calmo, aspettando la lama del coltello che sarebbe stata portata alla loro gola, sono non solo i figli di un’altra terra e di un’altra civiltà, ma anche di un altro tempo da lungo scomparso nel buio della storia: un tempo in cui le persone sapevano esattamente chi erano”.
In Occidente non più.
Qualche settimana fa Mosebach è andato in Marocco, dove stava lavorando al suo nuovo romanzo. “Il prete correva sempre avanti e indietro tra l'altare e un lettore cd per mettere su nuovi canti spirituali, non molto sacramentali. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: la contrazione della Chiesa d'Occidente. Pietro andò a Roma. Ma cosa accade se Roma non vuole essere più Romana?”. Questo rincorrere la modernità anche sul piano liturgico avrà conseguenze devastanti, avverte Mosebach. “Pensiamo alla sorte della Chiesa greca sotto gli ottomani, o della Chiesa russa, che fu privata di ogni possibilità di agire pubblicamente in settant'anni di comunismo. Eppure questa Chiesa è sopravvissuta, grazie alla liturgia”.
Intanto, per la prima volta nella storia i cristiani quest’anno perderanno la maggioranza della popolazione. “Sono convinto che la perdita della religione destabilizzi un paese” dice Mosebach alla Welt. “C'è la perdita della storia, della coscienza di vivere come anello di una lunga catena, come patrimonio”. Mosebach ne ha per l’Occidente: “Cristiani e atei credono che la religione possa essere assorbita dalla filantropia e dai diritti umani”.
Non è la prima volta che il grande scrittore tedesco interviene a difesa del rito antico. La scorsa estate, dalle colonne di First Things [qui], Mosebach aveva spiegato: “Papa Francesco è scosso da qualcosa che lo turba: la Tradizione della Chiesa. La Messa in latino attira anche i giovani, che hanno scoperto e imparato ad amare il ‘tesoro nascosto nel campo’, come Benedetto XVI ha chiamato l’antica liturgia. Agli occhi di Papa Francesco, questo è così grave che deve essere cancellato. Aldous Huxley ha illustrato questo tipo di stupore ne Il mondo nuovo, in cui un giovane dell’élite moderna, senza un senso della storia, scopre le ricchezze traboccanti della cultura premoderna e ne rimane incantato”.
Lo si vede in Inghilterra. Di oggi la notizia del Telegraph che sono state chiuse 400 chiese in appena dieci anni. Un tasso di abbandono che i vertici definiscono “scioccante”. E altre 350 chiese rischiano di essere chiuse nei prossimi quattro anni, rivela il Times. Come in Germania, per la prima volta in mille anni i cristiani quest’anno sono diventati minoranza in Inghilterra. Il famoso Simon Jenkins sul Guardian di oggi scrive che la cristianità è finita nel Regno Unito e che rimarranno poche chiese in futuro. Cosa fare con le altre? “Tutto quello che possono fare è crollare, come fecero i castelli medievali. Una rovina abbandonata al centro di ogni città e villaggio in Gran Bretagna non è una prospettiva divertente”. Dunque? “Apriamo sportelli bancari e serviamo birra nelle ex chiese”.
Ai 21 cristiani egiziani, protagonisti del filmato di propaganda diffuso dall’Isis e che li ritrae, con le mani legate dietro la schiena, intenti a pronunciare il nome di Gesù pochi attimi prima dell’esecuzione, su una spiaggia della Libia, Mosebach ha dedicato il libro The 21: A Journey into the Land of Coptic Martyrs. “Inginocchiati in modo così calmo, aspettando la lama del coltello che sarebbe stata portata alla loro gola, sono non solo i figli di un’altra terra e di un’altra civiltà, ma anche di un altro tempo da lungo scomparso nel buio della storia: un tempo in cui le persone sapevano esattamente chi erano”.
In Occidente non più.
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