Anche loro non si arrendono! Ci uniamo spiritualmente con il nostro Rosario ai manifestanti di Washington. Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e seguenti.
Da due settimane davanti alla nunziatura di Washington si protesta a suon di rosari (il 6 agosto è stato il secondo sabato consecutivo, seguendo un’analoga iniziativa francese davanti alla nunziatura di Parigi vedi). Come in altre diocesi statunitensi, anche qui un decreto del cardinal Gregory ha annunciato a partire da settembre restrizioni alla celebrazione della liturgia tradizionale, tra cui il divieto per Natale e Pasqua e l’immancabile obiettivo di “rieducare” tutti all’unica forma liturgica ammessa, ovvero quella riformata.
Le disposizioni americane sembrano concretizzare l’intento della Santa Sede, radicalmente mutato rispetto ai due pontificati precedenti, ma identico a quello di cinquant’anni fa: adoperarsi affinché la liturgia tradizionale sparisca dalla faccia della terra. Ci provarono allora, quasi sul punto di riuscirci, ma quell’«introibo ad altare Dei» che ha continuato a riemergere come un fiume carsico appare più ostinato di chi vorrebbe sopprimerlo.
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