Un'ipotesi che non credo azzardata e alla quale era andato anche il mio pensiero, al di là delle difficoltà oggettive, poste le paure strumentali agitate in malafede da governi europei e media anche sovranazionali mentre quelli nazionali sono, a reti e pagine unificate, tutt'altro che pluralisti. Tutto sta nel verificare se il peso - e le sorti - della poliedrica emergenza sia tutto sulle spalle di Giorgia Meloni e dei suoi fedelissimi o se l'elettorato che le ha dato fiducia costituisca uno zoccolo duro capace di sostenere idealmente e pragmaticamente quel sano cambiamento e i correttivi più urgenti che di certo non mancherà di mettere in campo. E perché non ipotizzare anche qualche elemento provvidenziale che il suo impegno e la nostra speranza meriterebbero...
Un'ipotesi di fantapolitica? Non del tutto...
Personalmente, ritengo più che fondate talune delle ipotesi che, vedo diffusamente circolare anche su Fb; ipotesi che si vengono a fondare sulle maggiori premesse date dalla volontaria fuga di Draghi, a fronte del purtroppo imminente sfacelo del Paese direttamente determinato anche dalla sua linea politica, nonché dalla sconfitta elettorale, che le sinistre si sono praticamente autoimposta, nel timore di trovarsi a dover gestire una situazione drammaticamente ingestibile da parte di qualsiasi possibile Esecutivo nazionale.
A seconda di queste ipotesi, sia pure se formalmente a denti stretti, si lascerebbe assumere la guida del Governo all'On. Meloni; ma, poiché questo Governo (al pari di qualsiasi altro Governo italiano immaginabile) non si rivelerebbe in grado di scongiurare gli effetti della gravissima crisi che ci viene a vie più coinvolgere, ecco che interamente si imputerebbero gli ineluttabili effetti della recrudescenza di questa crisi alle politiche attuare dall'Esecutivo Meloni.
Entro pochi mesi, dunque, pressata da una martellante campagna di stampa denigratoria, sostenuta dalla gran parte dei mezzi d'informazione nazionale ed internazionale, nonché minata nelle sue effettive potenzialità di decisione dalle manovre dei vertici istituzionali del nostro Stato e di altri enti esteri, l'On. Meloni si troverebbe quindi costretta a rassegnare le proprie dimissioni da Presidente del Consiglio e, al suo posto, come di consueto, verrebbe ad essere insediato il solito Governo di sinistra, malamente mascherato dietro formali paludamenti "tecnici".
Se questo, come purtroppo sarei orientato a ritenere, è il probabile scenario, a mio modesto avviso, l'unica contromossa possibile apparterrebbe alla categoria della "fantapolitica": ora che si trova in posizione di forza, l'On. Meloni dovrebbe offrire l'appoggio esterno del "centro destra" ad un Esecutivo interamente proposto dal presidente Mattarella, ponendo, però, pochi ma irrinunciabili "punti fermi". Qualora, poi, i futuri Ministri, nell'attuazione delle proprie politiche, dovessero infrangere il contenuto di quei "punti fermi", ecco che, a quel punto, la vasta maggioranza parlamentare del "centro destra" provvederebbe immediatamente a far approvare dalle Camere una mozione di sfiducia individuale, nei confronti di quel Ministro.
Mi rendo ben conto della difficoltà pratica che comporterebbe l'attuazione di una simile operazione, giacché, fra le altre cose, i nostri politici, infatti, si dedicano alla propria attività, non certo per virtù civica od ideale, ma principalmente per poter lucrare al massimo della loro posizione, ancor meglio se nelle vesti di Ministro o di Sottosegretario. In ogni caso, questa mia ipotesi di "fantapolitica" mi parrebbe poter costituire una soluzione praticabile nettamente più vantaggiosa, rispetto a quella di dover poi accettare praticamente di tutto (perdendo voti) da parte di sedicenti "Esecutivi tecnici" (formalmente considerabili tali, esclusivamente per volontà dei partiti della sinistra), a seguito di un precedente fallimento politico, sia pure se soltanto falsamente (ma clamorosamente) attribuito... (Michele Gaslini)
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C'è chi, anche all'estero si fa le nostre stesse domande.
Il prossimo premier italiano Giorgia Meloni: perché la odiano così tanto? [
qui]
Ricordo l'evento: era
Il Congresso mondiale delle famiglie di Verona, 2019. Ne parlavamo
qui -
quiE fornisce una risposta, inserendo lo spezzone del video con i sottotitoli e poi anche la trascrizione in inglese dei punti salienti. Lo riprendo di seguito. P.S. Risulta che l'intero video del 2019 in cui Giorgia Meloni parla di famiglia è stato rimosso da youtube...
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