martedì 28 febbraio 2023

Mons. Paprocki afferma che i cattolici che assistono alla messa tridentina sono fedeli alla Chiesa

Nella nostra traduzione da InfoCatólica Mons. Paprocki, tra i primi vescovi ad applicare Traditionis custodes e a dire la sua [qui - qui], afferma che i cattolici che assistono alla messa tridentina sono fedeli alla Chiesa, che i vescovi dovrebbero avere l'autorità per consentire loro di continuare e sollecita un approccio più localizzato. Qui l'indice degli articoli su Traditionis Custodes e successivi..

Mons. Paprocki afferma che i cattolici che assistono
alla messa tridentina sono fedeli alla Chiesa


Mentre il Vaticano inizia a reprimere i vescovi che hanno concesso dispense per le parrocchie che offrono la messa tradizionale, almeno un vescovo difende all'interno della sua diocesi la comunità che vi è legata e sollecita un approccio più localizzato.

Il vescovo Thomas Paprocki della diocesi di Springfield, Illinois, ha detto alla CNA che la comunità della Messa in latino nella sua diocesi è fedele alla Chiesa e che i vescovi dovrebbero avere l'autorità per consentire loro di continuare. Egli dichiara: "Penso che i vescovi diocesani locali siano molto più in sintonia con ciò che accade nella loro diocesi rispetto a un ufficio di Roma".

L’ultima follia woke: “È cristiana, non può fare la premier”

 Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

 È cristiana, non può fare la premier

Forbes doveva succedere alla dimissionaria Sturgeon ma è naufragata perché “troppo” cristiana.
Forse nemmeno i più radicali fra gli illuministi francesi avrebbero mai pensato che un giorno potesse accadere. Fatto sta che oggi essere cristiani, anche nel mondo occidentale, significa sempre più essere svantaggiati nella vita sociale. Siamo passati dalla società secolarizzata a quella post-cristiana, dal principio di laicità a quello di esclusione. Che è poi quanto di più illiberale possa esserci, quasi una riproposizione col segno cambiato di quella intolleranza che i vecchi illuministi imputavano, non sempre a ragione, ai cristiani. È questo il senso della vicenda capitata a Kate Forbes, la trentaduenne ministro delle Finanze del governo scozzese candidata a succedere alla dimissionaria (per stanchezza) Nicola Sturgeon, leader dello Scottish National Party, a capo del governo. Benché data subito per favorita, la candidatura di Forbes è naufragata quando i riflettori sono caduti sul suo essere cristiana, e quindi sulla sua contrarietà di principio alle nozze gay e all’aborto, seppur solo in privato e senza che ciò compromettesse minimamente il suo rispetto per le leggi in vigore che disciplinano la materia.

lunedì 27 febbraio 2023

Vetus et novus a confronto...

Immagini eloquenti - Cattedrale di Alba (CN). 
Fortunatamente al Culto Divino vigilano alacremente sul Rito Antico [vedi], il vero problema della liturgia oggi, cosicché quell’altare che vedete sullo sfondo rimanga un pezzo da museo, a dimostrare che quello che è stato non sarà più. (Federico Michielan)

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Il rescritto sulla liturgia tradizionale: una sconfitta di Roche?

Il rescritto-Roche sull'applicazione restrittiva di Traditionis custodes è oggetto di molte discussioni. Di certo, alla faccia di collegialità e sinodalità, si tratta di una diminutio dell'autorità dei vescovi e un maglio ulteriore sulla Messa antica. Per contro l’articolo che segue - da The Wanderer - coglie un segnale diverso, nel senso di una sconfitta del cardinale Roche, come se Bergoglio avesse voluto liquidare una questione più che mai problematica. Qui l'indice degli articoli sulla vexata quaestio.

Il rescritto sulla liturgia tradizionale:
una sconfitta di Roche?


Ieri [ripetto alla data dell'articolo, in realtà il 21 febbraio vedi -ndr] è stato pubblicato un breve Rescriptum ex audiencia Sanctissimi. Questo tipo di documento è una decisione del Romano Pontefice comunicata oralmente a un ecclesiastico della Curia romana ricevuto in udienza, il quale poi ne fa un resoconto scritto (il cosiddetto oraculum vivae vocis), in modo tale che il testo sia considerato valido ai fini probatori e abbia efficacia anche di fronte a terzi. In poche parole, si tratta del tipo di documento di minore importanza nel complesso arsenale a disposizione del Romano Pontefice, e può essere modificato, un domani, da lui stesso o dal suo successore.

La Quaresima, Giovanni XXIII e la lingua latina

Indice degli articoli sul Latino, Lingua classica, sacra e vincolo di unità tra popoli e culture. Oltre che come lingua universale nella Chiesa, segno di unità purtroppo depotenziato, quel che serve “è un vero rilancio del latino come palestra per le generazioni future, tenendo in conto anche le sue enormi potenzialità come piattaforma di intercomprensione fra le lingue romanze, gigantesco serbatoio linguistico da cui pescano anche le lingue germaniche e slave, apparato concettuale che favorisce la comunicazione fra le culture”

L’inizio della Quaresima, ci offre l’occasione di ricordare un importante convegno dei parroci e dei quaresimalisti della città di Roma, avvenuto il 22 febbraio 1962 nella Basilica Vaticana. In quest’occasione, papa Giovanni XXIII, presentò al mondo la Costituzione apostolica Veterum sapientia, dedicata allo studio ed all’uso della lingua latina: un testo di fondamentale portata non solo per la solennità con cui venne promulgato, il giorno della festa della Cattedra di San Pietro, ma anche per il momento scelto: la fase preparatoria del Concilio Vaticano II.

In questo documento Giovanni XXIII sottolineava l’importanza dell’uso del latino, “lingua viva della Chiesa”, raccomandava che le più importanti discipline ecclesiastiche dovessero essere insegnate in latino (n. 5) e che gli aspiranti al sacerdozio, prima di intraprendere gli studi ecclesiastici, fossero “istruiti nella lingua latina con somma cura e con metodo razionale da maestri, assai esperti, per un conveniente periodo di tempo” (n. 3). Il Papa affermava: “Poiché in questo nostro tempo si è cominciato a contestare in molti luoghi l’uso della lingua Romana e moltissimi chiedono il parere della Sede Apostolica su tale argomento, abbiamo deciso, con opportune norme, enunciate in questo documento, di fare in modo che l’antica e mai interrotta consuetudine della lingua latina sia conservata e, se in qualche caso sia andata in disuso, sia completamente ripristinata”.

domenica 26 febbraio 2023

Alcune precisazioni per ristabilire la verità sulla situazione del Monastero “Maria Tempio dello Spirito Santo” di Pienza

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Alcune precisazioni
per ristabilire la verità sulla situazione
del Monastero “Maria Tempio dello Spirito Santo” di Pienza


PARTE PRIMA
La sequenza degli eventi

Dopo la divulgazione di notizie contrastanti e contraddittorie relative alle recenti vicende che hanno coinvolto la Comunità claustrale del Monastero benedettino di Pienza, considero mio dovere di Pastore intervenire a ristabilire la verità dei fatti, per come essi sono riscontrabili a chi non sia prevenuto e abbia a cuore tanto il destino delle Religiose, quanto per evidenziare l’atteggiamento di aperta ostilità nei loro riguardi da parte dell’Autorità ecclesiastica. Questo mio primo contributo viene dalla conoscenza diretta e personale della Badessa e delle Monache, a nome delle quali intendo parlare. In questa prima parte analizzerò la sequenza degli eventi; in una seconda, il contenuto dei provvedimenti della Santa Sede e il loro inquadramento nel contesto più vasto dell’azione demolitrice di Bergoglio; in una terza, le iniziative da intraprendere.

La scelta di ritornare nelle catacombe: ritirata strategica o resa al nemico?

La prima obiezione al "catacombalismo" è che rappresenta il rinnegamento della regalità anche sociale del Signore, Universorum Rex e, poi, basta pensare a Mt. 5,13-16 ...Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli. E pensare al fatto che l'Annuncio non è più di moda perché contrabbandato come falsa concezione di proselitismo, mentre Paolo ai Romani 10,14: Ora, come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi?

La scelta di ritornare nelle catacombe: 
ritirata strategica o resa al nemico? 

Una nuova “scelta religiosa” Recentemente alcuni autori hanno pubblicato articoli e libri, diffusi soprattutto in ambiente cattolico conservatore e tradizionalista, che propongono una soluzione capace di favorire la sopravvivenza della Fede cristiana in una società che sta passando dalla indifferenza alla persecuzione della Chiesa. Questa strategia prevede che la comunità ecclesiale attui una strategia di emergenza compiendo una nuova “scelta religiosa”, dopo quella fatta dall’Azione Cattolica Italiana negli anni 1960-1970.

La vecchia “scelta religiosa” spinse il laicato cattolico ufficiale a rinunciare a una specifica azione politica cristiana, al fine di contribuire alla costruzione di una “cristianità profana”, o meglio di una laicista “città dell’Uomo”. Quella scelta causò la sudditanza dei cattolici al progetto “progressista”, la loro irrilevanza politica e la consegna della società civile alle forze rivoluzionarie, come avevano vanamente ammonito intellettuali inascoltati del calibro di Del Noce e Baget-Bozzo.

Prima Domenica di Quaresima

Precedenti: Mattia Rossi. La prima domenica di Quaresima [qui]; Il repertorio gregoriano nelle feste introduttive alla Quaresima - La Pasqua nelle Domeniche di Quaresima [qui]. Meditazione sulla Quaresima [qui]; Quaresima palestra per l'anima e per il corpo [qui].

Solennità di questo giorno. 
Questa Domenica, la prima della santa Quarantena, è anche una delle più solenni dell'anno. Il suo privilegio, esteso con le ultime decisioni di Roma alle altre Domeniche di Quaresima (Costituzione Divino afflatu), e che per molto tempo lo ha solo condiviso con la Domenica di Passione e delle Palme, è quello di non cedere il posto a nessuna festa, neppure a quella del Patrono, o del Santo Titolare della Chiesa, o della Dedicazione. Negli antichi calendari è chiamata Invocabit, dalla prima parola dell'Introito della Messa; mentre nel Medio Evo la chiamavano Domenica delle torce, in seguito ad un'usanza che non sempre né dovunque pare motivata alla stessa maniera; in certi luoghi, i giovani che s'erano lasciati andare troppo alle dissipazioni del carnevale, dovevano, in quella domenica, presentarsi in chiesa con una torcia in mano, per fare pubblica soddisfazione dei loro eccessi.

sabato 25 febbraio 2023

Quattro donne lasciano il sinodo tedesco: “Si allontana dalla Chiesa universale”

Quattro donne lasciano il sinodo tedesco:
“Si allontana dalla Chiesa universale”


Il Cammino sinodale tedesco si avvia verso la sua ultima fase: l’incontro finale si terrà a Francoforte dal 9 all’11 marzo, ma alcuni partecipanti hanno già annunciato la loro (volontaria) diserzione. Si tratta di quattro donne di spicco che hanno deciso di abbandonare il controverso sinodo: le professoresse di teologia Katharina Westerhorstmann e Marianne Schlosser, insieme alla filosofa Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz e alla giornalista Dorothea Schmidt, come ha annunciato la CNA Deutsch, notiziario in lingua tedesca della CNA.

Le quattro studiose hanno sollevato obiezioni importanti sui contenuti e lo svolgimento dell’ultimo incontro, del 22 febbraio, in quanto il Cammino sinodale stava «mettendo in dubbio le dottrine e le credenze cattoliche fondamentali», come hanno affermato le donne in una dichiarazione pubblicata dal quotidiano Welt.

La fabbrica dei bambini transessuali – Roberto Pecchioli

Ci sono pezzi che sembrano scriversi da soli, con leggerezza, altri richiedono fatica, attenzione a ogni parola, a ciascun concetto. Qualcuno esce con dolore dalle dita che picchiano sulla tastiera, come se ogni tasto fosse un colpo ricevuto, una stilettata. E’ il caso di questo, il cui titolo è già sofferenza, certezza di vivere in un incubo, con la rabbia dell’impotenza e il senso di colpa per non riuscire a fare nulla per modificare le cose, salvo farle conoscere, da vox clamantis in deserto.
Sì, esistono le fabbriche dei bambini transessuali e un giorno qualcuno dovrà rendere conto all’umanità e al Creatore del male che sta facendo.
Abbiamo letto in rete alcuni brani di un recente libro francese, La fabrique de l’enfant trans-genre, scritto da due note psicologhe e dottoresse in medicina, Céline Masson e Caroline Eliacheff, non tradotto in italiano. La sua uscita ha provocato le solite pseudo tempeste mediatiche provocate ad arte da mestatori professionisti, subito seguiti da attivisti di alcuni settori del variopinto arcobaleno LGBTQI (e chi più ne ha, più ne metta). Lavora a pieno ritmo la polizia del pensiero, che i curatori del libro chiamano Santa In-queer-sizione, dal nome di una delle parole della neolingua sessualmente corretta. Si sta infatti verificando il consueto baccano di censura, intolleranza e odio furioso che accompagnò, mesi fa, l’uscita di Nessuno nasce nel corpo sbagliato, altro libro controcorrente sul controverso tema della (vera o presunta) disforia di genere.

venerdì 24 febbraio 2023

L'ennesima deformazione del cristianesimo, ora in chiave ecologica

Non è più nemmeno il caso di adirarsi o di scandalizzarsi giacché ora dobbiamo assistere a ben altro, rispetto alla purtroppo consuete deformazioni del cristianesimo: ormai, siamo approdati definitivamente ad una sua paradossale riproposizione nel genere della parodia, con ciò intendendosi, ovviamente, la volontà di presentarcelo in una chiave apertamente farsesca.
Possiamo quindi riderne divertiti, poiché, non soltanto il cristianesimo, ma anche qualsiasi differente e possibile espressione religiosa costituisce tutt'altra faccenda, rispetto ad una consimile facezia di fine carnevale... (Michele Gaslini)

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giovedì 23 febbraio 2023

L'irrisione del sacro attraverso parodia, inversione, distorsione o disprezzo assoluto

Significative riflessioni del prof. Peter Kasniewski sul recente Rescritto-Roche [qui]. Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e successivi.

L'irrisione del sacro attraverso
parodia, inversione, distorsione o disprezzo assoluto


Il Rescritto-Roche rivela una delle profonde malattie al cuore della Chiesa cattolica romana in questo momento: una malattia che pone il diritto al di sopra delle persone, il legalismo al di sopra della devozione, il conformismo al di sopra della pastoralità, l'uniformità al di sopra dell'unità, la gestione autonoma alla prudenza, la dominazione della categoria del presente al di sopra della tradizione. Questa malattia prospera sulla cecità dell'obbedienza cieca e sulla passività dei laici e del clero (si presume postconciliarmente "reinnestati"). È una malattia alimentata da chi la tollera, la scagiona, o si arrende, cosa che fa per ignoranza di ciò che c'è in gioco, pigrizia nel respingere, paura delle conseguenze, opportunismo o rassegnazione quasi disperata.
Nell'attuale assalto alla Messa antica, l'obbedienza cieca e il positivismo giuridico riveleranno il loro potenziale più letale come strumenti attraverso i quali il bene comune del Popolo di Dio sarà direttamente aggredito e ferito, sia pure sotto la veste di mera regolamentazione amministrativa, operata da "autorità propria" nelle "debite forme". (Se si legge The Pillar, si conosce la mentalità di cui sto parlando).

Rescritto sulla Messa tradizionale: comunicato stampa della Latin Mass Society e della FIUV

Importante comunicato stampa sul Rescritto-Roche (qui), che chiarisce cosa significa (e cosa non significa). Il rescritto è stato rilasciato nella festa del Volto Santo... insultante, a dir poco. Tuttavia, la nostra risposta deve essere la Preghiera contenuta nella Novena al Volto Santo: Alzati o Signore e disperdi i tuoi nemici, fa che coloro che ti odiano fuggano davanti al tuo Volto Santo! Che sia fatta la volontà di Dio! Qui l'indice degli articoli sulla vexata questio.

Rescritto sulla Messa tradizionale: 
comunicato stampa della Latin Mass Society e della FIUV

Martedì 21 febbraio la Sala Stampa della Santa Sede ha pubblicato un Rescritto che conferma, per il Dicastero del Culto Divino, alcuni aspetti giuridici in relazione all'interpretazione della Lettera Apostolica Traditionis Custodes di Papa Francesco.

Il punto chiave è che d'ora in avanti il permesso per l'uso di una chiesa parrocchiale per le celebrazioni del Messale del 1962 potrà essere concesso solo dal Dicastero. Il Rescritto fa riferimento al canone 87.1 che afferma che i vescovi possono revocare gli obblighi del diritto universale per il bene delle anime nella loro diocesi: ciò non vale più, in quanto la materia è «riservata alla Santa Sede».

L'effetto di questa sentenza dipenderà dal grado in cui l'attuale disposizione per la celebrazione del Messale del 1962 dipende dall'uso delle chiese parrocchiali in una determinata località; la disponibilità dei vescovi a chiedere al Dicastero il permesso per continuare le celebrazioni in tali chiese; e la risposta del Dicastero a queste richieste.

mercoledì 22 febbraio 2023

Arciv. Viganò. 'In cinere et cilicio'. Omelia nel Mercoledì delle Ceneri, in capite jejunii.

Indice degli interventi precedenti e correlati.
In cinere et cilicio

Omelia nel Mercoledì delle Ceneri, in capite jejunii.

Omnipotens sempiterne Deus,
qui Ninivitis, in cinere et cilicio pænitentibus,
indulgentiæ tuæ remedia præstitisti:
concede propitius; ut sic eos imitemur habitu,
quatenus veniæ prosequamur obtentu.

Or. IV in benedictione Cinerum

VI È UNA SOLA COSA che muove a compassione il Signore, dinanzi alla moltitudine dei nostri peccati: la penitenza. Quella penitenza sincera che conferma nell’atteggiamento esteriore il vero pentimento per le colpe commesse, l’intenzione di non più compierle, la volontà di ripararle e soprattutto il dolore per aver con queste offeso la divina Maestà. In cinere et cilicio, con la cenere e con il cilicio, ossia con quella stoffa ispida e pungente proveniente dalla Cilicia, tessuta di pelo di capra o di crini di cavallo, che era usata come veste dai soldati romani e che rappresenta l’abito spirituale e materiale del penitente.

La divina Liturgia di questo giorno era anticamente riservata ai pubblici peccatori, ai quali era imposto un periodo di penitenza sino al Giovedì Santo, nel quale il Vescovo impartiva loro l’assoluzione. Ecce ejicimini vos hodie a liminibus sanctæ matris Ecclesiæ propter peccata, et scelera vestra, sicut Adam primus homo ejectus est de paradiso propter transgressionem suam. Vi scacciamo fuori dal recinto di santa madre Chiesa a causa dei vostri peccati e delitti, come fu scacciato fuori dal Paradiso il primo uomo Adamo a causa della sua trasgressione. (Pont. Rom., De expulsione publice Pœnitentium). Così intimava il Vescovo nel commovente rito descritto nel Pontificale Romano, prima di rivolgere loro un’esortazione a non disperare della misericordia del Signore, impegnandosi con il digiuno, la preghiera, i pellegrinaggi, le elemosine e le altre opere buone a conseguire i frutti di una vera penitenza. Terminato questo monito paterno e severo, i penitenti inginocchiati a piedi scalzi sul sagrato si vedevano chiudere le porte della Cattedrale, dove il Vescovo celebrava i divini Misteri. Quaranta giorni dopo, il Giovedì Santo, essi sarebbero tornati dinanzi a quelle porte con le medesime vesti dimesse, in ginocchio, tenendo una candela spenta in mano. State in silentio: audientes audite, avrebbe intimato loro l’Arcidiacono. E avrebbe proseguito, rivolto al Vescovo a nome dei pubblici penitenti, ricordando le loro opere di riparazione. Lavant aquæ, lavant lachrimæ. Poi per tre volte il Vescovo avrebbe intonato l’antifona Venite e li avrebbe accolti in chiesa, dove essi si sarebbero gettati commossi ai suoi piedi, prostrati et flentes. A questo punto l’Arcidiacono avrebbe detto: Ripristina in essi, apostolico Pontefice, ciò che le seduzioni del demonio hanno corrotto; per i meriti delle tue preghiere e per mezzo della grazia della riconciliazione, rendi questi uomini vicini a Dio, affinché coloro che prima si vergognavano dei propri peccati, ora si rallegrino di piacere al Signore nella terra dei viventi, dopo aver sconfitto l’autore della propria rovina (Pont. Rom., De reconciliatione Pœnitentium).

Una scuola cattolica, ad Albano, tra i progetti di istruzione parentale

Una scuola cattolica
La scuola cattolica, come la vollero i Papi, non è soltanto una scuola di cattolici. È una scuola dove tutto l’ambiente profuma di dottrina cristiana, dei suoi principî, della sua morale, delle sue esigenze come anche delle sue ricchezze spirituali. È una scuola dove l’intelligenza degli studenti è nutrita di cultura, ma anche illuminata dalla Fede. Vi si coltivano dei veri uomini, ma al contempo vi si forgiano dei veri cristiani.
La Scuola San Pancrazio è un progetto di istruzione parentale cattolica fondato sulla collaborazione di un gruppo di genitori per la formazione scolastica dei propri figli, nel quadro dei diritti garantiti dalla Costituzione italiana (art. 30) e dalla successiva legislazione (Dlgs 76/2005). Il progetto, nato nel 2014, conosce il suo svolgimento nel territorio di Albano Laziale e prevede l’istruzione curriculare per i tre ordini di scuola elementare, medie e liceo. Alunni dai 7 ai 15 anni seguono quotidianamente le nostre lezioni per poi sostenere a fine anno un esame di idoneità presso una scuola pubblica. I genitori dei nostri alunni, provenienti dalla zona di Roma, dei castelli romani ma anche da altre regioni d’Italia, beneficiano del supporto di diversi insegnanti e dell’aiuto spirituale di alcuni sacerdoti della Fraternità Sacerdotale San Pio X.
Siamo consapevoli della necessità di affidare l'educazione dei nostri figli soltanto a professori di cui abbiamo verificato l'integrità morale e la preparazione professionale.

Ultimo disperato contrasto al principio "sacro e grande" di Benedetto XVI

Precedenti a partire da qui - qui. Potete consultare l'indice degli articoli su Traditionis custodes e successivi.

Naturalmente molti saranno preoccupati dalle ultime notizie dal Vaticano, il "rescritto" ottenuto dal Card. Roche da Papa Francesco, che lo autorizza (legittimamente o no) a continuare l'assalto ai membri del Corpo Mistico legati all'antico rito romano.
Continuo a pensare a questi versetti nei Vangeli: "Gesù gli disse [a Giuda]: quello che devi fare, fallo al più presto... Egli quindi, avendo ricevuto il boccone, uscì immediatamente. E fu notte" (Gv 13:27.30). "Questa è la tua ora e il potere delle tenebre" (Lc 22:53).
I nemici del rito romano sanno che il loro tempo è breve e che devono agire rapidamente per fare ogni danno possibile al culto tradizionale della Chiesa e ai fedeli ad essa legati, prima che Dio li chiami al giudizio e lasci il campo spalancato alle giovani generazioni tradizionaliste. E Nostro Signore nella Sua imperscrutabile Provvidenza gli permette di agire, come ha permesso a Giuda di tradirlo nella Sua Passione.
Ma quella sofferenza, quella morte, quella sepoltura, non erano la fine della storia. Questo lo sappiamo.
E sappiamo anche che questo crescente attacco alla liturgia tradizionale e al clero, religiosi e laici che adorano Dio e santificano le loro anime attraverso di essa non sarà la fine della storia. Stiamo assistendo all'ultimo disperato contrasto al principio "sacro e grande" di Benedetto XVI (che non è sua invenzione, ma semplicemente mens cattolica), ed è destinato a crollare nella sua cattiveria frettolosa e autodistruttiva - anzi, così come Giuda si è impiccato nel "campo del sangue".
Siate forti. Siate fedeli. Sostenete i vostri preti. Pregate per il vostro vescovo. Soffriremo e lotteremo per quest'ostruzionismo, come Dio ci ha dato la grazia di fare affrontando gli innumerevoli ostruzionismi negli ultimi sessant'anni.
(Peter Kwasniewski su Fb - Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio)
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Eloquente sine glossa, nelle due immagini a confronto, l'evidente contrasto tra ciò che è contestato e ciò che è permesso... Possiamo ben dire che la Tradizione è viva e vince sul culto del progresso.

Aggiungo il commento di un lettore: IMMAGINE ELOQUENTE
Sopra: la Chiesa cattolica apostolica, una e santa, a cui io appartengo, mentre celebra in modo sempre uguale nei secoli la Messa ("ite, missa est")
Sotto la neochiesa modernista, mondialista, ecumenica, umanitaria, mentre rappresenta in modo innovativo la mensa ("... di partecipare alla tua mensa").
Non cambia solo il rito, ma è proprio il contenuto della fede che è diverso in tutto. Lo scisma c'è già, solo che i secondi detengono il potere nella gerarchia temporale, hanno occupato le diocesi e non hanno la minima intenzione di andarsene per i fatti loro.

martedì 21 febbraio 2023

Oggi, martedì che precede le ceneri ricorre la festa del Volto Santo

Oggi ricorre la festa del Volto Santo di Nostro Signore. Una bellissima devozione da recuperare. Per questo continuiamo a disseppellire, e comunque a ricordare o a riscoprire i tesori de La Catholica. Per l'occasione, possiamo cercare di approfondire il volto santo per eccellenza, la Sindone [qui - qui - qui - qui]. La sua storia, le sue peripezie (non del tutto chiare ma tracciabili), la sua veridicità.


La devozione che caratterizza il martedì precedente le ceneri (inizio del tempo di Quaresima) può aiutarci a intensificare l’adorazione e la confidenza con il Signore Gesù. La pratica devota nasce dall’invito rivolto dalla Beata Vergine Maria, nel maggio del 1938, quando apparve con uno scapolare in mano a suor Pierina De Micheli che stava pregando davanti al Santissimo Sacramento nel suo convento a Milano.

Su una faccia dello scapolare vide scritto “Illumina Signore il tuo volto su di noi” e sul retro c’era un’Ostia (che significa vittima) recante impresso “Resta con noi o Signore”. Ne seguirono ulteriori rivelazioni private con l’invito a supplire allo scapolare con una medaglia da portare, recitando ogni giorno 5 Gloria al Volto Santo. Alla Beata Madre De Micheli la SS.ma Vergine spiega che il male dilaga e si tendono reti diaboliche per estirpare la fede dai cuori. È necessario un rimedio: il Volto Santo di Gesù.

Attività pastorale dell'ICRSS a Roma (Messa antica). Ss. Celso e Giuliano

Basilica dei Ss. Celso e Giuliano
Via del Banco di Santo Spirito, 5 – Roma

Domenica e feste
ore 8,30: Santa Messa Solenne
ore 10,00: Santa Messa
ore 12,30: Santa Messa
Ore 17,00: Rosario e Benedizione Eucaristica
Ore 18,00: Santa Messa

Da lunedì a venerdì
ore 17,00: Adorazione Eucaristica
ore 18,00: Santa Messa

Mercoledì e venerdì
ore 10,30 – 13,00: Confessioni

Sabato
ore 11,00: Santa Messa div style="text-align: center;">* * *
Attualmente sono in corso le Quarantore 
(Adorazione e benedizione eucaristica dopo la Messa delle 18)
l'adorazione, per quaranta ore continue, del Santissimo Sacramento, visibile nell'ostensorio contenente l'Ostia consacrata, solennemente esposto sull'altare; il nome richiama il periodo di tempo trascorso fra la morte (Venerdì santo) e la risurrezione (domenica di Pasqua) di Gesù. La pratica è computa non soltanto durante il Triduo Pasquale ma anche in altre particolari occasioni, come domenica delle palme e lunedì e martedì santo. L'uso più diffuso è forse l'esposizione dal pomeriggio della Domenica di Quinquagesima al martedì di carnevale, pratica introdotta a Milano da san Carlo Borromeo e rapidamente diffusasi per riparare ai molti peccati carnascialeschi.

Mercoledì 23 febbraio
ore 17 –  17,30 devozioni alla Passione di Gesù
ore 18 Ceneri benedette e imposte da S.Em.R. il Carle Burke. Cerimonia seguita dalla Messa Pontificale Seguirà l'imposizione delle ceneri

E lo sventurato rispose con il rescritto 20 febbraio diffuso oggi...

E dunque lo ha fatto, purtroppo secondo le previsioni già anticipate [vedi a partire da qui]... se poi dovesse effettivamente seguire la ventilata Costituzione apostolica, sarebbe la stroncatura finale della Messa antica! Qui l' Indice di tutti gli articoli precedenti sulla vexata quaestio.

Rescriptum ex Audientia Ss.mi, 21.02.2023
circa l’implementazione del Motu Proprio Traditionis custodes
[B0150]

Il Santo Padre, nell’Udienza concessa il 20 febbraio u.s. al sottoscritto Cardinale Prefetto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha confermato quanto segue circa l’implementazione del Suo Motu Proprio Traditionis custodes del 16 luglio 2021.

Sono dispense riservate in modo speciale alla Sede Apostolica (cfr. C.I.C. can. 87 §1):
  • l’uso di una chiesa parrocchiale o l’erezione di una parrocchia personale per la celebrazione eucaristica usando il Missale Romanum del 1962 (cfr. Traditionis custodes art. 3 §2);
  • la concessione della licenza ai presbiteri ordinati dopo la pubblicazione del Motu proprio Traditionis custodes di celebrare con il Missale Romanum del 1962 (cfr. Traditionis custodes art. 4).
Come stabilito dall’art. 7 del Motu proprio Traditionis custodes, il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti esercita nei casi sopra menzionati l’autorità della Santa Sede, vigilando sull’osservanza di quanto disposto.

Qualora un Vescovo diocesano avesse concesso dispense nelle due fattispecie sopra menzionate è obbligato ad informare il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti che valuterà i singoli casi.

Inoltre, il Santo Padre, conferma – avendo già manifestato il suo assenso nell’udienza del 18 novembre 2021 – quanto stabilito nei Responsa ad dubia con le annesse Note esplicative del 4 dicembre 2021.

Il Santo Padre ha altresì ordinato che il presente Rescritto sia pubblicato su L’Osservatore Romano e, successivamente, nel commentario ufficiale degli Acta Apostolicae Sedis.
Dal Vaticano, 20 febbraio 2023
Arthur Card. Roche
Prefetto [00323-IT.01] [Testo originale: Italiano]
(clicca sull'immagine per ingrandire)
 


Regina linguarum. Un cattolico cinese riflette sulla bellezza e l’utilità della lingua latina

Indice degli articoli sul latino: Lingua classica, sacra e vincolo di unità tra popoli e culture. Haiyang Jiao è un giovane cattolico cinese, nato a Beijing e cresciuto nella cosiddetta “Chiesa Patriottica”. Ormai fedele a Roma, egli vive in Irlanda dove insegna lingua latina. Ecco alcune sue riflessioni su quella che egli definisce ”Regina Linguarum”. Qui l'indice degli articoli sulla questione Sino/Vaticana

Regina linguarum. Un cattolico cinese riflette
sulla bellezza e l’utilità della lingua latina

Alla fine di un lungo studio sulla letteratura latina di Cicerone, san John Henry Newman scrisse in “The Idea Of A University”: “Sono assai sicuro di aver guadagnato molto in termini di precisione di pensiero, delicatezza di giudizio e raffinatezza di gusto”.

Queste parole del venerabile cardinale inglese descrivono perfettamente i sentimenti che io, cinese, cultore e insegnante di latino, provo nei confronti di questa lingua. Leggere in latino è un’esperienza unica. Il latino è di per sé didattico, è una combinazione di matematica e di poesia.

Nel latino si possono facilmente osservare due caratteristiche principali: il dominio della legge (grande chiarezza a livello sintattico e semantico), e una somma eleganza abbinata alla brevità di espressione (capacità di trasmettere un messaggio forte con un numero limitato di parole). In più, ogni parola può essere modificata per soddisfare le necessità contestuali di tempo, numero, caso, persona e stato d’animo.

Arciv. Viganò. 'Et dormiunt multi'. A proposito della schedatura dei Cattolici da parte dell’Autorità civile

Indice degli articoli precedenti e correlati.
Et dormiunt multi
A proposito della schedatura dei Cattolici
da parte dell’Autorità civile


Ideo inter vos multi infirmi et imbecilles, et dormiunt multi.
I Cor 11, 30
IL TOTEM DELLA LIBERTÀ DI CULTO consente agli adoratori di Satana di erigere un blasfemo monumento a Bafometto dinanzi al Campidoglio dell’Arkansas a Little Rock o una statua di un demone sulla facciata del Palazzo di Giustizia di New York per celebrare un giudice abortista della Corte Suprema; mentre nel Nuovo Messico il Tempio Satanico inaugura una clinica che compie aborti rituali e beneficia del riconoscimento dello Stato, i Servizi Segreti dell’Amministrazione Biden non hanno nulla di meglio da fare che schedare i Cattolici tradizionali e tenere sotto osservazione le comunità in cui si celebra la Liturgia in latino, quasi costoro rappresentassero una minaccia per l’ordine costituito e un potenziale pericolo per le istituzioni dello Stato.

Questa notizia va letta, a mio parere, come logica e necessaria conseguenza di un altro evento analogo e speculare: il culto idolatrico reso dai vertici della Gerarchia cattolica al demone della Pachamama nella Basilica di San Pietro e in altre chiese cattoliche, e la contestuale persecuzione dei Cattolici tradizionali da parte dell’Autorità ecclesiastica con il Motu Proprio Traditionis Custodes e con le sue ulteriori restrizioni, date come imminenti [vedi].

Due 'Collette' del Rito antico e del Novus Ordo a confronto

La settimana scorsa ricorreva la memoria di Santa Scolastica decisamente penalizzata dalla Riforma liturgica di Paolo VI. Purtroppo nel quadro di una generale operazione di taglio e annacquamenti di senso nelle formule del Rito [vedi qui - qui - qui - qui - qui - qui - qui]. Una ulteriore verifica in tema  nella nostra traduzione da Rorate caeli : uno dei contrasti tra vecchio e nuovo, purtroppo non atipico, che è possibile approfondire dai link sopra. 

Due 'Collette' del Rito antico
e del Novus Ordo a confronto

L'antica liturgia continua a mostrare come la sua attualità non venga mai meno, e anzi cresca di intensità, in modi che possono sorprenderci ma che Dio ha sempre preconosciuto nella sua Provvidenza.

Nel diciannovesimo secolo nel mondo occidentale, chi avrebbe pensato che i musulmani fossero una minaccia particolarmente grande? A quel tempo, non lo erano. Ma oggi? Questa è una storia diversa, come tutti sappiamo. Allo stesso modo, mentre il peccato ha sempre perseguitato i nostri passi in ogni epoca, non si poteva parlare prima della Rivoluzione Sessuale di una vera e propria piaga dei vizi contro il sesto comandamento, compresa la sistematica e sempre anticipata perdita dell'innocenza inflitta da Satana e dai suoi discepoli accaniti sui bambini del nostro tempo. Se mai un'epoca avesse bisogno di un santo che sia un modello per l'innocenza della vita e ci spinga a conservarla nella castità o a recuperarla nella penitenza e nell'autocontrollo, quell'epoca sarebbe la nostra.

lunedì 20 febbraio 2023

Il futuro del cattolicesimo è col Rito romano tradizionale

Può essere interessante, nella nostra traduzione da Business  Word l'ennesima analisi,  oltre i nostri confini,  sulla crisi nella Chiesa e sulla sorte della Messa antica.  Qui l'indice degli articoli sulla Traditionis custodes e successivi.

Il futuro del cattolicesimo è col Rito romano tradizionale

Per qualche inspiegabile ragione, la Messa Latina Tradizionale è diventata il nemico.
Lo si deduce dalle accuse secondo cui alcuni membri di spicco o influenti del clero cattolico sono stati colti o accusati di scorrettezze sessuali, generalmente con giovani uomini. Uno è stato notoriamente catturato usando un'app di appuntamenti. Un altro ancora è stato accusato di aver abusato di suore circa dieci anni fa.

Anche la corruzione della Chiesa fa notizia, con le svariate notizie di persecuzione clericale in Cina, mentre la Banca Vaticana è di nuovo sotto tiro con l'accusa di manipolazioni finanziarie.

Prendiamo in considerazione che, dal Concilio Vaticano II, i numeri dei partecipanti alla Messa (ad esempio, la partecipazione dei cattolici filippini è scesa al 56%), di quanti si avvalgono del sacramento della confessione, dei matrimoni e dei battesimi (ad esempio, il 57% dei neonati filippini è illegittimo, con gravidanze adolescenziali e annullamenti di matrimonio in aumento) sono costantemente peggiorati. Anche la fede nell'insegnamento fondamentale della Transustanziazione è diminuita in modo significativo:

In corso di revisione una nuova Costituzione apostolica per rafforzare Traditionis Custodes

Nuove conferme e ulteriori dettagli sul documento, di cui abbiamo già dato notizia qui - qui - qui - qui - qui, diretto a stroncare la Messa tradizionale in latino e oltrepassare definitivamente il Summorum Pontificum. Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e successivi.

È in corso la revisione di una nuova Costituzione apostolica per rafforzare Traditionis Custodes
di Diane Montagna per The Remnant

CITTÀ DEL VATICANO, 18 febbraio 2023 - The Remnant ha appreso che un documento vaticano è attualmente in fase di revisione da parte di Papa Francesco e amplierebbe e rafforzerebbe il suo Motu proprio Traditionis Custodes del 2021, e afferma che l'unica liturgia ufficiale del Rito latino è il Novus Ordo e regolerebbe in modo rigoroso le comunità ex Ecclesia Dei. Fonti vaticane ben informate hanno confermato a The Remnant, che aveva accuratamente preannunciato Traditionis Custodes prima della sua pubblicazione nel 2021, che la bozza del documento, sotto forma di costituzione apostolica, è stata presentata a Papa Francesco alla fine di gennaio dai superiori del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, guidato dal cardinale Arthur Roche.

domenica 19 febbraio 2023

Domenica di Quinquagesima: un luogo comune o uno stile di vita?

Nella nostra traduzione da OnePeterFive, la meditazione di Fr. John Zuhlsdorf sulla Domenica odierna [vedi] e la sua importante funzione nel ciclo liturgico della Tradizione.

Domenica di Quinquagesima:
una banalità o uno stile di vita?

La pre-quaresima sta per concludersi con questa domenica di Quinquagesima, “cinquantesima”. La disciplina dei Quaranta Giorni della Quadragesima inizierà presto con il Mercoledì delle Ceneri e più intensamente ancora con la I domenica di Quaresima. Oggi, come nelle precedenti domeniche paramenti viola senza Alleluia (vedi), andiamo col cuore con miriadi di nostri antenati alla Stazione Romana, la possente Basilica Vaticana. Come dice il beato Ildefonso Schuster, il grande liturgista milanese:
Assicurati il patrocinio di San Lorenzo, San Paolo e San Pietro, saremo pronti con piena fiducia per iniziare, domenica prossima, nella Basilica Lateranense il sacro ciclo della penitenza.
Il nostro brano evangelico di questa domenica è l'annuncio lucano dell'imminente Sacrificio del Signore, che si avvicinava sempre più a Gerusalemme. Pietro voleva trattenere il Signore dalla sua missione salvifica e in quel momento si è guadagnato il duro rimprovero di “Satana”. Quest'anno in queste colonne, tuttavia, esaminiamo la lettura dell'Epistola. Dato il fantastico contenuto della lettura di San Paolo, vorrei poter trattare qualcosa di così "semplice" come Cristo che chiama Pietro "Satana".

Domenica di Quinquagesima, da L’Anno Liturgico di Dom Prosper Guerangér

Vedi: L'inizio del ciclo pasquale con la Dominica in septuagesima [qui] ; Dominica in sexagesima [qui]

Domenica di Quinquagesima

La vocazione di Abramo

L’argomento che presenta oggi la Chiesa da meditare è la vocazione di Abramo.

Scomparse le acque del diluvio, la terra cominciò di nuovo a riempirsi di uomini; ma insieme comparve la corruzione, e l’idolatria venne a colmare la misura dei disordini. Ora prevedendo il Signore nella sua divina sapienza, la defezione dei popoli, volle costituire una nazione che gli sarebbe stata particolarmente devota, e nella quale si sarebbero conservate le sacre verità destinate a diffondersi fra i Gentili. Questo nuovo popolo doveva cominciare da un solo uomo, padre e tipo dei credenti, Abramo. Pieno di fede e di obbedienza verso il Signore, egli era chiamato ad essere il padre dei figli di Dio, il capo di quella generazione spirituale, alla quale appartennero ed apparterranno fino alla fine dei tempi tutti gli eletti, sia dell’Antico Testamento che della Chiesa Cristiana.

sabato 18 febbraio 2023

“Genitor* 1 nostr* che sei nei cieli”. Una modesta proposta per gli anglicani che non ne vogliono più sapere del Dio Padre

Qui l'indice sulle recenti variazioni al Pater noster.
Una volta di più, ci torna alla mente una strepitosa vignetta di un giornale satirico: un omino si affaccia al cancello di un edificio con la scritta manicomio e chiede a un passante della strada accanto: come si sta là dentro? Male, grazie, è la nostra risposta. Nel tempo maledetto in cui i pazzi guidano i ciechi, chi è ancora padrone della propria mente non dovrebbe stupirsi più di nulla. Invece, c’è sempre qualcosa che riesce a farci chiedere se la contemporaneità non sia tutta un incubo da cui prima o poi ci risveglieremo sudati e con il cuore in gola, felici di essere tornati alla realtà.
L’uomo del manicomio aveva ragione a ribaltare il giudizio e considerare malata psichiatrica la nostra società, l’Occidente politicamente, follemente corretto in cui ci è toccato di vivere, cimitero della verità, della civiltà, della realtà. Vi preghiamo di crederci, giacché la fonte è un serissimo organo dell’impero terminale, il londinese Daily Telegraph: la chiesa anglicana, religione ufficiale della Gran Bretagna, di cui è capo il sovrano regnante che ha tra i suoi predicati quello di “difensore della fede”, sta dibattendo l’abolizione dei riferimenti a Dio come padre, valutando di usare un “linguaggio più inclusivo”, senza il genere maschile, fomite di ogni iniquità sin dall’invenzione della ruota.

mercoledì 15 febbraio 2023

Cosa sta accadendo veramente in Ucraina. Pagine libere contro le menzogne occidentaliste

È in corso una battaglia che è anche mediatica e culturale. Tra le varie armi, ci sono i libri. Non restiamo disarmati di fronte all’arroganza e alla disinformazione dei nostri avversari. Indice degli articoli sulla guerra in Ucraina.

Cosa sta accadendo veramente in Ucraina.
Pagine libere contro le menzogne occidentaliste


È vero, verissimo che, come dice il Vangelo di Giovanni, la verità ci fa liberi. Liberi di conoscere, innanzi tutto, liberi di sapere, di giudicare, di informare gli altri. Sulla storia dell’Ucraina, sul conflitto in corso, sulle sue cause remote e prossime, su ciò che veramente è accaduto e tuttora accade, su chi è l’aggressore e chi l’aggredito, su chi sono le vittime e chi i carnefici, grava una pesantissima cappa di disinformazione, di diffamazioni, di menzogne, di censure delle fonti informative. I mandanti di questo assassinio della verità sono gli Usa e quell’innaturale alleanza che è la Nato. Gli esecutori sono l’Unione Europea, quel che resta dei governi nazionali, i media di tutti i generi, tutto l’apparato dell’egemonia culturale liberal.

lunedì 13 febbraio 2023

Come il prefetto del culto divino, Roche, prosegue nell'applicazione tirannica di Traditionis custodes

Paix Liturgique pubblica la Lettera 918 del 10 febbraio 2023, in cui il prof. Peter Kwasniewski analizza tre importanti e sconvolgenti documenti trapelati dal Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti con dati specifici su quanto già anticipato e temuto [vedi quiqui - qui - qui]. Sono certo brutte notizie, ma servono a prepararci a ciò che potrebbe succedere. Indice degli articoli su Traditionis custodes e successivi.

Documenti trapelati che mostrano l’applicazione tirannica del motu proprio Traditionis Custodes contro la prudenza papale da parte del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti

Peter Kwasniewski, un importante paladino americano della liturgia tradizionale che è stato professore universitario prima di dedicarsi alla scrittura, ha appena pubblicato sulla sua pagina Facebook le foto di alcune lettere sull'applicazione del motu proprio Traditionis custodes. Si tratta di lettere importanti perché esprimono il pensiero del Prefetto del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, il card. Arthur Roche, su questo tema e rivelano la volontà del suo Dicastero di regolare le dispense concesse per la celebrazione del rito tradizionale nelle Parrocchie. Una volontà che non sembra benevola, e che insiste sul passaggio dei fedeli legati al rito tradizionale al Nuovo Ordo.

Le immagini delle lettere, visibilmente trapelate, sono tre:

Sinodo mondiale: fine dell’assemblea continentale europea

Dal sito della FSSPX. Qui l'indice degli articoli sul sinodo sulla sinodalità
Sinodo mondiale: fine dell’assemblea continentale europea

La fase continentale del Sinodo mondiale sulla sinodalità si è svolta dal 5 al 9 febbraio 2023 a Praga, con la presenza di 200 partecipanti; ai quali bisogna aggiungere altri 500 partecipanti che sono intervenuti in videoconferenza.
A conclusione dell’avvenimento, il cardinale Hollerich e Mons. de Moulins-Beaufort hanno rilasciato delle dichiarazioni.

Il cardinale Hollerich «molto consolato»
Il cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo del Lussemburgo, è anche relatore generale del Sinodo sulla sinodalità. Egli ha detto che è rimasto «particolarmente colpito» dal dibattito. Ma ha deplorato una certa polarizzazione del contenuto: «Alcuni spingono per il sacerdozio alle donne, altri vedono una catastrofe, alcuni sono per l’accoglienza degli omosessuali, altri ritengono che questi sono peccatori con cui non ci si può associare…»

domenica 12 febbraio 2023

'Virtus in infirmitate perficitur'. Arciv. Viganò, Omelia nella Domenica di Sessagesima

Indice degli interventi precedneti e correlati.
Virtus in infirmitate perficitur

Omelia di Mons. Carlo Maria Viganò
nella Domenica di Sessagesima


Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra
e che ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male, sempre.
Gen 6, 5
NELLA DOMENICA DI SESSAGESIMA ci avviciniamo al tempo della penitenza e del digiuno in preparazione alla Pasqua; già da una settimana tace l’Alleluja nella liturgia, che nella Messa viene sostituito dal Tratto. E in questa domenica quasi penitenziale la Chiesa – con le Lezioni del Mattutino – ci accompagna nella considerazione del peccato che condusse Iddio a distruggere l’umanità ribelle con il diluvio, salvando solo la famiglia di Noé.

La Sacra Scrittura parla della malvagità degli uomini: ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male, sempre. Riesce difficile credere che l’umanità possa aver commesso nel passato ciò che la vediamo compiere oggi: in nessuna cultura antica l’abisso del male è stato mai così profondo come quello in cui vediamo sprofondarsi il mondo contemporaneo. Eccidi, violenze, guerre, perversioni, furti, rapine, stragi, profanazioni, sacrilegi commessi non solo dai singoli, ma imposti per legge dai capi delle nazioni, esaltati dai media, incoraggiati dai maestri e dai magistrati, tollerati o addirittura approvati dai sacerdoti. Ci chiediamo se l’uomo moderno non meriti punizioni ben più terribili del diluvio, per la malvagità che ispira ogni sua azione contro Dio, contro i suoi simili, contro la Creazione; e nel contemplare l’apparente trionfo del mysterium iniquitatis, nel vedere quanto diffuso e radicato sia il male nel nostro mondo corrotto e apostata, ci domandiamo fino a quando la Maestà divina tollererà l’abominio degli uomini. Stentiamo quasi a credere nella promessa del Signore: Non maledirò più il suolo a causa dell’uomo, perché ogni intento del cuore umano è incline al male fin dall’adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto (Gen 8, 21).

Domenica di Sexagesima, da L’Anno Liturgico di Dom Prosper Guéranger

Vedi: L'inizio del ciclo pasquale con la Dominica in septuagesima [qui]; e, a seguire, Dominica in quinquagesima [qui]

Domenica di Sexagesima

Noè e il diluvio

Nel corso di questa settimana la santa Chiesa ci presenta la storia di Noè e del diluvio universale.
Nonostante i severi ammonimenti, Dio non era riuscito ad ottenere la fedeltà e la sottomissione dell’umanità e fu costretto ad infliggere un tremendo castigo a questo nuovo nemico. Trovato però un uomo giusto, farà ancora una volta nella sua persona alleanza con noi. Ma prima vuol far conoscere che è Sovrano e Padrone nel momento da lui stabilito; l’uomo che andava così fiero della sua esistenza, s’inabisserà sotto le rovine della sua dimora terrestre.
A base degli insegnamenti della settimana, poniamo innanzi tutto alcuni brani dal libro del Genesi, estratti dall’Ufficio dell’odierno Mattutino.

Appello per preghiere e penitenze durante la Quaresima per la libertà della Messa tradizionale

Indice degli articoli sulla Traditionis custodes e successivi.
Appello per preghiere e penitenze durante la Quaresima
per la libertà della Messa tradizionale

Da parte di Una Voce Internazionale


Una Voce Internazionale e altre organizzazioni, gruppi e singole persone che hanno a cuore la Messa latina tradizionale desiderano fare appello a tutti i cattolici di buona volontà affinché offrano preghiere e penitenze durante il tempo di Quaresima, con la seguente speciale intenzione: La libertà della Messa tradizionale.
Non siamo a conoscenza di quanto siano credibili le voci su nuovi documenti della Santa Sede in proposito, ma l’esistenza di quelle voci segnala una situazione di dubbio, conflitto, apprensione, che è gravemente dannosa per la missione della Chiesa.
Invochiamo Nostro Signore, attraverso la sua Beata Madre, affinché renda a tutti i cattolici il diritto e la possibilità di adorare Iddio secondo le venerabili tradizioni liturgiche della Chiesa, in perfetta unità con il Santo Padre e i vescovi di tutta la Chiesa.
Una Voce Internazionale (Foederatio Internationalis Una Voce, FIUV)

venerdì 10 febbraio 2023

Morto Benedetto, Bergoglio vuole soffocare la Messa antica. Robert Moynihan

Robert Moynihan ha scritto una Lettera (Lettera n. 42, 2023 Lunedì 6 febbraio: Messa antica) sulle voci ricorrenti di ulteriori proibizioni e restrizioni [vedi quiqui - qui] nell’uso del Rito antico già sdoganato da Benedetto XVI. Indice degli articoli sul tema.

Morto Benedetto, Bergoglio vuole soffocare la Messa antica.
Robert Moynihan

Ci sono nuove notizie sulla possibile emanazione (forse il 3 aprile) di ulteriori restrizioni all’uso del vecchio rito nella celebrazione della Messa. 
Due articoli provenienti dall’Europa durante il fine settimana affermano che “fonti” anonime a Roma hanno appena “confermato” che esiste una bozza di “Costituzione Apostolica” che limiterebbe ulteriormente l’uso della vecchia liturgia preconciliare – il vecchio modo di celebrare la Messa e i sacramenti (ad esempio, il battesimo e l’ordinazione) – che Papa Benedetto XVI nel 2007 ha detto che dovrebbe essere conservato nella Chiesa come un rito insigne e venerabile.

P. Pasqualucci : Nota Previa alla "Introduzione alla Metafisica dell'Uno" - Versione in pdf.

Volentieri pubblico il testo che segue del prof. Paolo Pasqualucci. In riferimento a una vecchia recensione, apparsa tanti anni fa in una rivista da tempo scomparsa, egli ha ripreso la tematica filosofica dell’Uno, già sviluppata in un saggio di cui troverete la versione in pdf dell'edizione cartacea. Essa potrebbe concorrere a far risvegliare interessi speculativi da tempo sopiti presso gli amanti della filosofia. Una tematica che oggi appare più attuale che mai, proprio a causa dell’indirizzo ateistico, irreligioso, violentemente anticristiano ormai dominante nella deriva nichilistica che sta travolgendo l’Occidente.

Nota Previa
all’Introduzione alla Metafisica dell’Uno


Il presente saggio messo ora a disposizione in versione pdf uscì in edizione cartacea ben ventisette anni fa: Paolo Pasqualucci, Introduzione alla metafisica dell’uno, con Prefazione di Antimo Negri, Antonio Pellicani editore, Roma 1996, pp. 151. 
Per quanto ne so, ebbe qualche recensione solo nell’ambito dei circuiti culturali non strettamente accademici. Tra di esse si distinse ‘Massoneria oggi’, rivista bimestrale del Grande Oriente d’Italia, apparsa dal 1994 al 1999. Il recensore si preoccupava di difendere, contro la mia tesi, la concezione panteistica dell’Uno (l’Ein-Soph) cara al deismo a sfondo teosofico professato dalla Massoneria.

Nel marzo del 2003 il povero Antonio Pellicani mancò all’improvviso, stroncato a 61 anni da un infarto, e scomparve con lui la sua piccola casa editrice “controcorrente”, come la chiamavano i media, con le sue belle collane.

Nel 1993, su iniziativa del prof. Antimo Negri (1923-2005), stimato storico della filosofia e brillante e acuto saggista, avevo presentato all’Accademia Pontaniana in Napoli una Nota sul tema, stampata poi a parte in un opuscolo intitolato : Sulla definizione dell’uno, Giannini, Napoli, 1993, pp. 9 (Estratto dagli ‘Atti della Accademia Pontaniana’, Nuova Serie – Volume XLIII – Anno Accademico 1993, DLI dalla fondazione). La Nota si concentrava su quello che nel libro costituisce il primo dei suoi tre capitoli: la “metafisica del Tutto” con inclusa la “definizione dell’uno” (parr. 1-7, pp. 17-51).

giovedì 9 febbraio 2023

Il cardinale Ouellet chiede di non allontanarsi dall'insegnamento biblico sull'uomo e la donna

Ultimate le fasi diocesana, delle Conferenze episcopali e delle Chiese orientali, il Sinodo sulla sinodalità (2021-2024) ha aperto i lavori della parte europea, in corso a Praga, dove si riuniscono – in presenza e on line – circa 200 delegati delle varie conferenze episcopali europee. Qui l'indice degli articoli sul tema.
Dopo la stroncatura del card. George Pell [qui], nella nostra traduzione da Infocatolica, apprendiamo che tra i vari interventi di vescovi e cardinali appare degno di nota, quello dal Cardinale Marc Armand Ouellet, prefetto emerito del Dicastero per i vescovi e presidente emerito della Pontificia commissione per l’America Latina. Di seguito una sintesi dell’omelia della messa mattutina del secondo giorno dell’assemblea continentale.

Il cardinale Ouellet chiede di non allontanarsi
dall'insegnamento biblico sull'uomo e la donna
Il cardinale Marc Ouellet, prefetto del Dicastero per i vescovi fino all'insediamento del suo successore, ha sottolineato la necessità di mantenere l'insegnamento biblico su uomini e donne nella fase europea del Sinodo mondiale in corso a Praga.
Nell'omelia della messa mattutina del secondo giorno dell'assemblea continentale, Ouellet ha detto, riferendosi al racconto biblico della creazione: "L'immagine di Dio nell'uomo include la coppia e la sua fecondità". L'uomo, ha detto, è stato creato da Dio come maschio e femmina "affinché ci sia una relazione di amore spirituale e fisico tra l'uomo e la donna".
Ha quindi spiegato che la partecipazione delle coppie umane all'amore di Dio “purifica e santifica l'amore umano e ne moltiplica le possibilità di felicità”. Ma, purtroppo, «l'uomo peccatore spesso rifiuta questa grazia, preferendo scelte proprie che lo allontanano dalle vie di Dio».